Torna “I like Parma – Un patrimonio da vivere” - In occasione delle Giornate FAI di Primavera il Comune di Parma promuove uno speciale programma di aperture straordinarie e gratuite di palazzi, musei e monumenti con visite guidate in alcuni dei luoghi più affascinanti del patrimonio culturale cittadino.
Parma -
Dopo il successo dell’edizione autunnale torna, sabato 23 e domenica 24 marzo, in occasione delle Giornate FAI di Primavera, “I like Parma – Un patrimonio da vivere” che vedrà nuovamente insieme il Comune di Parma e la Delegazione FAI di Parma, oltre alle principali istituzioni e realtà culturali del territorio, per offrire a cittadini e turisti un ricchissimo programma di aperture straordinarie di palazzi e monumenti con visite guidate nei più affascinanti musei e gallerie d’arte cittadine, concerti e un calendario di attività pensate ad hoc per i più piccoli.
Ad accompagnare i visitatori, rendendo più piacevole questo viaggio, sarà una mappa, realizzata da Parma Illustrata, da completare con insoliti e originali sticker. Gli otto adesivi, raffiguranti simboli e personaggi rappresentativi di Parma, saranno consegnati visitando i luoghi aperti di “I like Parma”: un modo divertente per scandire e ricordare le tappe di questo lungo weekend dedicato al patrimonio artistico.
Due i palazzi protagonisti delle Giornate FAI di Primavera: il Palazzo Ducale, sede dell'Arma dei Carabinieri, con le sue stupende sale affrescate da Girolamo Mirola, Jacopo Zanguidi detto il Bertoja e Agostino Carracci, e il Palazzo Rangoni Farnese, sede della Prefettura, con il suo splendido scalone di rappresentanza ricco di decorazioni e figure in stucco e le sale di rappresentanza che conservano numerose e pregevoli opere d’arte.
Altri palazzi, musei e istituzioni culturali apriranno le porte ai visitatori offrendo la gratuità dell’ingresso e speciali visite guidate nel corso del weekend.
Tra questi il Palazzo del Municipio, con le visite alla Sala Consiliare e alla Quadreria, e l’ex Palazzo della Provincia, con la Sala del Consiglio affrescata da Armando Pizzinato, situato sul lato sud di piazzale della Pace e sede provvisoria del nuovo Laboratorio Aperto, del Comune di Parma, dedicato al tema della cultura dell’eccellenza agroalimentare.
Il Polo museale dell’Emilia-Romagna aprirà gratuitamente nel pomeriggio di sabato la Camera di San Paolo, conosciuta in tutto il mondo per la straordinaria volta ad ombrello affrescata da Correggio, e l’Antica Spezieria di San Giovanni Evangelista, nelle cui scaffalature si possono ancora oggi ammirare piccoli e grandi vasi di farmacia, fiaschette, albarelli, boccali e mortai per la preparazione dei medicinali.
Nel pomeriggio di domenica sarà possibile visitare gratuitamente anche i musei del Complesso Monumentale della Pilotta: la Galleria Nazionale, che custodisce opere, tra gli altri, di Beato Angelico, Canaletto, Guercino, Leonardo da Vinci, Parmigianino, Tintoretto e Correggio, lo straordinario Teatro Farnese, un ambiente spettacolare che conserva ancor oggi il ricordo della fastosa vita di corte dei Duchi Farnese e che ci restituisce una delle più straordinarie architetture teatrali del Seicento, il Museo Archeologico, la Biblioteca Palatina e il Museo Bodoniano con la mostra “Segni esemplari”, il tutto arricchito da un programma di visite guidate e laboratori per adulti e bambini.
Per il weekend il Torrione Visconteo, maestosa architettura militare costruita da Bernabò Visconti nel XIV secolo con splendido panorama sul torrente e sul Palazzo della Pilotta, accoglierà il pubblico grazie alle speciali visite guidate degli allievi dell’Istituto d’Arte Paolo Toschi,in cui si intrecceranno anche brani teatrali e musicali.
Poco distante dal Torrione, l’associazione Parma Color Viola riaprirà la serra storica del Giardino Ducale con le Violette di Parma a fiore doppio, per l’occasione sarà inaugurata la mostra “Viola nell’arte. Galleria di violette protagoniste dall’Impressionismo al Surrealismo, attraverso il Liberty e le prime avanguardie”, a cura di Giulia Perin, e saranno proposte passeggiate in giardino con intermezzi di teatro e letture, attività di osservazione scientifica e fantasia olfattiva.
L’Antica Farmacia di San Filippo Neri e l’Oratorio di San Tiburzio, due piccoli tesori nascosti nel cuore del centro storico, saranno aperti al pubblico grazie alle visite guidate a cura di Ad Personam: nell’Antica Farmacia sangue di drago, alambicchi e antichi volumi rievocano il passato della Congregazione di Carità; nell’Oratorio, significativo esempio di barocco parmense con cupola affrescata nella seconda metà dell’Ottocento, l’esposizione di mappe storiche e materiali d’archivio racconta l’affascinante storia di questo edificio.
Altri musei della città attendono i visitatori con le proprie gallerie e collezioni: l’APE Parma Museo di Fondazione MonteParma che, oltre alla collezione antologica, ospita la mostra “I colori degli affetti - Ritratti familiari nelle collezioni Amedeo Bocchi e Renato Vernizzi della Fondazione Monteparma”, il Palazzo Bossi Bocchi con le visite guidate alle collezioni d’arte di Fondazione Cariparma, l’Orto Botanico e il Museo di Storia Naturale dell’Università di Parma con la “Mostra della storica violetta Duchessa di Parma” a cura dell’Associazione Amici dell’Orto Botanico di Parma, il Museo Glauco Lombardi, con la mostra “I volti di Maria Luigia”, il Museo d’arte Cinese ed Etnografico ed il Museo storico “Riccardo Barilla” del Conservatorio Arrigo Boito, dove si trova anche la ricostruzione dello studio di Arturo Toscanini.
Sempre aperti ad ingresso gratuito, e con un ampio programma di attività, anche i Musei del Comune di Parma: Pinacoteca Stuard, Castello dei Burattini e Musei della Casa della Musica – Museo dell’Opera, Casa del Suono e Museo Casa natale Arturo Toscanini.
Insieme all’Assessorato all’Associazionismo, alla Partecipazione e alle Pari Opportunità sono state anche organizzate visite guidate gratuite, con il coinvolgimento di esperti d’arte e mediatori culturali, per sensibilizzare e incentivare la partecipazione delle principali comunità presenti nella nostra città, favorendo esperienze trasversali di dialogo interculturale.
Anche le scuole avranno la possibilità di prendere parte a “I Like Parma” con uno speciale programma di laboratori e visite a loro riservati promosso in collaborazione con l’Assessorato ai Servizi Educativi e il sostegno di “Parma, io ci sto!”.
“I like Parma – Un patrimonio da vivere” è stato ideato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Parma insieme alla Delegazione FAI di Parma con il patrocinio dell’IBC – Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia Romagna, del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca – Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia Romagna, dell’Università di Parma ein collaborazione con queste istituzioni e realtà culturali del territorio:
Ad Personam – Azienda dei Servizi alla Persona del Comune di Parma, Antica Farmacia +, Archivio di Stato, Associazione McLuc Culture, Associazione Parma Color Viola, Associazione Rinascimento 2.0, CoderDojo Parma, Complesso Monumentale della Pilotta, Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma, Consorzio del Parmigiano Reggiano, Corale Città di Parma, Corale Giuseppe Verdi, Coro Paer, Fondazione Cariparma, Fondazione Monteparma, Fondazione Parma Unesco Creative City of Gastronomy, Gruppo Strumentale Bandistico di Felino, Itinera Emilia, Liceo Artistico Statale “Paolo Toschi”, MIBAC-Polo Museale dell’Emilia - Romagna, Musei del Cibo, Museo d’Arte Cinese ed Etnografico, Museo Glauco Lombardi, Parma illustrata, “Parma, io ci sto!”.
Un particolare e sentito ringraziamento per la disponibilità e la preziosa collaborazione va all’Arma dei Carabinieri, alla Diocesi di Parma e alla Prefettura di Parma.
Le realtà che hanno dato la propria disponibilità per le visite guidate rivolte alle comunità di lingua straniera sono: Associazione Romania Chiama Parma, Comunità Giapponese, Associazione Scanderbeg, Consulta dei Popoli, Associazione dei Camerunensi di Parma e Provincia, Comunità dei Senegalesi di Parma e Provincia, Scuola Russa “Parus”, Comunità Etiope, Comunità Filippina, Associazione Sejuti – Comunità Indiana, Comunità Marocchina, Comunità Tunisina e Associazione Festival of Praise and Care (comunità nigeriana).
