● Approvato il bilancio 2019 della cooperativa leader nei servizi integrati di facility
● Valore della produzione in aumento del 3,9%. Occupati a quota 22.374
● Per la capogruppo ricavi a 594 milioni e risultato netto a 3,45 milioni di euro
● Il presidente Olivi: La pandemia ha cambiato lo scenario, ci saranno contraccolpi, ma durante il lockdown abbiamo mostrato la forza della nostra organizzazione e delle nostre persone nel garantire servizi essenziali per il Paese
Di Coopservice 24 giugno 2020 - Il raggiungimento dell’obiettivo numero 2 dell’Agenda 2030 dell’ONU chiama in causa anche le nostre scelte di consumo
Di Coopservice 28 maggio 2020 - Il primo obiettivo (goal) dell’Agenda 2030 può essere sicuramente definita come la sfida prioritaria da vincere, il punto da cui partire nel ripensamento radicale e complessivo dei modelli di sviluppo, la condizione imprescindibile per dare ad un numero sempre maggiore di abitanti del pianeta Terra la possibilità di una vita dignitosa. La lotta alla povertà del resto non ha solo una dimensione economica o di mera sussistenza, ma anche sociale, culturale, sanitaria, ambientale.
Di Coopservice 14 Maggio 2020 - I servizi di pulizia a marchio Green Leaf by Coopservice hanno ottenuto la certificazione Ecolabel UE.
L’impegno di lunga data dell’Europa per l’Ambiente.
L’Unione Europea ha adottato da tempo decisioni e indirizzi nel campo della sostenibilità ambientale, caratterizzandosi quale precorritrice dei programmi di azione che oggi coinvolgono l’intero pianeta.
La panca intelligente con centralina meteo e monitoraggio inquinanti, pronta per progettare bellezza negli spazi urbani insieme alle Pubbliche Amministrazioni
Molto più di una panca. La novità in casa BioStile, marchio di Sipla ProSGM si chiama Surfà ed è la postazione intelligente ispirata alla natura accolta tra le innovazioni della 68^ SIA Hospitality Design vetrina dell’ospitalità Made in Italy tutti gli anni al polo fieristico di Rimini.
Surfà nasce per accogliere le sfide della città intelligente proponendosi come arredo autonomo sul piano dell’illuminazione, mettendo a disposizione degli utenti ricarica wireless e, per la prima volta, una centralina meteo e monitoraggio inquinanti per rilevare i livelli di qualità dell’aria intorno.
Si tratta di tecnologie innovative che rendono BioStile sempre più “amico” dell’ambiente e delle smart city, un modello di città che mira a diventare economicamente sostenibile ed energeticamente autosufficiente attraverso la gestione delle risorse in modo intelligente.
“Il design made in Italy e le soluzioni ingegneristiche sono alla base di Surfà, l’arredo che mixa nel suo nome la tavola da surf ed il sofà” - spiega Roberto Ghisellini ideatore di BioStile e del nuovo concept. Anche in questo caso, come per tutti i pannelli montati su arredi Biostile, è stata data rilevanza al pannello fotovoltaico, che è la panca stessa e si declina in celle dalla forma ellittica e dal colore verdeblu ispirato all’azzurro del mare e del cielo. Stiamo lavorando alla linea completa “urban & smart” ed entro il 2020 saremo pronti con nuovi arredi intelligenti da proporre alle pubbliche amministrazioni per quartieri e città”.
Ideale per spazi pubblici - parchi e piazze ad esempio - con una installazione che non richiede cablaggio elettrico aggiuntivo, Surfà riflette nel suo concept la filosofia di città positiva e sostenibile. L’arredo intelligente è realizzato in collaborazione con Sunergy, leader nella produzione di moduli fotovoltaici.
Queste sono le sue caratteristiche tecniche: raccolta dati connessioni utenti, dimensioni(190x62x41cm), due caricabatterie wireless, due caricabatterie USB (+2 opzionali), illuminazione notturna, connessione internet, raccolta dati potenza 80Wp, possibilità di riscaldamento seduta per offrire maggiore comfort nella stagione invernale.
Essenzialità, sicurezza e sostenibilità sono le carte vincenti della nuova panca BioStile. Dal punto di vista strutturale si compone dei due piedi che sorreggono la piastra in vetro composta a sua volta da rivestimento antisfondamento e sostituibile. Ciò consente di collocare panca in uno spazio all’aperto anche sprovvisto di videosorveglianza.
