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Domenico Iannacone : La lentezza è lo stile del mio giornalismo

Di Raffaele Crispo ed Elvis Ronzoni Parma, 17 giugno 2021 - 

In questi giorni, negli spazi aperti della scenografica Reggia di Colorno, si sta celebrando un’edizione intensa e coraggiosa del Festival della Lentezza, uno degli appuntamenti culturali ed artistici più attesi della provincia. Dall’11 al 13 giugno, nel pieno rispetto delle regole Covid, il Direttore Artistico Marco Boschini e lo stuolo di volontari aprono le porte del palazzo più bello del nostro territorio ad una kermesse che vuole rappresentare la ripresa ed il desiderio di tornare a riflettere su alcuni valori, come quello del tempo. Dopo l’interruzione forzata dello scorso anno il Presidente dell’Associazione Turbolenta, Alberto Monteverdi, insieme a tutti i soci, ha voluto un festival dal titolo: “cosa tiene accese le stelle”, per far luce sulle cose più importanti e significative delle nostre vite. Oramai, da anni il Festival della Lentezza, che è un’evoluzione del Festival delle Associazioni dei Comuni Virtuosi, ci ha insegnato un nuovo stile di vita, un modo diverso per rapportarsi al territorio, agli altri e a noi stessi. 

Per saperne qualcosa di più abbiamo incontrato il Direttore Artistico Marco Boschini e a lui abbiamo chiesto:

1) Qual’è il senso ed il significato di questa edizione?

Quest’anno abbiamo voluto dare un segnale forte di fiducia riportando nuovamente al centro delle nostre riflessioni collettive il valore del tempo.

La pandemia ci ha insegnato tante cose, tra cui quella di dover modificare diversi modelli comportamentali. Mi auguro che con i nostri numerosi ed illustri ospiti riusciremo a trovare una rotta nuova, una strada alternativa che a mio avviso può prendere il via solo se adottiamo tutti noi la “velocità degli ultimi”.  

Il primo ospite di questa serie di eventi è stato Domenico Iannacone,  apprezzatissimo giornalista Rai per il suo modo di raccontare le storie e narrare i fatti.  Proprio partendo dal titolo dell’ultimo docu-reality che conduce con molta fortuna da qualche anno su Rai 3 gli abbiamo chiesto:

1) Iannacone “cosa ci sta a fare qui”?

Sono qui a testimoniare la necessaria ed attesa ripartenza dopo il blocco, a provare a fare esercitare nuovamente i pensieri e le emozioni, perché questa pandemia è servita a qualcosa, cioè a farci riflettere sui nostri tempi e i nostri ritmi. A tal scopo sarò accompagnato sul palco da una bravissima violoncellista Giulia Mazza, protagonista di un mio programma televisivo, che nonostante problemi di sordomutismo è riuscita a portare avanti la propria arte e la propria passione.

2) A tal proposito lei ci ha insegnato ed appassionato ad un modo di raccontare con tempi più dilatati e con spazi sempre più profondi; il tema di questo festival è in piena sintonia con il suo stile di fare giornalismo?

Sicuramente, la lentezza è sempre stata una delle chiavi di approccio alle storie che porto in televisione e poi questo festival ha un forte impegno civile che io condivido pienamente. Lo stesso titolo “cosa tiene accese le stelle”, vuole essere un’iniezione di speranza, fiducia e coraggio per riprendere a vivere sotto una luce diversa. 

3) Perché ha intitolato il suo intervento “corpo e anima per rinascere”?

All’inizio del Covid ripetevamo convulsamente che sarebbe andato tutto bene. Così non è stato; abbiamo capito che è necessario cambiare tutto e tanto e ciò possiamo farlo solo guardando dentro noi stessi nell’anima e nel corpo. Inoltre è necessario avere una visione diversa del futuro con nuovi sguardi iniziando non solo a vederci ed ascoltarci ma anche ad auscultarci. 

4) Quando la rivedremo in televisione, e quali saranno i suoi prossimi impegni?

Da questo sabato, alle 20.30, andranno in replica le ultime 16 puntate del mio programma e da febbraio riprenderò la nuova edizione con un appuntamento, sempre al sabato ed in prima serata.

Questo festival oltre ad avere come ospite Iannacone avrà tanti altri personaggi di alto calibro che aiuteranno a riflettere e a divertirsi intorno a tematiche afferenti il “pianeta lentezza”

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