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Venerdì 30 ottobre, in centro storico, si svolge un'originale maratona del gusto con due percorsi che si snodano tra locali e degustazioni. La prima edizione ufficiale della manifestazione coinvolge 14 locali del centro e vede come protagonista assoluto il Lambrusco. Biglietti acquistabili in prevendita a prezzo scontato sino al 30 ottobre. -

Modena, 24 ottobre 2015 - di Manuela Fiorini – Foto di Claudio Vincenzi -

Che cosa non si farebbe per un bicchiere di Lambrusco, soprattutto se è di quello buono? Probabilmente si inforcherebbe la bicicletta, oppure i roller o lo skateboard, oppure, si comincerebbe a correre. Di sicuro, non ci si può perdere la Lambruscolonga, l'originale tour enogastronomico che, venerdì 30 ottobre, dalle 19, animerà il centro storico di Modena.
Dopo il successo dell'edizione pilota, lo scorso giugno, si replica con la prima edizione ufficiale della manifestazione, che coinvolge 14 locali del centro, ma che vede come protagonista assoluto il Lambrusco, vino simbolo della città e del territorio.

Sono previsti due percorsi, entrambi da percorrere "con qualsiasi mezzo", ovviamente senza motore. Il Percorso Blu, si snoda attraverso la Caffetteria dei Musei, l'Osteria Al Re Gras dello chef Marchini, il Cantuccio, la Pasticceria Remondini, la Trattoria Il Giardinetto, Saporiamo e il Caffè Concerto.

Il Percorso Giallo, invece, prevede soste alla Taverna dei Servi, all'Infame, ai Picari, a Lo Stallo del Pomodoro, Ai Sorrisi, alla Dispensa Pallet Store e a La Lambruscheria, il wine shop e locale di street food che ha ideato e organizzato l'evento. Proprio qui si potranno ritirare i ticket, comprensivi di bicchieri e porta bicchieri, grazie ai quali iniziare le degustazioni.

I biglietti si possono acquistare in prevendita dal 23 al 30 ottobre al prezzo scontato di 18 euro, o direttamente il giorno della manifestazione a 22 euro. Sono incluse 7 degustazioni di vini e stuzzichini abbinati al percorso prescelto, un buono sconto dal valore di 10 euro sull'acquisto di vino delle Cantine Lombardini, un porta bicchieri omaggio offerto dalle Cantine Gavioli e la partecipazione a concorso fotografico "Conosci Modena".
Si può partecipare anche alla sfida fotografica sui social network "Un selfie col Lambrusco". I partecipanti potranno pubblicare i propri scatti sulla pagina Facebook de La Lambruscheria e ConosciModena. La più cliccata vincerà un voucher per una notte e una colazione in chalet a Sestola offerto da ConosciModena.
Infine, per tutta la durata della manifestazione, a tutti coloro che passeranno dalla Lambruscheria verrà offerto uno shot di Lambrusco degustazione in omaggio.

INFO: www.modenamoremio.it 
I ticket per la Lambruscolonga si possono acquistare a 18 euro dal 23 al 30 ottobre presso

  • La Lambruscheria, via Calle di Luca 16 
  • Modenamoremio, via Scudari 12
  • Alessio2 frutta&vini, via Giardini 240
  • On line su www.modenamoremio.it 
Pubblicato in Cronaca Modena

La cooperativa ha ottenuto i "Tre Bicchieri dell'Emilia-Romagna" nella guida Vini d'Italia 2016 del Gambero Rosso. Premiato il Lambrusco di Sorbara Secco Omaggio a Gino Friedmann. -

Modena, 16 ottobre 2015 -

La Cantina di Carpi e Sorbara continua a riscuotere consensi di critica e pubblico. Anche quest'anno la cooperativa ha ottenuto i "Tre Bicchieri dell'Emilia-Romagna" nella guida Vini d'Italia 2016 del Gambero Rosso. Il riconoscimento è andato al Lambrusco di Sorbara Secco Omaggio a Gino Friedmann FB '14. Il vino, che aveva avuto i "Tre Bicchieri" anche l'anno scorso, rappresenta un omaggio a Gino Friedmann, discendente di una famiglia israelita considerato un pioniere della vitivinicoltura cooperativa. Nel 1913 Friedmann fondò la Cantina sociale di Nonantola, rimasta attiva fino al 1998, anno in cui i soci sono confluiti nella Cantina di Sorbara. Durante la seconda guerra mondiale, in qualità di presidente della comunità israelita modenese, Friedmann organizzò un centro clandestino di ricovero e assistenza presso la dimora di famiglia a Nonantola, dove furono accolti e salvati numerosi giovani ebrei fuggiti dall'est europeo occupato dalle truppe tedesche.

