Redazione

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Continuiamo a seguire il caso di Emanuela Orlandi ascoltando l'opinione di Stefano Masetto, uno dei personaggi più attivi sui profili social che seguono e spesso alimentano l'attenzione al caso della giovane ragazza di Città del Vaticano, scomparsa, inspiegabilmente, 35 anni fa. 

Di Nicola Comparato 12 novembre 2018 - Ringraziamo il padovano Stefano Masetto, classe '60, membro del Gruppo Petizione Emanuela Orlandi, https://www.facebook.com/groups/233131686753398/  che ci ha concesso questa breve  intervista. Stefano Masetto segue il "Caso Orlandi" da sempre, è uno dei membri più attivi del Gruppo Petizione Emanuela Orlandi ed ha anche avuto occasione di conoscere Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela. Masetto, come tanti altri, s'impegna fortemente nella lotta per la ricerca della verità su Emanuela. Ecco il link del profilo Facebook di Stefano Masetto per entrare in contatto con lui https://www.facebook.com/stefano.masetto.35 
Cominciamo!

1) Se le dico Emanuela Orlandi, lei signor Masetto cosa mi risponde?
- Emanuela Orlandi, ragazzina del Vaticano sparita nel nulla da ben 35 anni senza essere mai ritrovata. Credo che Emanuela Orlandi sia uno dei piu grossi misteri d'Italia non ancora risolti.
2) Dopo tanto tempo, si è fatto un'idea su come possono essere andate le cose?
- Ma, sinceramente no, troppe persone coinvolte!
3) In 35 anni è successo di tutto. Cosa la fa arrabbiare di piu' tra gli avvenimenti che ruotano attorno alla scomparsa di Emanuela?
- Mi fa arrabbiare il fatto che tutti dicono e nessuno sa!!!
4) Sappiamo che lei ha conoscenze tra i politici, e qualcuno di loro si è interessato al Caso Orlandi, può dirci qualcosa a riguardo?
- Si ho chiamato un amico politico. Gli ho chiesto di interessarsi al Caso Orlandi. Ma per ovvi motivi non voglio entrare nei particolari.
5) Vengono rinvenuti dei resti ossei presso la Nunziatura Apostolica di Via Po a Roma, e subito si comincia a parlare di Emanuela Orlandi. Signor Masetto, secondo lei quelle ossa a chi appartengono?
- Dopo la telefonata fatta a "Chi l'ha visto?", riguardo alla tomba di Enrico "Renatino" De Pedis, boss della Banda della Magliana, é arrivato un altro giallo inquietante, il ritrovamento di ossa umane alla Nunziatura. Secondo il mio parere, le ossa non appartengono a nessuna. Né a Emanuela, né a Mirella Gregori, un altro noto caso di sparizione spesso associato alla scomparsa di Emanuela Orlandi. Auguro a Pietro di scoprire la verità. Quella verità negata da 35 anni.
6) Lei che ha avuto modo di conoscere Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela, che da sempre lotta per sapere ciò che è successo a sua sorella, ci può descrivere in poche parole chi è  Pietro Orlandi?
-Pietro Orlandi è una persona molto coraggiosa. Ha sempre cercato la veritá e gli auguro di trovarla. Pietro e la sua famiglia non sono soli. Possono contare su di me e su tantissime altre persone. Uniti si vince. Grazie per avermi concesso questo spazio e spero di poter collaborare di nuovo con voi a questo caso. Vogliamo la verità su Emanuela Orlandi!

Salutiamo e ringraziamo Stefano Masetto e alleghiamo il link dell' evento che si terrà a Roma il 15 dicembre dedicato alle persone scomparse organizzato dall'Associazione Penelope. All'evento parteciperanno Stefano Masetto e Pietro Orlandi. Chi fosse interessato all'evento può matntenere i contatti attraverso il profilo facebook:  https://www.facebook.com/events/1968482143450943/?ti=cl 

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Un San Martino speciale si è vissuto a Noceto. Molte le novità introdotte dall'amministrazione, molte le attrazioni che hanno arricchito la festa ma la chicca è stata la presenza, elegante e cordiale, del Ministro all'Agricoltura e Turismo Gian Marco Centinaio.

di Virgilio 11 novembre 2018 - La nebbia e qualche qualche goccia di pioggia hanno fatto da cornice alla festa di San Martino di Noceto. Sin dalle prime ore del mattino il centro storico è stato invaso dal pubblico e dai nocetani che sembra abbiano riscoperto il piacere della "Piazza".

Sarà la tradizione di San Martino, saranno state le novità introdotte dall'amministrazione comunale, sarà per la presenza del Ministro all'agricoltura e turismo Gian Marco Centinaio, sarà per la prima Gara degli Gnocchi di San Martino che si sono fregiati della De.C.O. (Denominazione Comunale di Origine), sarà per gli animali, vacche e vitelli, che come sempre generano una forte attrattività, sarà per l'organizzazione di Coldiretti e i suoi stand di "Campagna Amica", sarà per la gara di tractor pulling per bambini, o forse sarà per l'equilibrato mix di tutti quegli elementi che hanno consentito a chiunque di "sentirsi a casa" e parte di una comunità in festa.