Surfà, infine è un arredo sostenibile in quanto rileva i parametri inquinanti grazie alla presenza di sensori. Si tratta di una nuova funzione, quella del rilevamento, da ora in avanti applicata a tutti i futuri arredi.
L’ essenza di Surfà rimane la tecnologia smart che integra ricariche wireless (senza fili) per dispositivi quali smartphone e tablet. Con il supporto strategico di VerdeBlu e AD Communications, partners per la promozione, l’obiettivo è aumentare nelle città i livelli di benessere, comfort e sicurezza, per l’uomo e per l’ambiente.
Tutto il personale di UniCredit coinvolto nella presentazione di oltre 1.200 nuove idee su come preservare il clima (E)
Ridotto l’impatto ambientale diretto diminuendo le emissioni di gas serra (dimezzate dal 2008 / impegno a raggiungere una riduzione dell'80% al 2030); tutti i nostri consumi energetici deriveranno da fonti di energia rinnovabile (E)
Adesione agli standard di policy e principi più elevati monitorati e riconosciuti esternamente (E)
Collaborazione con i clienti per una transizione verso un’economia a basso contenuto di carbonio: confermate le tempistiche di uscita dal settore del carbone e l’aumento del 25% dei finanziamenti al settore delle energie rinnovabili così come l’incremento dei prestiti alla clientela per l'efficienza energetica; impegno a raggiungere la Top5 nelle classifiche del mercato EMEA in Green Bonds e prestiti ESG-linked (E)
Impegno a supportare con 1 miliardo di euro progetti con un impatto sociale positivo (S) Leadership nella promozione di Diversità e Inclusione nel settore bancario europeo (G)
Tutto il personale di UniCredit coinvolto nella presentazione di oltre 1.200 nuove idee su come migliorare il clima
Tutto il personale di UniCredit quest’anno ha preso parte alla Global Week of Climate Action. Il 20 settembre i dipendenti dell’intero Gruppo hanno collaborato per proporre oltre 1.200 idee su come migliorare il clima, proposte che vanno dal riciclo e gestione dei rifiuti alla mobilità, dalla sensibilizzazione sul tema all’efficienza energetica, dalla lotta all'inquinamento alle corrette abitudini alimentari. UniCredit ha nominato un Millenial Board1 con l'incarico di esaminare e supervisionare l'implementazione di queste iniziative. Il Board ha il totale appoggio del management del Gruppo.
Jean Pierre Mustier, Amministratore Delegato di UniCredit, ha commentato: “La sostenibilità è parte integrante del DNA del Gruppo e un elemento chiave del nostro modello di business. UniCredit è impegnata a proteggere il capitale naturale a cominciare dall’ambiente. Ogni azienda deve andare oltre il ‘business as usual’: questo è il momento di agire e di avere un impatto concreto. Costruire un futuro sostenibile è una sfida importante sia per le persone che per le imprese. Le misure annunciate oggi come parte della nostra più ampia strategia di sostenibilità sono in linea con il nostro principio guida: Fai la cosa giusta!".
Ridotto l’impatto ambientale diretto diminuendo le emissioni di gas serra (dimezzate dal 2008 / impegno a raggiungere una riduzione dell'80% al 2030); tutti i nostri consumi energetici deriveranno da fonti di energia rinnovabile
UniCredit sta riducendo al minimo il proprio impatto ambientale diretto attraverso specifiche scelte energetiche. Dal 2008 il Gruppo ha dimezzato le emissioni di gas serra, con l’obiettivo di raggiungere il 60% di riduzione entro il 2020 e l'80% entro il 2030. Il Gruppo ha inoltre preso l'impegno di utilizzare esclusivamente fonti di energia rinnovabile nelle proprie sedi in Italia, Germania e Austria entro il 2023. Nel 2018 la percentuale di consumo energetico proveniente da fonti rinnovabili era già pari al 78%.
Per quanto riguarda la riduzione dell’utilizzo della plastica, UniCredit sta distribuendo in tutto il Gruppo bottiglie in metallo riutilizzabili. Le bottiglie e le stoviglie di plastica sono state eliminate dalle aree break e dalle mense. Tutti i prodotti in plastica monouso saranno tolti dalle sedi della Banca entro il 2023.
UniCredit sta inoltre riducendo l'uso della carta. Nel 2018 circa il 60% della carta utilizzata era già di matrice ecologica e per limitarne ulteriormente il consumo il Gruppo si avvale della tecnologia: ad esempio, il Programma Sportello Paperless (Paperless Branch Programme) lo scorso anno in Italia ha portato alla scansione e conservazione digitale di circa 9 milioni di documenti.
