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Giovedì, 01 Marzo 2018 08:13

Bayer si fa la Monsanto

Chiude tra alti e bassi l'esercizio 2017 di Bayer. Il CEO del colosso svizzero, nel presentare i dati ha anche anticipato la possibilità che, entro il secondo trimestre, possa finalmente andare in porto la acquisizione di Monsanto.

Leverkusen, 28 febbraio 2018 - Il CEO di Bayer, Werner Baumann, ha presentato i dati del 2017 e anticipato le strategie prossime, tra le quali la acquisizione di Monsanto che dovrebbe prevedere anche la cessione del comparto sementi alla BASF, con la quale è stato siglato, nel corso del 2017, un pre accordo del valore di 5,9 miliardi di euro per la vendita di una parte del business legato alle sementi ogm.

Tutte le operazioni di cessione e di acquisizione sono sotto l'osservazione dell'antitrust, in forza delle consistenti quote di mercato che ogni azienda o asset possiede.

In sintesi, Bayer archivia il 2017 con utili in crescita del 61,9% a 7,3 miliardi di euro. Il fatturato sale dell'1,5% a 35,01 miliardi. L'Ebitda si attesta a 9,2 miliardi e l'ebit cresce del 2,9% a 5,9 miliardi. Si è trattato di un altro anno record per il farmaceutico con un incremento dei ricavi del 4,3%. L'indebitamento è calato del 69,5% 3,59 miliardi di euro.

Escludendo il Brasile, che ha rallentato la crescita del gruppo, le vendite globali sarebbero salite nel 2017 del 3%, con una crescita del mercato europeo dell'1,5% e nordamericano del 6%.

Se il segmento crop protection risente della situazione brasiliana, Bayer ha registrato un aumento del 2% nell'animal health (zootecnia e animali da compagnia), del 14% nell'Environmental Science, il business legato alle applicazioni non agricole, e del 9% nel segmento sementi.

Appendice

Report 2017 Bayer: https://www.bayer.com/en/2018-02-28-financial-news-conference.aspx 
Video report 2017 Bayer CEO Werner Baumann: https://youtu.be/iaq0rmBAgmg 

Pubblicato in Economia Emilia
Domenica, 25 Febbraio 2018 09:31

Verità o fake? verità, verità!

Ossessionati dalle bufale ormai rischiamo di non credere più alle verità, comprese quelle che ci toccheranno il portafoglio.

di Lamberto Colla Parma 25 febbraio 2018 -

A esaltare il timore di essere incappati nell'ennesima bufala è la praticamente assenza della notizia dalle pagine dei TG nazionali, non come la notizia del costo delle bustine della frutta e verdura che occupò, senza diritto, le prime pagine e le aperture dei TG per giorni e giorni.

Le bollette elettriche saranno più pesanti per far fronte alle morosità di alcuni operatori.
Saranno perciò gli utenti finali a coprire i buchi degli incauti imprenditori che si gettarono nella mischia del "trading dell'energia", come ad esempio GALA (proprietà del Presidente di Assindustria del Lazio), appunto una delle società fallite.

Sembrerebbe quindi che il sistema dei distributori di energia si ritrovi con un buco nei conti, proprio per i mancati pagamenti degli oneri di rete e di sistema, di almeno 400 milioni.

È qui che arriva la delibera del 1 febbraio 2018 con cui l'Autorità per l'energia stabilisce di ripartire sui consumatori i circa 200 milioni di oneri di sistema che mancano all'appello.

Così, la bolletta si appesantisce di un'altra quota nel già pesante conto che va sotto la voce oneri di sistema che, secondo l'ANSA, influisce per circa il 19% sull'intero importo.

Ma cosa sono gli oneri di sistema?

Secondo Arera la quota più consistente tra gli oneri di sistema è rappresentata dalla componente A3: si tratta di un onere che va a finanziare gli incentivi alle fonti rinnovabili e assimilate. La componente A2 invece "è destinata alla copertura dei costi per lo smantellamento delle centrali nucleari dismesse (Latina, Caorso, Trino Vercellese, Garigliano)".
Ma, come spiega la stessa Autorità per l'Energia, "secondo quanto previsto dalle leggi finanziarie 2005 e 2006, una parte del gettito della componente A2, pari a circa 100 milioni l'anno, viene destinato al bilancio dello Stato".

