Vongole - Grazie all'impegno della Regione avviato l'iter di modifica della taglia minima
Bologna 23 luglio 2015 - L'assessore regionale all'Agricoltura Simona Caselli risponde al consigliere della Lega Nord Alan Fabbri.
"Mentre la Lega ancora non prende iniziative concrete, nè qui nè al Parlamento UE, noi stiamo lavorando da tempo con il Governo e la commissione pesca UE per la modifica della taglia minima delle vongole. Cosi' l'assessore all'agricoltura, caccia e pesca Simona Caselli risponde al consigliere regionale della Lega Nord Alan Fabbri. "
La nostra proposta presentata a gennaio alla Commissione pesca del Parlamento europeo, ha consentito di avviare l'iter per la modifica della taglia minima nella regolamentazione comunitaria. La vice presidente della Commissione pesca On. Renata Briano ci ha riferito nei giorni scorsi che, d'intesa con il Governo, la modifica della taglia verrà inserita nel testo della 'legge Mediterranea' di prossima discussione a Bruxelles. Questo importante aggiornamento è stato comunicato alle associazioni regionali della pesca presenti al 'Tavolo blu' di lunedì scorso a Bologna che hanno espresso la loro condivisione. Ora ci aspetteremmo che la Lega collaborasse a questo percorso che rappresenta la possibilità piu' rapida e concreta di soluzione definitiva del problema."
(Fonte Regione Emilia Romagna 23 luglio 2015)
Le temperature elevate stanno accelerando il processo di maturazione e raccolta delle pesche e nettarine
Roma - Il perdurare delle elevate temperature, come rilevato dall'Overview dell'Ismea di questa settimana, sta accelerando il regolare processo di maturazione e raccolta di pesche e nettarine, con un eccesso di disponibilità di prodotto che non riesce ad essere assorbito dal mercato. Sul fronte estero continuano inoltre a pesare gli effetti dell'attuale situazione commerciale tra Ue e Russia, che di riflesso stanno appesantendo il circuito interno, sul quale la domanda risulta interessata ma insufficiente. Tale difficile situazione potrebbe in parte essere alleviata dalle misure attualmente in discussione a Bruxelles per contenere gli effetti dell'embargo russo sul comparto ortofrutticolo europeo, e che prevedono, se attivate, il ritiro di 9.250 tonnellate di pesche e nettarie italiane tra l'agosto 2015 e il mese di giugno 2016.
Per quanto riguarda le albicocche, si avvia a conclusione la campagna di commercializzazione, con un'offerta in ulteriore assottigliamento e quotazioni in rialzo, grazie ad un profilo qualitativo ancora adeguato e ad una domanda costante. Aumentano le disponibilità di susine presenti sul mercato, con prezzi in fisiologica flessione ma più alti di quelli spuntati nel corso della precedente campagna. Esordio positivo per le uve da tavola pugliesi Apirene e Vittoria, con quotazioni superiori al 2014. Avvio positivo anche nell'areale Lucano, ma solo per le uve Apirene. Stabile invece l'andamento del mercato del prodotto siciliano, sia sul profilo degli scambi che delle quotazioni.
Anche per gli ortaggi di stagione, la settimana dovrebbe svolgersi confermando le dinamiche di quella scorsa. Nel caso dei meloni, per i quali la domanda risultava già vivace nelle settimane precedenti, il perdurare del caldo dovrebbe mantenere sostenuta la richiesta con una stabilità delle attuali quotazioni. Il positivo andamento del mercato delle patate novelle sta determinando un clima favorevole per il prodotto comune, scambiato, in esordio di campagna, a prezzi considerati soddisfacenti dagli operatori.