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

L'Onav organizza incontri e degustazioni a tema, nel Reggiano, per insegnare ad 'interpretare' e a conoscere uno dei più grandi patrimoni nazionali. -

Reggio Emilia, 17, ottobre 2015 –

Il vino ci appartiene. E' una parte delle nostre tradizioni. Va conosciuto e degustato.
Una consapevolezza che viene sostenuta anche dalle associazioni come l'ONAV (Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino) che sta promuovendo iniziative per educare ad un consumo consapevole e ragionato.
Domani, domenica 18 ottobre, in occasione della Fiera di San Luca, in collaborazione con il Comune di Correggio, propone una degustazione con una selezione di vini d'Italia strutturata a banchi di assaggio aperti dalle ore 15:00 alle 19:00. L'evento avrà luogo nel cortile del Municipio di Correggio in Corso Mazzini.

Sarà un evento conviviale, aperto a tutti. Una buona occasione per scambiare impressioni e commenti sui vini in degustazione con gli Assaggiatori di ONAV, nonchè per apprendere le nozioni base per approcciarsi ad un buon calice di vino. Perchè bisogna uscire dall'errata demonizzazione attribuita al vino: il vino è un importante elemento delle storia nazionale.

"Questo è il primo evento che organizziamo sulla piazza di Correggio - spiega Silvio Oliva, delegato provinciale di ONAV e l'abbiamo pensato come un evento informale perchè il vino è piacere e racconta aneddoti di un vitigno, di un territorio, del lavoro dell'uomo che lo produce. Un vino può piacere o no, è comunque positivo parlarne con chi vuole esprimere più aggettivi di un semplice 'mi piace' . La nostra organizzazione è presente in tutte le province d'Italia ed avvicina appassionati del vino attraverso corsi, degustazioni guidate, manifestazioni enologiche, concorsi; anche a Reggio Emilia siamo attivi con degustazioni mensili ed un corso per Aspiranti assaggiatori in partenza il 4 novembre a Reggio Emilia ( www.onav.it )."

I prossimi eventi di ONAV Reggio Emilia 

Giovedì 22 ottobre: cena con degustazione di vini da antichi vitigni locali
Mercoledì 4 novembre: avvio del Corso di 1° livello per "Assaggiatore di Vino". Il corso è articolato in 18 lezioni teoricopratiche
durante le quali saranno assaggiati oltre 60 vini. Al superamento dell'esame finale si conseguirà la patente di Assaggiatore di Vino (riconoscimento giuridico D.P.R. 8/7/1981 n. 563). Sede del corso AscomConfcommercio a Reggio Emilia.

Un po' di storia e qualche curiosità per scoprire un vino vivace e semplice ma che non è solo 'frizzantino'. E' molto di più, soprattutto se lo si fa sposare con le pietanze emiliane. -

Parma, 17 ottobre 2015 - di Alexa Kuhne -

Mogli e buoi dei paesi tuoi. Detto antico che vale anche per uno dei connubi più equilibrati che ci possa essere: quello fra il Lambrusco e i prodotti delle terre emiliane.
Il Lambrusco è divino con tanti piatti della tradizione dell'Emilia per caratteristiche che non ne fanno solo un comune frizzantino. Gioca le sue carte vincenti su colori intensi, profumi fragranti, grande freschezzaRicco di sorprese per gusto e olfatto ha la capacità di esaltare cibi lontanissimi fra loro.
Cogliere il carattere di un Lambrusco significa entrare in contatto con radici profonde di una terra ubertosa e ricca di tradizioni.
La sua storia si perde in tempi lontanissimi perché è davvero uno dei vini più antichi. Proviene dalla linea genealogica delle viti antiche. I romani chiamavano questa vite labrum - margine - e ruscum, selvatica. I primi vini della storia sono stati fatti con queste uve e con quelle che oggi definiamo uve non addomesticate.