Insomma, come nel prezzo della carburante abbiamo le accise, sul costo energetico abbiamo gli oneri di sistema (le voci A2-A5, As, Ae, Uc4, Uc7 e Mct) che, guarda caso, in buona parte vanno a finanziare il bilancio dello Stato.

Dal 1° gennaio 2018 tutte queste componenti sono state riunite in due sole voci, come spiega Arera sul proprio sito: gli oneri generali relativi al sostegno delle energie da fonti rinnovabili e alla cogenerazione (Asos) e i rimanenti oneri generali (Arim).

Ebbene, con la delibera numero 50 dello scorso 1° febbraio di Arera, l'Autorità per l'energia elettrica e il gas, ha stabilito che il buco creato dagli evasori dovrà essere ripianato dai contribuenti (scarica pdf).

Nessuna Bufala, quindi, ma solo una cruda realtà, che molti hanno dimenticato di promuovere e divulgare, mentre altri furono molto attivi, sopratutto sui social media, a etichettare la notizia come bufala.

Ben diverso invece fu il trattamento riservato alla fake news , questa volta spacciata come vera,  del pesante maggior onere (2 cent) destinato alla busta dell'otrofrutta con la quale aprirono i TG per giorni e giorni.

Strano Paese, il nostro!
_______________________
Appendice:

- Sul caro Bolletta era già intervenuto il CODACONS lo scorso anno:

http://www.zoom24.it/2017/04/14/bollette-energetiche-insorge-codacons-la-spesa-viene-triplicata-47076/ 

- Le altre voci degli oneri di sistema:

Un'altra voce degli oneri di sistema viene destinata alle agevolazioni per la fornitura di energia elettrica al sistema ferroviario. La componente A5 finanzia "la ricerca svolta nell'interesse del sistema elettrico nazionale". Un'altra componente degli oneri di sistema viene destinata a finanziare il bonus elettrico (desinato ai consumatori in stato di particolare disagio economico), la componente Ae viene destinata alle agevolazioni alle imprese manifatturiere con elevati consumi. La componente UC4 serve per coprire i maggiori costi di piccole aziende elettriche che operano sulle isole minori delle aziende elettriche con meno di 5mila clienti. La componente MCT, invece, "finanzia le misure di compensazione territoriale a favore dei siti che ospitano centrali nucleari e impianti del ciclo del combustibile nucleare" e lo smaltimento delle scorie nucleari. Ma di nuovo attenzione: dal 2005, circa il 70% del gettito di questa voce è destinato al bilancio dello Stato." (Fonte Today.it)

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(per restare informati - editoriali )

 

 

 

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Domenica, 25 Febbraio 2018 07:23

Economia 4.0: il ritorno delle galee?

«La Galea è il mezzo attinto a immagine che verrà impiegato per navigare all'interno delle organizzazioni aziendali e raggiungere gli ambiti più lontani e nascosti. Lo scopo è promuovere e diffondere la cultura etica di un nuovo modello di gestione aziendale dove le persone sentendosi responsabili, contribuiscono con la ragione, con il cuore e con lo spirito a migliorare le prestazioni dell'impresa.»*

Galee_e_libro.jpgdi Guido Zaccarelli Mirandola 24 febbraio 2018 - La catena del valore ideata dall'economista statunitense Michael Eugene Porter permette di descrivere la struttura di una organizzazione formata da 5 insiemi verticali posti alla base che sorreggono 4 insiemi orizzontali che li attraversano in modo longitudinale.

L'immagine della freccia indica la direzione di marcia dell'organizzazione proiettata sul margine economico. Un'azienda si sorregge con la dimensione verticale, hardware, che definisce la struttura fisica dell'azienda, e si completa con la dimensione orizzontale, software, al cui interno è presente anche la gestione delle risorse umane. Il capitale umano è la risorsa più importante delle aziende.

