Martedì, 04 Aprile 2023 17:24

Polizia penitenziaria di Parma: uova di Pasqua per tutti i pazienti dell’Ospedale dei bambini “Pietro Barilla” In evidenza

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Gli auguri al personale e ai bambini ricoverati da parte degli agenti di custodia del carcere di via Burla

Una delegazione del personale della Polizia penitenziaria del Carcere di Parma, con il commissario Nicolino Di Michele, comandante Istituti penitenziari di Parma, e gli ispettori Vincenzo Florio e Massimo Maiellaro, ha voluto portare un segno di vicinanza ai pazienti dell’Ospedale dei bambini “Pietro Barilla” e lo ha fatto attraverso la consegna di oltre cento uova di Pasqua al personale affinché portino un dono a tutti i pazienti ricoverati. Anche le uova di Pasqua sono frutto di un gesto di solidarietà da parte della Polizia penitenziaria in quanto acquistate dall’associazione reggiana “Casina dei bimbi” che dedica la propria attività ai bambini che si trovano momentaneamente ad abitare gli ospedali.

Questa iniziativa, solo l’ultima di tante altre, è merito del personale degli Istituti penitenziari di Parma – ha dichiarato il commissario Di Michelee dimostra la grande sensibilità umana oltre che professionale che contraddistingue il modo di operare della polizia penitenziaria e la vicinanza all’Ospedale di Parma, in particolare ai bambini che rappresentano il nostro futuro”.

Ad accoglierli il presidente di Giocamico Corrado Vecchi, il direttore della Pediatria generale e d’urgenza Icilio Dodi, il responsabile del Week hospital Pierpacifico Gismondi, il personale sanitario con le coordinatrici infermieristiche Giuseppina Nicosia, Claudia Marcatili, Mara Cauli e Angela Scalogna con il direttore sanitario ff dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Nunziata D’Abbiero che ha ribadito come la collaborazione in essere da tanti anni con l’istituzione penitenziaria vada oltre gli aspetti sanitari o di sicurezza ma coinvolga l’umanizzazione dei luoghi di cura quale diritto di ogni persona. “Grazie per quello che fate ogni giorno e per aver pensato anche alla comunità che vi sta intorno”, ha concluso la dottoressa D’Abbiero.

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