Quindi non solo una festa dell'agricoltura ma una festa della comunità che affonda le proprie radici nell'agricoltura e l'agricoltura, come il resto dell'ambiente, intende onorare e rispettare.
A dimostrazione della diffusa atmosfera di festa, quasi d'altri tempi, mi aiuta  il post di una giovane volontaria che ha partecipato attivamente all'organizzazione dell'evento e che si sente orgogliosa di aver contribuito a tanto successo. Gioia infatti scrive: "Avrei voluto fare tante foto oggi, immortalare ogni singolo momento, ma è stato IMPOSSIBILE. I bambini che sporchi fino al collo preparavano i loro gnocchi e poi, una volta cotti, se li gustavano tutti soddisfatti; i genitori che insegnavano ai propri figli ad accarezzare una mucca; il barbiere, il fruttivendolo, il macellaio, il geometra, l'impiegata, la casalinga a parlare della "loro Noceto"; il ventenne con il quarantenne e il settantenne sulla stessa panca a ridere di non si sa cosa. Eppure no, dalle 9 non c'è stato un attimo: bisognava pelare le patate, preparare l'impasto, friggere il salame, cucinare gli gnocchi e prepararne quantità di sugo per non so quante centinaia di persone. Avrei voluto fotografare gli anziani che tra un Lambrusco e l'altro ricordavano come era il "loro San Martino". Avrei voluto fotografare quello che una realtà di città, non sa nemmeno lontanamente da dove si parta. E con l'unica foto che ho, buon San Martino, e che benedica tutti i Nocetani!"

Un bellissimo esempio di quello che si dovrebbe recuperare in ogni villaggio o quartiere: la socializzazione e lo scambio. Scambio non solo di merci ma anche di esperienze, di tempo e di emozioni.
Questo Noceto è riuscito a trasmettere nella giornata di San Martino e, senza averlo preconfezionato, ha sicuramente lasciato un ricordo positivo nel neo Ministro all'agricoltura e turismo.
In tutta risposta il Ministro non si è sottratto a nessuno, si è intrattenuto con tutti, regalando sorrisi, ascoltando con attenzione le storie di tutti con semplicità, rispetto e educazione.

(Galleria immagini di Francesca Bocchia e Lamberto Colla)

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Prima sconfitta della stagione per i Canarini, che incassano 4 goal dagli ospiti. La partita parte male con una formazione non affiatata e prosegue peggio con una serie di errori.

Di Manuela Fiorini – foto di Claudio Vincenzi

MODENA -

Il Fiorenzuola arresta la corsa del Modena, che al Braglia incassa quattro reti e subisce la prima sconfitta di campionato. La “tempesta perfetta” che porta all’ 1-4 finale è un mix di disattenzione, atteggiamento in campo, una formazione che parte poco affiatata fin dall’inizio e una serie di errori.

Già dopo 7 minuti dal fischio di inizio Rabiu manda a terra un avversario e l’arbitro assegna un rigore al Fiorenzuola, che va a segno con Bigotto. I piacentini raddoppiano con Anastasia dopo appena 5 minuti. 

Apolloni manda in campo Ferrario al posto di Lauria. I Canarini partono subito in attacco, ma il Fiorenzuola può contare su un Libertazzi particolarmente in forma. Il portiere piacentino para infatti un tiro di Boscolo Papo al 24°. Dopo appena due minuti Ferrario si vede negare un rigore. Insiste ancora il Modena con Baldazzi, ma il suo tiro secco colpisce la traversa. Niente da fare.

L’uomo partita si conferma però il portiere del Fiorenzuola Libertazzi, che al 32° anticipa prima Ferrario e al 40° prima respinge in corner una cannonata di Rabiu, poi vanifica il calcio d’angolo salvando il risultato.

Il Modena insiste prima con pallonetto di Ferrario al 42°, ma l’arbitro fischia il fuori gioco tra le proteste dei tifosi gialloblù e annulla la rete. A pochi secondi dalla fine del primo tempo, il solito Libertazzi para sulla linea di porta la rovesciata di Pettarin. Fischio dell’arbitro sullo 0-2.

La partita riprende ma dopo pochi secondi arriva il terzo goal del Fiorenzuola siglato da Anastasia: 0-3. La distanza si allunga e il portiere canarino Dieye, tra impegno e fortuna, prima para in corner, poi sul conseguente calcio d’angolo il colpo di testa di Bigotto colpisce la traversa. Due tiri sfortunati del piacentino Bouhali evitano per un soffio il quarto goal.

Apolloni si gioca il tutto per tutto e manda in campo Sansovini e Loviso, che prova a sfondare la barriera di Libertazzi, che però para miracolosamente su calcio di punizione. Al 31° del secondo tempo, ancora Libertazzi riesce ad allontanare il pallone dalla linea di porta su una conclusione di testa di Ferrario. I Canarini protestano con il Direttore di Gara sostenendo che il pallone è stato respinto quando già aveva superato la linea di porta, ma il tutto si conclude con un nulla di fatto. Nel frattempo, il portiere piacentino viene colto dai crampi e viene sostituito da Lupescu, che al 41° incassa il primo e unico goal del Modena realizzato da Ferrario su rigore.

I padroni di casa tentano un’estrema rimonta, ma la fortuna non è dalla parte dei Canarini. Al 45° e al 46° prima Sansovini poi Dierna hanno per le mani l’occasione goal, ma non riescono a trovare la via della rete. Ci prova anche Ferrario, con un tiro in porta parato in corner da Lupescu, che si dimostra all’altezza del primo portiere del Fiorenzuola. Niente da fare per il Modena, che a pochi istanti dal triplice fischio finale incassa anche il quarto goal segnato da Marra.

La partita si conclude con la sconfitta dei Canarini per 1-4. Il Modena rimane tuttavia primo in classifica. Gli applausi dei tifosi del Braglia vanno sia alla squadra che agli avversari. In curva, gli striscioni hanno voluto ricordare durante la partita Gino Leone, storico tifoso gialloblu, recentemente scomparso. 

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