Il libro: Dalla Piramide al cerchio, la persona al centro dell'azienda, vuole verificare se esistono ancora oggi modelli organizzativi impiegati ai tempi delle galee. Come venivano impiegate le persone a bordo delle galee?

Le galee viaggiavano a bordo costa e per i loro spostamenti utilizzavano schiavi ai quali erano imposti ritmi di lavoro stressanti con ridotte pause, spesso all'imbrunire, dove veniva loro concesso il rancio per alimentare un corpo sottoposto a fatiche estenuanti.

Il tempo avanza. Dopo la rivoluzione industriale 1.0, 2.0 e 3.0 ora siamo nell'era della quarta rivoluzione industriale, chiamata 4.0. Il lavoro alla catena di montaggio di norma è estenuante. In certi casi può essere parificato a quello degli schiavi con le stesse modalità di pausa loro concesse per recuperare l'elevato livello di stress: lavora, lavora, lavora, pausa, lavora, lavora, lavora.

La catena di montaggio che doveva contribuire ad alleviare le fatiche dell'uomo donandogli una maggiore disponibilità di tempo da dedicare al benessere personale e familiare e ambire ad una società migliore, si trova costretto a rispettare i tempi di un aguzzino digitale (tac time) programmato per incrementare il numero delle unità di prodotto nel minor tempo.

Il livello di stress delle persone è molto alto a seguito della velocità di scorrimento della linea e della frammentazione del lavoro in unità sempre più piccole per velocizzare i tempi di apprendimento delle azioni da svolgere.

Situazioni in cui l'apprendimento è contenuto all'interno di una giornata di lavoro ottenuto con l'affiancamento di una / due persone in possesso della necessaria competenza tecnica e professionale.

Il tutto per massimizzare la redditività d'impresa. Il turn over è elevatissimo.

Il malessere personale elevato con forti ricadute sui costi sociali che devono farsi carico di recuperare il disagio prodotto dalle aziende che devono produrre in quantità sempre maggiori per competere, per incrementare i livelli di redditività e di riflesso alimentare nuove forme e fonti di guadagno.

È qui che bisogna intervenire per elevare il valore della persona riconsegnando la dignità al fattore umano che la catena di montaggio ha tolto e reso evidente nella sua durezza e crudeltà nel film Tempi Moderni magicamente interpretato da Charlin Chaplin.

Il mondo in cui viviamo si trova di fronte a grandi cambiamenti e la velocità con cui la realtà muta sotto i nostri occhi è incessante e spesso imprevedibile.

L'evoluzione della tecnologia sta conducendo le persone a vivere un futuro sconosciuto per la complessità degli eventi che possono succedere nell'immediatezza degli accadimenti.

Una cosa è certa: le galee sono ancora oggi la testimonianza reale di come in certi casi la storia sia rimasta ferma al XIV° secolo, incapace di allontanarsi dagli accadimenti per la forte motivazione soggettiva che spinge l'uomo a incrementare il livello di ricchezza personale e il valore economico assegnato alle proprie imprese che vivono l'economia 4.0.

«Le persone che oggigiorno lavorano in una catena di montaggio, a cui viene chiesto di produrre incessantemente per raggiungere elevati livelli di produzione e di redditività aziendale, vivono le stesse condizioni provate dai rematori ai tempi delle Galee, quando venivano incatenati ai remi delle loro imbarcazioni per raggiungere velocemente il porto, oppure qualcosa è cambiato?»*

* Dalla Piramide al Cerchio, pag. 35, 43, Guido Zaccarelli, Franco Angeli Editore.

 

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Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 17 - n° 7 18 febbraio 2018 -
Editoriale: - Il Paese dei balocchi. - Lattiero caseari. Grana Padano sempre in fase discendente - Anteprima Amarone - A Parma il Viceministro alle Politiche Agricole Andrea Olivero -Cereali e dintorni. I fondi spingono al rialzo. - Filo di ferro in verdure surgelate dal Belgio - Vino, la Francia vola e Spagna, Australia e Cile guadagnano quote di mercato ai danni del Bel Paese.