(nota: 1 L'UniCredit Millenial Board è composto da dipendenti di età compresa tra 22 e 32 anni che collaborano per mettere in discussione schemi prestabiliti e per migliorare la comprensione del modo di pensare delle nuove generazioni (in ambito bancario), proponendo idee e soluzioni innovative.)
Adesione agli standard più elevati di policy e principi monitorati e riconosciuti esternamente
Oltre alle iniziative interne, UniCredit ha sottoscritto importanti accordi istituzionali e internazionali che prevedono un monitoraggio esterno: la Task Force on Climate-Related Financial Disclosures (TCFD), i Principles for Responsible Banking (PRB) e il Business for Inclusive Growth Coalition (B4IG) dell’OCSE.
L'impegno di UniCredit sugli aspetti ESG è stato riconosciuto con la conferma del Gruppo tra i componenti del FTSE4Good Index Series. In particolare, l'indice FTSE Russell ha assegnato a UniCredit un rating ESG di 5,0 (punteggio massimo nella sua scala di rating ESG). UniCredit si posiziona così al 99mo percentile tra i pari del settore Diversified Banks.
Analogamente, Standard Ethics, società indipendente di rating sulla sostenibilità, ha identificato UniCredit come l'unica banca in Italia con rating EE+, solida compliance e capacità di gestire i rischi reputazionali collegati all'agenda delle Nazioni Unite, dell’OCSE e dell’UE in materia di sostenibilità e corporate governance. La società ha elogiato UniCredit per la rapida e convincente implementazione del modello di sostenibilità, con un buon bilancio integrato.
Collaborazione con i clienti per una transizione verso un’economia a basso contenuto di carbonio: confermate le tempistiche di uscita dal settore del carbone e l’aumento del 25% dei finanziamenti al settore delle energie rinnovabili così come l’incremento dei prestiti alla clientela per l'efficienza energetica; impegno a raggiungere la Top5 nelle classifiche del mercato EMEA in Green Bonds e ESG– linked
UniCredit sta collaborando con i clienti per una transizione verso un’economia a basso contenuto di carbonio. Grazie all'accordo di Parigi sul Capital Transition Assessment (PACTA), le banche internazionali stanno sviluppando una metodologia per valutare il loro portafoglio prestiti.
Il Gruppo si è impegnato ad abbandonare completamente i progetti di estrazione del carbone per la produzione di energia entro il 2023. La nuova policy di Gruppo sul carbone vieta nuovi progetti di estrazione del carbone per la produzione di energia, anche elettrica. Impone inoltre rigorosi obblighi in termini di riduzione della dipendenza da carbone per i clienti corporate. La nuova policy Petrolio & Gas (O&G) riguarda l'area artica e altri O&G non convenzionali, vietando il finanziamento di nuovi progetti per l’estrazione del petrolio artico e del gas offshore artico così come dello shale O&G e relativo fracking, del petrolio da sabbie bituminose e il finanziamento delle attività di estrazione di O&G in acque profonde . Finanziamenti corporate per i clienti attivi in queste aree saranno ammessi solo se la loro quota di ricavi derivante da tali tipi di attività è inferiore al 25%.
UniCredit si è impegnata ad aumentare i finanziamenti del 25% (a oltre 9 miliardi di euro) al settore delle energie rinnovabili entro il 2023 e a incrementare i prestiti alla clientela per l'efficienza energetica del 34% per le PMI dell'Europa Occidentale, del 25% per gli individui dell’Europa Occidentale e per nuove emissioni in CEE a oltre il 6% sul totale dei prestiti.
Sempre entro il 2023, la Banca si pone l’obiettivo di raggiungere la Top5 nelle classifiche del mercato EMEA in Green Bonds e prestiti ESG-linked, anche grazie al nuovo Sustainable Finance Advisory Team, che coniuga competenze in materia di sostenibilità e di mercati dei capitali al fine di approfondire il dialogo con la clientela su argomenti ESG e facilitare l’accesso al mercato dei finanziamenti green in Europa.
Impegno a supportare con 1 miliardo di euro progetti con un impatto sociale positivo (S)
L’iniziativa Social Impact Banking (SIB) ha erogato in Italia oltre 100 milioni di euro a supporto di microimprenditori e imprese a impatto sociale. Il programma è attualmente in fase di estensione in ulteriori 11 mercati del Gruppo. UniCredit si impegna ad approvare finanziamenti complessivi pari a 1 miliardo di euro entro il 2023. SIB sostiene inoltre programmi di educazione finanziaria: nel 2018 ha coinvolto oltre 26.000 studenti di 270 scuole e ha erogato 2 milioni di ore di formazione avvalendosi del supporto dei volontari UniGens2.
