Giovedì, 04 Luglio 2013 10:49

"I comunisti reggiani negli anni Sessanta": se ne parla a Palazzo di Cortina con Stana!

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Carpineti, 4 luglio 2013 -


Sabato 6 luglio alle 17.30 la presentazione del libro di Giannetto Magnanini (ed. Consulta) con Sonia Masini, l'on. Bernardi e Carri -

Non c'è sabato senza un appuntamento culturale a Palazzo di Cortina. Merito dell'Associazione Stana! che anche per questa settimana in data sabato 6 luglio alle 17.30 nella prestigiosa sede di Piazza Matilde di Canossa propone la presentazione del libro "I comunisti reggiani negli anni Sessanta" di Giannetto Magnanini, edito da Consulta. L'opera riassume una vita di appassionata militanza politica rendendo un contributo prezioso e in gran parte inedito, su un periodo cruciale della storia del Novecento a Reggio Emilia, in Italia e nel mondo.

All'evento, organizzato da Stana! in collaborazione con Archeomontagna e con il patrocinio del Comune di Carpineti a ingresso libero, partecipano l'autore, Giannetto Magnanini e altri tre ospiti d'onore, la presidente della provincia Sonia Masini, l'on. Antonio Bernardi e Alessandro Carri.

Insieme andranno alla riscoperta del Comunismo locale negli anni Sessanta utile per chi l'ha vissuto come per chi lo approfondisce ora attraverso testi e parole. Un contributo a viva voce alla formazione di una coscienza politica critica, un sabato pomeriggio di condivisione vera. Per ulteriori informazioni sull'evento e sull'intero programma estivo di Stana! visitare il sito www.stana.biz.

Il testo. L'autore dichiara in premessa che "Vi é l'esigenza di conoscere e capire quanto é avvenuto e si é determinato sul piano politico e sociale dalla fine della guerra ad oggi". Un percorso complesso e articolato che é stato interpretato dal PCI, a Reggio Emilia e in Italia, in modo autonomo e democratico, pur tra lacerazioni e confronti che hanno lasciato un segno evidente nell'evoluzione della maggior forza di sinistra del Paese. Magnanini, come dichiara il titolo dell'opera, si limita a indagare su un decennio, che scontava il clima di tensione che s'era costituito nell'immediato dopoguerra, ma che svelò la caratura di un partito capace di "opporsi alla spaccatura del mondo in schieramenti opposti" differenziandosi da altri partiti comunisti "appiattiti su posizioni filosovietiche", e "non disconoscendo il ruolo guida dell'URSS". L'analisi di Magnanini non si riferisce soltanto alle scelte connesse alla "via italiana", ma si cala nel corpo vivo della realtà locale, della gestione del partito in provincia di Reggio Emilia, della presenza dei suoi rappresentanti nelle amministrazioni locali (in Comune, in Provincia, in Regione, ove si prefigurava già il "modello emiliano") e di un contesto socio-economico in rapida e spesso incontrollata evoluzione. L'opera é corposa e ampiamente documentata, sia con riferimenti e dati, sia con testimonianze di protagonisti e resoconti puntuali delle vicende che hanno caratterizzato quel decennio. Ovviamente, non é un'opera esaustiva e neppure un'analisi storiografica in senso stretto (inficiata, a volte, dalla passione e dalla partecipazione diretta a fatti e situazioni), ma costituisce un pilastro importante per la costruzione di una storia del PCI a Reggio Emilia.

(Fonte: ufficio stampa Stana!)

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