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Mercoledì, 26 Luglio 2017 13:22

Sicurezza stradale, dalla Provincia altri 2 milioni

Grazie alle risorse stanziate con il Decreto Enti locali. Il presidente Giammaria Manghi: "Pronti a partire già dopo Ferragosto, ma le risorse purtroppo rimangono inadeguate".

Reggio Emilia, 26 luglio 2017

La Provincia di Reggio Emilia investirà altri due milioni per la sicurezza stradale. A tanto ammontano infatti le risorse assegnate a Palazzo Allende dopo la ripartizione da parte del Viminale dei 170 milioni stanziati per la manutenzione della rete viaria di competenza delle Province italiane con il Decreto Enti locali 50/2017.

"Grazie alla scelta compiuta nei mesi scorsi di un accordo-quadro di durata biennale da finanziare progressivamente in base alle disponibilità, questi due milioni saranno immediatamente spendibili – annuncia il presidente Giammaria Manghi – Il Servizio Infrastrutture ha già avviato le procedure per gli ulteriori affidamenti che saranno possibili grazie alle nuove risorse così che i lavori, in massima parte, possano già partire subito dopo Ferragosto". I 2 milioni saranno equamente divisi tra le strade del Reparto Nord (Bassa) e del Reparto Sud (Montagna), grazie anche a poco più di centomila euro attinti direttamente dalla Provincia dal proprio bilancio: dalla "manovrina", a Reggio, arriveranno infatti per la precisione 1 milione e 892.000 euro, che è la cifra individuata dal Viminale - come specifica una nota tecnica diffusa dallo stesso Ministero dell'Interno - dividendo i 170 milioni stanziati a livello nazionale sulla base dei chilometri lineari di strade gestite da ogni ente (80%), dei chilometri di strade montane (10%) e per l'ulteriore 10% seguendo il criterio demografico.

"Con questi 2 milioni proseguiremo l'opera di manutenzione dei 960 chilometri di strade che la Provincia gestisce avviato nel 2016 e in corso anche in queste settimane, grazie ad un milione già stanziato e suddiviso anche in questo caso tra i due Reparti – continua il presidente Manghi – L'obiettivo è quello di risolvere almeno le situazioni più critiche individuate dagli amministratori e dai nostri tecnici insieme alle sette Unioni di Comuni, con le quali intratteniamo un confronto continuo. In particolare nell'area della montagna, dove con il precedente stanziamento avevamo dato la priorità alle strade del Crinale sulle quali ovviamente è più opportuno intervenire nei mesi estivi, interverremo sulla viabilità tra Castelnovo Monti e la Pedecollina".

I lavori previsti riguardano il ripristino a tratti delle superfici stradali più compromesse, l'installazione di guard-rail, interventi di potatura e sfalcio erba, rifacimento della segnaletica stradale. "Si tratta di azioni importanti, ma non risolutive di una situazione generale che necessita di ben maggiori risorse finanziarie – conclude il presidente Giammaria Manghi - I 170 milioni stanziati con il Decreto enti locali purtroppo sono lontani dal risolvere le difficoltà delle Province italiane, a causa dei pesanti tagli imposti negli ultimi anni, 98,9 milioni solo a Reggio dal 2013 a oggi. Difficoltà certificate dallo stesso Stato che attraverso la Sose, la società del Ministero dell'Economia che stabilisce i fabbisogni standard degli enti locali, ha accertato un disavanzo delle Province italiane pari a 651 milioni di euro per il 2017. Alla sola Provincia di Reggio Emilia, per esercitare le funzioni rimaste dopo la Legge 56/2014, mancano 6,6 milioni".

Nel dettaglio, i principali interventi che saranno finanziati con i 2 milioni del Decreto Enti locali riguarderanno nel Reparto Sud – spiega il dirigente del Servizio Infrastrutture della Provincia, Valerio Bussei - la Sp 513 tra Castelnovo Monti e Ciano, la Sp 79 tra Felina e Cerezzola, la Sp 19 tra Gatta e Cerredolo, la Sp 486 tra Lugo e Castellarano, la Sp 76 tra Carpineti e Colombaia, la Sp 98, la Sp 54 tra Canossa e Cortogno, la Sp 27 a Baiso, la Sp 78 a San Polo, la Sp 11 a Vezzano e la Pedemontana, in particolare la variante di Quattro Castella e la Sp 37 a Scandiano.