Info: IAT-R, Piazza Garibaldi 1, aperto tutti i giorni dalle 9 alle 19. 0521218889 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Presentando allo IAT la mappa completa di almeno cinque sticker si riceverà un ingresso omaggio alla mostra “Il sorpasso. Quando l’Italia si mise a correre, 1946-1960” di Palazzo del Governatore da utilizzare nello stesso weekend. In alternativa si potrà ricevere l’esclusivo puzzle “I like Parma” disegnato da Leo Ortolani.
PALAZZO RANGONI FARNESE E PALAZZO DUCALE NELLE FOTO DI FRANCESCA BOCCHIA
In allegato il programma completo degli eventi scaricabile qui sotto
Lo scrittore pugliese Martino Sgobba porta a Modena la sua “Stanza dei racconti”. Sabato 16 marzo, alle ore 17.30, presso la libreria Ubik di via dei Tintori 22 la presentazione dell’ultima fatica dello scrittore. L’evento a ingresso libero, è organizzato dall’Associazione “I Semi Neri”. Conduce la giornalista Manuela Fiorini. Abbiamo incontrato l’autore.
MODENA -
Luca, sul limitare della sua età più matura, sceglie di chiudersi in una stanza d'albergo a Belluno. Quella stessa città, fredda e tagliente, lo aveva accolto molto tempo prima, quando, insegnante alle prime armi, vi si era trasferito dal Sud. Nella solitudine della stanza 125, l'uomo intraprende una coraggiosa indagine retrospettiva sul proprio vissuto. Agli appuntamenti con la sua memoria si presentano tanti personaggi: i colleghi, gli incontri casuali, gli amici, gli amori, catturati in episodi quotidiani o straordinari, adesso lontani e perduti, ma narrati con una squillante vividezza capace di renderli presenza ancora attuale.
È questa la trama del “La stanza dei racconti”, l’ultimo romanzo dello scrittore pugliese Martino Sgobba, che sabato 16 marzo, alla 17.30, sarà alla libreria Ubik di via dei Tintori 22, per presentare la sua ultima fatica letteraria. Abbiamo incontrato l’autore.
“La stanza dei racconti” è un romanzo che si legge a più livelli. Le esperienze di Luca, i suoi ricordi, potrebbero essere quelli di qualcuno di noi. Quanto c’è invece dell’autore in Luca, e quanto invece non c’è?
“Il libro è diviso in tre parti. La prima è la parte costruita sulla memoria e in questa l’autore è molto presente. Per dichiarazione esplicita, Luca è l’autore da giovane; è evidente pertanto che l’autore racconti se stesso. Ricordare però è un rivelare nel senso di svelare, ma anche nel senso etimologico di velare nuovamente. Inoltre, nella memoria ci si espone, ma è facile anche che si finga un’esistenza che non si è avuta”.
“La stanza dei racconti” è la numero 125 dell’hotel dove Luca si ritira per scrivere. Ma la stanza è anche un luogo della memoria. C’è un capitolo, tuttavia, in cui essa assume una personalità propria e sembra sentirsi sollevata dal fatto che il suo ospite se ne vada. I ricordi fanno male?
“I ricordi possono far male, donare gioia e riconciliazione; possono cogliere il passato ormai come indifferente. Nella stanza 125 si realizzano tutte le possibilità del ricordo. La stanza assume personalità propria perché è tipico della mia tecnica letteraria dare voce agli oggetti, ai luoghi: in tal modo i personaggi vengono narrati da una prospettiva che può situarli in una luce diversa e più chiara”
Attraverso il “ricordare”, Luca accetta di invecchiare e si riappropria del proprio presente. Nella seconda parte, il protagonista va a coabitare con persone “fragili”. Accettare di invecchiare significa anche accettare la decadenza del corpo e della mente?
“Luca dichiara che, mediante il ricordo del passato, vuole diventare vecchio, cioè vuole finalmente prenderne distanza e in tal modo si ritrova in un presente non più zavorrato dalla memoria: può raccogliere le forze, accettarne i limiti, e iniziare una nuova vita. Vale per tutti: il tempo non può essere negato, ma può offrire nuove opportunità”.
La narrazione passa dalla terza alla prima persona nella prima parte, per poi passare alla prima persona nella seconda parte, e alla terza nell’ultima parte. Come mai questa scelta?
“Il libro ha anche una struttura metaletteraria. L’autore gioca con la scrittura e in questo gioco coinvolge anche il lettore. Il cambio di persona è il tentativo di gestire al meglio la problematica identificazione dell’autore con il personaggio”.
La figura di Valeria, che potenzialmente potrebbe essere la figlia di Luca, ma non lo è, fa da contraltare al protagonista. Luca e Valeria sono due personaggi speculari, ma assai differenti, come mai questa scelta narrativa?
“Valeria è un personaggio che si è imposto nella scrittura del romanzo; ha conquistato sempre più rilevanza e infine si è impadronito della narrazione. Naturalmente, anche Valeria ha dovuto accettare la condizione fondamentale posta dall’autore: il nuovo presente può nascere solo dalle ferite del passato”.
Nella terza parte: Luca ha fatto il suo percorso e ha accettato di invecchiare, ma questo per lui non vuol dire rassegnarsi, sentirsi inutile…il suo nuovo compito è prendersi cura di Valeria. Qual è il messaggio che hai voluto lasciare ai lettori?
“La scrittura del romanzo non ha mai voluto lanciare o proporre messaggi. In realtà, il finale sostanzialmente positivo è stato una sorpresa anche per me, perché ero partito immaginando un esito alquanto drammatico. Il lettore darà la sua interpretazione in piena libertà e coglierà significati eventualmente ignoti anche a me”.
L’evento a ingresso libero è organizzato dall’Associazione “I Semi Neri”. Conduce la giornalista Manuela Fiorini.
L’AUTORE
Martino Sgobba, nato a Monopoli (Bari), classe 1957, ha insegnato Filosofia e Storia nei licei, ora è dirigente scolastico del Polo Liceale di Putignano (BA). Oltre alla Stanza dei Racconti ha al suo attivo un altro romanzo Un liceo da suicidio (Robin Edizioni, Roma 2013) e due raccolte di racconti: Le Parole Restano (Lucca, Giovane Holden Ed. 2010), Il mare è soltanto acqua (Lucca, Giovane Holden Edizioni 2011). Nel 2013 ha vinto Primo premio al concorso Letterario San Domenichino per narrativa edita e nel 2011 il Concorso Letterario Nazionale Premio Vigonza per racconti brevi inediti.
SCHEDA DEL LIBRO
Martino Sgobba
La stanza dei racconti
Giovane Holden Edizioni
280 pag. 15 euro
L'8 marzo a Fidenza Village si festeggia la Festa della donna con la live performance di Camilla Falsini, la celebre artista che veste d'arte gli edifici italiani.
Un appuntamento all’insegna della potenza creativa tutta femminile. Camilla Falsini, una delle più importanti illustratrici italiane, con una spettacolare serie di installazioni artistiche, dal centro di Milano a Fidenza, ha scelto di celebrare l’amore.
La Falsini, nota per le sue maxi creazioni su edifici di grandi città italiane come Palermo e Bologna, terrà una live performance alle 16 che darà il via al progetto artistico ideato in collaborazione con Miart, la fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea di Milano.
Nel weekend Fidenza Village si trasforma in uno spazio d’arte a tema LOVE colorandosi e ospitando installazioni urbane di dimensioni imponenti, visibili per tutta l’estate e a disposizione di migliaia di ospiti provenienti da tutto il mondo. Le atmosfere vibranti, i personaggi e le texture di Camilla Falsini saranno applicati a grandi superfici, come la Torre d’ingresso del Villaggio, ma anche vetrine, poster e sculture.
Nel LOVE di Camilla Falsini si sentono i richiami di grandi maestri, da Bruno Munari a Fortunato Depero a Sol LeWitt, passando naturalmente per Robert Indiana, uno dei primi artisti pop ad indagare il concetto del LOVE e della sua comunicabilità.
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Sabato 16 marzo il Comune di Parma celebra il Maestro Bernardo Bertolucci, nel giorno del suo compleanno, organizzando una serata aperta a tutta la cittadinanza all’Auditorium Niccolò Paganini. Il titolo scelto “IO E TE” non è solo un riferimento al suo ultimo lavoro da regista, ma vuole anche riportare l’attenzione sul profondo rapporto che ha legato Bertolucci alla sua città natale, sia direttamente sia attraverso i suoi personaggi.