SOMMARIO Anno 17 - n° 07 18 febbraio 2018

1.1 editoriale
Il Paese dei balocchi.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Grana Padano sempre in fase discendente
3.1 vitivinicoltura Anteprima Amarone
4.1 ambiente e fiume PO A Parma il Viceministro alle Politiche Agricole Andrea Olivero
4.2 allerta alimentare Filo di ferro in verdure surgelate dal Belgio
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercato decisamente rialzista.
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercato decisamente rialzista.- aggiornamento
7.1 Distretti industriali export Lieve crescita (+0,9%) per l'export dei distretti industriali dell'Emilia Romagna
8.2 aceto balsamico Da Firenze a Miami passando per Dubai: febbraio intenso per l'Aceto Balsamico di Modena IGP.
9.1 vino export Vino, la Francia vola e Spagna, Australia e Cile guadagnano quote di mercato ai danni del Bel Paese
10.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. I fondi spingono al rialzo.
11.1 Acqua - bacino del po Agricoltura e governo dell'acqua: nel 2018 percorso comune grazie al nuovo distretto del Po
13.1 promozioni "vino" e partners
14.1 promozioni "birra" e partners

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Domenica, 18 Febbraio 2018 10:51

Il Paese dei balocchi.

Verso il voto a passo spedito in una campagna elettorale tra le più anacronistiche e surreali che mi ricordi.

di Lamberto Colla Parma 18 febbraio 2018 -

Non passa giorno che un candidato Premier rilanci una promessa ancor più ricca dell'avversario. Tutti a strillare la loro nuova offerta come se fossero al banco dell'ortofrutta ai mercati generali invece del banchetto elettorale..

A dire il vero, da parte del PD e delle forze di sostegno al Governo provvisorio, l'Italia vola grazie all'oculata gestione dei governi Gentiloni e Renzi rivendicando il record d'incremento del PIL, mai così cresciuto dal l 2008 (+1,5%.)

Ma ciò che dimenticano di sottolineare è che risulta uno dei più bassi d'Europa e soprattutto che, in valore assoluto, il PIL nazionale è ancora al disotto di 5,6 punti percentuali rispetto all'ultimo anno di pre crisi, ovvero 10 anni fa (vedi tabella fondo pagina CGIA di Mestre).

E che dire del debito pubblico che ha raggiunto il nuovo record di 2.256 miliardi con un bel +36,6 miliardi (+119 negli ultimi 3 anni!).

Nel dettaglio,- riporta l'ultimo bollettino mensile della Banca d'Italia - il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 39,6 miliardi, arrivando a 2.169,1 miliardi, mentre quello degli Enti locali è diminuito di 3 miliardi a 86,9 miliardi. Stabile per gli enti di previdenza.

Insomma, le amministrazioni centrali non ci pensano proprio a ridimensionare i loro costi scaricando sulle amministrazioni locali l'onere di fare i miracoli. E così i sindaci e i poveri presidenti di Provincia, che ancora non sono stati dotati di bacchetta magica, possono solo tagliare sui servizi ai cittadini con le conseguenze ben note a tutti e di cui le cronache ci danno resoconto quotidiano.

Le buche nelle strade diventano voragini, i ponti crollano, gli argini mal mantenuti non tengono le piene, i fossi sporchi, l'illuminazione pubblica extraurbana quasi inesistente e la segnaletica stradale orizzontale (linee di mezzeria e di bordo di carreggiata) è un ricordo dei bei tempi che furono.

In sintesi, il PIL cresce ma molto meno degli altri Paesi, il debito pubblico cresce più degli altri Paesi e secondo il rapporto della Commissione europea per Italia, Spagna, Francia, Portogallo e Belgio ci sono "alti rischi per la sostenibilità a medio termine". "In questi cinque Paesi- prosegue il documento - c'è bisogno di un aggiustamento significativo di bilancio per assicurare la sostenibilità a medio termine raggiungendo il target del debito al 60% nel 2032″,

Infine, quando verrà meno l'intervento della BCE (Q.E.) e i tassi di interesse dovessero raddoppiare, entro il 2028, allora saranno dolori e il debito aumenterebbe di ben 9 punti percentuali.

