Redazione

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Cassazione Civile: il gestore dell'autostrada deve risarcire i residenti degli immobili confinanti l'inquinamento acustico se non realizza la barriera antirumore. Per i residenti è legittimo agire innanzi al giudice civile e non al tribunale amministrativo

Chi vive vicino ad un'autostrada e subisce pregiudizi conseguenti alle permanenti e a dir poco fastidiose immissioni rumorose rivenienti dal traffico veicolare, potrà tirare un sospiro di sollievo dopo l'importante sentenza 28893/18, pubblicata in data odierna dalla Corte di Cassazione. I giudici della seconda sezione civile, infatti, tra gli altri principi espressi nella decisione, ne hanno statuito uno che è da ritenersi molto significativo e che per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", costituirà un precedente favorevole per tutti coloro che si trovano in analoghe situazioni senza che il gestore dell'autostrada confinante abbia sinora mosso un dito per migliorare le condizioni di vita di chi ha la sfortuna di risiedere a due passi dall'arteria di sua competenza.

Per i giudici di legittimità l'ente autostradale deve risarcire i proprietari degli appartamenti vicino al tratto incriminato per i danni da inquinamento acustico se non realizza un'apposita barriera antirumore. Nella fattispecie, i giudici di Piazza Cavour hanno rigettato il ricorso di una S.p.A. che gestisce un tratto autostradale, ed hanno confermato la condanna emessa dalla Corte d'Appello di Torino, all'obbligo di costruire una barriera antirumore di 400 metri e alta 6 in favore di una coppia proprietaria di un fabbricato adibito ad abitazione per le immissioni rumorose.

La Suprema Corte ha, quindi, respinto il ricorso dell'ente, specificando che la Corte di merito ha ritenuto correttamente che in primo luogo è legittimo agire innanzi al giudice civile. Peraltro, «l'inquadramento normativo individuato dal tribunale nell'azione risarcitoria extracontrattuale (articoli 2043 e 844 Cc) fosse giuridicamente ineccepibile, in quanto il dpr 142/04 non è suscettibile di elidere la valenza precettiva dell'articolo 2043 Cc e della tutela del diritto di proprietà prevista dall'articolo 844 Cc».

D'altronde - specificano gli ermellini - in tema di immissioni acustiche, «la differenziazione tra tutela civilistica e tutela amministrativa mantiene la sua attualità anche a seguito dell'entrata in vigore dell'articolo 6 ter del decreto legge 208/08, convertito con modificazioni in legge 13/2009, al quale anche non può aprioristicamente attribuirsi una portata derogatoria e limitativa dell'articolo 844 Cc, con l'effetto di escludere l'accertamento in concreto del superamento del limite della normale tollerabilità, dovendo comunque ritenersi prevalente il soddisfacimento dell'interesse a una normale qualità della vita rispetto alle esigenze della produzione».

(12 novembre 2018)

Martedì, 13 Novembre 2018 09:57

Noceto - sfida all'ultimo "Gnocco"

San Martino - Le tradizioni rispolverate per celebrare la giornata dedicata al Santo patrono di Noceto.

di Virgilio Noceto 11 novembre 2018 - EIM
Fresco della De.C.O., gli "Gnocchi di San Martino" è una produzione culinaria tradizionale del borgo parmense di Noceto.
Ed è proprio all'ombra della splendida Rocca di San Vitale, conosciuta anche come Castello della Musica in quanto ospita il Museo e la Scuola di Liuteria, che si sono date battaglia un manipolo di cuoche e cuochi certi di accaparrarsi il primo premio della prima edizione della disfida culinaria.

Come tutte le gare serie anche questa prevede un regolamento e una giuria imparziale. Il regolamento recita che ogni partecipante portasse il proprio materiale e i propri ingredienti (nel rispetto della De.C.O. ovviamente) e una volta lavorato l'impasto e preparati gli gnocchi, questi sonos tati consegnati al cuoco del gruppo "Stirpe Pellerossa" per la cottura.

Alla giuria, composta dai membri della commissione DE.Co, sono stati poi serviti gli gnocchi di ciascuna rezdora, identificati con solo un anonimo numero progressivo, per la valutazione.
Alla "disfida del Gnocco" si sono date battaglia sei valorosissime rèzdore e due rézdoroni: Candiani Silvia, Malvezzi Loredana, Tosi Roberta, Musiari Luisa, Bellini Pierluigi, Provini Luigina, Parenti Elisa e Nicola Verderi.