Nel circuito dei frumenti, sulla scia delle flessioni della scorsa settimana, le quotazioni del duro potrebbero registrare ulteriori lievi ribassi, dopo un inizio di campagna caratterizzato da una dinamica rialzista dei prezzi. Situazione analoga sul mercato del grano tenero, dove tuttavia la tendenza flessiva dovrebbe rivelarsi più attenuata. Nello scenario mondiale, le ultime notizie provenienti dal Nord America sembrano indicare un rientro dell'allarme siccità paventato nelle scorse settimane. Per il granturco e l'orzo, invece, la dinamica dei prezzi potrebbe confermarsi ancora positiva.
Gli oli di oliva continuano ad essere interessati dalle tensioni al rialzo registrate sulle piazze spagnole, e quindi italiane, soprattutto per il lampante, con riflessi anche sui raffinati. In campagna, frattanto, si segnalano le prime preoccupazioni per il forte caldo che sta interessando gli areali produttivi spagnoli e italiani. Inoltre, nel nostro Paese gli operatori, preoccupati anche dal forte tasso di umidità, in alcuni casi stanno già avviando trattamenti preventivi antiparassitari.
Sul mercato bovino, le quotazioni degli animali avviati alla macellazione dovrebbero rimanere stabili sui livelli della scorsa settimana; mentre nel segmento delle carni, specie per i quarti anteriori, la situazione rimane poco fluida e la stabilizzazione delle quotazioni potrebbe essere considerata un buon risultato dagli operatori. Nel mercato degli avicoli, il contesto risulta poco dinamico e nei prossimi giorni si potrebbero registrare ulteriori ritocchi al ribasso delle quotazioni del vivo e del macellato. Nel circuito delle uova, invece, la domanda rimane vivace, sul fronte interno e soprattutto su quello estero, e le quotazioni dovrebbero assestarsi sui livelli alti delle settimane precedenti.
Nel settore suinicolo, i prezzi dei suinetti d'allevamento registrano ulteriori ma fisiologici cedimenti. Listini stabili, invece, per i capi da macello destinati al circuito Dop e in lieve ascesa quelli dei capi da macello del circuito no Dop.
Per latte e derivati prosegue la fase di stagnazione del mercato nazionale, con i prezzi dei formaggi grana ancorati su valori nettamente inferiori rispetto allo scorso anno nonostante il contenimento dell'offerta. Nel corso delle prossime settimane si potrebbero registrare ulteriori lievi ribassi per il Parmigiano Reggiano, mentre per il Grana e le materie grasse non si prevedono rettifiche nelle quotazioni. Segnali positivi solo sul fronte della domanda estera. Nei primi quattro mesi del 2015 l'export di formaggi e latticini è aumentato del 6,6% in volume e del +2,5% in valore, soprattutto grazie al traino degli Stati Uniti (+30% in quantità su base annua). Per Grana Padano e Parmigiano Reggiano i risultati ottenuti sui mercati esteri non sono tuttavia entusiasmanti, considerando che la crescita dei volumi venduti (+10,8% nel periodo gennaio-aprile) è stata ottenuta a parità di fatturato all'export rispetto allo scorso anno. (fonte Ismea 20 luglio 2015)
MAIS: Dati previsionali per 2015-16
La produzione di Mais per la nuova stagione 2015-16 (inizio della stagione: 1° Settembre) è prevista a 987.11 Mio t, -0.2% rispetto alle previsioni di Giugno, con riduzioni in USA e UE parzialmente bilanciate da maggiori raccolti in Brasile e Cina.
Negli Stati Uniti si stima una riduzione delle aree dedicate alla coltivazione di Mais ed una conseguente minor produzione (-0.7%). L'aumento delle esportazioni e dell'impiego nella produzione di Etanolo della stagione 2014-15, in vista di un maggior consumo di carburante (Energy Information Administration), hanno ridotto gli stock iniziali previsti per la nuova stagione (-5.2%).
Le scorte iniziali sono attese in diminuzione anche per il Brasile, dove l'export è indicato in aumento sia nella stagione in corso, sia nella stagione futura, generando concorrenza per gli USA.
