La nuova indagine del commissario Cataldo, uscito dalla penna del giallista modenese, si svolge tra Sestola e Modena, con incursioni in Trentino e a Roma. E al lettore parrà di riconoscere, oltre ai luoghi della città, anche qualche personaggio o, almeno, qualche sua caratteristica. Abbiamo intervistato l’autore
MODENA
Di Manuela Fiorini
Si intitola “Sporchi delitti” la nuova avventura che vede protagonista il Commissario Cataldo, il personaggio nato dalla penna del giallista modenese Luigi Guicciardi. E, anche in questa nuova indagine, non poteva mancare la città di Modena, non solo un semplice sfondo, ma una città reale, con qualche sfumatura creativa per “esigenze letteraria”, ma viva, cupa, misteriosa. Una città che il lettore riconoscerà nei quartieri, nelle vie, ma che ha comunque un elemento diverso. Tuttavia, l’azione si svolge con incursioni a Sestola, località turistica dell’Appennino modenese, in Trentino e a Roma, dove Cataldo si recherà seguendo il suo infallibile intuito per risolvere tre delitti.
Tre donne uccise da una mano misteriosa, tre donne che non si conoscevano, ma che in comune avevano l’essersi separate dai mariti, l’aver effettuato interventi di chirurgia estetica in una rinomata clinica privata della città e, soprattutto, a loro modo si assomigliavano.
Abbiamo incontrato Luigi Guicciardi per parlarci di questa nuova avventura del Commissario Cataldo.
Dopo il mondo del calcio, che faceva da cornice a Nessun posto per nascondersi, in questa nuova avventura il commissario Cataldo ha a che fare con un'indagine complessa che, oltre alla “sua” Modena, lo porterà a Sestola, in Trentino e a Roma. Come mai hai deciso di “ampliare gli orizzonti” del commissario?
“Ha contribuito indirettamente anche una ricorrenza. Cade quest'anno, infatti, il ventennale della nascita narrativa del mio protagonista, che esordì nel 1999 con La calda estate del commissario Cataldo, interamente ambientato a Guiglia: un romanzo che mi diede molte soddisfazioni, visto che fu tradotto anche in inglese e in tedesco. Ho pensato quindi di riportare Cataldo a indagare in Appennino, questa volta a Sestola, in una sorta di chiusura del cerchio. Per quello che riguarda, invece, la deviazione in Trentino, mi sono avvalso del fatto che ho un piccolo appartamento là, precisamente in Val di Fiemme, e quindi conosco direttamente quei luoghi. Anche stavolta però, come nella maggioranza delle indagini precedenti, è Modena a rivestire il ruolo di location principale: la Modena della ricca borghesia, con zone peraltro che non avevo mai trattato prima, come il Villaggio Zeta”.
Nel Prologo uno dei personaggi dice: “L'amore. È sempre questo il principio di tutte le cose. Ma quello che non ho capito è che è anche la fine di tutto.” In questa frase è racchiusa la soluzione del giallo, anche se il lettore non lo capirà fino alla fine. All'autore invece chiedo: in che modo l'amore, solitamente protagonista di racconti e romanzi “romance”, può diventarlo anche di un giallo?
“Non va dimenticato che, fin dal celeberrimo “Odi et amo” di Catullo, poeti e narratori ci hanno detto che l'odio e l'amore possono avere la medesima radice, che l'odio, cioè, può essere a volte amore rovesciato, ribaltato. E come si può maturare ed essere felici con l'amore, così si può anche uccidere per amore, se in amore si viene traditi, o se l'amore ci viene sottratto con la violenza. Infatti “nel cuore le cose non finiscono mai”: che è anche il sigillo con cui si chiude questa storia e questa indagine”.
Attraverso i tuoi libri abbiamo assistito alla “crescita” del commissario Cataldo. In questa ultima avventura, come nella precedente, lo troviamo nella sua piena maturità, “alle soglie della pensione”. In che modo Cataldo è “maturato” nel corso dei libri? Chi è il commissario Giovanni Cataldo di Sporchi delitti rispetto a quello dei romanzi precedenti?
“In tanti anni, naturalmente, Cataldo è cambiato molto. S'è trasferito da Catania a Modena, da quarantenne schivo e un po' romantico, per fare carriera e per lasciar decidere alla vita su una storia d'amore in crisi, ma condizionato all'inizio dalla nostalgia per la sua terra, di cui rimpiangeva i profumi, i colori, il mare, la cucina. Poi, via via, s'è inserito sempre più nella realtà modenese, s'è innamorato, disamorato, sposato con un'infermiera conosciuta a Carpi, ha avuto due figli, finché sua moglie l'ha lasciato per un avvocato calabrese ed è partita portandoseli via con sé. Ora Cataldo, in Sporchi delitti, è un uomo solo, al culmine della maturità professionale ma incupito da questa pena segreta: è meno dinamico, quindi, ma più riflessivo, deduttivo, esperto. Ed è un uomo, soprattutto, che cerca di tenere a bada i ricordi e i rimpianti proprio con il lavoro, di cui ha umanamente bisogno”.
