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Venerdì, 23 Settembre 2022 11:53

Oggi e domani a Zibello "Un Po Diverso, un Po di Eros"

Il borgo rivierasco, ancora una volta, per due giorni, si trasforma in capitale del piacere a 360 gradi con il ritorno di Un Po diverso, Un Po di Eros, festival della letteratura e dell’arte erotica che, già da diversi anni, si tiene nel borgo rivierasco grazie all’iniziativa della scrittrice locale Rosalba Scaglioni

Pubblicato in Dove andiamo? Emilia

Egregio Direttore,

Martedì sera, 30 agosto, la trasmissione “Fuori dal Coro” condotta, su Rete4, da Mario Giordano, ha trasmesso un servizio dedicato ai cambiamenti climatici. Servizio che ha compreso anche una brevissima intervista al sottoscritto, ma che in realtà mi ha lasciato sbalordito. E’ giusto e doveroso infatti che la gente, almeno chi è dei nostri territori, conosca gli antefatti e come sono andate le cose., che ora vado a descrivere.

Il giorno venerdì 26 agosto, a Polesine Zibello, è giunto l’inviato (che volutamente non voglio citare) della trasmissione “Fuori dal Coro”, col quale si era concordata una intervista sul Grande fiume nel corso della quale si sarebbe parlato dei borghi scomparsi, nel corso dei secoli, per erosione del fiume Po, su tutti Polesine di San Vito. Questo ha significato, per il sottoscritto, restare a totale ed esclusiva disposizione della troupe televisiva dalle 10 alle 16. Ha significato anche tenere impegnate altre due persone: l’amico professor Davide Persico, sindaco di San Daniele Po e docente all’Università degli Studi di Parma, che, con grande disponibilità ha dedicato quasi un’ora del suo tempo all’intervista richiesta (per inciso) dall’inviato e l’amico Maurizio Gobbi che, con altrettanta disponibilità, ha messo a disposizione la sua imbarcazione per portare la troupe a vedere le mura di Polesine di San Vito.

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Mura di Polesine di San Vito - foto di Paolo Panni

Giusto far notare che, sia il sottoscritto che gli amici Persico e Gobbi hanno tolto tempo ad impegni professionali e personali per essere a disposizione di chi aveva richiesto il loro intervento.

Tra le altre cose (particolare di non poco conto), nel corso delle interviste, sia il sottoscritto che il professor Persico, a proposito di cambiamenti climatici, hanno evidenziato come questi siano in buona parte dovuti alle azioni dell’uomo.

Intorno alle 16 le registrazioni si sono concluse con la promessa che il servizio sarebbe appunto andato in onda martedì 30 agosto, durante la trasmissione succitata.

Premesso che nessuno si sarebbe ovviamente aspettato ore di reportage, era comunque legittimo attendersi un servizio realizzato con professionalità e, soprattutto, capace di comunicare il senso delle interviste rilasciate.

Il risultato è stato invece sconfortante e, me lo consenta, vergognoso. E’ stata trasmessa solo una brevissima intervista al sottoscritto estrapolando una piccola chicca storica cinquecentesca. Tutto il resto è finito nel nulla. Censurato Polesine di San Vito, censurata integralmente e totalmente l’intervista rilasciata dal professor Persico, censurata anche la trasferta in barca resa possibile grazie alla disponibilità di Maurizio Gobbi.

Nel complesso ne è uscito un servizio, sul quale preferisco non spendere alcun commento, in cui il conduttore ha voluto far emergere una interpretazione, evidentemente tutta sua (o dei suoi editori?) secondo la quale i cambiamenti climatici ci sarebbero sempre stati e sarebbero dovuti solo all’opera della natura.

Ora, premesso che ognuno è libero di pensarla come crede, e premesso che se il signor Giordano intende essere “fuori dal coro” è libero di starci, è altrettanto vero che censurare ciò che evidentemente non piace e tenere per buono solo ciò che fa comodo, è un comportamento che di professionale non ha nulla, ben lontano da quei valori di correttezza ed onestà che dovrebbero albergare nell’animo di chiunque.

Per inciso è anche bene rimarcare che l’inviato della trasmissione televisiva, pur essendo in possesso dei contatti sia del sottoscritto che del professor Persico, si è ben guardato, prima e dopo la trasmissione, dall’avvertirci dei tagli operati e del senso che avrebbe voluto dare al suo servizio. Per carità, non era dovuto avvertirci; trattasi sempre di correttezza ed onestà (soprattutto personale più ancora che professionale). Nulla di più.