Nell'Unione Europea le recenti temperature eccessive riducono le rese nelle aree maggiormente produttive, riflettendosi in una diminuzione delle produzioni per la stagione 2015-16 (da 68.14 a 65.77 Mio t). Le importazioni europee sono previste in aumento (+2 Mio t) a 14 Mio t.
SOJA: Dati previsionali per 2015-16
La produzione mondiale di semi di Soia per la nuova stagione 2015-16 (inizio della stagione: 1° Ottobre) è attesa a 318.92 Mio t, +0.4% rispetto alle previsioni di Giugno, riflettendo maggiori raccolti previsti negli USA e in Bolivia.
Negli Stati Uniti la superficie coltivata è prevista in aumento a 84.4 Mio acri (+0.7 rispetto a Giugno), con una resa di 46 bushels/acro (equivalenti a 3.13 tons/ettaro). La produzione di semi di Soia è stimata a 105.73 Mio t (+0.9%).
Gli stock iniziali e finali statunitensi sono previsti rispettivamente a 6.94 Mio t e 11.58 Mio t, in diminuzione rispetto alle previsioni di Giugno.
La produzione prevista in Argentina e Brasile, principali Esportatori di Soia insieme agli USA, è confermata a 57 e 97 Mio t.
Le importazioni nei principali Importatori sono previste invariate a 77.50 Mio t per la Cina e in aumento a 13.10 Mio t per l'Unione Europea.
(In allegato i grafici)
Prosegue il periodo di incertezza e, nonostante sussistano le condizioni per una riduzione dei prezzi, si sono registrati nuovi aumenti.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 22 luglio 2015 -
Tra venerdi e lunedi si erano manifestati alcuni segnali tendenti un probabile calo dei prezzi nonostante i fondi non avessero ancora avviato importanti operazioni di vendita a seguito soprattutto della notizia, diffusa da Bloomberg, di un calo di attrattività dei mercati finanziari delle commodities a favore del dollaro.
Nel quadro generale è comunque sintomatico l'andamento dell'oro e in particolare l'episodio che, in questo avvio di settimana, avrebbe, secondo le ricostruzioni di stampa circolate, innescato lo scivolone ai minimi da 5 anni a questa parte.
Un maxi ordine di vendita del prezioso metallo, partito all'apertura della borsa di Shanghai, ha infatti spinto la quotazione al di sotto della soglia psicologica dei 1.100 €/oncia (1.080 €/oncia).
Ciononostante nella giornata di ieri (21 luglio) si è ancora assistito a quotazioni in rialzo riportando in avanti nel tempo il momento del calo, atteso da tempo da parte degli operatori, dei prezzi delle materie prime agricole.
Indicatori internazionali 21/7/2015-
l'Indice dei noli è risalito a 1067, il petrolio è sceso 50,00 dollari al barile e il cambio €/$ si aggira intorno a 1,08291.
Sul mercato interno le preoccupazioni maggiori, al momento, riguardano il mais causa il perdurare della bolla di calore che staziona sulla penisola e su buona parte del continente.
I timori sono prevalentemente connessi alla difficoltà di irrigazione del prodotto ormai manifestatesi nelle ultime due settimane, a macchia di leopardo, in Lombardia, Veneto e Emilia Romagna ma anche in alcune regioni dell'Est Europa.
Una situazione che, come è ovvio, sta influenzando anche il mercato dei prodotti bioenergetici.
Nel circuito dei frumenti, come confermato anche dalle rilevazioni di Ismea e riportate nel settimanale Overview sui mercati agroalimentari, sulla scia delle flessioni della scorsa settimana, le quotazioni del duro potrebbero registrare ulteriori lievi ribassi, dopo un inizio di campagna caratterizzato da una dinamica rialzista dei prezzi. Situazione analoga sul mercato del grano tenero, dove tuttavia la tendenza flessiva dovrebbe rivelarsi più attenuata. Nello scenario mondiale, le ultime notizie provenienti dal Nord America sembrano indicare un rientro dell'allarme siccità paventato nelle scorse settimane. Per il granturco e l'orzo, invece, la dinamica dei prezzi potrebbe confermarsi ancora positiva.
