Kit Willer, rapito per neutralizzare l’impavido padre, avrà modo di conoscere il figlio della Tigre nera. Emozioni e colpi di scena non mancano; molto avvincente è l’evoluzione del rapporto tra i rampolli dei due acerrimi nemici: dalla conflittualità iniziale sembrano scaturire poi un’amicizia virile e l’ammirazione reciproca. I giovani sono accomunati da idealismo e sete di giustizia, anche se collocati dal destino su schieramenti diversi.
Interessanti i dialoghi di Mauro Boselli; sempre caratterizzati da un profilato taglio narrativo e da un’attenta introspezione psicologica; le ragioni di ciascuno vengono analizzate in profondità e alla fine si manifesta senza più infingimenti la vocazione degli europei allo spietato colonialismo, fattore che non li rende migliori rispetto ai sanguinari dittatori orientali.
Boselli cura attentamente didascalie, trama e scambi tra i personaggi in modo da rendere esplicite cause / conseguenze degli eventi; nulla è lasciato al caso e le 114 pagine del volumetto risultano davvero fitte di avvenimenti, compresa una trasferta in Oriente per i pards, e promettenti circa le dinamiche future.
I disegni sono molto rifiniti, soprattutto nei primi piani; Venturi riesce a cogliere realmente le tante sfumature dell’animo umano: l’odio sovrumano di Sumankan nei confronti dei suoi nemici, l’arroganza colonialista del rajah di Tuamantung, la simpatia reciproca tra Kit Willer e Daniel Silva; molto suggestive anche le ambientazioni nella foresta e nella sontuosa residenza del rajah.
La copertina di Villa icastica e d’impatto fotografa l’immagine dei pards, circondati da baionette, ma non remissivi, al cospetto di un “alleato” piuttosto viscido e pericoloso, che, sicuramente, non rimarrà impunito nel numero in uscita a gennaio a suggello dell’emozionante avventura.