Sabato, 22 Febbraio 2025 12:34

Danza Paralimpica: bronzo per la parmigiana Valentina Barbarini ai Campionati Italiani Assoluti In evidenza

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Il momento della premiazione Il momento della premiazione Ph.credits A. Gotri

Si è recentemente concluso il Campionato Italiano Assoluto di Danza Paralimpica, tenutosi al Pala Play Hall di Riccione, un appuntamento di grande rilievo per gli atleti del settore. Un evento segnato da forti emozioni, tra soddisfazioni sportive e criticità regolamentari che evidenziano la necessità di un aggiornamento normativo per una maggiore inclusione.

 Le atlete Valentina Barbarini e Alessandra Cinque, in rappresentanza del progetto DiversitAbility Parma e della New DanceClub ASD di Noceto (PR), hanno affrontato una competizione resa ancor più impegnativa da difficoltà fisiche e da alcune complessità tecnico-burocratiche. Grazie all’intervento dei funzionari della Federazione Italiana Danza Sportiva e Sport Musicali e con il supporto del medico federale, è stato possibile accedere alla pedana di gara e presentare le coreografie preparate con mesi di lavoro e dedizione.

La competizione ha portato un’importante medaglia di bronzo per Valentina Barbarini nella Classe 1, ottenuta grazie a una soluzione trovata in extremis lasciare a terra la sua carrozzina muscolare e ballare utilizzando la carrozzina elettronica prestata dalla compagna di squadra Alessandra Cinque, adattando la coreografia in tempo reale. Anche Alessandra Cinque si è esibita con un assolo, conquistando un quinto posto in una categoria che, a livello internazionale, non prevede la possibilità di competere per atleti con doppia disabilità.

Un aspetto critico emerso durante il campionato riguarda l’esclusione della coreografia di coppia presentata dalle due atlete. Il regolamento internazionale, infatti, prevede che le coppie siano composte esclusivamente da un ballerino e una ballerina, escludendo di fatto la partecipazione di coppie formate da atleti dello stesso genere, anche nel settore paralimpico.

Questa discrepanza tra regolamento nazionale e internazionale pone un limite significativo per l’accesso degli atleti alle competizioni oltre i confini italiani. Se a livello nazionale il campionato italiano permette la partecipazione di coppie dello stesso genere, il confronto con atleti di altri Paesi rimane precluso per chi non rientra nei parametri tradizionali.

I risultati ottenuti a Riccione evidenziano anche la necessità di una maggiore suddivisione in categorie di gara, per garantire agli atleti la possibilità di competere con avversari dalle capacità fisiche, motorie, sensoriali e intellettuali simili e con una fascia d’età adeguata. Attualmente, in alcune categorie, possono ritrovarsi a competere atleti con livelli di mobilità molto diversi tra loro o con un divario di età significativo, rendendo la competizione meno equa.

Proprio in questi campionati si è registrata un’apertura significativa con l’introduzione della categoria solo femminile nelle danze standard, per normodotati, dimostrando che il cambiamento è possibile e che esistono margini di manovra per rendere la danza paralimpica sempre più accessibile.

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Valentina Barbarini - 3 Classificata ai Campionati Italiani di Danza Paralimpica 

Le esperienze vissute in gara sono fondamentali per portare all’attenzione delle commissioni sportive le reali esigenze del settore. Attraverso il confronto e il dialogo con i rappresentanti federali, è possibile proporre modifiche ai regolamenti internazionali affinché lo sport paralimpico diventi realmente uno spazio di espressione per tutti, senza esclusioni dettate da norme ormai superate.

La New DanceClub ASD continuerà a promuovere il valore dell’inclusione e a lavorare affinché ogni atleta possa avere la possibilità di esprimere il proprio talento e coltivare il sogno di competere ai massimi livelli.

“Sappiamo che la strada è lunga, ma crediamo che ogni esperienza come questa rappresenti un tassello fondamentale per stimolare un cambiamento reale”, dichiara Erika Ferrari, presidente della New Dance Club ASD.

“Desideriamo ringraziare sentitamente i funzionari della Federazione Italiana Danza Sportiva e Sport Musicali e il medico federale, che con sensibilità e professionalità si sono prodigati per trovare una soluzione che permettesse alle atlete di esprimersi in pedana”.

Salire su quella pedana è stato un traguardo importante, non solo per il risultato ottenuto, ma per il messaggio che portiamo avanti: la danza è di tutti, e tutti dovrebbero avere il diritto di gareggiare senza barriere”, afferma Alessandra Cinque.

Abbiamo dato il massimo, ma il vero obiettivo è aprire nuove strade per chi verrà dopo di noi. Speriamo che queste esperienze possano servire a migliorare il sistema e rendere la danza paralimpica più accessibile a tutti”, aggiunge Valentina Barbarini.

Lo sport è uno strumento di cambiamento e inclusione. L’ambizione della danza paralimpica di diventare disciplina ufficiale delle Paralimpiadi deve andare di pari passo con l’impegno a rendere il regolamento sempre più inclusivo, accogliendo tutte le forme di diversità e disabilità.

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Alessandra Cinque durante la gara

Photo Credits immagini A. Gotri

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