Reperti archeologici ci informano che l'arte del vino era già nota ai sumeri e agli egizi e che i romani bevevano l'antenato del Lambrusco persino in versione frizzante. Lo facevano attraverso una rifermentazione in anfora. Dopo aver riempito e ben tappato questi contenitori, li ponevano sotto terra o immersi per metà in acqua gelata, in modo da tenere bassa la temperatura del vino in esse contenuto. Quando volevano fare il 'frizzantino' lo mettevano in una condizione termica di maggiore temperatura e dopo qualche giorno bevevano il vino mosso.
A proposito di ritrovamenti archeologici, nella zona di Modena sono stati rinvenuti molti di questi semi, a testimonianza di una importante produzione di vino. Nel Modenese la vite labrusca trovò una perfetta adattabilità.

Matilde di Canossa, regina di quelle terre ed eroina dell'epoca, sui territori conquistati dava sempre impulso alla coltura della vite perché consapevole dei vantaggi economici. Carteggi commerciali testimoniano come da Modena partissero partite di vino che raggiungevano anche la Francia. Il cuore pulsante era Carpi e una sua frazione oggi attribuisce il nome a una delle denominazioni più famose, il 'Santacroce'. Questa zona era considerata una delle più famose per qualità. Qui si usava allevare la vite sui pali quando ancora nei paesi vicini la 'maritavano' agli alberi. Il Lambrusco salamino è il più coltivato. E' di un rubino intenso, con note di more, lamponi, mirtilli, fragoline di bosco e ciliegie, fresco e sapido. Il Lambrusco marani, reggiano, ha un colore intenso, con spiccate note fruttare, fresco e di buona struttura, così come il lambrusco maestri, presente anche nel Parmense.

Nel '900 si dava una bottiglia di vino ai braccianti per dar loro un nutrimento pari a quello del pane.
Quando si vinificava, si divideva la prima spremitura, il mosto fiore, dalla seconda. Quest'ultima, detta torchiato, era conosciuta come sottile e puntalone che, allungato con acqua, veniva dato ai braccianti.
Questo rosso con le bolle non è solo patrocinio di Reggio o di Modena, perché esiste il Lambrusco di Parma, Cremona, Mantova, Bologna e del Trentino.

Il Lambrusco si presta agli abbinamenti più disparati. Dissetante e perfetto come aperitivo, è anche 'sgrassante': si sposa divinamente con salumi, bolliti e insalate elaborate, paste al forno, formaggi freschi e leggeri o stagionati, ma anche a pesce alla griglia e zuppe. In due parole la sua è capacità di adattamento.
Ad esempio, un Grasparossa è più adatto ai piatti di carne, formaggi invecchiati e paste elaborate per via della sua naturale forza tannica. Mentre un Sorbara è l'ideale per piatti di pesce, salumi e formaggi freschi.

*Fonte: AIS, Associazione italiana sommelier

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Mercati agricoli, segnali di nervosismo. In aumento la domanda di latte in Oceania. Discarica abusiva con rifiuti tossici scoperta a La Spezia sulla collina Pitelli. Le bollicine possono dare alla testa. Blue Tongue condiziona l'export di carne francese. Inizia la raccolta delle olive... In Agristore per le attrezzature. MPS, bocche troppo cucite.

(in allegato il formato pdf scaricabile)

Anno 14 - n° 41 11 ottobre 2015
1.1 editoriale MPS, parte il processo ma bocche cucite
3.1 cereali Mercati agricoli. Segnali di nervosismo in attesa dei dati USDA.
4.1 Lattiero caseario Aumenta la domanda di latte in Oceania.
5.1 ambiente Fusti tossici sulla collina Pitelli di La Spezia
5.2 vino Le bollicine possono dare alla testa...
6.1 olivicoltura Inizia la raccolta delle olive... le offerte Agristore
6.2 educazione alimentare Musei del Cibo ancora più interattivi
per la Giornata dell'Alimentazione 2015
7.1 prezzi agricoli Ismea, la blue tongue condiziona gli approvvigionamenti di bovini dalla Francia.
8.1 promozioni "vino" e partners

Cibus 41 11ott15 COP

Domenica, 11 Ottobre 2015 09:43

Le bollicine possono dare alla testa...

Tutti pazzi per il Prosecco. La caduta del re dell'export doveva essere prevenuta. In un momento di crisi, generale ma anche di settore vitivinicolo, occorreva un maggiore autocontrollo per non arrivare all'intervento della forza dell'ordine.

di Virgilio Parma - 11 ottobre 2015

Un danno di immagine, se verranno confermati i sequestri dei NAS, per la rinomata DOC e e DOCG e per tutto il settore vinicolo italiano che tentava di risalire la china riguadagnando volumi di vendita ma soprattutto redditività.