In conclusione, in un periodo di condizioni congiunturali favorevolissime (costo energetico ai minimi, intervento Quantitative Easing della BCE, Spread ai minimi e perciò un molto minore impatto degli interessi sul debito pubblico), i nostri governi, da Monti a Gentiloni, non sono stati in grado di proporre interventi per accelerare la ripresa preferendo di lasciarsi governare dai fatti esterni.

Così facendo, ci governeranno ancora i fatti esterni, le colpe verranno fatte ricadere sui governi precedenti, e le tasse aumenteranno per "volontà dell'Europa".
Certo che governare in questo modo son capaci anche i bambini.

Tanto, a rimetterci saremo sempre noi e le nostre piccole imprese.

Godiamoci il nostro bel Paese dei Balocchi sino al 4 marzo e poi prepariamoci a ricadere nella pesante e dura realtà di una nazione nostalgica, ancora alla ricerca dei nemico "fascista".

(per restare informati - editoriali )

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Intesa Sanpaolo: lieve crescita (+0,9%) per l'export dei distretti industriali dell'Emilia Romagna. In crescita 13 distretti su 19.

Bologna 12 febbraio 2018 - Terzo trimestre 2017 in lieve crescita per l'export dei distretti dell'Emilia Romagna (+0,9%), inferiore rispetto al totale dei distretti italiani (+4,5%) e al dato del sistema manifatturiero regionale (+5,2%), quest'ultimo influenzato positivamente dalla meccanica reggiana e modenese. Meglio il dato distrettuale dei primi nove mesi del 2017 (+2,1%), grazie alla buona partenza di inizio anno.

Sono questi i principali dati che emergono dal Monitor dei distretti industriali dell'Emilia Romagna curato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.
"Si sono osservati risultati positivi nei nuovi mercati: sono stati trainanti la Cina e la Turchia. - commenta Tito Nocentini, direttore regionale di Intesa Sanpaolo – Da sottolineare la continua riaffermazione del mercato russo dove nei primi nove mesi del 2017 le esportazioni sono aumentate del 22,9%, grazie in particolar modo ai distretti delle macchine per l'imballaggio di Bologna e dell'abbigliamento di Rimini. Sostanzialmente stabile, invece, l'andamento sui mercati maturi, con una forte crescita delle vendite in Canada e Giappone che si contrappone però a risultati di export negativi in Germania e Regno Unito."

Dall'analisi per singolo distretto emerge un quadro positivo: hanno chiuso il trimestre in crescita 13 distretti su 19 monitorati.

Sostanzialmente stabile l'andamento del distretto delle piastrelle di Sassuolo che fa registrare un leggero aumento delle vendite nel terzo trimestre 2017 (+0,4%): la ripresa del mercato francese si è contrapposta al rallentamento negli Stati Uniti e in Germania.

Complessivamente ottima la situazione del settore della meccanica. Hanno registrato una crescita quasi tutti i distretti, con performance brillanti soprattutto delle macchine utensili di Piacenza (+65,8%), delle macchine agricole di Modena e Reggio Emilia (+22,2%) e una forte ripresa della food machinery di Parma (+26,6%); bene anche ciclomotori di Bologna (+9,7%), le macchine per il legno di Rimini (+7,9%) e le macchine per l'industria ceramica di Modena e Reggio Emilia (+7,9% secondo i dati ACIMAC); in leggera flessione le macchine per l'imballaggio di Bologna (-0,5%).

Luci e ombre nel settore alimentare. Alla crescita di alcuni distretti come il lattiero caseario di Reggio Emilia (+9,2%) e parmense (+3,5%) e i salumi di Parma (+3,1%), si contrappone il rallentamento dell'alimentare di Parma (-3,7%) e dei salumi del modenese (-4,9%); inoltre è proseguita la tendenza negativa per i salumi di Reggio Emilia. Sostanzialmente stabile la situazione dell'ortofrutta romagnola (-0,6%).

Nel sistema moda si osserva una contrazione nell'export complessivo dei distretti, a causa dell'andamento della maglieria e abbigliamento di Carpi (-31,6%), mentre cresce l'abbigliamento di Rimini (+17,2%); bene anche le calzature di San Mauro Pascoli (+1,5%).

