Lunedì, 06 Maggio 2013 18:13

La fotografia, strumento di relazione e di democrazia "dal basso": i professionisti nuovi "artigiani digitali"

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Reggio Emilia, 6 maggio 2013 -


Smargiassi e Dusi esplorano il potere dei social network e le differenze tra fotografi professionisti e non nel seminario di CNA nell'ambito di Fotografia Europea -

Due miliardi di foto scattate al giorno, 300 milioni di foto postate al giorno su facebook e 40 milioni su instagram. C'è davvero bisogno di tutte queste immagini? Si riesce davvero a consumarle tutte? Quali buttare e quali conservare? La rete e la tecnologia dei software delle macchine fotografiche di ultima generazione hanno, di fatto stravolto il settore della fotografia. Quale futuro per i fotografi professionisti?

A queste e molte altre domande il seminario "L'inciviltà delle immagini" promosso da CNA Comunicazione e Terziario Avanzato, in collaborazione con la Fondazione Palazzo Magnani nel contesto della tre giorni inaugurale di Fotografia Europea 2013, ha dato una risposta, grazie agli interventi di Michele Smargiassi, giornalista di Repubblica e blogger di Fotocrazia, Nicola Dusi, docente di Semiotica dei media dell'Università di Modena e Reggio Emilia, e Giuliano Ferrari, fotografo professionista.

A moderare l'incontro c'era Fausto Bigliardi, presidente provinciale e regionale di CNA Comunicazione e Terziario Avanzato, e a sorpresa era presente Andrea Nannini, presidente nazionale di CNA Comunicazione e Terziario Avanzato.

Secondo Smargiassi: "La più grande rivoluzione degli ultimi decenni non è stato l'uso della fotografia digitale, bensì il fatto di poter condividere simultaneamente le foto su internet: la condivisione è la vera rivoluzione. In questo modo le fotografie assolvono la stessa funzione del linguaggio quotidiano e diventano uno strumento delle relazioni umane, accanto alle parole e ai gesti. E' come se le fotocamere, gli smartphone, i tablet, fossero dei nuovi attrezzi semiotici e le foto pubblicate una messa in mostra del sé rispetto al giudizio di un pubblico vasto, non più ristretto alla cerchia di amicizie".

Anche Dusi concorda pienamente con il connotato sociale delle fotografie sottolineando come: "Le immagini che postiamo e condividiamo non sono sempre foto documentarie. Il più delle volte hanno un valore affettivo, tanto che non possono essere giudicate solo sul piano estetico. Sono un mezzo per aprire la mia esperienza personale agli estranei con tutti i rischi connessi, cioè che l'immagine venga fraintesa o manipolata".

Non solo. L'arte, che prima riguardava una nicchia di esperti e professionisti, oggi è sempre più patrimonio comune di tanti che, con le loro fotografie, possono incidere sull'opinione pubblica: basti pensare a tutto ciò che viene documentato da persone non professioniste della fotografia, che si trovano di fronte a un evento improvviso, come i fatti di cronaca e le catastrofi naturali.

Proprio la differenza tra la differenza tra professionisti e non professionisti, o meglio il rischio che la figura del fotografo professionista possa scomparire o passare in secondo piano rispetto alla moltitudine di foto presenti negli archivi di tutto il mondo e reperibili con una semplice ricerca sul web, è stato il tema centrale del dibattito.

In realtà, hanno spiegato gli esperti, il confronto tra professionisti e amatoriali c'è sempre stato ed è sempre stato conflittuale. Oggi è tornato alla ribalta perché la competenza del professionista è stata soppiantata dal software che consente a tutti di poter fare "belle foto". Il confine tra le due categorie risiede nel potere comunicativo: nella foto fatta da un esperto si vede la volontà di costruire un discorso comunicativo, si vede il "tocco dell'artista"; nella foto fatta da un non professionista ciò che prevale è il "tocco della macchina". Infine, la professione del fotografo in virtù dei miliardi di foto scattate ogni giorno si muoverà verso nuovi standard e nuove modalità di operare attraverso nuovi programmi per manipolare le immagini, diventando un selezionatore professionista o meglio un "artigiano digitale", capace di selezionare e manipolare le immagini e collocarle nel giusto contesto di fruizione.

Ufficio Stampa CNA Reggio Emilia