“Il titolo “IO E TE” - ha detto l'assessore alla Cultura Michele Guerra – riguarda cosa Bertolucci ha rappresentato per Parma, ma anche cosa Parma ha rappresentato per Bertolucci, che per lui è sempre rimasta un'entità poetica e sospesa, mai cambiata nel tempo. “IO E TE” sta anche ad indicare il rapporto di Bernardo con tanti suoi amici che interverranno durante la serata per ricordarlo, in un momento che abbiamo scelto di incentrare esclusivamente sulla sua memoria, proprio nel giorno del suo compleanno”.
Rappresentanti delle istituzioni, personalità del mondo cinematografico, amici e familiari del grande regista interverranno con un personale contributo per rendere omaggio ad uno tra gli artisti più illustri ed apprezzati a cui Parma abbia dato i natali.
Ad aprire la serata alle ore 21 saranno il Sindaco di Parma Federico Pizzarotti, il Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, l’Assessore alla Cultura del Comune di Parma Michele Guerra e il Magnifico Rettore dell’Università di Parma, Paolo Andrei.
A rendere omaggio al grande Maestro saranno anche le testimonianze e i contributi personali di chi lo ha conosciuto da vicino: dalla moglie Clare Peploe, regista e sceneggiatrice, al regista Marco Tullio Giordana, dal direttore della Cineteca di Bologna Gianluca Farinelli al presidente di Solares Fondazione delle arti Andrea Gambetta, dal regista Francesco Barilli al critico cinematografico Filiberto Molossi e al docente universitario Roberto Campari, da Fabien Gerard, collaboratore ventennale del regista e uno dei massimi esperti dell’opera bertolucciana, a Marta Simonazzi e Simone Cagozzi del Comitato Pro Casarola.
La serata sarà arricchita da proiezioni di contributi video e da interventi musicali affidati all’orchestra del Liceo “Attilio Bertolucci”, diretta dal Maestro Roger Catino, che eseguirà un medley delle più celebri colonne sonore dei film di Bertolucci e alla chitarra solista Deniz Mastropietro.
L’iniziativa è stata realizzata dal Comune di Parma con la collaborazione del Liceo Attilio Bertolucci, di Solares Fondazione delle Arti, della Fondazione Cineteca di Bologna, dell’Università di Parma e con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna.
L’ingresso, consentito a partire dalle ore 20, è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Info: 0521.031170 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.t
Telefono amico organizza un torneo di burraco benefico. L’evento sarà il primo di una lunga serie di appuntamenti per festeggiare i 30 anni di attività del servizio di volontariato dell’assistenza pubblica parma onlus.
Parma, 6 marzo 2019 –
Telefono Amico Parma, il servizio di volontariato dell’Assistenza Pubblica Parma Onlus, inizierà i festeggiamenti per i suoi 30 anni di attività con un torneo di burraco benefico. La gara si svolgerà domenica 10 marzo, alle ore 15.30, presso il Circolo Parmense, in via Zacconi 25 a Parma.
Un’occasione perfetta per divertirsi, stare insieme, godere di un ricco buffet e, allo stesso tempo, fare del bene. Infatti, il ricavato della quota di adesione di 10 euro sarà interamente devoluto a favore di Assistenza Pubblica Parma Onlus.
Inoltre, chi riuscirà ad aggiudicarsi i primi posti in classifica potrà anche ricevere dei meravigliosi premi, messi generosamente a disposizione da alcune aziende di Parma.
Questo sarà solo il primo di una lunga serie di eventi che Telefono Amico Parma organizzerà nel corso dell’anno, per celebrare il lavoro che svolge con grande attenzione e dedizione da tre decenni.
«Il 2019 sarà per Telefono Amico Parma un anno ricco di manifestazioni a più livelli per festeggiare il suo trentesimo compleanno. Il primo di questi appuntamenti – spiega Francesca Anedda, consigliere della Pubblica con delega a Telefono Amico - ci vede promotori di un pomeriggio di gioco e svago, a favore di Assistenza Pubblica, la nostra casa madre, che da sempre crede nella nostra attività di volontariato, per diffondere ogni giorno la cultura dell’ascolto».
Per partecipare al torneo, è necessario iscriversi, contattando il numero: 339 6069489.
Domenica 10 marzo 2019
ore 15.30
CIRCOLO PARMENSE
Via Zacconi 25, Parma
TELEFONO AMICO PARMA
Il Telefono Amico di Parma è nato il 19 giugno 1989 all’interno dei Servizi Sociali dell’Assistenza Pubblica di Parma. Offre a chiunque ne abbia l’esigenza uno spazio di dialogo telefonico. La relazione telefonica tra l’operatore volontario e la persona che chiama è sempre basata su: anonimato, accoglienza, rispetto reciproco e assenza di giudizi e pregiudizi.
Telefono Amico Parma si impegna per contribuire a diffondere una cultura dell’ascolto come fattore principale di benessere sociale, e per creare una società nella quale le persone si sentano meno sole e più libere di manifestare quello che hanno dentro. Le forme di disagio emotivo sono le più disparate: dalla solitudine alla depressione, alle infermità psico-fisiche, alla fragilità emotiva. Anche le problematiche che portano a questi stati di malessere sono varie e diversificate: dalla sfera famigliare a quella sessuale, lavorativa, sanitaria, economica.
L’ideale che muove i volontari di Telefono Amico Parma è quello di ascoltare la persona con piena disponibilità e attenzione partecipata, di accompagnarla nel suo desiderio di condivisione e di supportarla affinché possa ritrovare la fiducia in sé stessa e nelle proprie risorse.
Il servizio sociale della Pubblica risponde tutti i giorni dell’anno, feste comprese, alle due linee telefoniche dello 0521.284344, dalle 17 alle 23.
Fotografia europea: "Legami. Intimità, relazioni, nuovi mondi". La XIV edizione dal 12 al 9 giugno: centinaia di opere esposte in 19 mostre a Reggio Emilia. Tra le iniziative di maggior interesse, le antologiche di Horst P. Horst e di Larry Fink, il focus sul Giappone, paese ospite di quest'anno, le personali di maestri italiani quali Vincenzo Castella, Francesco Jodice, Giovanni Chiaramonte. Tra gli ospiti Oliviero Toscani, Mario Calabresi, Mogol. Oltre 300 esposizioni anche nel Circuito Off.
Reggio Emilia
Mostre, conferenze, spettacoli, workshop. Dal 12 aprile al 9 giugno, torna a Reggio Emilia Fotografia europea. La XIV edizione si presenta con un programmamai così ricco, animato da protagonisti della fotografia, della cultura e del sapere, ospitati nelle principali istituzioni culturali e spazi espositivi della città.
Il festival, promosso e organizzato dalla Fondazione Palazzo Magnani, insieme al Comune di Reggio Emilia e alla Regione Emilia-Romagna, esplora tutti gli ambiti della disciplina che meglio interpreta la complessità della società contemporanea. Il titolo dell’iniziativa, “Legami. Intimità, relazioni, nuovi mondi”, è il fil rouge che lega tutti gli eventi, in un programma ideato dal Comitato Scientifico della Fondazione Palazzo Magnani, composto da Marco Belpoliti, Vanni Codeluppi, Marina Dacci, Marzia Faietti, Walter Guadagnini, Gerhard Wolf, sotto la direzione artistica di Walter Guadagnini.
Il Paese ospite dell’edizione di quest’anno è il Giappone, rappresentato da diverse voci di una delle scuole fotografiche più significative della contemporaneità: Kenta Cobayashi, Motoyuki Daifu, Ryuichi Ishikawa.
“Fotografia europea è cresciuta molto nel tempo- ha affermato l’assessore alla Cultura Massimo Mezzetti- sia in termini di qualità che per il coinvolgimento di partner istituzionali. Il Festival è una proposta di carattere nazionale e internazionale che costituisce uno dei principali eventi europei in ambito fotografico. Mai così attuale è il tema di quest’anno ‘Legami’ che si traduce nelle decine di mostre e appuntamenti sia a Reggio Emilia che in altre città dell’Emilia-Romagna. Tra le tante mostre ai Chiostri di San Domenico, ci tengo a segnalare anche ‘Scatta la Cultura’, realizzata dopo un concorso fotografico organizzato anche dalla Regione Emilia-Romagna e promosso nell’ambito di Energie Diffuse, che ha raccolto oltre 4000 scatti, ora sul portale Tourer.it, che valorizza il patrimonio culturale dell’Emilia-Romagna”.