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Al rimbalzo del latte spot si contrappone la marcata flessione negativa dei listini relativi al burro.
di Virgilio Parma, 22 luglio 2015
LATTE SPOT
Una vera e propria impennata del latte spot. Per la seconda settimana consecutiva sia il nazionale che l'estero hanno registrato sensibili aumenti. Nello specifico il latte crudo spot nazionale ha registrato quota compresa tra 36,60 e 37,63 €/100 litri di latte (+4,35%) e prezzi compresi tra 35,05 e 35,57 €/100 litri riguardo al latte pastorizzato spot estero (+7,03%)
BURRO E PANNA
Dopo due mesi di stasi il burro perde ben 10 centesimi alla borsa milanese. Anche lo zangolato registrato alla borsa di Reggio Emilia lasca sul campo 5 centesimi lasciando intravedere un cedimento equivalente per l'analogo prodotto quotato alla borsa di Parma il prossimo venerdì. Cede 4 centesimi anche la crema milanese mentre rimane inalterato il prezzo della panna a uso alimentare veronese.
Borsa di Milano 20 luglio:
BURRO CEE: 2,70€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 2,90€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 1,90€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,70€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE: 1,44€/Kg.
Borsa Verona 20 luglio:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,50-1,55€/Kg.
Borsa di Parma 10 luglio:
BURRO ZANGOLATO: 1,40€/kg.
Borsa di Reggio Emilia 21 luglio
BURRO ZANGOLATO: 1,30 1,30€/kg.
GRANA PADANO
Ancora nessuna variazione per il Grana Padano. confermati pertanto i medesimi prezzi della ottava precedente alla borsa merci milanese.
Nello specifico: tra 7,10 e 7,75€/kg. il prezzo all'ingrosso del prodotto di 15 mesi e tra 6,35 e 6,45 €/kg. il prezzo relativo al 9 mesi di stagionatura.
PARMIGIANO REGGIANO
La leggera flessione registrata nella precedente ottava non ha avuto seguito confermando perciò i listini.
In sintesi, a Parma, il 12 mesi è quotato 7,50-7,80€/Kg e 8,65-9,00 /Kg per il 24 mesi di stagionatura. Alla borsa reggiana il 24 mesi è stato confermato il prezzo compreso tra 8,75 e 9,05€/Kg.
(in allegato i grafici)
Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 29 19 luglio 2015
SOMMARIO
Anno 14 - n° 29 19 luglio 2015 (in allegato file pdf scaricabile della rivista)
1.1 editoriale Lotta agli UEmanoidi
3.1 cereali Tra speculazioni e "bolle" i mercati tendono al rialzo
4.1 Lattiero caseario Nuovo cedimento per il Parmigiano Reggiano.
5.1 agro mercati Ismea, il clima di incertezza nell'Eurosistema si riflette sui mercati agroalimentari .,
6.1 Parmigiano Reggiano Parmigiano Reggiano: il Consorzio alla Commissione UE per stroncare i falsi negli USA
6.2 giardinaggio Stupefacenti robot-collaboratori domestici.
7.1 ho.re.ca. Expo e Milano, separati in casa
8.1 eventi Farm Run, Corsa a ostacoli nel fango: una prova per veri duri!
8.2 italian sounding Parmigiano Reggiano: negli USA l'originale recupera su false imitazioni
9.1 Estate pet Cani, vacanze e spiagge: l'Emilia-Romagna è la più dog-friendly!
10.2 attrezzature giardino Agristore amplia la gamma con " Volpi Originale"
11.2 promozioni "vino" e partners
L'Overview sui mercati agroalimentari.