Nel Reparto Nord, in continuità con quanto realizzato tra maggio e giugno anche in relazione al passaggio del Giro d'Italia i lavori più significativi interesseranno nella fascia dell'alta pianura tra la Pedemontana e la via Emilia, la Sp 12 a Montecchio, la Sp 23 tra le Forche di Puianello e Rivalta, la Sp 25 tra Il Capriolo e Caselline, la Sp 467R tra Bosco e Scandiano, la Sp 66 tra Gavasseto ed Arceto, la Sp 51 a Rubiera. Nella fascia tra la via Emilia e il Po, infine, la Sp 66 al confine tra Bagnolo e Novellara, la Sp 47 tra Fosdondo e Correggio, la Sp 30 tra Campagnola e Rio Saliceto, la Sp 62R tra Lentigione e Brescello, la Sp 42 tra Novellara e Guastalla, la Sp 4 a Rolo, la Sp 46 e la Sp 43 in prossimità del casello autostradale di Reggiolo e la Sp 62 a Luzzara e a Guastalla.

Provincia di Reggio Emilia

Manutenzione, custodia e cura dei 504 cippi e monumenti partigiani presenti in tutto il territorio provinciale. E' l'oggetto del protocollo sottoscritto da Anpi, Auser e Associazione nazionale Comuni italiani (Anci) che è stato presentato ieri mattina in Provincia.

"Luoghi a noi cari che vengono omaggiati ogni anno, ricordandoci anche come tanti reggiani persero la vita proprio all'alba della Liberazione, e rappresentano il segno di una memoria che permane", ha sottolineato il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi dando la parola ai promotori di questo importante accordo che, come ha detto il presidente provinciale dell'Anpi Ermete Fiaccadori, "sono tutti uniti da una comune cultura e dalla condivisione di valori che nascono dalla Resistenza". Grazie al censimento a suo tempo avviato dall'Anpi, e confluito anche nel portale www.4000luoghi.re.it  realizzato alcuni anni fa dal Servizio Turismo della Provincia, sono stati individuati ben 504 tra cippi e monumenti partigiani, la cui piccola manutenzione, gestione e cura sarà ora affidata d'intesa con i rispettivi Comuni all'Auser, associazione di volontariato e di promozione sociale nata su iniziativa dello Spi-Cgil, ha spiegato Fiaccadori esprimendo l'auspicio che "un domani anche le scuole possano candidarsi per adottare queste importanti testimonianze del passato".

Pure il presidente dell'Auser Sandro Morandi pensa già ai possibili sviluppi futuri di questa intesa: "Grazie alle moderne tecnologie si potrebbe permettere a smartphone e tablet di accedere a una banca dati che ci racconti la storia di quel pezzo della nostra storia di fronte al quale ci troviamo, una storia magari raccontata anche dagli alunni delle scuole", ha detto, esprimendo anche l'auspicio che il progetto possa estendersi a monumenti di altri eventi storici, dalla prima guerra mondiale a quelli successivi alla Liberazione come il 7 luglio 1960 che sarà celebrato a breve e per il quale la stessa Anpi ha già predisposto un qr-code che attende solo di essere apposto in piazza.

Soddisfatto dal progetto, a nome di tutti i Comuni, il coordinatore provinciale dell'Anci Emanuele Cavallaro"perché la memoria, di cui qui a Reggio si parla con grande modernità, non va abbandonata e lasciata scorrere verso l'oblio e tutti questi luoghi rappresentano un fondamentale link con il passato, aiutandoci a comprendere non solo il nostro passato, ma anche il nostro presente".

