la direttrice per la sicurezza alimentare e dei mangimi e l’innovazione della Direzione generale salute della Commissione europea, Sabine Juelicher, intervenuta in videoconferenza allo European Food Forum. Stando a quanto spiegato, l’attesa regolamentazione dovrebbe interessare gli alimenti già coperti dagli schemi nazionali in vigore in Francia, Italia e in altri sei Paesi europei, e quindi il “latte e il latte usato come ingrediente, la carne utilizzata come ingrediente, la carne di coniglio e la selvaggina, il riso, il grano duro per la pasta, le patate e il pomodoro usato in alcuni prodotti a base di pomodoro”.
Una prospettiva che premia il gioco d’anticipo degli eurocrati italiani contro la diplomazia francese del nutriscore, ma soprattutto che risponde alla insistente richiesta di trasparenza da parte dei consumatori. Si tratta di un cambio di rotta strategico rispetto al regolamento 1169/2011 che prevedeva la necessità di dimostrare un “comprovato nesso tra origine e qualità del prodotto”: le nuove norme puntano a soddisfare le esigenze di una domanda sempre più informata, e potrebbero rappresentare un vantaggio competitivo importante nel mercato globale.
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