Continuano i segnali di ripresa per l'export dei mobili imbottiti di Forlì che prosegue il 2017 in crescita (+3,5%).

Hanno chiuso il terzo trimestre 2017 in crescita le esportazioni dei poli tecnologici regionali, anche se con risultati inferiori rispetto alla dinamica nazionale (+8,3% versus +15,6%). Ancora trainante il polo ICT di Bologna e Modena (+7%), che evidenzia un trend di sviluppo sostenuto sui mercati statunitense e cinese. Brillante il polo Biomedicale di Bologna (+19,6%) che registra un ottimo andamento su alcuni importanti mercati, in primis, Germania, Cina, Polonia e Arabia Saudita, e un balzo delle vendite in Tunisia e Ucraina.

In ripresa anche il polo Biomedicale di Mirandola(+3,8%), con spinte positive da Belgio, Stati Uniti, Cina, Grecia e Corea del Sud frenate da Germania, Regno Unito e Svezia.

foto di Tito Nocentini, direttore regionale di Intesa Sanpaolo

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di Guido Zaccarelli - Modena 18 febbraio 2018 - Un uomo solo al comando: la sconfitta dell'imprenditore solitario è il titolo rivolto all'imprenditore che innanzi al mondo di oggi, che viaggia sempre più veloce, rimane incardinato nella gestione padronale della propria azienda.

La riflessione abilita il pensiero a muoversi in differenti direzioni consapevole dell'errore che viene compiuto mantenendo in atto una gestione che sa di passato e non di futuro. Ma non tutti in passato gestivano le aziende seguendo uno schema imprenditoriale concentrato sul "padrone".

Veronesi-zaccarelli-libro.jpgUn uomo, che ha fatto la storia del biomedicale a Mirandola, favorendo la crescita sociale ed economica, ha sempre adottato uno schema semplice, ma estremamente lungimirante: inserire le persone nella proprietà dell'impresa. Si tratta del Dr. Mario Veronesi, un pioniere della grande industria italiana nel mondo che ha contribuito alla presentazione del saggio dal titolo: La Conoscenza Condivisa, verso un nuovo modello di organizzazione aziendale, Guido Zaccarelli, Franco Angeli Editore: «nella mia personale esperienza imprenditoriale, limitata a quattro aziende che non hanno mai superato le 500 unità ognuna, la responsabilità condivisa del personale è sempre stata una condizione acquisita in quanto:

• i capiservizio erano associati nella proprietà della società;
• ogni caposervizio aveva la facoltà di selezionare i propri collaboratori;
• le nostre aziende hanno sempre avuto la possibilità di gratificare il personale oltre quanto previsto dai contratti sindacali.

Avere la piena collaborazione di tutto il personale e la loro conoscenza condivisa, è la prima condizione per aumentare la sicurezza del prodotto, oltre i controlli previsti dal processo nel nostro caso determinante per la vita del paziente.»

Le aziende che operano sui distretti territoriali, molte di queste a conduzione familiare, godono al proprio interno di elevate specializzazioni che costituiscono la struttura portante dell'impresa e sostengono la crescita e lo sviluppo dell'impresa. La percezione del lavoratore che vede ridotta l'attenzione e il valore associato alla dimensione personale e professionale, determina a piccoli passi la formazione di una frattura che nel tempo conduce alla fuoriuscita del dipendente che migra in altre realtà più strutturate capaci di rispondere ai desideri non corrisposti. Le persone vanno premiate.

Il risultato è una perdita di valore dell'impresa associato al mantenimento degli impegni assunti arrecati e dalla impossibilità di accedere a profili equivalenti capaci di sopperire nell'immediato alla mancanza del lavoratore.

Il turn over di profili specializzati è elevato e la concorrenza si muove per entrare in possesso di figure che possono contribuire ad allargare il gap con la concorrenza. Inserire i collaboratori all'interno dell'azienda coinvolgendo il personale nella proprietà è una dimensione di garanzia che tutela l'imprenditore innanzi a improvvisi e imprevedibili sbalzi d'umore e motiva il personale ad aderire in forma partecipata all'andamento dell'azienda assumendo ruoli e posizioni di assoluto rilievo nel contesto organizzativo.