Per rendere ancora più completo il progetto, Anna Ferrari dell'Anpi ha infine auspicato la collaborazione di giovani informatici, nonché l'aiuto di tutti i cittadini a segnalare quei cippi o monumenti che fossero sfuggiti al censimento.

(Fonte: Provincia di Reggio Emilia)

A Tricolore e Scandiano le felicitazioni della Provincia Per la conquista degli scudetti di hockey su prato Under 16 e su pista Under 15.

Reggio Emilia, 5 giugno 2017

Con la conquista degli scudetti giovanili di hockey su prato e su pista, altre due espressioni dello sport reggiano festeggiano un brillante successo ed il raggiungimento di un importante traguardo. Lo hanno fatto grazie all'impegno delle rispettive società e, soprattutto, grazie alle capacità dei loro atleti, in entrambi i casi giovanissimi. Il valore dello sport è proprio questo: dimostrare che con passione e determinazione ogni traguardo, anche il più ambizioso, è raggiungibile. Che lo abbiano fatto, nella stessa giornata, ragazze e ragazzi di 16 e 15 anni è un motivo in più per esprimere, a nome mio personale e della Provincia di Reggio Emilia, le più vive felicitazioni ad atleti, staff tecnico e dirigenti dell'Asd Città del Tricolore e del Roller Scandiano.
Per i dirigenti del Città del Tricolore – a partire dal presidente Marco Bonacini fino ai tanti genitori che in questo lungo fine settimana hanno contribuito alla complessa macchina organizzativa – i complimenti per il successo sportivo si sommano a quelli per la perfetta riuscita di una Finale nazionale che per la prima volta è stata ospitata nella nostra città. E siamo lieti che questo sia stato reso possibile grazie anche al contributo della Provincia, che si è fatta carico della riqualificazione del centro sportivo "Balestri e Gambini".

Giammaria Manghi
Presidente della Provincia di Reggio Emilia

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Mercoledì, 31 Maggio 2017 16:04

Hockey prato, a Reggio le finali nazionali

Dal 2 al 4 giugno al rinnovato Centro sportivo "Balestri e Gambini" si assegnerà lo scudetto Under 16 femminile. Tra le 6 squadre in gara anche il Città del Tricolore che punta a bissare il trionfo del 2015.

Reggio Emilia, 31 maggio 2017

Dopo il Giro d'Italia la nostra città si appresta ad ospitare un altro evento sportivo di prestigio, le Finali nazionali di hockey su prato Under 16 femminile. Dal 2 al 4 giugno – grazie anche ai lavori effettuati dalla Provincia di Reggio Emilia nel rinnovato centro sportivo "Balestri e Gambini", al polo scolastico di via Makallé – le 6 migliori squadre italiane si contenderanno infatti lo scudetto: tra queste, anche l'Asd Città del Tricolore che punta a bissare il titolo nazionale conquistato nel 2015 con l'Under 14 femminile.

Le Finali nazionali di hockey su prato Under 16 sono state presentate questa mattina a Palazzo Allende, sede della Provincia di Reggio Emilia che – come ha sottolineato in apertura il presidente Giammaria Manghi - "ha lavorato molto per far sì che il centro sportivo fosse in grado di ospitare al meglio l'attività quotidiana del Città del Tricolore, ma anche di essere all'altezza di appuntamenti particolari come queste Finali nazionali che rappresentano un'altra bella pagina di promozione sportiva, a maggior ragione trattandosi di squadre giovanili e femminili".
Di circa 60.000 euro l'importo degli ultimi interventi realizzati dalla Provincia al centro sportivo "Balestri e Gambini", intitolato alla memoria di due giocatori scomparsi in un incidente automobilistico di ritorno da una trasferta tra Asti e Cuneo nella metà degli anni Settanta. I lavori - oltre alla fornitura e posa di un defibrillatore - hanno riguardato l'impianto di illuminazione, la sostituzione della caldaia e la sistemazione dell'impianto termico, la rete di delimitazione del campo, interventi di rinforzo sismico degli spogliatoi, ma soprattutto la realizzazione di una vasca di accumulo idonea a garantire l'irrigazione del campo sintetico, indispensabile per permettere lo svolgimento di queste Finali nazionali.