E' perciò giusta la preoccupazione del Sindaco di Conegliano Veneto, Floriano Zambon, quando afferma che "se il prosieguo dell'indagine confermerà la prima ipotesi di reato, ne scaturirà un danno d'immagine gravissimo, ben superiore a qualche versante di collina sbancato". Infatti potrebbe addirittura essere posta in discussione la candidatura delle colline a patrimonio dell'umanità Unesco che proprio in questi giorni il Governatore Zaia stava riprendendo in mano per portarlo a definitiva conclusione.

Un fulmine a ciel sereno che arriva a seguito dei consueti controlli annuali sui documenti di conferimento delle uve alle cantine.

A non tornare, ai militari che stanno ancora proseguendo nelle indagini, sono i dati delle bolle di carico delle uve conferite confrontati con i quantitativi di vino prodotti.
L'uva registrata in entrata di lavorazione, in molti casi è troppo poca per garantire i quantitativi di vino che stavano per essere immessi sul mercato.
Il sospetto è perciò che qualche grappolo non meglio identificato (e mai registrato né dai venditori né dalle cantine) era finito a fare compagnia alle uve di pregio (glera) registrate regolarmente e stava per finire imbottigliato quale Prosecco "di qualità".

A farne le spese saranno soprattutto il buon nome del prosecco e la fiducia dei consumatori.
Le aziende produttrici invece se la caveranno con una sanzione amministrativa (potrà essere di qualche migliaia di euro) posto che i reati i esame non sono penalmente rilevanti. I vini in lavorazione verranno presumibilmente declassati o al più distrutti. Le multe, come si diceva, potranno essere importanti ma non tanto da compromettere l'azienda e molto probabilmente erano già state conteggiate alla fonte nella quota di "rischio di impresa".

Tutti pazzi per il prosecco. Un'escalation dirompente quella del prosecco che nei primi anni 2000 ha iniziato una scalata fenomenale, anche e soprattutto all'estero, conquistando i palati e, nel corso del 2014, il podio di vino più venduto al mondo superando persino lo champagne. Alla produzione sono dedicate oltre 8000 cantine vitivinicole e 269 case spumantistiche, che immettono sul mercato oltre 330 milioni di bottiglie all'anno - in buona parte esportate - per un giro d'affari complessivo superiore ai 3 miliardi di euro.

Ma segnali che qualcosa non andava per il verso giusto c'erano. Non solo vini taroccati all'estero, come più volte denunciato da Coldiretti, ma produzioni DOC e DOCG esposte sugli scaffali di discount stranieri a prezzi al pubblico irrisori che a mala pena potevano coprire i costi di produzione e commercializzazione.

Anche a chi scrive è capitato di osservare, acquistare e fotografare, il prezioso prosecco in vendita nelle grandi catene tedesche a prezzi talmente bassi da mettere in dubbio la qualità del contenuto della bottiglia.

Ma sulle strategie commerciali delle aziende non si discute e ciascuno i conti in casa sua li sa fare meglio di tutti.

Però, alla luce del sequestro di milioni di bottiglie di dubbia regolarità operato dai NAS in diverse cantine, si è portati a confermare i dubbi che qualche operazione illecita possa essere stata condotta proprio dal cuore del territorio.

Ben venga quindi l'auspicio del Sindaco Zambon di pene severe se verranno confermate le ipotesi di reato.

E' un peccato che si sia dovuti arrivare al clamore determinato dall'intervento dei NAS e non siano riusciti i produttori stessi a bloccare per tempo questo malcostume.

A questo punto viene spontaneo chiedersi a cosa servano gli organismi di controllo e tutela.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Gran finale frizzante a Pianello per il Valtidone Wine Fest
Nel fine settimana l'ultimo appuntamento della più grande rassegna del vino piacentino -

Piacenza, 25 settembre 2015 -

Il Valtidone Wine Fest si avvia a marce forzate verso il gran finale, come ogni anno costituito dall'atteso appuntamento di Pianello, dove sabato 26 e domenica 27 settembre i vini frizzanti saranno i protagonisti della kermesse enogastronomica, in concomitanza con la Festa di San Maurizio e alla settima edizione del Pianello Frizzante.