Anche in questo romanzo Cataldo è affiancato da colleghi più giovani. Dobbiamo pensare a un “passaggio di testimone”? Andrà davvero in pensione il nostro commissario?
“I colleghi più giovani hanno almeno due funzioni: quella di rimarcare per contrasto, con la loro minore esperienza, la superiorità deduttiva di Cataldo (che deve restare pur sempre il protagonista), e quella di costituire la necessaria “spalla” per i dialoghi, numerosi e necessari in un tipo di Giallo come il mio, che si presenta già come “sceneggiato”. Quanto alla pensione, direi che non è ancora il momento: non tanto per l'età anagrafica del personaggio, quanto per la simpatia con cui i lettori ancora adesso lo seguono, e il piacere con cui tuttora ne scrivo”.
Ancora una volta nel libro c'è tanto di Modena e dei modenesi: i luoghi, i nomi, gli scorci... Il lettore “modenese”, leggendo, ha l'impressione di conoscere qualcuno con quel “nome e cognome”, così come riconosce i luoghi citati, anche se “c'è qualcosa di diverso”. Che cos'ha la Modena di Cataldo di diverso da quella reale?
“In Sporchi delitti c'è la Modena della ricca borghesia, di gente che ha i soldi e anche una certa cultura. E oltre al centro storico, come ti ho detto, ci sono zone che non avevo mai trattato prima, come il Villaggio Zeta, via del Sagittario e via dello Zodiaco. E circa l'impressione di conoscere qualcuno con “quel nome e cognome”, hai ragione, ci sono personaggi nuovi e in parte allusivi, come per esempio un giornalista sportivo di TRC, un politico locale d'area cattolica (entrambi con cognomi... modenesissimi), e persino una lettrice di tarocchi. Quanto ai luoghi di Modena, posso dire che ultimamente non c'è sostanziale differenza fra la città reale e quella di Cataldo: Modena si mantiene bella e attrattiva nel suo centro storico, coi monumenti e i teatri, mentre le periferie si sono imbruttite: penso alla Sacca o alla Madonnina. Nei primi romanzi della serie, invece, c'era molta differenza tra la Modena reale e quella di carta, dal momento che il punto di vista di Cataldo nel descrivere la città era quello di un siciliano “esterno”, che doveva quindi vederla necessariamente con curiosità, stupore e un po' di ignoranza. Ora invece, dopo vent'anni, l'ottica di Cataldo coincide del tutto con la mia, e realtà e fiction combaciano quasi completamente”.
Infine... una curiosità da lettore. Come nasce un'avventura del commissario Cataldo? A che cosa ti ispiri? C'è già qualcosa di nuovo che... bolle in pentola e che ci puoi rivelare?
“Le mie storie nascono da uno spunto imprevedibile, offerto di volta in volta da una notizia di cronaca, dai fotogrammi di un vecchio film, dal ricordo di una pagina letta, da una vecchia memoria di famiglia... Poi, una volta presa forma la trama, giro per Modena per trovare le location più plausibili per le storie. Quanto alla classica “pentola”, qualcosa di nuovo sta già “bollendo”. Nel prossimo romanzo Cataldo indagherà nei ricordi di un gruppo di vecchi amici che hanno fatto la maturità classica insieme; un cadavere li riporterà a confrontarsi col loro passato. Il titolo potrebbe essere, appunto, Un conto aperto con il passato, adatto a questa atmosfera memoriale di indagine a ritroso, ed è anche un verso che mi ha colpito di una canzone di Giusy Ferreri”.
E, se volete conoscere di persona il Commissario Cataldo e il suo autore, “Sporchi delitti” sarà presentato mercoledì 22 maggio, alle ore 17, presso la Sala Campori della Biblioteca Estense, a Modena; sabato 15 giugno, alle 18.30, presso la Libreria Ubik di via dei Tintori, sempre a Modena; domenica 7 luglio, alle 20.30, presso il chiostro della Biblioteca di Guiglia, nell’ambito della rassegna “Un chiostro di autori e libri”.
SCHEDA DEL LIBRO
Luigi Guicciardi
Sporchi delitti
F.lli Frilli Editore
Pag 272 - € 14