L’opera è di bronzo e pesa circa 25 kg. Dopo le celebrazioni per il ventennale della scomparsa del campione brasiliano, sarà esposto in maniera permanente nel nuovo museo situato all’interno dell’autodromo “Enzo e Dino Ferrari” .
Modena, 4 maggio 2014 ---- Di Manuela Fiorini -
C’è anche un busto di bronzo dello scultore modenese Alessandro Rasponi al nuovo museo “Checco Costa” di Imola, insieme ad altri cimeli di Ayrton Senna, l’indimenticabile pilota di Formula 1 di cui, quest’anno, ricorre il ventennale della morte, avvenuta durante il Gran Premio di San Marino, il 1° maggio 1994. Proprio per ricordare il campione brasiliano e il collega austriaco Roland Ratzenberger, anch’egli perito durante le prove di qualificazione, il 30 aprile di quel tragico 1994, fino al 4 maggio, l’Autodromo “Enzo e Dino Ferrari” ospita l’”Ayrton Senna tribute 1994-2014”, promosso da Formula Passion.it con il sostegno della Fondazione Senna, e apre le sue porte per accogliere appassionati e curiosi con un ricco calendario di eventi e una mostra in cui si possono ammirare i veicoli che Ayrton Senna ha guidato nel corso della sua carriera, dai kart alle monoposto, oltre ad altri memorabilia, tra cui sei tute originali, guanti, indumenti e 12 caschi.
In questo ambito si inserisce anche il busto di bronzo che raffigura Ayrton Senna, dal peso di circa 25 kg, opera di Alessandro Rasponi, 35 anni, scultore e pittore modenese.
Per realizzare il busto – racconta Rasponi – mi sono ispirato a una fotografia che ritrae Ayrton Senna sul podio, dopo aver vinto il Gran Premio del Brasile, nel 1993 con la McLaren. L’opera sarà esposta al museo in maniera permanente e questo non può che riempirmi di orgoglio”.
Una passione che viene da lontano, quella di Alessandro, che ha coniugato il suo amore per l’arte con quella per la Formula 1, trasmessagli dal padre. Durante il servizio civile, Alessandro entra in contatto con Don Sergio Mantovani, cappellano dei Piloti di Formula 1 e conosce diverse personalità del mondo dei motori, che gli danno l’impulso per realizzare una serie di dipinti e busti che raffigurano i grandi campioni.
Il busto di Imola ha una storia curiosa, che a tratti si tinge di giallo.
L’opera originale è del 2003 e, attualmente, si trova nella sala riunioni dell’Autodromo di Modena. Nel 2004, in occasione del decennale della morte di Ayrton Senna, è stata presentata la prima copia in bronzo, poi collocata al Parco Enzo Ferrari di Modena, dove Rasponi aveva realizzato altri busti di celebri piloti. Nel febbraio del 2012, vengono rubati cinque busti raffiguranti Tazio Nuvolari, Juan Manuel Fangio, Gilles Villeneuve, Eugenio Castellotti e Vittorio Stanguellini. Si salvano i ritratti bronzei di Giulio Cabianca, Luigi Musso, Alberto Ascari, Luigi Villoresi e Walter Villa. Si pensa a un furto su commissione, non quindi legato al materiale, il bronzo, quanto ai piloti ritratti, i più celebri, i cui busti sono stati letteralmente staccati dai basamenti di pietra serena. Gli stessi basamenti che, a tutt’oggi, rimangono ancora orfani dei loro campioni, poiché le statue non sono state ancora ripristinate. Il busto di Imola è, quindi, la seconda fusione dall’originale.
Alessandro Rasponi ricorda con emozione la giornata inaugurale del tributo a Senna e, in particolare, l’incontro con Paula Lalli, nipote di Ayrton, venuta in Italia per rappresentare la famiglia e la fondazione che porta il nome del pilota.
“La presenza di Ayrton si sentiva nell’aria – ricorda Alessandro – Sono passati 20 anni, ma l’amore per questo campione è ancora vivo. Più di 20.000 persone erano lì a ricordarlo. C’erano tanti campioni di ieri di oggi, come Fernando Alonso e Kimi Raikkonen, Riccardo Patrese e Andrea De Cesaris e personalità del mondo della F1, come Giancarlo Minardi e Mauro Forghieri. Il momento più emozionante, tuttavia, è stato incontrare i genitori di Roland Ratzenberger, a cui ho promesso in dono un ritratto del figlio”.