Redazione

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Giovedì, 25 Ottobre 2018 12:24

La Luna piena illumina i cieli dell'Emilia

La splendida Luna piena di ieri sera, 24 ottobre 2018, è stata ben visibile anche in Emilia, nonostante un pò di foschia.

Una giornata sensazionale per chi ha vòlto lo sguardo all'insu', scandita dal cielo rosso fuoco di alba e tramonto e conclusasi con una spettacolare luna piena!

 

CURIOSITA’ SULLA LUNA PIENA DEL 24 OTTOBRE 2018

Si trattava della Luna piena chiamata del Cacciatore. Il nome deriva dagli indiani d’America, più precisamente dalla tribù degli Algonchini, che scandinavo i mesi dell’anno con il calendario lunare. In ottobre era intensificata l’attività della caccia e da qui l’appellativo del Cacciatore. 

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Ieri, mercoledì 24 ottobre, l’Italia si è svegliata con un’alba rossa spettacolare che ha lasciato i fortunati spettatori senza parole, ma non è finita qui. 

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Dopo una giornata da temperature record, diremmo quasi estive, anche il tramonto ha lasciato tutti senza fiato

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Le foto degli utenti ricondivise sul nostro profilo Instagram @gazzettaemilia. 

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METEORITE DURANTE IL TRAMONTO (video a inizio pagina)

Per concludere in bellezza, mentre il cielo era ancora dipinto di sfumature rosse, in diverse regioni del Nord Italia, fra cui l’Emilia-Romagna, i fortunati con il naso all’insù hanno avvistato una lunga scia luminosa.

Un meteorite, più precisamente chiamato bolide, è stato avvistato anche nelle province emiliane, come segnalato sui social da tantissime persone poco dopo le 18.30, quando la scia luminosa ha solcato i cieli. 

Il video è visibile sul canale YouTube de iLMeteo anche a questo link https://www.youtube.com/watch?v=NGdy7ED_NFI.

Lo "Sportello dei Diritti": si preannunciava un maxirichiamo di autovetture, ma al momento, da ogni parte d'Italia, ci giungono solo segnalazioni di veicoli diesel autoincendiatisi. Pronta class action in Italia

Tra la fine dello scorso luglio e l'inizio del mese di agosto anche la stampa nazionale ha rilanciato quanto già segnalato dallo "Sportello dei Diritti" il 5 settembre, circa il possibile maxi richiamo di veicoli BMW con motore diesel che sarebbero stati a rischio incendio, senza che a ciò risulti sia seguita quella campagna massiva di richiamo in officina che ci si attendeva anche in Italia. Ora arriva la conferma dalla casa automobilistica tedesca che oggi ha annunciato il richiamo di più di un milione di veicoli in tutto il mondo per risolvere un problema di raffreddamento. Il problema, che riguarda modelli diesel della Bmw, potrebbe causare perdite di liquido di raffreddamento. In casi estremi, la casa segnala il pericolo di incendio se il liquido venisse a contatto con la marmitta. Lo stesso problema ha portato al richiamo di 480.000 veicoli ad agosto.

Basti pensare che nella sola Corea del Sud, il ministero dei trasporti di Seul aveva dovuto disporre lo scorso 14 agosto, con un proprio provvedimento, il fermo per tutti i 27 mila veicoli non ancora esaminati dal costruttore per i rischi connessi ai possibili incendi. Il problema sarebbe legato al potenziale cattivo funzionamento di uno dei moduli dell'Egr (Exhaust Gas Recirculation), il sistema di ricircolo dei gas di scarico per la riduzione degli ossidi di azoto.

Nello specifico, in alcuni casi un liquido, il glicole, potrebbe uscire dal radiatore del sistema di ricircolo e infiammare i gas di scarico assieme ai residui di olio. Il difetto, riguarderebbe diversi modelli BMW ed in particolare serie 3, 4, 5, 6 e 7 oltre che la X3 e la X6 equipaggiate con i motori diesel a 4 cilindri prodotte da aprile 2015 a settembre 2016 e quelle con motori diesel a 6 cilindri dal luglio 2012 al giugno 2015.

Proprio in questi giorni, peraltro, sono giunte numerose segnalazioni allo "Sportello dei Diritti", di autovetture dei tipi ricompresi in quelli che sarebbero dovuti essere oggetto di richiamo, che si sarebbero autoincendiati come, peraltro, documentato dai rapporti dei Vigili del Fuoco che sono intervenuti a domare le combustioni e che abbiamo potuto esaminare. Si tratta di autovetture andate completamente distrutte ed i cui proprietari reclamano il giusto ristoro per i danni subiti che si aggirano su cifre che in alcuni casi andrebbero anche oltre i 50mila euro. Proprio per tali ragioni, ed in assenza di risposte che possano ritenersi soddisfacenti da parte di BMW Italia o dalla casa madre del colosso dell'automobile, Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", evidenzia che stiamo già raccogliendo le adesioni per un'azione collettiva a favore dei proprietari delle autovetture che hanno manifestato le stesse problematiche.

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