Da anni l'amministrazione comunale di Pianello, in collaborazione con la Pro Loco e l'Associazione Pianello Frizzante, ha puntato sulla concentrazione in un solo weekend di questi tre importanti eventi, come ha sottolineato Simone Castellini, assessore al commercio del comune di Pianello, nel corso della conferenza stampa di presentazione, che rappresentano anche un importante momento di promozione territoriale: "La coesione è importante e l'unione delle forze permette la realizzazione di appuntamenti di grosso impatto come è il Valtidone Wine Fest – organizzato in accordo con altre tre amministrazioni comunali della vallata – e come sarà il week end di Pianello. Siamo da anni impegnati nell'unico scopo di valorizzare in toto il nostro splendido territorio e i nostri prodotti, portando il marchio Valtidone in tutta Italia e fuori dai confini del Paese".

La sesta edizione del Valtidone Wine Fest sta vivendo forse la sua stagione più prestigiosa, coronata da numeri record e dall'affluenza in ognuno dei suoi appuntamenti di visitatori dai luoghi più disparati del nord Italia. Senza dimenticare l'attenzione mediatica della manifestazione che quest'anno, dopo il battesimo nella prestigiosa cornice dell'Expo di Milano, ha saputo coinvolgere e affascinare la stampa di settore, che sarà presente anche nell'appuntamento di domenica per seguire da vicino lo svolgersi dell'evento e conoscere vini, prodotti e territorio.
Mentre la festa patronale e la Fiera di San Maurizio, organizzate dalla locale Pro Loco, vedranno il paese della Val Tidone animarsi già nella giornata di domani con mercatini, giochi e intrattenimento, oltre all'apertura degli stand gastronomici e la serata danzante, la suggestiva cornice della Tenuta Santa Giustina ospiterà, quest'anno, l'aperitivo e cena di gala del sabato sera, nel corso della quale di potranno degustare piatti tipici della tradizione piacentina accompagnati dai vini delle cantine partecipanti al Wine Fest e del consorzio Pianello Frizzante che ne cura l'organizzazione. Tutti i ristoratori di Pianello Val Tidone hanno raccolto l'invito a partecipare alla serata, in cui proporranno ognuno una portata magistralmente abbinata ad un vino locale. Nel corso del conviviale incontro, inoltre, verrà fornita da esperti e sommelier una spiegazione enogastronomica dettagliata. Il prezzo per la partecipazione alla cena, comprensivo del calice per le degustazioni, è di euro 35: per informazioni e prenotazioni è possibile telefonare al numero 0523994105. Al termine della cena, gli ospiti potranno ammirare dalle colline lo spettacolo pirotecnico organizzato grazie al sostegno dell'Associazione Pianello Frizzante e della Pro Loco di Pianello. Gaia Bocciarelli, della tenuta Santa Giustina, ha commentato: "Pianello è forte perché è capace di aggregare; sabato sera alla cena parteciperanno ristoratori e cantine senza competizione, ma lavorando insieme per il successo dell'evento. Solo con questa unione si possono portare prodotti e territorio alla ribalta nazionale". Concetto ribadito anche da Gianni Gualdana, in rappresentanza del consorzio di produttori Pianello Frizzante.

La giornata di domenica 27 settembre sarà dominata dal grande tendone del Valtidone Wine Fest, sotto il quale, dalle ore 9.00 alle ore 19.00, una trentina di cantine e aziende vitivinicole locali e una quindicina di produttori agroalimentari esporranno le proprie eccellenze. L'inaugurazione delle manifestazioni si terrà alle ore 10.00, preceduta come di consueto dal corteo per le vie del paese con lo spettacolo degli sbandieratori di Cerreto Guidi, il paese toscano gemellato con Pianello. Per tutta la giornata di domenica sarà possibile assaggiare i migliori piatti della cucina tipica piacentina presso gli stand gastronomici della Pro Loco di Pianello e curiosare tra le bancarelle dell'antiquariato e della creatività. Non mancheranno, inoltre, i momenti di divertimento per i più piccoli con uno spettacolo di intrattenimento, ma anche i grandi potranno giocare cimentandosi nella gara di imbottigliamento: chi imbottiglierà il maggior numero di bottiglie in un tempo stabilito vincerà un weekend in Toscana, dove potrà degustare vini e prodotti tipici del territorio.