L'economia moderna impone scelte organizzative sempre più orientate alla condivisione dei singoli saperi che si muovono verso un obiettivo comune.

L'incontro con alcuni imprenditori evidenzia un paradosso: chiedono al lavoratore di condividere le informazioni e la conoscenza in forma circolare e mantengono inalterata la struttura piramidale della propria azienda: una possibile causa per rimanere soli al comando della propria azienda. La cosa che più sorprende osservandoli, è nella gestualità delle mani che si muovono sincrone nel disegnare il cerchio della conoscenza e quando il discorso si sposta sull'organizzazione iniziano rispondono che deve essere verticale.

Il tempo sarà dalla parte della conoscenza condivisa e il modello piramidale verrà abbandonato per migrare verso quello circolare mettendo tutti d'accordo, anche quelli che, come i pinguini del Madagascar,hanno lasciato il gruppo per rimettersi in colonna e continuare il viaggio insieme agli altri.

 

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Editoriale: - Due pesi e due misure. Emmanuel V/S Pamela - Lattiero caseari. Latte in caduta libera e leggera flessione per il "Padano - Viticoltura tra futuro e prospettive: le 4 regole d'oro del professor Scienza - Cereali e dintorni. USDA stimola potenziali rincari - Osservatorio Permanente - già al lavoro per i futuri scenari d'acqua del bacino del Po.

SOMMARIO Anno 17 - n° 06 11 febbraio 2018
1.1 editoriale
Due pesi e due misure. Emmanuel V/S Pamela
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Latte in caduta libera e leggera flessione per il "Padano"
3.1 viticoltura Viticoltura tra futuro e prospettive: le 4 regole d'oro del professor Scienza
3.2 latte parmigiano reggiano Prezzo "a riferimento" del latte industriale per la campagna casearia: III quadrimestre 2016
4.1 ambiente e sprechi alimentari Galletti: "Contro gli sprechi i primi risultati importanti, ma dobbiamo fare di più."
4.2 salute NAS Milano: alimenti con additivi non autorizzati, seqestrate 200 mila confezioni di integratori
4.3 Salute e benessere Dev'essere condannato chi commercia o somministra alimenti infestati da parassiti non nocivi
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati di difficile interpretazione.
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati di difficile interpretazione. AGGIORNAMENTO
7.1 emilia centrale bonifica Emilia Centrale, ecco i progetti del Consorzio per oltre 21 milioni di euro inseriti nei piani di sviluppo rurale
7.2 export agroalimentare Istat: export agroalimentare a quota 37,6 miliardi
8.1 fiume po Osservatorio Permanente - già al lavoro per i futuri scenari d'acqua del bacino del Po -
9.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. USDA stimola potenziali rincari .
10.1 latte MIPAAF Fondo latte: in corso pagamenti da parte di Ismea
12.1promozioni "vino" e partners
13.1 promozioni "birra" e partners

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Filiere Agroalimentari UniCredit: firmata in Emilia la prima convenzione in collaborazione con Confagricoltura Emilia Romagna. Accordo siglato con il prosciuttificio San Michele – Terre Ducali di Parma. Il Gruppo bancario riconosce il potenziale delle filiere e ne rafforza il valore grazie ad un progetto rivolto alle aziende del settore.

PARMA, 9 febbraio 2018 – E' stata firmata in Emilia la prima convenzione relativa al Progetto Filiere Agroalimentari voluto da UniCredit per le imprese italiane del settore. L'intesa è dedicata alla filiera suinicola e nata dalla collaborazione con Confagricoltura Emilia Romagna. L'accordo è stato siglato con il Prosciuttificio San Michele – Terre Ducali di Parma e illustrato nei giorni scorsi anche alle imprese collegate alla catena di produzione e lavorazione.