Alla fine, dopo il conteggio delle schede della commissione giudicante, sul podio sono salite tutte donne: Tosi Roberta (3 posto), Provini Luigina (2 posto) e Candiani Silvia ha svettato al 1 posto nell'edizione inaugurale.

Un anno di tempo per lanciare la sfida al podio 2019 e per aggiudicarsi il titolo di "Migliori Gnocchi di San Martino", il primo prodotto di Noceto a fregiarsi della De.C.O. (Denominazione Comunale di Origine).

Per l'edizione inaugurale della gara culinaria di Noceto i premi, realizzati a mano, consistevano in un piedistallo di metallo (ognuno di diametro diverso con inciso la posizione di classifica) sormontati da un'asta che sorreggere un mattarello di legno, simbolo delle nostre cucine e "arma impropria" tanto temuta dai mariti.

Complimenti quindi a tutti, ai partecipanti, ai volontari che hanno assistito e monitorato la gara e ai giudici che hanno avuto l'ingrato compito di stilare una classifica.

Buona la prima e ora avanti con i preparativi per le seconda edizione!

 

(Segue galleria immagini)

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(Commissione giudicante)

 

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(i Premi)

 

 

Martedì, 13 Novembre 2018 07:51

Aziende che vanno all'estero: la Russia

Nonostante la battuta d'arresto del secondo semestre di quest'anno, la Russia continua ad essere uno dei partner di maggior interesse per l'industria emiliana. L'export verso questa Nazione è infatti ancora molto forte e traina le esportazioni su scala generale della Regione, che si attesta come seconda in Italia per il fatturato in positivo con la Russia.

Quali i settori merceologici di maggior successo
Quando si parla di export dall'Emilia Romagna verso la Russia si tende sempre a pensare che si tratti di una questione a quali totale appannaggio dell'industria alimentare. Seppur buona parte dei prodotti regionali siano particolarmente apprezzati ed inviati in tutto il mondo, Russia completa, in realtà il bilancio positivo della nostra Regione in questo caso riguarda altri ambiti. Stiamo infatti parlando soprattutto di macchinari e apparecchiature per l'industria, di prodotti tessili, di articoli in gomma e di prodotti chimici. Si parla in questi settori in un 2017 particolarmente positivo, con il 2018 che mostra qualche assestamento, pur restando un anno decisamente positivo per tutti gli ambiti sopra citati.

Lavorare con l'Italia
Se qualche anno fa alcune aziende italiane hanno deciso di spostare la produzione direttamente in Russia, o anche in altre Nazioni dell'est europeo, oggi il trend sembra assai diverso. Si parla infatti di esportare il Made in Italy, ma anche di lavorare con l'Italia; sono infatti numerose ad oggi le collaborazioni emiliane con aziende russe, per le quali si predispongono intere catene di montaggio o impianti produttivi di vario genere. Questa visione permette non solo di esportare materiale nell'immediato, ma anche di dare vita ad importanti collaborazioni, nate per durare nel tempo. Il mercato russo per altro è ampio e variegato, è sicuramente molto interessante per l'industria manifatturiera italiana, e nello specifico per quella italiana.

Registrare un marchio in Russia
Le aziende che già oggi esportano su base regolare verso questo Paese potrebbero anche essere interessate a registrare un marchio in Russia. Per tutelare i vantaggi di chi produce qualcosa di originale è infatti importante registrare il marchio, a livello internazionale o solamente in Russia. Visto che la Russia ha aderito al trattato di Madrid se i prodotti che esportiamo, o il marchio aziendale, ha già una registrazione a livello nazionale, questa ha validità contro le contraffazioni anche in Russia. Se invece non si possiede alcun tipo di registrazione ci si può attivare per ottenerla anche solo in Russia, soprattutto se si tratta dell'unico Paese verso cui si intende esportare. Questa opzione è più veloce e rapida, interessante soprattutto se si stanno già avendo dei rapporti commerciali con aziende russe o se si intende prendere parte ad una fiera o un evento in quel Paese.

Il trend per il futuro
Non è ad oggi possibile fare previsioni su quali saranno le richieste delle Russia nei prossimi anni. L'unica certezza che si ha è quella che ai Russi piacciono i prodotti emiliani, conviene quindi affacciarsi a questo mercato se si hanno velleità di export. In particolare i prodotti che stanno avendo più successo nel 2018 sono i macchinari per l'industria, le calzature, i medicinali e i prodotti chimici in senso lato, comprese le materie prime.

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