Anche l'appuntamento di Pianello del Valtidone Wine Fest godrà dell'appoggio di partner privati quali Alleanza Assicurazioni che da quest'anno ha deciso di fornire il proprio supporto al festival del vino in un'ottica di promozione del territorio. Quella stessa vicinanza al territorio espressa anche da Cariparma-Crédit Agricole, che ha scelto di ricambiare la fiducia dei pianellesi nell'Istituto di Credito sostenendo il Valtidone Wine Fest e premiando l'entusiasmo che tutti gli attori coinvolti mettono nella sua organizzazione e nella promozione del territorio e dei prodotti.

Particolarmente soddisfatto del ricco calendario di eventi preparato per il fine settimana è il Sindaco di Pianello Val Tidone, Gianpaolo Fornasari, che ha voluto sottolineare "l'importanza della collaborazione di partner privati che hanno deciso di sostenere la manifestazione, riconoscendone l'importanza e il grande potenziale promozionale che esso ha. Eventi come il Valtidone Wine Fest non potrebbero avere vita molto lunga senza l'appoggio di queste realtà private. L'obiettivo è quello di far crescere il nostro territorio ed esportare il brand Valtidone".

Pubblicato in Dove andiamo? Piacenza

E’ appena terminato il Festival del Franciacorta, un weekend nel quale poter visitare le cantine più blasonate nel territorio conosciuto per la sua eccellenza vitivinicola. Vediamone alcuni  pregi e difetti

Di Chiara Marando – Sabato 26 Settembre 2015 - (Guarda la gallery in fondo all'articolo)

Da pochi giorni è terminato il tradizionale appuntamento con il Festival del Franciacorta, un weekend all’insegna del buon vino e delle tradizioni che hanno reso questo suggestivo territorio un punto di riferimento nel mondo in fatto di eccellenze vitivinicole. Ma il Festival non è solo un’ottima occasione per assaporare alcune tra le migliori varietà di bollicine disponibili, è anche un’immersione completa nella cultura della zona, alla scoperta delle varie cantine, dei loro segreti e tecniche di lavorazione.

Per due giorni, ogni azienda apre le porte al pubblico per raccontare la realtà che le contraddistingue, far comprendere quanto lavoro e dedizione si trovi dietro ad ogni singolo sorso. Certo il marketing fa da padrone, ma la verità è che alcune sono veramente in grado di far respirare il grande amore che nutrono per il lavoro e la terra, se ne percepisce la reale piacevolezza di condivisione.

Ecco perché, anche lo scegliere quali cantine visitare all’interno del ricco programma di eventi non è propriamente semplice, ci si deve lasciare trasportare dall’istinto, dalla curiosità ed, ovviamente, dal desiderio di degustare qualcosa di nuovo. Difficile cadere male, anche se spesso alcuni produttori perdono di vista l’anima del Festival, ovvero che questi due giorni non sono solo fonte di puro guadagno, ma anche e soprattutto di grande ospitalità.

Photo by Lorenzo Moreni

Inutile generalizzare, questo è certo, ma penso sia corretto evidenziare mancanze e pregi di alcune delle cantine che ho selezionato per la mia giornata in Franciacorta. Non si tratta di un giudizio prettamente legato alle diverse etichette, piuttosto ai diversi approcci riscontrati in fase di visita.

Cominciamo con il più che famoso “Cà del Bosco”, azienda che certo non ha bisogno di particolare pubblicità e la cui location lascia stupefatti: una distesa di prati e vigne che si rincorrono a perdita d’occhio lungo un terreno collinare verdeggiante al cui centro impera l’area di produzione, la zona eventi e quella degustazione. Una guida preparata ed estremamente disponibile ha illustrato tutto il processo di lavorazione delle uve, descrivendo le peculiarità che caratterizzano il prodotto finale. Il percorso nelle cantine di invecchiamento non smette mai di affascinare, complice la luce soffusa, i soffitti a volte e le migliaia di botti e bottiglie che arredano gli ambienti.

Photo By Lorenzo Moreni 2

Non poteva mancare la fase di degustazione: tre diverse tipologie di Franciacorta, Vintage Collection Dosage Zéro 2010, Vintage Collection Brut 2010 e Vintage Collection Satèn 2010, abbinate a sfiziosi e ricercati finger food di mare e terra che ben si sposavano con il gusto e gli aromi dei vini.