Con il progetto Art4Future la Banca ha la possibilità di ridistribuire il valore di una selezione di opere d’arte3 -per lo più conservate nei caveau- attraverso la loro vendita. Il ricavato sarà destinato al supporto di Social Impact Banking, all’acquisto di un pari numero di opere d’arte firmate da artisti emergenti e al sostegno di altre iniziative socialmente rilevanti. UniCredit promuove inoltre la cultura collaborando con realtà quali la Filarmonica della Scala e l'Arena di Verona in Italia, l'Opera di Stato della Baviera in Germania e Musikverein in Austria.
Tra gli altri progetti a impatto sociale positivo, UniCredit Foundation ha donato oltre 3,2 milioni di euro nel 2018 a favore di iniziative sociali, tra cui quelle a sostegno dello studio e della ricerca. Grazie all’iniziativa Gift-matching
(Nota 2 UniGens: associazione volontari di dipendenti ed ex dipendenti UniCredit)
(nota 3 Attualmente è prevista l’offerta di circa 314 opere proposte a livello globale, su un totale di 60.000 lavori, che si estenderà tra il 2019 e il 2020.)
Programme le donazioni annuali dei colleghi sono state raddoppiate dalla Banca e attraverso il World Food Programme sono stati forniti 1 milione di pasti. In occasione di catastrofi naturali, UniCredit supporta le comunità colpite con una moratoria sulle rate dei mutui e prestiti agevolati.
Leadership nella promozione di Diversità e Inclusione nel settore bancario europeo (G)
Oltre a sostenere interventi per la misurazione dell'impronta ambientale, in ogni settore, le aziende per avere successo devono sostenere i principi di Diversità e Inclusione. Questi due fattori contribuiscono ad aumentare il coinvolgimento e la motivazione dei dipendenti, migliorano la gestione e la mitigazione del rischio e portano a organizzazioni con un maggiore livello di sostenibilità e redditività. Creare un posto di lavoro positivo e inclusivo è cruciale per l'innovazione e la crescita, anche perché una miglior reputazione aziendale aiuta ad attrarre e trattenere talenti. UniCredit collaborerà con molteplici associazioni per lanciare un'iniziativa su diversità e inclusione per il settore bancario europeo con l'obiettivo di stabilire e monitorare target specifici che portino le banche a incrementare la quota delle donne e quella delle minoranze tra i propri dipendenti: includere prospettive diverse aiuta a migliorare processi e comportamenti.
Ciò è pienamente in linea con i due valori principali di UniCredit: Etica e Rispetto, sostenuti ulteriormente dalla creazione del ruolo di Chief Ethics Officer all'interno della funzione di Group Institutional Affairs and Sustainability. UniCredit collabora con tutto il suo personale e con il settore bancario per fare in modo che valga sempre il principio: Fai la cosa giusta!
UniCredit è una banca commerciale pan-europea, semplice e di successo, con una divisione Corporate & Investment Banking completamente integrata e una rete unica in Europa occidentale, Centrale e Orientale a disposizione della sua ampia base di clientela.
UniCredit offre un servizio competente alla clientela internazionale e locale, offrendo un accesso senza eguali a banche leader in 14 mercati principali grazie alla sua rete bancaria europea, che include Italia, Germania, Austria, Bosnia e Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Slovenia e Turchia. Disponendo di una rete internazionale di uffici di rappresentanza e filiali, UniCredit serve i clienti di altri 18 Paesi di tutto il mondo.
Maggiori informazioni sulla Sostenibilità in UniCredit https://www.unicreditgroup.eu/it/a-sustainable-bank.html
La parola "sostenibilità" richiama subito tematiche ambientali: secondo l'etimologia il termine ha origine dalla parola francese "souvenir", "sostenere o supportare". Ma sostenere chi? E come bisogna farlo? Nel nostro piccolo possiamo fare la differenza. Ecco un decalogo per rendere l'ufficio un luogo più green e sensibilizzare i dipendenti su tematiche ambientali.
Sensibilizzare i dipendenti verso tematiche ambientali e mantenere un ufficio sostenibile rientra oggi nelle responsabilità di un'impresa consapevole, capace di far fronte ai nuovi comportamenti che tale tema necessita per non andare alla deriva. La scelta di applicare comportamenti ecologici e responsabili all'interno del proprio ambiente lavorativo non migliora solo le condizioni ambientali, ma aumenta anche la produttività dell'impresa. Riducendo gli sprechi, si possono ridurre le spese e aiutare l'azienda a diventare più eco-sostenibile.