Roma - Il clima di incertezza sulle sorti della Grecia nell'Eurosistema sta avendo ricadute anche sui mercati agroalimentari. Non tanto per una diretta interferenza di Atene sull'evoluzione delle dinamiche mercantili, salvo per alcuni comparti come quello frutticolo e degli oli di oliva, quanto per una generale preoccupazione e indeterminatezza sui nuovi equilibri che verrebbero eventualmente e determinarsi nell'Eurozona.
Lo rileva l'Ismea nell'Overview sui mercati agroalimentari, da cui emerge una fase di totale astenia nel comparto vinicolo, in attesa di una vendemmia che si preannuncia più abbondante rispetto alla scorsa campagna e con scorte in evidente consolidamento. Anche questa settimana non si prevedono variazioni dei prezzi, in un contesto di scambi quasi azzerati e in previsione di un ulteriore appiattimento delle trattative.
Mostrano al contrario un buon dinamismo gli oli di oliva lampanti, che dovrebbero confermare gli aumenti, già significativi, della scorsa settimana, in un mercato ancora a forte impronta spagnola. In scia ai prodotti iberici e greci, che hanno già toccato livelli record, anche gli oli lampanti italiani dovrebbero confermare la tendenza rialzista, mentre è prevista un'ulteriore correzione al ribasso per gli extravergini che, al contrario, non sembrano beneficare di una buona accoglienza da parte della domanda.
Pesche e nettarine, per quanto attiene al comparto frutticolo, risentono di una generale pressione alla vendita sia di merce nazionale che di prodotto estero, in prevalenza greco e spagnolo. I prezzi tenderanno presumibilmente a ridursi anche questa settimana, nel picco stagionale dell'offerta, per poi stabilizzarsi ed eventualmente risalire con il graduale superamento degli attuali squilibri.
In fisiologica flessione le quotazioni delle susine, che spuntano comunque valori più alti rispetto alla scorsa campagna. Per le albicocche non si prevedono novità di rilievo, ma non si esclude un andamento ancora sostenuto dei prezzi, con l'offerta ormai limitata agli areali del Nord Italia.
Manterranno al contrario una tendenza negativa le quotazioni delle uve da tavola, con la raccolta ormai imminente anche in Puglia. Nel Catanese, anche a fronte di un peggioramento qualitativo, i prezzi hanno subito nei giorni scorsi alcuni cedimenti, dopo un esordio però molto sostenuto.
Partenza positiva per i limoni verdello, con prime quotazioni sia nella zona di Catania che nella provincia di Messina.
Le alte temperature hanno nel frattempo favorito i consumi di meloni e angurie, spingendo al rialzo i listini, che anche questa settimana, soprattutto per i meloni, potrebbero mantenere la stessa direzione. Non si prevedono novità di rilievo per patate e carote, mentre il progressivo ampliamento delle disponibilità comporterà un'ulteriore riduzione dei prezzi di melanzane, peperoni e zucchine.
Resta tesa la situazione sui mercati dei frumenti, del duro in particolare, in assenza (per ora) di interferenze dall'estero. La situazione potrebbe tendere a breve a stabilizzarsi, almeno per il frumento tenero, con prospettive analoghe per il granoturco, dopo i recenti rincari associati agli aumenti sui mercati internazionali.
Nel comparto zootecnico, i prezzi dei lattiero-caseari mantengono una chiara tendenza negativa a livello internazionale, con forti pressioni dell'offerta dal continente australe, in cui si avvia a conclusione la campagna di commercializzazione 2014/2015. In ambito nazionale permane una situazione di stallo. Il Parmigiano reggiano sta accusando in misura maggiore i contraccolpi di una situazione di scarsa movimentazione sui mercati interni, scontando anche l'impatto negativo di un livello delle giacenze ancora sostenuto.