“Tra le centinaia di opere esposte- afferma il direttore del Festival, Walter Guadagnini- anche quest’anno a Fotografia europea, ce n’è una che sintetizza tutti i temi di questa edizione: è un video realizzato in Giappone da una giovane artista francese e vede il dialogo muto tra il corpo di un ballerino e un robot, che si muovono insieme, confrontando le loro diversità. Ecco, Fotografia europea mette in scena i rapporti tra le persone, tra le culture, tra i saperi, dal punto di vista individuale e da quello collettivo, da quello privato a quello pubblico. Attraverso antologiche di grandi maestri del passato come Horst P. Horst, del presente come Larry Fink, attraverso mostre di maestri italiani come Vincenzo Castella e Francesco Jodice e di tantissimi rappresentanti delle generazioni più giovani, vogliamo scoprire i legami profondi tra le persone, ma anche tra la fotografia e il mondo”.
"Fotografia Europea è un momento sempre speciale per la città– ha detto il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi - con decine di mostre, workshop, eventi. Il tema scelto quest’anno è al tempo stesso una sfida e uno stimolo, e credo sia lecito attendere con curiosità e speranza l’esito dei lavori che ammireremo. Abbiamo ereditato un festival con punti di eccellenza molto alti- ha aggiunto- e negli ultimi quattro anni siamo riusciti a valorizzare l’esperienza precedente e a portare anche un contributo di crescita che ha aiutato a meglio definire Reggio Emilia, capitale italiana della fotografia europea”.
Anche per questa edizione, Fotografia europea allarga i propri confini verso importanti realtà culturali e artistiche della regione con 9 mostre proposte da Collezione Maramotti di Reggio Emilia; l’Atelier dell’Errore BIG; Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea di Rubiera (Re); FMAV – Fondazione Modena Arti Visive, il MAR - Museo d’arte della città di Ravenna, Osservatorio fotografico (laboratorio permanente di ricerca sulla fotografia e l'editoria di Ravenna), il CSAC, Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma, il MAST. Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia di Bologna.
LE MOSTRE
L’ideale inizio del percorso tra le sedi di Fotografia Europea 2019 può essere individuato in Palazzo Magnani, che ospita la mostra del fotografo tedesco, naturalizzato americano Horst P. Horst (1906-1999), maestro di stile, le cui immagini sono conosciute e apprezzate per la loro raffinata eleganza. La rassegna, a cura di Walter Guadagnini e realizzata in collaborazione con la galleria Paci contemporary di Brescia, presenta, attraverso 120 immagini, le tappe salienti della carriera e della vita di Horst, evidenziandone la connessione con il tema del festival, sia nelle vicende biografiche che nei legami e nelle relazioni tra arte e immagine pubblicitaria. Saranno esposte le fotografie celeberrime come l'Odalisca, gli scatti per Vogue e Harper's Bazaar che dagli anni trenta agli anni cinquanta lo hanno reso un protagonista a livello mondiale della fotografia di moda. E ancora i ritratti della comunità artistica parigina degli anni trenta, una vera e propria galleria di celebrità intellettuali, da Jean Cocteau a Salvador Dalì, oltre alle fotografie a colori, recentemente poste sotto una nuova luce dalla grande mostra antologica dedicatagli dal Victoria & Albert Museum di Londra nel 2015.
A un grande maestro della fotografia americana, Larry Fink (New York, 1941), è dedicata un’ampia antologica, dal titolo Unbridled Curiosity, realizzata appositamente per questa occasione. La mostra, ospitata da PALAZZO DA MOSTO, presenta oltre 90 immagini, realizzate tra gli anni sessanta e oggi, scelte dallo stesso Fink in collaborazione con Walter Guadagnini per interpretare attraverso il suo obiettivo i temi della nuova edizione del festival. La selezione di scatti, rigorosamente in bianco e nero e di grande potenza estetica, mira a evidenziare quei legami tra le persone e tra le persone e i luoghi che Fink, nel corso di tutta la sua carriera, ha saputo immortalare con occhio attento e “sfrenata curiosità”, mischiandosi ai contesti, rubando momenti di intimità e mettendo in evidenza l’anima dei soggetti ritratti. Le grandi battaglie civili, i party esclusivi tra Hollywood e i grandi musei, la vita rurale, le palestre pugilistiche, nulla sfugge all’obiettivo di Fink.
Sempre a Palazzo da Mosto, Arabian Transfer di Michele Nastasi mette in luce la condizione transitoria di sei città della Penisola Araba (Abu Dhabi, Doha, Dubai, Kuwait City, Manama, Riyadh), rappresentandole come territori di approdo di uomini e culture. Negli ultimi decenni questi luoghi sono apparsi come mondi nuovi, nuovi epicentri globali resi possibili dall’attuale ipermobilità di persone e immagini, beni e finanze; essendo per lo più popolate (ed edificate) da immigrati di tutto il mondo, essi sono oggi un laboratorio vivente in cui le aspirazioni identitarie locali si confrontano con i modelli occidentali e con le culture di provenienza degli abitanti.
Nella splendida cornice della SINAGOGA, Vincenzo Castella, maestro della fotografica italiana, espone il suo progetto più recente Urban Screens, labirintica visione di una vegetazione al contempo addomesticata e inconoscibile, riflessione sul rapporto dell'uomo contemporaneo con l'elemento naturale. Fotografie di grande formato (cm 180 x 226) accolgono lo spettatore lungo le pareti dell'edificio, creando uno spazio straniato, dove la fotografia rivela una riflessione sulle forme della rappresentazione, sulle ideologie e sulle iconografie. Al centro, due schermi presentano un ulteriore evoluzione del processo visivo, che letteralmente si muove tra le superfici e le piante: un universo naturale addomesticato, che attraverso la fotografia trova una sua forma di disordinata bellezza.
Dopo i lavori di restauro, che ne avevano impedito l’utilizzo nella scorsa edizione, I CHIOSTRI DI SAN PIETRO tornano a essere il fulcro attorno cui ruota il festival reggiano e, per l’occasione, si vestono d’Oriente.
Il Giappone, paese ospite di FOTOGRAFIA EUROPEA 2019, sarà infatti presentato da diverse voci: sia quelle di giovani fotografi giapponesi che rappresentano al meglio le nuove tendenze di una scuola fotografica tra le più significative della contemporaneità (Kenta Cobayashi, Motoyuki Daifu e Ryuichi Ishikawa), sia dal racconto di artisti europei (Justine Emard, Vittorio Mortarotti e Anush Hamzehian, Pierfrancesco Celada), che asiatici (Pixy Liao).
L’idea che guida la mostra di Kenta Cobayashi, curata da Francesco Zanot, è che l’immagine fotografica sia tutt’altro che invariabile, come si riteneva fino a poco tempo fa, ma che dia vita a un universo instabile e mutevole. Ogni immagine, attraverso l’uso dei software di manipolazione digitale, può facilmente dare vita a una serie infinita di rappresentazioni. L’obiettivo è quello di ottenere un effetto straniante e di utilizzare la fotografia come una sorta di “portale”.
Dal canto suo, Motoyuki Daifu presenterà una serie di 20 immagini inedite della sua ironica serie Holy onion, che ritrae la madre nell’atto di sbucciare una cipolla all’interno di una cucina, assegnando così un valore iconico a un atto apparentemente banale e quotidiano.
Ryuichi Ishikawa, stella nascente nel firmamento della fotografia giapponese, ritrae persone borderline, come Mitsugu che diventa per Ishikawa emblema di quelle storie riguardanti il benessere e il sesso nella società, nella storia e nella cultura di Okinawa, nella quale si ritrova il conflitto tra la bellezza universale della vita e la società creata dagli esseri umani.
A questi, si aggiunge la cinese Pixy Liao - segnalata da Federica Chiocchetti - autentica rivelazione dell’ultima stagione della fotografia mondiale, la cui ricerca si intreccia perfettamente con quella degli altri autori, sia per generazione che per clima culturale. Per Reggio Emilia, Pixy Liao presenta, per la prima volta in Italia, il suo progetto Experimental Relationship (2007 to now), che racconta il suo legame con Moro, un ragazzo giapponese di 5 anni più giovane di lei, attraverso la messa in scena di numerose situazioni, create esibendosi davanti alla telecamera. Le foto esplorano le possibilità alternative delle relazioni eterosessuali. Un rapporto ribaltato, dove l’uomo e la donna si scambiano il loro ruolo di sesso e potere.
