Infatti, con il "cogito" cartesiano si afferma il principio per cui il pensiero viene prima dell'essere e, in questo modo, ne costituisce il fondamento. Emancipando l'intelligenza dalla realtà e assumendo, di conseguenza, una prospettiva nettamente antirealistica, si fa del puro pensiero, ossia privo di qualunque tipo di contenuto, la causa prima della dissoluzione dell'essere.
È in questo cambio di paradigma, ben descritto da Cornelio Fabro (1911/1995) nella sua opera "Introduzione all'ateismo moderno", che l'intelligenza umana, disarcionata dal reale realtà, pretende di ricreare una "nuova oggettività" (il mito transumanista) non potendo, però, garantire alcunché di stabile e definitivo.
Scrive ancora Fabro sul punto: "Solo chi inizia con l’ente e fa leva sull’essere può arrivare all’Assoluto di essere ch’è Dio; chi parte dal fondamento della coscienza, deve finire per lasciarsi risucchiare dalla finitezza intrinseca del suo orizzonte ossia per perdersi nel nulla di essere".
E oggi vediamo le conseguenze di tutto questo in tutta la loro drammaticità.
(immagine Cartesio After Frans Hals (1582/1583–1666) Louvre Museum)
(*) Autore - prof. Daniele Trabucco
Associato di Diritto Costituzionale italiano e comparato presso la Libera Accademia degli Studi di Bellinzona (Svizzera)/UNIB – Centro Studi Superiore INDEF (Istituto di Neuroscienze Dinamiche "Erich Fromm"). Professore universitario a contratto in Diritto Internazionale e Diritto Pubblico Comparato e Diritti Umani presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici/Istituto ad Ordinamento Universitario "Prospero Moisè Loria" di Milano. Dottore di Ricerca in Istituzioni di Diritto Pubblico e titolare di Master universitario di I livello in Integrazione europea: politiche e progettazione comunitaria. Già docente nel Master Executive di II livello in "Diritto, Deontologia e Politiche sanitarie" organizzato dal Dipartimento di Economia e Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale. Socio ordinario ARDEF (Associazione per la ricerca e lo sviluppo dei diritti fondamentali nazionali ed europei) e socio SISI (Società italiana di Storia Internazionale). Vice-Referente di UNIDOLOMITI (settore Università ed Alta Formazione) del Centro Consorzi di Belluno.
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