Le condizioni di squilibrio sul mercato bovino, con l'offerta di carni eccedentaria rispetto agli attuali livelli della domanda, poterebbero riflettersi negativamente sui prezzi dell'intera mezzena. E' prevedibile anche una riduzione delle quotazioni del ristallo francese che al momento sembra confermare i livelli delle scorse sedute.
Nel comparto suino gli scambi procedono senza particolare vivacità, ma con prezzi in graduale risalita per i capi da macello, limitatamente al prodotto italiano, in un mercato europeo invece ancora debole. In flessione le quotazioni dei suinetti d'allevamento in linea con i normali andamenti stagionali.
Da segnalare, infine, una probabile stabilizzazione sul circuito degli avicoli (polli e tacchini) e delle uova, a fronte di un prevedibile ulteriore deprezzamento dei conigli.
Mercati penalizzati dalla brusca ondata di calore nel comparto floricolo, con scambi in questa fase limitati alle specie da ricorrenza (rose e ortensie in particolare). In generale i prezzi si mantengono su un livello leggermente superiore a quello del 2014.
(Ismea 13 luglio 2015)
Sono i piccoli geniali aiutanti di Ferragosto. Robot autonomi e capaci di sostituire l'uomo in casa, senza emissioni di sostanze inquinanti. I più evoluti sono dotati di navigazione laser a mappatura dinamica e sensori di prossimità, antiurto, anticaduta.
Reggio Emilia 19 luglio 2015 -
Lo aveva pronosticato con ironia Alberto Sordi nel film "Io e Caterina" del 1980: uomini e robot avrebbero convissuto e questi ultimi sarebbero stati gli aiutanti domestici tuttofare, affidabili e instancabili.
Non è passato molto tempo e quella che sembrava finzione è diventata realtà.
Perché, a sollevare le signore dalle incombenze domestiche, ci pensano ormai piccoli, silenziosi robot che riescono a lavorare, anche quando non ci siamo.
E vuoi mettere partire per le vacanze e sapere che mentre ti godi le ferie un collaboratore domestico eccezionale lavora per te?
L' aiutino, poi, è ancora più utile perché, al rientro, si trova tutto perfetto e quindi le ferie si prolungano.
Nei prossimi mesi partiranno il 54% delle famiglie italiane, 8% in più rispetto allo scorso anno. Ma saranno vacanze brevi: una settimana (36%) o anche meno (31%), chi non può si accontenterà della piscina o di brevi gite fuori porta. (dati statistici diffusi dall'Osservatorio Europcar ).
In ogni caso, una volta tornati, bisogna rimettersi in pari.
Il tempo delle ferie, per molti italiani, insomma, continua a essere una risorsa scarsa, investita con oculatezza. Un sostanziale aiuto è offerto proprio dai robot che sono in grado di alleggerire il carico di impegni e donarci qualche ora libera in più. Piccoli aiutanti affidabili a cui affidare la casa quando non ci siamo.
Già da alcuni anni hanno preso piede aspirapolveri robotici che puliscono casa da soli. Il più famoso è il Rumba ma nel tempo ne sono arrivati dei sempre più evoluti, come i Neato, dotati di navigazione laser a mappatura dinamica e sensori di prossimità, antiurto, anticaduta. Si ricaricano e tornano alla base automaticamente. Non importa quanto si sta via: hanno programmazione oraria, giornaliera e settimanale. Allo stesso modo esistono modelli lavavetri e per la cura della piscina.
I robot rasaerba Robomow, addirittura, consentono di avere un prato sempre perfetto, tagliato e concimato senza sforzo o pensieri. Queste macchine intelligenti partono automaticamente, falciano il prato e tornano alla stazione base. In qualsiasi momento del giorno e della notte. Le lame mulching tagliano il prato in modo netto, uniforme e veloce, tutelando la salute dell'erba, che ridotta in pezzi finissimi viene rilasciata sul prato diventando fertilizzante naturale. I residui sono così fini da risultare invisibile. Il taglio mulching rilascia l'acqua contenuta nell'erba diminuendo la necessità di irrigare, con grande risparmio di acqua.