L’affinità generazionale e tematica, nonché l’esplicita collocazione geografica delle sue opere, create e ambientate proprio in Giappone, rende anche Justine Emard parte di questa ideale collettiva diffusa sul tema dei rapporti tra le persone e tra le comunità. Il lavoro dell’artista francese ruota attorno all’alterità delle macchine. La serie La notte dei tempi, a un primo sguardo, oscilla tra i poli opposti di tecnologia e spiritualità. Installazioni video e fotografie costruiscono un ponte tra l’intelligenza artificiale e quella umana, in una rappresentazione poetica e coinvolgente, sicuramente tra le espressioni più peculiari e emozionanti della ricerca artistica contemporanea.
Piefrancesco Celada, dal canto suo, con I wish I knew your name, Japan (a cura di Renata Ferri), si concentra sulla megalopoli Tokyo-Nagoya-Osaka, chiamata anche Taiheiyō Belt, un esempio unico di agglomerazione urbana con una popolazione stimata di oltre 80 milioni di persone. Nonostante questo numero incredibilmente alto di possibilità di interagire, sembra che la società si stia muovendo nella direzione opposta.
Il progetto di Celada è stato selezionato tra oltre 300 progetti arrivati attraverso la call che il festival apre ogni anno. La giuria quest’anno era composta da Walter Guadagnini, direttore artistico del festival; Krzysztof Candrowicz, curatore e direttore artistico di alcuni festival europei e Ilaria Speri, curatrice e producer.
Come lo scorso anno Fotografia Europea lancia una produzione per la prossima edizione legata al tema di quest’anno. Nel 2020 vedremo il progetto L’Isola di Vittorio Mortarotti e di Anush Hamzehian, realizzato in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo e l’Università Ca’ Foscari di Venezia e sempre dedicato al Giappone, di cui verrà presentata un’anteprima durante questa edizione. L’indagine è incentrata sull’isola di Yonaguni, un piccolo pezzo di terra emerso nel Pacifico e sui suoi ormai pochissimi abitanti, unici portatori di tradizioni sociali e linguistiche destinate pian piano a scomparire e per questo meticolosamente documentate dai due artisti.
In attesa del nuovo progetto, Vittorio Mortarotti propone The first day of good weather, che ricorda il comando che il Presidente degli Stati Uniti Harry Truman diede per il lancio della bomba atomica su Hiroshima, che sarebbe avvenuto nel momento in cui si fosse presentata una condizione di bel tempo. Parte da qui un racconto fotografico che nasce da una perdita personale, quella del fratello, di cui l’artista cerca le tracce fino in Giappone, e diventa esplorazione fisica e metaforica tra quello che rimane (macerie, rottami, oggetti trovati) e quelli che rimangono (i sopravvissuti).
Sempre ai Chiostri di San Pietro si presenta la commissione dello scorso anno assegnata a Francesco Jodice sul tema 2018 Rivoluzioni. Ribellioni, cambiamenti, utopie. Il fotografo ha lavorato sul concetto di circolarità della storia realizzando un progetto video, Rivoluzioni, che parte da un fatto realmente accaduto: l’ultimo messaggio inviato dalla sonda cinese Kaiju 2 prima di scomparire all’interno di un buco nero. Nel 1989 infatti l’agenzia spaziale cinese lancia segretamente una sonda per raggiungere il cosiddetto Orizzonte degli Eventi, ovvero il bordo di un buco nero, la soglia dove il tempo si ferma, la luce si spegne e tutta la materia collassa, con l’intento di vedere cosa c’è dall’altra parte. Il film saprà colpire lo spettatore per un sapiente gioco di rimandi tra realtà e finzione cinematografica, unito ad un utilizzo inedito e sorprendente del colore.
Altra produzione inedita del festival è il progetto che nasce dall’incontro tra le fotografie di Jacopo Benassi e la danza di due interpreti straordinari - uno abile e l’altro disabile. Il punto di arrivo, contro ogni sfumatura patetica o emozionale, è la possibilità di affermare una gamma più ampia di virtuosismi, dentro e fuori i canoni riconosciuti. Il progetto nasce dalla collaborazione tra Fondazione Palazzo Magnani / Fotografia Europea e la Fondazione Nazionale della Danza Aterballetto.
Il francese Samuel Gratacap, uno dei protagonisti della fotografia documentaria contemporanea europea, porterà ai Chiostri di San Pietro il suo progetto sulle migrazioni Fifty-Fifty, realizzato nel 2014 in Libia, sul confine tunisino, dove ha incontrato coloro che vivono a metà - ‘cinquanta- cinquanta’ - tra la vita o la morte. La mostra affronterà il tema del Festival da un punto di vista esplicitamente sociale, politico, aprendo a ulteriori possibili letture.
Giunto all’ottava edizione, torna ai chiostri di San Pietro il progetto Speciale Diciottoventicinque, dedicato alla formazione dei più giovani nell’ambito di Fotografia Europea. Guidati dal nuovo tutor dell’edizione 2019, il collettivo Kublaiklan, i partecipanti realizzeranno un progetto collaborativo fondato sul concetto di co-autorialità, riflettendo sul tema di questa edizione e sulle diverse pratiche di costruzione dell’immagine.
FOTOGRAFIA EUROPEA OFFRE OGNI ANNO LA POSSIBILITÀ AI VISITATORI DI CONOSCERE LUOGHI INEDITI DELLA CITTÀ, DIFFICILMENTE APERTI AL PUBBLICO
Grazie alla collaborazione con la Fondazione I Teatri quest’anno, saranno i SOTTERRANEI DEL TEATRO VALLI a trasformarsi in spazio museale, accogliendo le mostre degli altri due artisti selezionati attraverso la open call: l’artista finlandese Jaakko Kahilaniemi e la fotografa franco-armena Lucie Khahoutian. Con 100 hectares of understanding, Jaakko Kahilaniemi ha creato un avvincente progetto concettuale che approfondisce la composizione e il significato di un’area boschiva selvaggia in Finlandia, mentre con The Tapestry in my room, Lucie Khahoutian illustra la costante dicotomia della sua visione del mondo, orchestrando un confronto tra Armenia e Francia e mescolando i codici visivi armeni tradizionali con un ambiente più europeo e occidentale.
Allo SPAZIO SCAPINELLI, verrà celebrata la storia di una importante realtà sportiva della città: la squadra di calcio Reggiana che nel 2019 festeggia cento anni di storia. Il 25 settembre 1919 viene fondata l’A.C. Reggiana. Da quella data nasce un amore profondo tra la città e la Maglia Granata. Un legame unico e indissolubile che va oltre la semplice passione per il pallone. Un secolo di vittorie, sconfitte, gioie e delusioni raccontate nella mostra Obiettivo Granata 1919/1929. Origine e ascesa della Reggiana calcio – a cura di Giacomo Giovannini e Giacomo Mazzali e promossa in collaborazione con Reggio Audace Football club – attraverso i migliori scatti dei maestri fotografi reggiani nei suoi primi dieci anni di vita. Un avvincente percorso dagli albori alla conquista della massima serie attraverso i suoi protagonisti.
Alla CHIESA DI SAN NICOLÒ e al BATTISTERO, Giovanni Chiaramonte racconterà il suo viaggio Verso Gerusalemme. Un itinerario alla ricerca del proprio destino, dalla tomba della madre, passando nelle città e nei luoghi in cui ha preso forma e figura la storia dell’Occidente: Atene, Roma, Berlino, nelle rovine lasciate dai totalitarismi e dalle guerre del XX secolo, che hanno avuto epilogo nell’Olocausto, testimoniato nel memoriale di Miami.
Ai CHIOSTRI DI SAN DOMENICO, la mostra Ropes/Cordepresenta le fotografie dei sette vincitori - Fabrizio Albertini, Silvia Bigi, Emanuele Camerini, Marta Giaccone, Luca Marianaccio, Iacopo Pasqui, Jacopo Valentini - della call di Giovane Fotografia Italiana, progetto dedicato ad artisti italiani under 35, giunto alla settima edizione. I fotografi, selezionati da una giuria composta dai curatori della mostra Ilaria Campioli e Daniele De Luigi insieme a Carine Dolek e Shoair Mavlian, si confrontano, in linea con il fil-rouge di Fotografia Europea, con il tema Ropes/Cordecome immagine metaforica per tanti e diversi tipi di legami: come simbolo di unione e strumento di salvezza, ma anche come ostacolo, impedimento, prigionia.