Da venerdì 2 a domenica 4 giugno Reggio Emilia potrà dunque ospitare questo prestigioso evento a conclusione, ha evidenziato il presidente dell'Asd Città del Tricolore e consigliere federale Marco Bonacini, di "una stagione veramente straordinaria che ci ha visti partecipare a ben 12 campionati nazionali, raggiungendo 6 fasi finali, conquistando il terzo posto indoor con l'Under 18 e portando i nostri ragazzi e ragazze a giocare da Trieste a Catania e da Torino a Brindisi". "Uno sforzo davvero enorme per una società che si basa sul volontariato, che viene premiato anche con queste Finali nazionali che per la prima volta in 59 anni di storia ospitiamo a Reggio Emilia", ha concluso Bonacini.
Finali che vedono proprio il Città del Tricolore tra le squadre favorite, in virtù anche dello scudetto conquistato a Padova due anni fa nella precedente categoria Under 14: "Il gruppo è in pratica quello nato cinque anni fa e che nel 2015 si è laureato campione d'Italia, rafforzato con un paio di inserimenti ben integrati: le ragazze si stanno allenando con grande impegno e sia tatticamente che atleticamente abbiamo preparato al meglio queste finali", ha confermato l'allenatore Paolo Grazioli non nascondendo "la grande emozione e l'orgoglio per affrontare questa finale scudetto proprio in casa e in uno degli impianti di hockey più belli d'Italia".
Un caloroso in bocca al lupo alle ragazze del Città del Tricolore è arrivato anche dal presidente della Fondazione per lo sport Leo Melli: "Vedo grande emozione nei vostri occhi perché un importante obbiettivo è davvero vicino, ma i traguardi sono sempre da raggiungere e vi auguro davvero di cuore di riuscirci: in ogni caso questa bellissima esperienza rimarrà per sempre nella vostra vita".
Presente in rappresentanza del Coni provinciale anche Vilmo Benetti, uno dei pionieri dell'hockey a Reggio Emilia: "Quando nel 1958 abbiamo afferrato le prime mazze non avremmo mai pensato che si sarebbero raggiunti traguardi così prestigiosi", ha detto.

Le Finali nazionali Under 16

Oltre al Città del Tricolore di Reggio Emilia, si contenderanno lo scudetto Under 16 femminile le campionesse in carica del Cus Pisa, Catania, Polisportiva Ferrini Cagliari, Cus Torino e Butterfly Roma. Dal pomeriggio di venerdì 2 giugno a quello di domenica 4 giugno si giocheranno 9 gare totali: 2 incontri il venerdì, 4 il sabato e i 3 incontri la domenica. Si gioca con la formula dell'hockey a 7, su due tempi di 25 minuti ciascuno. Divise in due gironi da tre le 6 squadre, che in base alla classifica accederanno alle relative finali (le due prime si contenderanno lo scudetto, le due seconde si affronteranno nella finale per il terzo e quarto posto, le due terze giocheranno per quinto e sesto posto). Nella fase eliminatoria il Città del Tricolore affronterà venerdì alle 17 il Catania e sabato (sempre alle 17) il Cus Pisa. La finalissima è in programma per domenica alle 12.40.
Nella giornata di venerdì si terranno anche la riunione tecnica fra tutti i dirigenti, allenatori arbitri e giustizia di campo, la cerimonia di inaugurazione e la celebrazione ufficiale dell'intitolazione del campo di gioco con la presenza di autorità locali e rappresentanti di comitati sportivi.

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Il presidente delle Provincia di Reggio Emilia ha illustrato al Tribunale le ragioni della costituzione a parte civile nel maxi-processo alla 'ndrangheta.