Inoltre i robot non producono emissioni inquinanti - in quanto non necessitano di carburanti e lubrificanti - lavorano in silenzio e non disturbano. Così si può andare in ferie sereni e, anche al rientro, regalarsi qualche ora di tranquillo relax.
Informazioni sulle macchine tratte da www.Agristore.it
Un altro prestigioso marchio italiano si aggiunge a quelli già in vendita nella rete di negozi e sul sito e-commerce dedicati ad agricoltura, giardinaggio e cura del verde
Reggio Emilia 19 luglio 2015
Agristore amplia la sua gamma per il giardinaggio e il trattamento agricolo con i prodotti del prestigioso marchio italiano Volpi Originale. Vaporizzatori, spruzzini, pompe a spalla, soffietti, solforatori elettrici o manuali di elevata qualità.
Si tratta di articoli professionali, pratici e semplici da usare, dotati di resistenti serbatoi in polietilene o PET, pompanti in plastica, ottone o acciaio inox e valvola di scarico regolabile. Le lance sono in ottone o alluminio con polverizzatore regolabile a rosa o zampillo.
Agristore, oltre alla vasta gamma di prodotti a marchio AMA, diventa così rivenditore anche di un'altra importante società simbolo del Made in Italy: Volpi Originale.
Fondata nel 1879, infatti, la Davide e Luigi Volpi svolge tutte le fasi di lavorazione - dalla progettazione al collaudo - all'interno dell'azienda e ogni operazione del ciclo produttivo è seguita con meticolosità secondo procedure consolidate e garantite dalla Certificazione di Qualità ISO 9001:2008.
La ricerca tecnologica ha consentito alla Volpi di raggiungere alti livelli qualitativi e un grado di affidabilità dei prodotti elevato e ora i suoi prodotti sono acquistabili nella rete di negozi Agristore e sul sito e-commerce www.Agristore.it.
Lo studio coordinato dalla Camera di Commercio rileva una riduzione del 3,2% del valore aggiunto l'annata agraria reggiana 2014. -
Reggio Emilia, 15 luglio 2015 -
Si è chiusa con una riduzione del 3,2% del valore aggiunto l'annata agraria reggiana 2014.
Lo rileva lo studio coordinato dalla Camera di Commercio e diffuso sul sito internet camerale www.re.camcom.gov.it.
Il valore aggiunto dell'agricoltura, silvicoltura e pesca della provincia di Reggio Emilia, nel 2014 si è infatti fermato a quota 343,22 milioni di euro a fronte dei 354,70 milioni del 2013.
Il calo è da attribuire alla flessione del prezzo del formaggio Parmigiano Reggiano, oltre che alla riduzione del prezzo dei cereali.
Mentre la produzione si è mantenuta pressoché stabile in quantità (+0,3%), in termini di valore risulta un evidente calo (-2,9%), che si appesantisce ulteriormente parlando di valore aggiunto (-3,2%), decretando un saldo negativo anche per l'apporto di lavoro e capitale ai beni primari.
Le variazioni negative a prezzi correnti sono da imputare ai settori delle produzioni vegetali e zootecniche. Nel primo caso si registra una riduzione del 3%, mentre le produzioni animali hanno accusato una flessione ancora più accentuata, pari al 4,7%. I rimanenti settori evidenziano, al contrario, segni positivi, in particolare le attività secondarie e la pesca, che mostrano gli incrementi relativamente più elevati, pur rimanendo ancora poco rilevanti rispetto al totale della produzione provinciale.
La flessione delle produzioni vegetali - da attribuire in buona parte alle minori superfici investite - vede in vetta i cereali, con un -17% in quantità per il mais, un - 38% a carico dei cereali minori, quali orzo, sorgo ed avena, e una contrazione del 6% per il frumento.