Giovane Fotografia Italiana è promossa da Comune di Reggio Emilia, GAI - Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani, in collaborazione con Fetart - Circulation(s), Festival de la Jeune Photographie Européenne di Parigi; Photoworks - Brighton Photo Festival, Roca Umbert Fàbrica de les Arts - Festival Panoràmic, Granollers (Barcellona), con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Emilia – Romagna creativa e Reire srl.
I Chiostri di San Domenico ospitano anche Scatta la cultura, la mostra che accoglie le fotografie selezionate attraverso l’omonimo concorso indetto dalla Regione Emilia-Romagna, con il Segretariato regionale MiBAC per l’Emilia-Romagna, l’Istituto Beni Artistici Culturali Naturali Emilia-Romagna, il Comune di Reggio Emilia, la Fondazione Palazzo Magnani, Fotografia Europea e Fiaf Emilia-Romagna. Una quarantina di fotografie tra le oltre 4mila immagini arrivate e caricate in Tourer, banca dati del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali) raccontano, attraverso lo sguardo dei cittadini, le meraviglie del patrimonio architettonico, l'evoluzione e i mutamenti del paesaggio dell’Emilia Romagna.
Allo SPAZIO GERRA si tiene Confessioni. Canzoni vissute, un’esposizione che approfondisce il decennio d’oro della canzone d’amore italiana, sviluppatasi negli anni settanta, attraverso le interpreti, gli autori e la formula “canzone”, concentrandosi particolarmente sui temi della confessione e sui relativi processi d’identificazione.
Alla BIBLIOTECA PANIZZI, la rassegna Famiglie - Un mondo di relazioni rivisiterà con sguardo attento e inusuale i fondi fotografici delle famiglie reggiane. Accanto ai ritratti di famiglia eseguiti da professionisti in occasioni significative della vita familiare (battesimi, cresime, matrimoni) si analizzerà la grande quantità di immagini scattate dai dilettanti, molto spesso persone di famiglia. La mostra si articola su temi che vanno dal ritratto familiare in studio, alle immagini dell'infanzia, alla casa, agli spazi pubblici vissuti dai componenti della famiglia, in un grande mosaico che riflette la vita passata delle famiglie reggiane.
Anche per la sua XIV edizione FOTOGRAFIA EUROPEA sarà arricchita dal CIRCUITO OFF, un grande evento collettivo, una vetrina creativa per professionisti, semplici appassionati ed emergenti che -con un programma di oltre 300 esposizioni ed eventi indipendenti e autogestiti, promossi da gallerie, associazioni, soggetti pubblici e privati, disseminati nel territorio cittadino e provinciale -animeranno le giornate di apertura del festival e i fine settimana successivi fino al 9 giugno, in una proposta ricca e articolata d’incontri con gli artisti, conferenze sul tema con i grandi protagonisti della cultura italiana, workshop, visite guidate con fotografi e curatori, spettacoli tra musica e fotografia. Al Circuito Off sarà dedicata un'intera serata, il 27 aprile, musica e performance che ravviveranno la città fino a tarda ora.
Nelle giornate inaugurali, il centro e le piazze di Reggio Emilia accoglieranno grandi eventi, come un grande concerto, performance, light show e molto altro.
Nei week end successivi, nelle giornate del 25 e 26 maggio, si terrà un focus sul Giappone con il gruppo Munedaiko in un concerto di tamburi tradizionali giapponesi (taiko). Il 31 maggio tornerà nel consueto e attesissimo appuntamento con il più ironico tra i personaggi reggiani, Ermanno Cavazzoni, scrittore e sceneggiatore di fama, per presentare il suo Almanacco 2019 (edito da Quodlibet).
Torna anche lo spazio dedicato all’editoria fotografica indipendente - [PARENTESI] book fair – con espositori, presentazioni di libri, booksigning e talk.
Tra gli eventi in programma non possono mancare le LETTURE PORTFOLIO alla Biblioteca Panizzi, organizzate quest'anno in collaborazione con Cortona On The Move nell'ambito del "Sistema Festival Fotografia", la rete nata tra i festival di fotografia italiani di cui Fotografia Europea e Cortona On The Move fanno parte.
Photo editor ed esperti del settore a livello nazionale e internazionale il 12, 13 e 14 aprile saranno a disposizione di fotografi, professionisti e non, già noti o emergenti, per visionare il loro lavoro e dispensare consigli e suggerimenti. Tra i lettori di quest'anno ci sono Krzysztof Candrowicz (Photofestiwal Lodz), Jim Casper (LensCulture), Bruno Ceschel (Self Publish, Be Happy), Chiara Dall’Olio, Claudia Fini e Alice Bergomi di Fondazione Fotografia Modena, Renata Ferri (Io Donna), George King (Unseen), Martino Marangoni (Fondazione Marangoni), Marina Paulenka (Organ Vida, Zagabria), Mario Peliti (Peliti Associati), Arianna Rinaldo (Cortona On The Move), Fiona Rogers (Magnum Photos), Chiara Ruberti (Photolux, Lucca), Ilaria Speri (curatrice e producer). Il lettore speciale nella giornata del 12 aprile sarà Larry Fink!
Sono aperte le iscrizioni ai workshop, realizzati in collaborazione con Spazio Fotografia San Zenone Saranno a Reggio Emilia: Antoine D’Agata (12–13–14 aprile), Davide Monteleone e Simona Ghizzoni (3–4–5 maggio).
Prosegue anche in questa edizione l’attenzione del festival per i più piccoli, con l’organizzazione di visite guidate a loro dedicate e un programma ricco di PROPOSTE DIDATTICHE: dal weekend inaugurale fino a metà giugno molte le proposte di laboratori che vogliono avvicinare bambini e ragazzi al variegato programma del festival, con una mappa delle mostre pensata per loro e laboratori per famiglie e proposte formative per adulti.
Anche per questa edizione, FOTOGRAFIA EUROPEA allarga i propri confini verso importanti realtà culturali e artistiche della regione. Alla Collezione Maramotti di Reggio Emilia si terranno due mostre, una dell’artista Margherita Moscardini e dell’Atelier dell’Errore BIG. Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea di Rubiera (RE) presenterà un nuovo percorso tematico tra le fotografie e i video della sua collezione, Relazioni, a cura di Antonello Frongia, FMAV - FONDAZIONE MODENA ARTI VISIVE, propone un omaggio a Franco Fontana (1933). Le iniziative del MAR - Museo d’arte della città di Ravenna ruoteranno attorno alle personali di Oliviero Toscani, Più di 50 anni di magnifici fallimenti e di Arrigo Dolcini, la cui carriera iniziò negli anni quaranta a Marina di Ravenna e di cui verrà presentata una selezione di fotografie appartenenti al Fondo Arrigo Dolcini, acquisito dalla Fototeca dell’Istituzione Biblioteca Classense di Ravenna.
Osservatorio fotografico (laboratorio permanente di ricerca sulla fotografia e l'editoria di Ravenna) curerà la mostra LOOKING ON. Sguardi e prospettive sulla fotografia emergente in Italia.
Il CSAC, Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma, presenta fino al 12 maggio Nuove figure in un interno, una mostra realizzata con materiale d’archivio che racconta le trasformazioni, avvenute nel corso degli anni Settanta, dell’intimità e dell’identità sociale degli individui. Alla Fondazione MAST. Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia di Bologna si potrà visitare fino al 22 aprile la mostra “Nature & Politics” del fotografo tedesco Thomas Struth, una selezione di grandi immagini a colori del fotografo che rappresentano l’avanguardia, la sperimentazione e l’innovazione nelle attività umane. Realizzate nei siti industriali e di ricerca scientifica di tutto il mondo, le fotografie in mostra “mettono in discussione lo sviluppo della tecnologia come promessa unica del progresso umano”.
GLI ALTRI EVENTI IN PROGRAMMA
Incontri con gli artisti, conferenze con i grandi protagonisti della cultura italiana, workshop, visite guidate con fotografi e curatori, spettacoli tra musica e fotografia. Anche quest’anno fotografia europea sarà arricchita dal Circuito Off, la vetrina creativa per professionisti, appassionati ed emergenti. Il programma conta oltre 300 esposizioni, eventi indipendenti e autogestiti, disseminati nel territorio cittadino e provinciale, che animeranno le giornate di apertura del festival e i fine settimana fino al 9 giugno. Al Circuito Off sarà dedicata un'intera serata, il 27 aprile, con musica e performance fino a tarda ora.
Il 31 maggio tornerà l’appuntamento con il più ironico tra i personaggi reggiani, Ermanno Cavazzoni, scrittore e sceneggiatore di fama, per presentare il suo Almanacco 2019 (edito da Quodlibet).