La nuova agricoltura di qualità è fortemente legata al concetto di filiera che permette alle aziende di fare rete per superare la forte polverizzazione dell'offerta, integrando le diverse fasi della produzione. UniCredit riconosce il potenziale delle filiere e ne rafforza il valore grazie ad un progetto specifico rivolto alle imprese che ne fanno parte e mirato ad offrire un concreto sostegno finanziario al ciclo produttivo e un più agevole accesso al credito; a valorizzare l'appartenenza alle filiere e ad adeguare l'offerta ai più alti standard innovativi del mercato.

Il progetto realizzato da UniCredit, in particolare, affronta la specificità del processo produttivo attraverso un modello dedicato che parte dall'identificazione di caratteristiche tipiche della relazione tra capofiliera (hub) e aziende conferenti (spoke), al fine di intercettare i bisogni delle imprese coinvolte. Ciò anche attraverso lo scambio di informazioni tra azienda capofila e banca sull'analisi del processo produttivo e sul ruolo dei suoi conferenti.

Il piano include anche l'offerta di prodotti di finanziamento di breve, medio e lungo termine adeguati alle specifiche esigenze, con condizioni commerciali vantaggiose dedicate alle aziende conferenti al fine di valorizzare l'appartenenza alla filiera.

Questa convenzione dedicata alla filiera suinicola, come concordato con Confagricoltura Emilia Romagna, prevede inoltre per gli aderenti la possibilità di accedere a piani formativi, con un programma di corsi gratuiti dedicati a chi desidera aumentare le proprie conoscenze sui temi di banca e finanza, export e internazionalizzazione.

Con il nuovo Progetto Filiere Agroalimentari, UniCredit – che da tempo supporta lo sviluppo dell'agroalimentare italiano e che nell'ultimo biennio ha erogato per il settore nuova finanza per più di 3,3 miliardi di euro sul perimetro nazionale e oltre 617 milioni di euro in Emilia Romagna - prosegue nel suo impegno per l'economia del territorio.

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Nella foto, da sinistra: Cristina Proci, Retail Business Management Centro Nord UniCredit; Giulio Gherri, Amministratore Delegato Prosciuttificio San Michele – Terre Ducali; Guido Zama, Direttore Confagricoltura Emilia Romagna; Paolo Rossi, Area Corporate Parma e Piacenza UniCredit

Editoriale: - Quella strana benevolenza verso la Germania e i test con scimmie e umani - Lattiero caseari. Primo rimbalzo 2018 per il burro. - Verona - inaugurata la 113esima edizione di fieragricola. Numeri in crescita. - Prezzo "a riferimento" del latte industriale per la campagna casearia: III quadrimestre 2016 - Operazione "Acqua Cheta": canoni idrici non versati per quasi 7 milioni di euro. 31 dipendenti pubblici segnalati alla Corte dei Conti - Test dei gas di scarico non solo sulle scimmie -

1.1 editoriale
Quella strana benevolenza verso la Germania e i test con scimmie e umani
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Primo rimbalzo 2018 per il burro.
3.1 fieragricola dal 31/1 al 3/2 Verona - inaugurata la 113esima edizione di fieragricola. Numeri in crescita.
3.2 latte parmigiano reggiano Prezzo "a riferimento" del latte industriale per la campagna casearia: III quadrimestre 2016
4.1 bonifica Operazione "Acqua Cheta": canoni idrici non versati per quasi 7 milioni di euro. 31 dipendenti pubblici segnalati alla Corte dei Conti
4.2 scandalo test gas Test dei gas di scarico non solo sulle scimmie
5.1 fieragricola "Tour" Fieragricola: il premio innovazione punta su sostenibilità e tecnologia.
5.2 parmigiano reggiano Nasce uno dei più grandi produttori dell'intero comprensorio
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. La soia tiene e anche il Super Euro.
7.1 eventi acqua "Il valore dell'acqua: coltiviamo insieme il nostro futuro". Appuntamento al 13 febbraio .
7.2 bovini da carne Ismea - tendenze dl bovino da carne
8.1 sicurezza alimentare Frammenti di vetro finiti nel sugo
9.1 promozioni "vino" e partners
10.1 promozioni "birra" e partners

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