Considerata la contestuale flessione delle quotazioni dei cereali, il valore a prezzi correnti della produzione di mais è diminuita del 24%, mentre quella del frumento del 6,2%. In controtendenza rispetto ai seminativi, per il pomodoro da industria e le uve si sono registrati aumenti pari, in entrambi i casi, al 2%.
Le produzioni animali, dal canto loro, si sono mantenute stabili in quantità, ma hanno registrato una significativa contrazione in valore. Alla riduzione del prezzo del latte non ha infatti corrisposto un calo delle quantità prodotte. A prezzi correnti, il valore delle produzioni zootecniche è calato da 429,26 a 409,29 a milioni di euro, principalmente a causa della flessione delle quotazioni all'origine del formaggio Parmigiano Reggiano.
Al lieve incremento della produzione provinciale di latte ha corrisposto il calo della produzione di carni bovine (-2,8%) e di carni avicole (-3,2%). Per i bovini da carne l'aumento dei prezzi ha determinato comunque una crescita in valore dello 0,8%, mentre gli avicunicoli hanno accusato una perdita del 6%, e quindi quasi doppia rispetto all'entità del calo produttivo.
L'inversione nell'andamento del mercato di Parmigiano Reggiano, responsabile della significativa riduzione del valore dell'intera produzione zootecnica provinciale del 2014, è la conseguenza del forte aumento produttivo del triennio 2010-2012. Dopo un lungo periodo di crisi e di produzione calante, il progressivo smaltimento delle scorte aveva infatti innescato in quel periodo un repentino rialzo delle quotazioni all'origine, stimolando un'altrettanto forte ripresa produttiva.
Nel 2013 e nel 2014 la produzione è lievemente rientrata, ma questo non ha evitato una nuova fase di cedimento dei prezzi, che si è consolidata nell'anno in corso.
Per quanto riguarda le carni suine, nel 2014 la produzione, pari a 38.800 tonnellate, si è mantenuta intorno a volumi molto prossimi a quelli del 2013. In valore si è registrato un lieve incremento, in linea con il contenuto rialzo dei prezzi dei suini da macello. Il valore della produzione si è infatti attestato a 57,04 milioni di euro rispetto a 56,65 milioni di euro dell'anno precedente, segnando un incremento limitato allo 0,7%.
I consumi dei mezzi di produzione utilizzati dagli agricoltori della provincia di Reggio Emilia hanno registrato nel 2014 un incremento a prezzi costanti limitato allo 0,2%, a fronte di un calo del 2,6% a valori correnti. A livello provinciale, il valore dei consumi sono diminuiti da 369,69 a 359,99 milioni di euro. L'entità dell'aumento in volume dei consumi intermedi è quindi risultato del tutto simile al lieve incremento della produzione provinciale, mentre il calo in valore è da attribuire alla sensibile riduzione dei prezzi di mangimi e foraggi, oltre che dell'energia e dei carburanti.
Nonostante gli sforzi sostenuti dagli agricoltori in questi ultimi anni, il settore agricolo evidenzia ancora alcuni problemi non del tutto risolti, problemi che i risultati della ricerca mettono chiaramente in evidenza.
Il 2014 ha rappresentato il terzo anno consecutivo di calo del valore aggiunto a prezzi correnti, dopo il buon risultato raggiunto nel 2011, e dall'indagine emerge che per ottenere migliori risultati operativi sarebbe necessario ristabilire l'equilibrio fra domanda ed offerta. Questo, in particolare, è evidente per quanto riguarda la produzione di latte destinato alla trasformazione in Parmigiano Reggiano, i cui forti incrementi degli ultimi anni hanno provocato, in particolare nel 2014, un aumento delle giacenze di formaggio ed una conseguente caduta del prezzo.
(fonte: ufficio stampa Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)
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