Domenica, 06 Dicembre 2020 17:23

Tutti vorrebbero essere un po' "Happy"

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Da pochi giorni è in libreria l'ultima opera della tanatologa Maria Angela Gelati intitolato:" Mi chiamo Happy", nel quale l'autrice racconta attraverso frasi e disegni la storia di un bull terrier che viene accolto da una famiglia e che fino alla fine dei suoi giorni dona amore e tenerezza.

Di Raffaele Crispo Parma 6 dicembre 2020 - Il libro edito dalla casa editrice Mursia ha la finalità di far intendere quanto i cani e tutti gli animali da compagnia ci insegnano nella loro vita, perché cosi come ci educano alla vita ci educano anche ad accettare la morte. Infatti, il più delle volte, i nostri amici a quattro zampe lasciano questa vita terrena prima di noi e la loro scomparsa segna solitamente la prima esperienza di lutto per i bambini delle nostre famiglie. Nel libro ricco di colori e di pagine colorate e da colorare, ogni famiglia che possiede un cane può specchiarsi e ritrovarsi perché le emozioni sono espresse dalla Gelati in modo vero e tangibile.

Happy, un simpatico cane con una macchia vermiglia su un occhio, regala come tutti gli animali domestici un amore incondizionato perché non solo ci fa compagnia, ma soprattutto ci aiuta nei momenti più difficili; non si tratta solo di pet terapy ma di insegnamento della vita e della morte.

D'altronde Maria Angela Gelati è conosciuta e stimata per gli studi e la ricerca sulla tanatologia, la disciplina che analizza tutte le tematiche relative al fine vita, ed ha già scritto diversi libri su tale argomento che questa volta affronta e sviluppa in modo ancor più originale e coinvolgente. Sfogliando le pagine di " Mi chiamo Happy" giungendo fino alla fine scopriremo come sia corretto affrontare la morte ed il lutto di un animale e quindi anche di una persona cara. Questo interessante album di ricordi e di affetti è anche il frutto dell'impegno che l'autrice e blogger,insieme a Marco Pipitone, porta avanti nell'organizzare dal 2007 la prima rassegna del settore: il Rumore del Lutto . Happy in " coda" alla sua vita insegna a tutti che la morte è una cosa seria e che può essere il momento migliore per esprimere tutta la gratitudine e la riconoscenza per gli affetti ricevuti.

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