Di Redazione (NB) Parma 19 marzo 2021 - Questo slogan è presente su uno dei tanti striscioni degli studenti di Medicina che manifestano a Parma, in una piazza Garibaldi gremita. Lontani l’uno dall’altro, per il distanziamento, ma uniti come non mai.
Ed è proprio lì in Piazza che indossano il camice. Per molti è addirittura la prima volta. Alcuni non sono mai stati a contatto con i malati, non hanno mai avuto modo di assistere ad una visita, di eseguire le basilari manovre di diagnosi, di dialogare con loro. Per questo sono stanchi. Stanchi di essere lontani dall’ospedale. Così circa duecento gli studenti di Medicina e Chirurgia che sono scesi in strada venerdì pomeriggio a “protestare” contro le limitazioni che li ostacolano. Limitazioni dovute al Covid che stanno diventando troppo pesanti.
Ma vuole essere una protesta costruttiva. Per il loro futuro. I giovani futuri medici, infatti, pensano che “a distanza” non siano abbastanza coinvolti ad apprendere tutte quelle dinamiche che dovranno affrontare, addossandosi una grandissima responsabilità.
“Il tirocinio è qualcosa di pratico – urlano – fateci tornare in reparto”. La manifestazione è iniziata con un minuto di silenzio. Seguito da un applauso per tutti i colleghi che in questi mesi si sono battuti contro questa brutale pandemia. Un applauso lunghissimo. Poi una rappresentante alza la voce: “Siamo tutti d’accordo su questi punti, ci siamo messi in gioco tutti assieme, per far capire che la nostra esigenza è vedere i pazienti dal vivo. I camici li vogliamo in reparto, non solo in piazza”.
Con tante e diverse parole spiegano bene un comune obiettivo: saper imparare ad approcciarsi ai pazienti diventa molto importante per loro che saranno i futuri medici. In tanti lamentano che il periodo di loro assenza dai reparti è stato (e presumono sarà) ancora troppo lungo. I
l Covid ha già condizionato tutto il sistema sanitario nazionale e loro non vogliono condizioni anche il futuro. Vedere, capire, visitare. Questo vogliono gli studenti. Vedere quella Medicina che deve essere pratica e non solo teorica.
“Vaccinateci, se lo ritenete opportuno, ma non lasciateci a casa” urla una ragazza. Poi tutti in coro “No ai camici online”. Una petizione che ha preso piede molto anche sul web e che gli studenti portano avanti sempre con molto entusiasmo. Fino ad oggi.
Dove la loro voce è arrivata per le vie del centro. Con un solo obiettivo: tornare a contatto con i pazienti. Per garantire il loro benessere.
(Foto di Francesca Bocchia)