Può essere definito tranquillamente un tour de force della comicità in musica quello offerto nello show "The very best of RIMBAMBAND", al Teatro Leonardo di Milano dal 12 al 17 dicembre con una serata nel quale il pubblico sarà in balìa di cinque straordinari musicisti "un po' suonati" che incantano, emozionano, provocano e giocano.
Un mix di musica, mimo, clown, tip tap, teatro di figura, rumorismo, fantasia teatrale e parodie. E' impossibile non farsi travolgere. Gli emiliani e i romagnoli potranno vivere le emozioni della Rimbamband anche il 16 febbraio al Cineteatro Fanin di San Giovanni in Persiceto (in provincia di Bologna), 17 febbraio al Teatro Dehon di Bologna e il 6 aprile al Teatro De Micheli a Copparo (in provincia di Ferrara). Le occasioni, quindi, non mancheranno.
PROTAGONISTI - Raffaello Tullo (voce e percussioni), Renato Ciardo (batteria), Vittorio Bruno (contrabbasso), Nicolò Pantaleo (sax, bombardino e tromba) e Francesco Pagliarulo (pianoforte): ecco i nomi dei magnifici cinque, coloro che allieteranno la serata di tutti i presenti al Teatro Leonardo. Giocare è la parola chiave del loro spettacolo: giocare alla vita e raccontarla giocando. E' divertente sentire come si definiscano questi cinque artisti di assoluta qualità: sono rimbambini, un po' Rimba e molto Bambini. Un modo d'essere che rende l'idea del gusto provato nello svolgere un lavoro con una grande missione: regalare serenità e allegria al pubblico. Questa missione viene portata a termine con successo ogni sera. Provare per credere.
LA SERATA - C'è un capobanda che tenta in ogni modo di cantare, suonare e ballare il tiptap. In realtà l'attività più complicata per lui è mantenere un po' di disciplina sul palco. C'è poi un batterista rumoroso e incontenibile che lascia sempre a casa la metà dei tamburi: alla fine non si sa mai con cosa riuscirà a suonare... ma ce la farà. Non mancano neppure un contrabbassista sognatore e un sassofonista che, dopo tanti anni, è ancora convinto di essere in tour con la banda del suo paese. Neanche "Il Rosso", il pianista, jazzman virtuoso e beniamino del capo, riesce a riequilibrare le sorti di questa band squinternata e inquietante che, tuttavia, porta il pubblico ad applaudirlo in maniera convinta a fine evento. Come fa? Non è un segreto: ci vuole professionalità, dedizione e amore per il proprio lavoro. Il risultato è sotto gli occhi di tutti.
Di Pietro Razzini