1. Abbandonare le cattive abitudini
Nonostante si sia portati a pensare il contrario, recenti sondaggi rivelano come i comportamenti ecologici siano socialmente accettati dalla comunità e anche economicamente remunerativi. Il problema si riscontra nelle cattive abitudini, difficili da eliminare. Per questo motivo la prima cosa da fare è valutare quali siano i comportamenti sbagliati e proporne di nuovi.
2. Stampare meno
È bene incoraggiare i colleghi a stampare meno documenti non indispensabili in versione cartacea. Se proprio non ne possono fare a meno, una soluzione può essere quella di acquistare carta riciclata o prodotta in modo sostenibile.
3. Addio plastica monouso
Dal 2021 la plastica monouso verrà definitivamente abolita. Durante il break o la pausa pranzo si possono sostituire bicchieri e piatti di plastica portando le stoviglie di vetro e ceramica da casa.
4. Spazio ai dispositivi digitali per memorizzare appuntamenti
Lo stile di vita moderno è stressante e pieno di impegni, ma bigliettini e post-it non sono sicuramente il modo migliore per ricordarsi delle scadenze. Grazie alla tecnologia, si possono memorizzare nelle agende dei dispositivi digitali tutti gli appuntamenti importanti, risparmiando tantissima carta.
5. Spegnere le apparecchiature
Semplicemente spegnendo le luci e le apparecchiature quando non sono in uso, un'impresa potrebbe risparmiare ogni anno più del 20% in costi energetici.
6. Sostituire le lampadine a incandescenza con quelle a LED
Un altro modo per ridurre il consumo energetico è quello di sostituire le lampadine tradizionali con lampadine e luci a LED. I LED consumano fino a dieci volte meno e durano molto più a lungo.
7. Fare le pulizie utilizzando detergenti ecologici
Sono biodegradabili ed ecosostenibili, i detersivi ecologici aiutano a ridurre gli sprechi con piccoli gesti. Fare le pulizie con detergenti ecosostenibili è una scelta importante per ridurre l'impatto ambientale e rendere l'ufficio ecologico.
8. Introdurre un piano di riciclo
Eliminare correttamente i materiali riciclabili è una pratica essenziale e ormai comunemente diffusa. Spesso però si fa confusione: come smaltire le lattine? Insieme al vetro, oppure insieme alla plastica? Per una corretta raccolta differenziata occorre però avere a disposizione cestini con indicazioni esaustive per aiutare i dipendenti a facilitare la divisione corretta dei rifiuti.
9. Limitare il riscaldamento e l'aria condizionata
Il riscaldamento è una delle principali spese di gestione di un'azienda, e anche una delle principali cause di inquinamento. All'interno di un ufficio ecologico occorre limitare il livello del riscaldamento durante i mesi più freddi: si tratta di un'azione responsabile ed ecologica. Anche l'utilizzo dell'aria condizionata nei mesi più caldi incide notevolmente sul surriscaldamento globale, è importante quindi utilizzarlo con cautela. È consigliabile pulire spesso i filtri e impostare temperature miti tra i 24° e i 26°, senza esagerare.
10. Sensibilizzare e coinvolgere
Una buona comunicazione aziendale interna, ma anche verso l'esterno, è un ottimo strumento per esprimere e trasmettere le potenzialità della propria impresa. Si possono comunicare le nuove disposizioni per il piano ecologico sia direttamente a voce, sia attraverso avvisi e circolari.
La sostenibilità ecologica in Coopservice
Coopservice è una impresa sostenibile, attenta al tema ambientale e all'impatto che le attività produttive esercitano sul pianeta. Ha sviluppato negli anni un vero e proprio approccio "green" per ridurre il consumo di risorse, limitare gli sprechi, ottimizzare i processi di erogazione per garantire ai propri clienti servizi sostenibili da tutti i punti di vista: ambientale, economico e sociale. Non a caso il servizio di pulizia professionale di Coopservice ha conseguito la certificazione EPD (Environmental Product Declaration) che attesta l'impegno alla riduzione delle materie prime, come acqua ed energia, e l'assenza di sostanze pericolose o inquinanti nel proprio processo.
Di Coopservice 27 Maggio 2019 - SCOPRI IL PROGETTO
L'inquinamento e la sostenibilità, ora più che mai, sono una battaglia quotidiana per la salute del nostro pianeta: ridurre l'impatto ambientale è un'impresa che parte da noi. Il primo sistema da rivoluzionare è sicuramente quello delle automobili, fonte di maggiore inquinamento; ormai sempre più automobili stanno passando all'elettrico, ma è importante capire cos'è e perché bisogna scegliere la mobilità elettrica.