In sintesi, due ore nelle quali la cura e l’attenzione verso il cliente si coniugavano con la raffinatezza delle proposte enogastronomiche.

La seconda tappa prevedeva un altro nome di rilievo, ovvero “l’Azienda Agricola Monte Rossa” conosciuta per la bevibilità delle sue etichette più famose: il Rosè Flamingo ed il Cabochon Brut 2009. Nulla da dire sulle due proposte, ma qualcuno dovrebbe insegnare agli organizzatori che il tavolo di presentazione dovrebbe essere imbandito con qualche cosa di più sostanzioso rispetto ai miseri grissini, soprattutto se si pensa che i visitatori quel giorno si dedicheranno anche ad altre cantine. A nessuno piace tornare a casa ubriaco o con la testa “molle”.

Photo by Lorenzo Moreni 3

Stesso discorso per “Bellavista” dove, oltre alla totale assenza di professionalità ed ospitalità da parte del personale (sembrava di essere caduti in una catena di montaggio spremi-soldi), è mancata completamente una qualsiasi tipologia di stuzzichino che spezzasse gli assaggi e permettesse di godere al meglio ciò che si stava bevendo, ossia  Alma Cuvée Brut e Vendemmia Satèn 2010.

Photo by Lorenzo Moreni 4

Fortunatamente, dopo qualche esperienza poco soddisfacente, la giornata si è conclusa con una più che piacevole serata trascorsa nell’antica residenza “Guido Berlucchi”, il Palazzo Lana Berlucchi, dove per l’occasione è stato organizzato un particolarissimo “Aperitivo Pop” con i finger food dello chef Davide Oldani. Una location d’eccezione, come il parco interno della villa, ed un’accoglienza sincera da parte della titolare, la signora Ziliani, hanno reso ancora più apprezzabile la degustazione: ’61 Brut, ’61 Satèn e ’61 Rosé abbinati ad assaggi originali quali Pasta di salame su panella di ceci, tamarindo ed olive croccanti, Bignè allo zafferano ripieno di Erborinato ed accompagnato con Composta di fichi e semi tostati e, per finire, Centrifugato di verdufrutta con Stracciatella e fave di cacao. Veramente Deliziosi!

Photo by Lorenzo Moreni 5

Il consiglio è quello di visitare le stanze del Palazzo, ricche di fascino ed eleganza senza tempo, ma soprattutto le antiche cantine sotterranee dove il vino riposa avvolto da un silenzio rigenerante: volte in pietra, lunghi corridoi che conservano la suggestione di epoche passate, nascosti da una luce morbida e quasi timida, ed una distesa di bottiglie che attendono solo di essere stappate.

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Pubblicato in Dove andiamo? Emilia

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 37 13 settembre 2015
Cereali, una sorprendente stabilità. Crisi del latte prevedibile. Qualcuno già rimpiange le Quote Latte? Grandinate e danni nel modenese. Vino, l'Italia torna leader?

(in allegato il formato pdf scaricabile)
SOMMARIO Anno 14 - n° 37 13 settembre 2015

1.1 editoriale La ripresa per i fondelli
3.1 cereali Commodities: sorprendente stabilità
4.1 Lattiero caseario Tutto fermo, tranne il latte
5.1 vendemmia Vino: Italia verso riconquista leadership mondiale
6.1 latte Crisi del latte: noi l'avevamo detto.
6.2 Olio extravergine Gli extravergine si sfideranno a Cape Town
6.3 maltempo Grandinata Modenese: i sindacati sollecitano aiuti per gli stagionali
7.1 protesta Agrinsieme: difendiamo la nostra zootecnia
7.2 grassi combustibili Uso dei grassi animali come combustibile: la Provincia di Parma chiarisce
8.1 zootecnia Trattori contro blindati. Gli effetti del libero mercato
9.1 promozioni "vino" e partners

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Vendemmia di qualità: 47 milioni di ettolitri, +12% sul 2014 a livello nazionale. Domenico Zonin: l'annata metereologica ci consegna un'uva sana e abbondante, almeno rispetto alla media degli ultimi anni, e di qualità tra il buono e l'eccellente.

