Un dono che mantiene viva la memoria e che ha un grande significato simbolico per il Museo del Disco Slawitz ci giunge in questi giorni dalla famiglia Papotti in memoria del papà, Amos, cui è dedicata una sala all’interno del Castello della Musica di Noceto.
Per molti anni, Amos Papotti è stato una figura di riferimento per la cultura a Noceto, e dagli anni ’70 si è occupato di sistemare e divulgare la collezione di dischi – importantissima per contenuti e numero di dischi storici – che forma il corpo principale di una collezione unica. Amos si è anche occupato della sistemazione, insieme a Giancarlo Vecchi, dei materiali del Museo della Tipografia: un lavoro minuzioso che oggi permette la conservazione di una tipografia antica dal grande valore storico.
Il mondo dei dischi e della musica certamente affascinava Amos, grande cultore che aveva personalmente fatto crescere una sua collezione personale acquistando, come tutti gli appassionati dell’epoca, dischi vinile da ascoltare nel tempo libero in famiglia. Ora questa collezione, grazie al dono dei suoi figli, si aggiunge ai materiali del Museo del Disco apportando titoli di grande interesse e dando impulso ad iniziative per la valorizzazione e la divulgazione.
Le parole stesse di Giovanni, Marco e Paolo Papotti illustrano la storia di questi dischi e lasciano intravedere il motivo importante di questo dono: mantenere viva la memoria e onorare l’impegno culturale di una persona che amava profondamente la musica e si dedicava con passione alla collezione conservata presso la Rocca di Noceto.
Riceviamo da loro questo scritto:
“Donare al castello della musica dischi e testi appartenuti a nostro padre, ci sembra il modo migliore per continuare a testimoniare una delle sue grandi passioni: la musica in tutte le sue forme. Già dal 1975, infatti, quando la Rocca accolse il lascito di Bruno Slawitz, nostro padre realizzò il primo inventario del patrimonio del giornalista appassionato di musica. Dal quel momento in poi, fino al 2003, si è occupò di custodire quei materiali diventati patrimonio comunale”.
“Le diverse amministrazioni che in 30 anni si sono alternate gli hanno riconosciuto passione e competenza costruita da autodidatta che, da parte sua, non ostentava. La presenza delle persone che gli chiedevano di ascoltare brani, nelle sere in cui apriva le sale al pubblico, era la sua più grande soddisfazione”.
“La donazione contiene materiali acquistati negli anni ’50, 60 e ’70 e si compone di: 220 vinili di musica classica, lirica, sinfonica e da camera; 110 vinili sulla storia della canzone italiana e straniera; 140 vinili sulla storia della musica (spiegata in forma didattica); diversi vinili di musica popolare (cori di montagna, dialetto, liscio); etnica (francese, russa cecoslovacca, andina, inglese, andalusa); oltre a vinili di autori americani (Goodman, Gillespie) e francesi (Piaff, Trenet, Montand)”.
“Oltre ai vinili (formati 78, 33 e 45 giri), diversi testi legati alla musica operistica e raccolte di fascicoli settimanali sulla storia della canzone italiana e straniera. Ci auguriamo che anche questi materiali possano contribuire ad ampliare l’offerta del Castello della Musica e alla sua fruizione da parte di un sempre maggior numero di persone”.
Maria Caruso, presidente di Silentia Lunae Aps che gestisce il Castello della Musica e coordina la valorizzazione culturale, si occuperà con impegno di realizzare in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura di Noceto iniziative che possano far conoscere ed apprezzare questi nuovi dischi e in questo senso “la collaborazione che sta nascendo con Radio Parma grazie anche alla disponibilità di Francesco Monaco – dice – sarà un punto di forza in questo senso”.
Oltre a pomeriggi e serate d’ascolto che si potranno tenere in futuro al Castello della Musica, quando si tornerà ad operare in piena apertura al pubblico, presentare in radio e attraverso varie iniziative i dischi sarà parte di un impegno per favorire una crescita culturale ed espansione del museo.
<< Esprimo a nome di tutta l’Amministrazione Comunale >> commenta il sindaco Fabio Fecci << la nostra riconoscenza alla famiglia Papotti per questo lascito a ricordo della figura del padre Amos, che va ad arricchire una collezione di pregevole interesse storico artistico. La figura di Amos è molto legata all’identità culturale del nostro paese, ricordo la sua appassionata attività prestata a titolo volontario sia a favore della discoteca Slawitz, che si pregia della certificazione regionale di Museo di Qualità ottenuta nel 2010, sia del Museo della Tipografia, due eccellenze sul territorio, che la prossima apertura del Museo Archeologico certamente contribuirà a rilanciare in maniera significativa >>
“E’ una donazione importante questa che la famiglia di Amos Papotti ha fatto alla comunità nocetana>> spiega l’assessore alla Cultura Antonio Verderi << ancora più preziosa perché sancisce e rinsalda ulteriormente il legame di profonda stima che abbiamo nei confronti di questo nocetano che per autentica passione ha contribuito a valorizzare la discoteca accolta dal Castello della Musica, frutto del lascito del giornalista Bruno Slawitz.. Oltre ad essersi occupato della realizzazione dell’inventario e del catalogo di utilizzo della collezione Slawitz, ha organizzato nel tempo momenti musicali di ascolto per valorizzare il pregevole patrimonio discografico, contribuendo a diffonderne la conoscenza. Ad Amos Papotti è intitolata la sala centrale del Castello della Musica >>