Il concetto di sostenibilità
Se ne sente parlare ormai da anni eppure su cosa sia la sostenibilità ancora molti tentennano. Per sostenibilità si intende la riduzione delle emissioni di inquinanti locali e di de-carbonizzazione che comporta un miglioramento della qualità dell'aria che respiriamo. Un benessere per il cittadino e per la città stessa: non si tratta di voler salvare l'ambiente, ma di pensare anche alla propria salute. La mobilità elettrica punta a ridurre il tasso di inquinamento che i mezzi di locomozione comportano. Nel 2018 il numero di auto elettriche nel mondo vendute è stato di 2,1 milioni ma non è ancora abbastanza.
Perché è così importante scegliere questa opzione? I motivi principali, oltre alla salvaguardia dell'ambiente sono due: flessibilità e risparmio. Da una parte, infatti, è possibile ricaricare l'auto elettrica sia a casa che presso spazi pubblici in base alle proprie esigenze, dall'altra parte si risparmia sui costi di rifornimento. Molte aziende mettono a disposizione anche un servizio di noleggio a lungo termine che prevede il noleggio di un veicolo elettrico e l'acquisto dell'infrastruttura di ricarica, oltre ai servizi di consulenza.
Utilizzare la mobilità elettrica è una scelta dettata da molti vantaggi, primi tra tutti: è chiaramente un mezzo sostenibile, si acquista a prezzi ormai sempre più accessibili e in più hanno un'autonomia adeguata anche a trasferimenti giornalieri. Vantaggi economici e pratici riguardano anche ulteriori agevolazioni, come la completa esenzione dal pagamento del bollo per i cinque anni seguenti all'immatricolazioni o sconti successivi. L'obiettivo della mobilità elettrica è quello di ridurre l'impatto ambientale degli spostamenti e di promuovere i valori della sostenibilità, ma non è un sistema che riguarda solamente le autovetture. Anche le bici sono soggette a quest'innovazione:
le e-bike: sono biciclette di ultima generazione equipaggiate con un motore elettrico che assiste la pedalata, chiamate anche per questo bicilette a pedalata assistita. Si ricaricano in assoluta semplicità nelle ciclostazioni. Da questa definizione le e-bike potrebbero sembrare una variante di motorino ma non è così: il motore della bicicletta si attiva esclusivamente quando si pedale. Una E-bike con il motore disattivato, è in pratica, assimilabile ad una normalissima bicicletta tradizionale. I vantaggi dell'e-bike? L'e-bike è una bicicletta ecologica con bassi costi di gestione, agevola gli spostamenti alleggerendo la fatica e rispecchia le tendenze necessarie di sviluppo sostenibile del pianeta.
E le stazioni di ricarica?
Molte aziende danno la possibilità di acquistare colonnine per la ricarica scegliendo la potenza, la modalità di accesso alla ricarica e il numero di prese. In base alle proprie esigenze ci saranno cataloghi di mobilità elettrica che soddisferanno ogni cliente. La mobilità elettrica è il futuro, ma già presente.
Il campionato mondiale di Formula E torna a fare tappa sulle strade della Capitale. Un evento, ancora una volta, di successo. Spettacolo, tecnologia e sostenibilità. La vittoria va a Mitch Evans su Jaguar dopo una memorabile battaglia con Lotterer.