Erbusco (Franciacorta, BS), 11 settembre 2015
Una produzione di vino a livello nazionale stimata attorno a 47 milioni di ettolitri, il 12% in più rispetto ai 42 milioni diffusi dall'Istat per il 2014 (lo scorso anno si è avuta una produzione particolarmente scarsa). La cautela è sempre d'obbligo quando si parla di previsioni, tanto più se si considera che il clima del mese di settembre sarà decisivo nel determinare una buona o un'ottima vendemmia soprattutto per la qualità dei grandi rossi. Se tali dati fossero confermati, l'Italia riguadagnerebbe la leadership mondiale tra i paesi produttori, visto che la Francia prevede 46,5 milioni di ettolitri (-1% su base annua) e la Spagna circa 43 milioni (-3%)".

Questi i risultati principali della ricognizione operata tra la fine di agosto e la prima decade di settembre sul territorio nazionale da Ismea e Unione Italiana Vini con la collaborazione del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, presentati oggi in una conferenza stampa organizzata in Franciacorta presso l'Azienda Agricola Cà del Bosco.

"Anche quest'anno - spiega Ezio Castiglione, Presidente ISMEA - Unione Italiana Vini e Ismea consolidano il proprio impegno al servizio del mondo vitivinicolo proponendo queste elaborazioni come momento di sintesi e confronto istituzionale in collaborazione con il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, con l'obiettivo di aiutare gli imprenditori nelle scelte aziendali cui sono chiamati con dati puntuali e interpretazioni oggettive".

"In sintesi possiamo dire che l'annata metereologica ci consegna un'uva sana e abbondante, almeno rispetto alla media degli ultimi anni, e di qualità tra il buono e l'eccellente - prosegue Domenico Zonin. Pur con tutte le cautele del caso perché siamo al 30% circa della raccolta e al termine della vendemmia manca ancora un mese, e consapevoli della variabilità tra zona e zona, la previsione di crescita del 12% rispetto al 2014 ed una ottima qualità media, motivano un nostro moderato ottimismo".

A livello territoriale si è assistito ad incrementi generalizzati in quasi tutte le regioni. Fanno eccezione Lombardia (-3%) e Toscana (0%), regioni che anche lo scorso anno sono risultate in controtendenza rispetto al resto d'Italia. Fuori dal coro anche la Calabria (-10%). Elemento che emerge con chiarezza è il ritorno a gradazioni considerate nella norma, dopo il calo dello scorso anno, ed un livello delle qualità che va dal buono all'ottimo, con punte di eccellenza in tutta la Penisola.

"Le stime formulate da ISMEA e UIV - ha spiegato Ezio Castiglione, Presidente ISMEA - sono frutto di un'accurata attività di ricognizione svolta nella prima decade di settembre attraverso una rete di rilevazione distribuita su tutto il territorio nazionale. Con gran parte delle uve precoci e delle basi spumante già in cantina e le indicazioni continuative su rese e raccolti, riteniamo di poter fornire un affidabile quadro predittivo sugli sviluppi quantitativi e qualitativi della campagna in corso. Se da un punto di vista strettamente produttivo le premesse per un'annata positiva ci sono tutte - ha aggiunto Castiglione - l'osservazione delle dinamiche del mercato invita alla prudenza. Il risultato vendemmiale di quest'anno si inserisce in una situazione piuttosto complessa, specie nel circuito dei vini comuni, soggetto alle forti pressioni della concorrenza spagnola. Lo scenario che si delinea è di un mercato a due velocità, con il segmento dei vini a denominazione capace di mantenere una buona remunerazione e di crescere sui mercati esteri e la fascia dei vini comuni in una condizione più critica, già penalizzata da importanti flessioni dei prezzi".

"La buona annata - conclude il Presidente Zonin - potrà avere ripercussioni positive anche sul mercato interno che soffre, ormai, da diversi anni. Siamo convinti che una rinnovata qualità dei vini sostenuta da politiche di prezzo adeguate, in un contesto economico che sta offrendo segnali ripetuti di lieve ripresa, contribuirà a riavvicinare il consumatore italiano ad un consumo più costante del nostro prodotto. Per raggiungere questi risultati è però necessario che la filiera condivida strategie sui prezzi capaci di garantire stabilità e prospettiva di medio-lungo periodo a chi opera sul mercato. Sono fiducioso sulla maturità raggiunta dalle filiere di territorio e sulla consapevolezza conquistata da un settore produttivo che sta mietendo da anni successi sui mercati internazionali".
(Fonte Ismea 11 novembre 2015)

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
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