Reggio Emilia, 19 aprile 2017

Al processo Aemilia ieri è stato il giorno delle istituzioni. Ad uno ad uno, a partire dall'assessore regionale alle Politiche per la legalità Massimo Mezzetti e dal presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi, sul banco dei testimoni nell'aula-bunker allestita nel cortile del Palazzo di giustizia hanno iniziato a sfilare i rappresentanti degli enti locali che si sono costituti parte civile. Oltre alla Regione ed alla Provincia, che si è costituita in nome e per conto di tutti i Comuni reggiani, ieri è stato il turno anche dei cinque Comuni che si sono costituiti singolarmente con il patrocinio dell'avvocato Salvatore Tesoriero del Foro di Bologna: Bibbiano, Brescello, Gualtieri, Montecchio e Reggiolo, rappresentati in aula dai rispettivi sindaci (dal commissario prefettizio nel caso di Brescello).

Primo rappresentante delle istituzioni reggiane a deporre, il presidente della Provincia Giammaria Manghi che ha ricordato di essere stato informato dall'allora colonnello provinciale dei carabinieri Zito della maxiretata che era stata da poco compiuta. "L'impatto fu molto forte sulle istituzioni e sui cittadini e all'indomani del blitz decisi di convocare subito per sabato 31 gennaio un'Assemblea dei sindaci, terzo organo previsto dalla legge di riordino delle Province, per una riflessione comune su quanto accaduto e sul danno molto forte che la comunità stava subendo – ha detto dinnanzi ai giudici il presidente Manghi – Fu una riunione estremamente partecipata e sentita, aperta da un saluto del prefetto Ruberto alla presenza di 42 degli allora 45 sindaci reggiani, che si chiuse con un documento approvato all'unanimità nel quale, oltre a ribadire i principi di legalità e di civile convivenza su cui si fonda l'identità del nostro territorio, si decideva di valutare la costituzione di parte civile per il danno ingente che la comunità reggiana stava subendo".
Il presidente Manghi si è quindi soffermato proprio sulla definizione del danno che avrebbe poi spinto la Provincia e cinque Comuni – oltre al Comune capoluogo ed alla Regione – a costituirsi parte civile al processo Aemilia. "Un danno di immagine certamente, penso a titoli come "Qui le mafie hanno trovato l'America" o "Il sacco di Reggio: le mani delle cosche sulla città", oltre ad un diffuso allarme sociale, ricordo che nelle testimonianze che via via si evincevano si parlava anche di bazooka, detonatori, bombe a mano...".

"Ma il vulnus riguardò anche gli strumenti fondativi del nostro tessuto istituzionale, a partire dallo Statuto della Provincia di Reggio Emilia che già nella precedente versione si riconosceva nei valori della Resistenza, della nostra Costituzione e nella lotta contro ogni forma di eversione e che, anche dopo la modifica statutaria del 2015, all'articolo 5 impegna l'ente ad agire all'insegna della trasparenza e della prevenzione della diffusione dei fenomeni corruttivi- ha detto ancora il presidente Manghi - Infine, aspetto altrettanto grave, l'evidente tentativo di codificare uno Stato ombra eversivo avente l'intento di sostituirsi allo Stato democraticamente eletto".

Il presidente Manghi ha poi ricordato l'impegno anche normativo con il quale la Provincia, "anche prima della mia presidenza e dunque ben prima dell'operazione Aemilia", si è sempre impegnata nell'azione di contrasto ai tentativi di infiltrazione mafiosa: "Dai Protocolli per la legalità avviati, in particolare nel settore degli appalti pubblici, già nel 2010 in stretta sinergia con l'allora prefetto De Miro allo schema di parere sulle varianti urbanistiche raccomandato dalla Provincia ai Comuni dal 2012, in cui si richiamavano iniziative analoghe alle informazioni antimafia".
Rispondendo a una domanda del presidente del Tribunale, Francesco Maria Caruso, finalizzata a sapere se e come anche prima dell'operazione Aemilia le istituzioni avessero avuto sentore di tentativi di infiltrazione da parte della criminalità organizzata, il presidente Manghi ha citato "come primi campanelli d'allarme nel 2011 la lunga e complessa vicenda legata all'interdittiva alla Bacchi, una azienda molto conosciuta nella Bassa, e alcuni casi di incendi, in particolare il maxirogo in un deposito di autocarri a Reggiolo nel 2012".