di Matteo Landi - Fotografie Benedetta De Marchi
Migliaia di persone sotto al podio, un palco da concerti che ospita i primi tre classificati Mitch Evans (Jaguar), Andre Lotterer (DS) e Stoffel Vandoorne (Venturi). Il primo è un giovane neozelandese di belle speranze, già campione GP3 2012 ed al primo successo nella categoria full electric. Il secondo è tedesco, classe 1981, plurivincitore a Le Mans e campione del mondo endurance nel 2012. Vandoorne, belga, viene da una breve esperienza in F1, sfortunato conduttore di una McLaren raccapricciante, vincitore del campionato GP2 (poi rinominato F2) nel 2015. Ha solo 27 anni ed una carriera davanti. Mentre festeggiano sul podio, immersi in una nube di coriandoli tricolori, il pubblico è lì, a due passi. Parte integrante di una celebrazione che va oltre l'ambito sportivo-competitivo. Fra Colosseo Quadrato ed Obelisco, nel quartiere EUR di Roma. Questa è la Formula E. Al di là della tecnica, non trascurabile visto che parliamo di bolidi completamente elettrici che raggiungono e passano i 200 km/h su strade normalmente aperte al traffico, al di là delle rivalità fra piloti di diverso background, la forza della Formula che si sta facendo spazio nel panorama automobilistico sportivo è il contatto con il pubblico. Un circo che va fra la gente, in città e che lo scorso sabato ha avuto Roma come palcoscenico per il secondo anno consecutivo. Tanti puristi storceranno la bocca ed altri si tapperanno il naso, ma la categoria invenzione di Alejandro Agag è un toccasana per tutto il motorsport. In un periodo (ormai lungo) in cui la Formula 1 risulta inaccessibile e lontana dai tifosi, castello dorato da osservare e contemplare da lontano, la categoria che fa correre vetture completamente elettriche grazie al suo particolare format colma un vuoto, più di quanto fanno categorie endurance come la ELMS. Prove libere, qualifiche, gara e premiazione in un solo giorno. Stand marchiati Jaguar, Porsche, DS, BMW, e chi più ne ha più ne metta, intrattengono il pubblico nei momenti in cui le monoposto di Formula E non sfrecciano sull'asfalto cittadino. E chi non è interessato agli ultimi modelli stradali delle più importanti case automobilistiche può godere di un pò di live music o rimanere seduto comodamente sugli spalti o sul prato mentre le vetture del monomarca elettrico Jaguar si scannano in pista. Tuttavia sarebbe inopportuno considerare un appuntamento di Formula E come un mero evento di intrattenimento. Come dimostrato anche a Roma, è anche e soprattutto una competizione automobilistica fra grandi piloti ed illustri costruttori.
Una gara...elettrizzante: la vince Evans che batte un coriaceo Lotterer
La generazione di monoposto che ha debuttato quest'anno porta con se un buon aumento di potenza, a fronte di un considerevole incremento di autonomia delle batterie delle vetture. Si è passati dai 200 kw (180 kw in gara) agli attuali 250 kw (in gara 200 kw). Il che consente alle attuali vetture di accelerare da 0 a 100 in meno di 3 secondi. Tutto questo senza la necessità di cambiare auto in corsa, come accadeva fino allo scorso anno, quando la durata delle batterie non consentiva ai piloti di completare una gara. Su una pista con una doppia faccia come quella dell'EUR, in parte veloce in parte terribilmente tortuosa, i piloti hanno regalato spettacolo. Compreso un imbottigliamento stile tangenziale che ha costretto la direzione corsa ad interrompere la gara pochi km dopo il via. Poco male, si è solo "allungato" lo show, reso indimenticabile dal sorpasso decisivo che ha consegnato la leadership a Evans dopo una battaglia intensa con Lotterer. Una sfida di nervi, sul filo dei decimi di secondo. Giro dopo giro fino all'assalto finale di Evans. Le due vetture si sono persino toccate ma la robustezza delle Dallara-Spark, il telaio è uguale per tutti, ha permesso ad entrambi i piloti di continuare la corsa. Il podio è stato completato da Vandoorne, al primo nella categoria. Peccato per Felipe Massa, beniamino della folla: l'ex pilota di Formula 1, 11 volte race winner con la Ferrari, si è dovuto arrendere a problemi di affidabilità che hanno afflitto anche il compagno di team Edoardo Mortara, uno dei sette vincitori di tappa di questa stagione di Formula E che non riesce a trovare un leader.
Adesso tocca ad altri importanti palcoscenici, da Parigi a New York. Il prossimo anno Roma ci sarà ancora
Sette gare disputate e, come detto, altrettanti vincitori. Dopo Roma toccherà alle città di Parigi, Monaco, Berlino, Berna e New York ospitare le rimanenti gare del calendario e chissà quale pilota riuscirà ad imporsi al termine della stagione. Se nella massima Formula, che resta comunque l'apice dell'automobilismo, si vive spesso di dualismi o domini asfissianti, la categoria per monoposto elettriche garantisce quell'incertezza che mantiene accesi gli entusiasmi. A Roma 35.000 spettatori hanno assistito dal vivo ad un evento che si ripeterà il prossimo anno. Sostenibilità, spettacolo e tecnologia. Un consiglio: merita di essere vissuto.