Se poi il conduttore ed i suoi inviati sono abituati a legare l’asino dove vuole il padrone, si tratta di una loro libertà, lontana comunque anni luce dal mio modo di agire e di pensare. Preferisco restare un “battitore libero” (pagandone anche le eventuali conseguenze) piuttosto che legare l’asino dove vuole qualsiasi padrone. Ma per strada, come sul fiume, continuo ad andare con fierezza ed a testa alta.

Mi si consenta infine una considerazione (che rientra sempre nel campo delle libertà personali). Da almeno due anni mi rifiuto categoricamente di seguire il cosiddetto mainstream televisivo (convintissimo del fatto che molte informazioni, comprese quelle sui fatti più importanti, compresi quelli relativi alla pandemia, siano pilotate e montate ad arte, lo dimostra il fatto che di certi argomenti parlano sempre e solo i soliti noti): preferisco di gran lunga una camminata sugli spiaggioni o tra i boschi del Po. Anche questo episodio accaduto in questi giorni mi ha dato conferma del fatto di aver ragione.

Paolo Panni, Eremita del Po

Pubblicato in Ambiente Emilia

LA LANTERNA DEL PO PROSEGUE  IL SUO VIAGGIO DI PACE NELLE TERRE DEL GRANDE FIUME. DOMENICA 27 MARZO  LA CONSEGNA ALLA COMUNITA’ DI BRANCERE E DI STAGNO LOMBARDO.  

La “Lanterna del Po”, iniziativa promossa dal gruppo Amici del Grande fiume di Polesine Zibello (Parma), prosegue il suo viaggio di pace fra le terre del Po, dell’una e dell’altra riva. Domenica scorsa, 20 marzo, dopo la benedizione impartita, a Zibello, da don Francesco Mazza, la lanterna è stata portata in cammino a Isola Pescaroli di San Daniele Po (CR), dove è rimasta custodita tra le mura del santuario della Madonna della Fiducia, Regina e Patrona del Po.

Domenica 27 marzo, nel pomeriggio, la Lanterna del Po riprende il suo viaggio, questa volta in barca, grazie all’iniziativa di Tommaso Mazzeo. Il programma prevede, alle 15.30, il ritrovo all’attracco comunale di Isola Pescaroli e, in contemporanea, a Brancere. Da entrambe le località avrà inizio una vera e propria processione fluviale (a cui tutti possono partecipare con le loro imbarcazioni) che sarà suggellata dall’incontro delle imbarcazioni, lungo il Po, nei pressi di Polesine Parmense. Qui la Lanterna del Po, che inizialmente sarà trasportata da Vitaliano Daolio del Po Fishing Center di Motta Baluffi, sarà consegnata alla rappresentanza della comunità di Brancere e partirà quindi alla volta della frazione di Stagno Lombardo dove, alle 16.30, sarà posizionata alla santella votiva della Regina del Po,   opera di Graziano Bertoldi, inaugurata per il Giubileo del 2000.  Quindi, poco più tardi, sarà portata nella chiesa parrocchiale di Brancere (località celebre per la tradizionale Festa dell’Assunta del 15 agosto) dove, alle 18, sarà celebrata la messa.

L’obiettivo di questo viaggio della Lanterna del Po, come spiegato dai promotori, è quello di coinvolgere e unire la gente, partendo dalle  terre del Po, portando tutti ad invocare, insieme, la pace: oggi più che mai urgente.

Quella pace di cui occorre innanzitutto la consapevolezza, costruendola anche nelle nostre azioni quotidiane.

L’iniziativa vuole mantenere del tutto il suo carattere popolare e spontaneo. Per questo motivo non  è stato programmato alcun itinerario. Ogni comunità che riceverà la Lanterna deciderà per quanto tempo, dove e come trattenerla per poi consegnarla, a propria volta, ad altre comunità, dell’una e dell’altra riva. Il viaggio, è importante sottolinearli, potrà essere liberamente esteso anche a comunità non necessariamente rivierasche del Po.

L’obiettivo è di far rientrare la Lanterna del Po a Zibello in occasione delle festività natalizie 2022.

Per informazioni e per programmare le successive tappe è possibile contattare i numeri 3402499355 (Paolo Panni) e 3356205908 (Fabio Pezzini).

Pubblicato in Dove andiamo? Parma
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