Tra gli eventi in programma non mancheranno le Letture Portfolio alla Biblioteca Panizzi, organizzate quest'anno in collaborazione con Cortona On The Move, nell'ambito del "Sistema Festival Fotografia", la rete nata tra le rassegne di fotografia italiane di cui i due festival fanno parte. Photo editor ed esperti del settore a livello nazionale e internazionale il 12, 13 e 14 aprile saranno a disposizione di fotografi, professionisti e non, per visionare il loro lavoro e offrire suggerimenti. Il lettore speciale nella giornata del 12 aprile sarà Larry Fink!
Torna anche lo spazio dedicato all’editoria fotografica indipendente - [Parentesi] book fair – con espositori, presentazioni di libri, booksigning e talk. Infine le Proposte didattiche: con laboratori per famiglie e iniziative formative per adulti./CL
In allegato scaricare qui sotto l'elenco delle mostre
Hip Hop Planet jam è un evento inedito e ricco di contaminazioni che si svolgerà a Parma venerdì 1 marzo all’interno del parcheggio del rinnovato hotel Novotel in Via Trento. Musica, street art, danza, performance, live painting saranno i protagonisti di un evento senza precedenti per Parma in cui la cultura Hip Hop verrà vissuta e presentata alla città in tutte le sue forme.
L’iniziativa, voluta e promossa dal Novotel Parma centro e organizzata da Positive River Festival, Parma 360 Festival, McLuc Culture e Itabeatboxers ospiterà artisti di alto livello provenienti da diverse città italiane e numerosi ospiti internazionali.
Questo evento, completamente gratuito e a ingresso libero, è il primo di una serie di manifestazioni che vedranno coinvolto il rinnovato Hotel Astoria che, dopo mesi di restauri, si sta trasformando in un luogo nuovo, moderno, sfaccettato e multi servizio, in dialogo con la città, a disposizione della comunità e propulsore anche di attività artistiche e culturali di rilievo.
Quella del 1 marzo è anche una vera e propria anteprima del Festival Internazionale di Human Beatbox, quinta disciplina della Cultura Hip Hop. Il primo storico raduno degli appassionati di quest'arte, che si svolse proprio al Mu di Parma nel 2008, tornerà in città, per la sua seconda edizione, il 2 Marzo 2019 al Campus Industry Music di Largo Simonini e vedrà protagonisti importanti ospiti, da tutto il mondo, tra i migliori sulla scena.
Venerdì 1 marzo a partire dalle 18 il Novotel Parma Centro presenterà “Geo Parking Graffiti”, l’esito di una Jam di graffiti appunto coordinata dall’Associazione Culturale McLuc e realizzata dal 22 al 24 febbraio sui muri interni del parcheggio dell’Hotel, in cui writers provenienti da tutta Italia, con una special guest da Berlino, si sono ispirati al tema della natura e al paesaggio della provincia di Parma trasformando il parcheggio in uno spazio creativo, ognuno con il proprio stile e sensibilità. L’area parking di Via Trento diventerà così uno spazio di vita e di espressione, un’occasione di condivisione e di contaminazione artistica che resterà a disposizione della città.
Gli Artisti coinvolti: Aeko, Alf Sour, Bibbito, Bee Low, Encs, Fares, History, Hot in Public, Il Prof, Je73, Luogo Comune, Mr Wany, Pepecoibermuda, Sabote, Senka, Sir Skape, Ufo & Slim, Wubik.
Con l’intento di diffondere e far conoscere tra i giovani e il pubblico di ogni età una cultura “urbana” che ha rivoluzionato il mondo della musica, della danza, dell’abbigliamento e del design, verranno presentate durante la serata le discipline base della cultura Hip Hop, creando un momento di intrattenimento e grande spettacolo. Oltre al live painting e ai Workshop di Human Beatbox, si alterneranno momenti d'improvvisazione Rap (freestyle), Live Rap show, Dj set & Dub live set, danza Breakdancesu ritmi “Breakbeat” funk, soul, jazz, hip hop suonati rigorosamente in vinile ed esibizioni di live band.
L’iniziativa, sostenuta dal Novotel Parma centro, è organizzata da Positive River Festival, Parma 360 Festival, McLuc Culture e Itabeatboxers e vede la collaborazione tecnica di Beatbox Battle Network, Gold Street Dealer & Magazine, Creative Line Studios, Hip Hop Kemp, Crossover Studio, Astrofat, End Of the Weak, Campus Industry.
The Elements of Hip Hop live show
Party di apertura del Festival internazionale di Human Beatbox
Novotel PARKING AREA, Via Trento 9, Parma
VENERDI 1 MARZO 2019
dalle ore 18.00
LINE UP
International beatbox jam & open mic
Bee low (de), Funkaztek (ch), Hatem (eg), Dhap + special guests
Graffiti expo & live painting
McLuc culture presents Italian all stars writers
Freestyle, turntablism & rap show
Dank, Dj Over, Jeko, Mr. Calloway, Coen & Dj Crazykid, Cecca, Millow, Xfetto, Proto khay
Dj set & Dub live set
Jhonny I Fyah & Cesaroots (Lab Frequency outta Dubsquare)
Live band
Low_Lows x Cypha Varano
Breakdance & hip hop style
Groovment, CID Academy, Blue Paps & freestyle area
Workshop di Human Beatbox
Street art expo
INGRESSO LIBERO E GRATUITO
Si intitola “Intrigo a Venezia” il nuovo progetto dell’associazione Mistery & Investigation Dinner e va in scena sabato 9 marzo al Salotto Aggazzotti di Modena, che per l’occasione si trasforma in un palazzo veneziano del Settecento.
MODENA –
È il 9 marzo del 1742. A Palazzo Grimani, a Venezia, è in corso una festa in maschera. Tra volti nascosti, musica e balli, un assassino si aggira tra le sale. La vittima è la nobildonna Beatrice Morosini, che viene trovata morta, pugnalata al cuore con uno stiletto. Tutti puntano subito il dito sull’ospite più discusso della serata, Giacomo Casanova, famoso per le sue “relazioni pericolose” e per gli intrighi amorosi con le avvenenti dame veneziane. Ma potrebbe essere stato chiunque, tra amanti tradite, gelosie sentimentali, politici corrotti. Tra i sospettati, ci sono anche un abate inquisitore e una monaca adultera sotto mentite spoglie.
Questi sono l’antefatto e la trama di “Intrigo a Venezia”, la cena con delitto promossa da Mistery & Investigation Dinner, che si terrà sabato 9 marzo, a partire dalle ore 20, presso il Salotto Aggazzotti di viale Martiri 38, a Modena, che per l’occasione si trasforma in una dimora veneziana settecentesca.
I partecipanti, che potranno venire in maschera, ma non è obbligatorio, dovranno indagare e scoprire chi ha ucciso Beatrice Morosini e perché. La squadra che indovinerà verrà premiata con premi “a tema”. Sono previsti riconoscimenti anche per i secondi e i terzi classificati.
Protagonista sarà anche il buon cibo, che, come sempre, sarà in tema con l’ambientazione. Dopo aver assaggiato le specialità dell’Europa del Nord, dell’America dell’Ottocento, dell’Irlanda degli anni Settanta, dell’Egitto e dell’Inghilterra, questa volta si “gioca in casa” con piatti della tradizione veneziana. Sono previsti piatti anche per vegetariani e intolleranti.
IL MENU’
Antipasti
Cicchetti veneziani accompagnati da Spritz:
Crostini con Baccalà mantecato (prevista variante senza glutine)
Tartine con Nervetti e cipolla (prevista variante senza glutine)
Polentine grigliate ai funghi (v) (senza glutine)
Primi piatti
Bigoli in salsa con le sarde (maccheroncini in salsa con le sarde senza glutine)
Bigoli al ragù di anatra (maccheroncini al ragù di anatra senza glutine)
Bigoli alle noci (v)
Secondi piatti
Fegato alla Veneziana (senza glutine)
Seppie alla Veneziana su letto di polenta bianca/gialla (senza glutine)
Zucca in Saor (v)(senza glutine)
Torta salata al radicchio e porri (v)(senza glutine)
Contorni
Fondi di carciofi alla veneta (v)(senza glutine)
Patate alla veneziana (v)(senza glutine)
Dolci
Galani (prevista variante con farina di riso per celiaci)
Fritole alla Veneziana (v)
Castagnole con farina di riso (senza glutine)
Bevande
Acqua
Cola/Fanta
Vino bianco Verduzzo Villorba
Vino rosso Lison Pramaggiore
(V)=vegetariano
N.B. Ogni prodotto, ad eccezione del baccalà mantecato, verrà realizzato con prodotti privi di lattosio.