Tre giorni tra incontri, confronto, show cooking e visite per parlare di cucina etica, sostenibilità rispetto per l’ambiente e riutilizzo delle materie prime senza spreco: a Brunico si è svolta l’edizione invernale di Care’s Ethical Chef Days
Articolo e foto di Chiara Marando -
03 Aprile 2019 -
La montagna è un mondo, un microcosmo con regole che seguono il ritmo della natura e tempi apparentemente più lenti, perché rispettosi di un ciclo che dalla terra attraversa l’aria, si fonde con l’ambiente per concretizzarsi in gesti quotidiani. La montagna è tradizioni, è famiglie che tramandano usanze, mestieri, culture. La montagna è sostenibilità.
Ed è partendo da questo concetto di sostenibilità che nasce Care’s Ethical Chef, il progetto concepito da uno chef, il tristellato Norbert Niederkofler, per coinvolgere altri chef, ma anche aziende nel settore food, nel portare avanti una strada comune rivolta alla cura dell’ambiente, delle comunità locali e del movimento naturale di un ecosistema da salvaguardare. Il tutto promuovendo un approccio etico e sostenibile partendo dal mondo che li vede protagonisti: la cucina.
Perché i cambiamenti positivi sono possibili, si riescono a concretizzare unendosi in obiettivi che siano corali, in un approccio quotidiano più consapevole.
Un totale di 33 cuochi, provenienti da 13 paesi da tutto il mondo, per 26 stelle Michelin. Questi oggi sono i numeri di Care’s.
E gli Ethical chef days rappresentano un momento per incontrarsi, per dialogare, per sviluppare e far vivere lo spirito di Care’s, dalle montagne fino al mare.
L’ultimo appuntamento ha scelto la Val Pusteria come teatro di tre giorni durante i quali si sono ritrovati alcuni dei numerosi chef che sostengono il progetto, giunto al suo terzo anno. E questa edizione non è stata solo teoria ma anche e soprattutto pratica, sperimentazione e tasting experience per entrare nel pieno dell’anima Care’s. Insomma, la cucina come punto di partenza per arrivare a parlare di economia, agricoltura, sostenibilità, etica e azione.
Diverse location intorno a Brunico hanno ospitato incontri, degustazioni e show cooking. Poi visite dirette per scoprire da vicino le preziose produzioni locali, che riflettono il racconto più vero della cultura gastronomica di montagna. A narrarle i contadini, i maestri dello speck e del formaggio di malga, dalle cui parole traspare l’amore per il territorio, per il lavoro di ogni giorno portato avanti con cura e dedizione.
Cultura del cibo, dell’ecosistema, della filosofia “Cook the mountain”, perfettamente interpretata attraverso la realizzazione dell’ultimo, favoloso, progetto arrivato a conclusione lo scorso dicembre e nato dalle menti di Paolo Ferretti e Norbert Niederkofler: l’Alpinn - Food and Space Restaurant uno sguardo a 2300 metri su Plan de Corones. Non solo ristorante, ma anche fulcro di un nuovo concetto di cibo fondato sulla riduzione degli sprechi, sull’utilizzo di materie prime locali, sulla valorizzazione tangibile degli scarti, come ingredienti da utilizzare per piatti differenti.
Proprio l’Apinn ha accolto la serata conclusiva di queste tre giornate intense, concrete e ricche di condivisione. Una finestra su montagne innevate, su un tramonto che ha tolto il fiato, sulla bellezza più pura e silenziosa.
Durante la serata si sono alternati nomi come Dominique Crenn, con la tartare profumata al caffè e ammorbidita dal latte di cocco;
Alfio Ghezzi, che ha interpretato la pasta monograno in un trittico di semplicità e ciclicità di riutilizzo;
David Kinch e la barbabietola arrostita con crema al formaggio di malga; Andrea Tortora, tentatore con il suo Uovo di Tortora all’albicocca e limone;
Michele Lazzarini, autore dell’Alzavola selvatica alla brace; Pedro Miguel Schiaffino e il suo cavolo con yucca fermentata, tucupi negro e microplancton; Tomaz Kavcic, dove Tradizione si fa….cappone; Valeria Margerita Mosca, con lei le materie prime sono diventate drink da bere;
Manu Buffara ha portato il merluzzo alla carbonara con anguria; Jason Bangerter, Lingua d’agnello, ribes, zucca e rosmarino; Robin Gill, ha trasformato la barbabietola affumicata in tartare accompagnandola con yogurt alla cenere, caviale ed erbe di montagna; Marco Perez e Fabio Curreli, insieme per lavorare verdure verdi, raperonzolo, canapa e liquirizia di montagna.
Piatti diversi, inaspettati, personali, interpretazioni di un concetto che da recupero e sostenibilità si affaccia sulla grande cucina d’autore, quale esempio di un universo che ha ancora tanto da dimostrare, regalare ed emozionare.
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