INFO
Il costo dell’apericena a buffet con delitto è di € 25. Fino al 1º marzo sarà possibile acquistare i biglietti in prevendita a € 20. I bambini fino a 12 anni entrano gratis.
Prenotazioni e informazioni al 349/0970726 o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Il 19 febbraio alle 18.00, presso la Biblioteca Sociale "Roberta Venturini", si è svolto il terzo incontro del Febbraio Italiano, il ciclo di rassegne Incontro alla cultura, a cura dall’Associazione Intesa San Martino.
Al centro dell’evento Gabriele Balestrazzi, giornalista per oltre 40 anni nel gruppo Gazzetta di Parma e docente di giornalismo laboratoriale presso l'Università degli Studi di Parma, oltre che autore di vari libri e ideatore de ilcielodiparma.com.
La mediazione è stata a cura di Gloria Falorni di ParmAteneo.
"La passione per il giornalismo nasce quando ero ancora un bambino – racconta Balestrazzi – Mia madre mi raccontava che quando avevo sette anni mi mettevo a giocare facendo finta di fare la cronaca alle partite. Anche mio fratello ha sempre avuto la passione per la comunicazione e la sua presenza è stata molto importante per la mia carriera. Una volta cresciuto mi avvicinai alla Gazzetta di Parma, sotto la guida di Baldassarre Molossi”.
Secondo Balestrazzi: “La Gazzetta di Parma negli anni ’50 aveva una squadra da ‘nazionale’! Oltre a Molossi vantava figure come Bertolucci, Goldoni, Torelli e tanti altri. Una squadra di fuoriclasse in grado di portare il giornalismo locale oltre i confini della provincia. Un bellissimo ambiente e una grande scuola”.
Tra le esperienze più importanti del giornalista: “L’incontro con Mia Martini, in occasione del suo concerto a Parma. Non avrei dovuto intervistarla, volevo solo godermi lo spettacolo, e il cameraman aveva già finito di riprendere. Però poi alla fine dell’esibizione ci siamo avvicinati per qualche dichiarazione ed è andata benissimo. La Martini ha reagito molto bene e alla fine mi ha salutato con affetto. È stata una delle migliori esperienze della mia carriera”.
L’ultimo evento si svolgerà martedì 26 febbraio e ospiterà Filiberto Molossi, giornalista, caporedattore e critico cinematografico per la Gazzetta di Parma e ideatore del blog ombrerosse.com
Ogni evento è gratuito e aperto a tutti e si svolgerà alle ore 18.00 presso la Biblioteca Sociale 'Roberta Venturini' in Via Venezia 123 – Parma
Riaprono nel primo weekend di marzo i Musei del Cibo della provincia di Parma. Dopo la pausa invernale, il circuito dedicato ai prodotti d'eccellenza del territorio parmigiano, quest'anno si ripropone con una grande novità: l'ingresso del Museo del Culatello di Zibello nel circuito.
A Parma, "City of Gastronomy Unesco" e città italiana della "Cultura 2020" non poteva mancare un progetto, ideato all'inizio degli anni 2000 per conservare e promuovere le tradizioni enogastronomiche del territorio, ormai patrimonio universale.
I musei che celebrano i prodotti che hanno reso questa terra, la "Food Valley", famosa nel mondo, sono sette attualmente: il Museo del Parmigiano Reggiano a Soragna, del Culatello di Zibello e del Masalén a Polesine, della Pasta e del Pomodoro a Collecchio, del Vino a Sala Baganza, del Salame a Felino, del Prosciutto di Parma a Langhirano. È partito inoltre, altra novità di quest'anno, l'iter di progettazione del Museo del Fungo Porcino di Borgotaro che entrerà a pieno titolo nel circuito museale nel 2020.
Come ogni anno nel mese di riapertura si susseguono una serie di laboratori ludico didattici per bambini e ragazzi accompagnati dalle famiglie.
RIEVOCAZIONE STORICA
Inoltre, quest'anno, nel week-end precedente la riapertura (23-24 febbraio), il Castello di Felino, che ospita nelle antiche cucine il Museo del Salame, sarà teatro di una grandiosa rievocazione storica, organizzata da Parmensis Mansio Templi, Pro Loco e Comune di Felino, Castello di Felino, Musei del Cibo, Archeo Vea, Sfera e Università degli Studi di Parma.
Oltre 100 persone saranno coinvolte nell'evento, che si avvale anche di archeologi dell'Università di Parma, per la scoperta del castello eccezionalmente visitabile nella sua interezza insieme al Museo del Salame.
"Felino 1407 - Assalto al castello" è il titolo della due giorni che si svolgerà nella fortezza, ai tempi ritenuta inespugnabile. Il castello di Felino era il centro e la principale roccaforte della famiglia Rossi, arma fondamentale nella lotta per la supremazia nei territori parmensi.
In particolare sarà rievocata la storia di Giacomo de' Rossi, al tempo dei fatti vescovo di Luni e di suo fratello Pier Maria I (padre del Pier Maria II che fece costruire Torrechiara) e di come i due fratelli, protagonisti nelle diatribe tra Milano e Venezia difesero il castello dagli attacchi di Ottobono Terzi.
Durante le due giornate si svolgeranno "scontri armati", attività didattiche, vita di corte all'interno del Castello e, ogni ora, visite guidate. La rievocazione si svolgerà sabato 23 dalle 12 alle 19.30 (a seguire cena medievale all'interno del Castello); domenica 24 inizio evento alle 10 e chiusura alle 17.
ATTIVITA' PER BAMBINI
Domenica 24, alle 15 all'esterno del castello infuria la battaglia, nelle antiche cucine è programmata un'attività (gratuita) per i bambini dai 6 ai 10 anni. Sarà un gioco alla scoperta del Museo: da quanto tempo i maiali vivono nella nostra zona? Chi era il norcino? Che cosa è la "pelle" del salame? Un divertente percorso tra giochi e indovinelli da fare insieme agli amici e ai genitori. E alla fine, per chi sarà riuscito ad arrivare fino in fondo, una piccola sorpresa da conservare come ricordo dell'avventura. L'ingresso è a pagamento (gratuito per i bambini fino ai 10 anni). Info e prenotazioni 340.1939057, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; info cena Medievale 342.8789739, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Domenica 3 marzo sarà invece protagonista il Museo del Vino di Sala Baganza con due appuntamenti.
Il primo alle 15 – "A Carnevale... ogni vino vale": maschere, palloncini, parrucche e festoni faranno da scenario ad una divertente caccia al tesoro nelle antiche cantine della Rocca Sanvitale di Sala Baganza. Tra coriandoli e stelle filanti i veri protagonisti della giornata saranno i vini! Giocando negli affascinanti ambienti del Museo i bambini scopriranno le maschere tradizionali e i vini delle varie regioni della nostra penisola arrivando alla conquista di un prezioso tesoro! A cura di Pro Loco Sala Baganza, è consigliato ai bambini e ragazzi dai 6 ai 13 anni. La partecipazione è gratuita, la prenotazione obbligatoria (IAT Parma, 0521.218889, attivo tutti i giorni 9-19).
Alle 16.30, "Alla scoperta del Museo del Vino", è un modo nuovo di vivere il museo: un gioco divertente e una sfida che si può lanciare agli amici o ai parenti. Dove tenevano il vino gli antichi romani? Cosa sono i viticci dell'uva? A cosa serviva una brenta? Questi alcuni dei quesiti che dovranno essere risolti. Anche in questo caso chi riuscirà a risolvere il rebus riceverà una piccola sorpresa da conservare come ricordo dell'avventura. È consigliato per bambini e ragazzi dai 6 ai 12 anni, da soli o con adulti accompagnatori.
INFORMAZIONI
Tutti i Musei sono aperti dal 1° marzo all'8 dicembre (compreso) il sabato, la domenica e i giorni festivi.
Orario: Museo del Prosciutto di Parma (Langhirano), Museo della Pasta (Collecchio), Museo del Pomodoro (Collecchio) dalle 10 alle 18; Museo del Parmigiano Reggiano (Soragna), Museo del Salame (Felino) e Museo del Vino (Sala Baganza) dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18; Museo del Culatello Dal 1 febbraio al 30 dicembre, dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18; lunedì non festivi chiuso.
Info e prenotazioni: IAT Parma, 0521.218889, attivo tutti i giorni 9-19, www.museidelcibo.it.
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24-06-2024 Salute e Benessere
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