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Oggi sul banco dei testimoni il presidente delle Provincia e i sindaci dei Comuni che si sono costituiti parte civile. Manghi: "Passaggio importante a tutela delle nostre comunità".

Reggio Emilia, 18 aprile 2017

Oggi al processo Aemilia, sarà il giorno delle istituzioni. Ad uno ad uno, a partire dall'assessore regionale alle Politiche per la legalità Massimo Mezzetti e dal presidente della Provincia di Reggio Emilia, sul banco dei testimoni nell'aula-bunker allestita nel cortile del Palazzo di giustizia sfileranno i rappresentanti degli enti locali che si sono costituti parte civile. Oltre alla Regione ed al Comune di Reggio, altri cinque Comuni che si sono uniti nella causa alla Provincia e che sono rappresentati dall'avvocato Salvatore Tesoriero del Foro di Bologna: Bibbiano, Brescello, Gualtieri, Montecchio e Reggiolo, che saranno rappresentati dai rispettivi sindaci (dal commissario prefettizio nel caso di Brescello). E tanti altri primi cittadini saranno tra il pubblico per rappresentare anche fisicamente il fronte comune che vede tutte le istituzioni impegnate nel contrasto ad ogni tentativo di infiltrazione da parte della criminalità organizzata.

La costituzione di parte civile al maxiprocesso contro la 'ndrangheta vede Provincia e Comuni reggiani in veste di "persone offese e danneggiate rispetto a tutti i capi di imputazione che hanno ad oggetto i delitti commessi nel territorio del rispettivi enti o la cui manifestazione abbia comunque arrecato un danno all'ente stesso".
"La nostra testimonianza diretta dinnanzi ai giudici – spiega il presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi – servirà per sostenere dinnanzi al Tribunale e dunque alla nostra comunità quali sono le ragioni per cui le amministrazioni locali reggiane hanno intentata una causa che ha ben pochi precedenti in Italia e per ribadire l'impegno delle istituzioni nel rifiutare e contrastare qualsivoglia forma di prevaricazione e di infiltrazione da parte della criminalità organizzata".
La testimonianza di sindaci e presidente della Provincia è legata alla costituzione di parte civile: "Dovremo illustrare alla Corte per quali motivi le nostre comunità si ritengono danneggiate dalle condotte criminose oggetto del processo, ma al tempo stesso ribadire la nostra volontà di ripartire e riaffermare i principi di legalità e di democrazia che hanno sempre contraddistinto questo territorio".

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Il saluto del presidente della Provincia Manghi al presidente del Senato In Sala del Tricolore in occasione del Festival della legalità. Domani gran finale con Gratteri, Conte e De Francisci.

Reggio Emilia, 7 aprile 2017

"Avere per la seconda volta in un anno la seconda carica dello Stato, dopo la visita del 7 gennaio del Presidente Mattarella e alla vigilia di quella del presidente del Consiglio Gentiloni, deve riempire di orgoglio i reggiani, che devono cogliere la non ritualità, ma la eccezionalità, di questo forte legame con le istituzioni che rappresentano l'architrave del nostro vivere insieme". Così il presidente Giammaria Manghi, ha portato questa mattina in Sala del Tricolore il saluto della Provincia di Reggio Emilia al presidente del Senato Pietro Grasso, in occasione di uno dei tanti incontri con gli studenti sulla legalità promossi nell'ambito della settima edizione di "Noiconrolemafie".

Riprendendo un concetto già espresso ieri nel corso del dialogo diretto con gli studenti, Manghi ha ribadito come "la cultura delle istituzioni sia un punto inderogabile di ogni impegno a favore della legalità da parte di una società matura e coesa, perché senza di esse ci sono solo caos e disordine".
"Altrettanto importante è la formazione in particolare di voi giovani, a favore della quale la Provincia - al di là delle proprie specifiche competenze delineate dal cammino di riforma - ha comunque deciso di continuare ad investire come dimostra questa settima edizione del Festival della legalità perché l'impegno formativo e culturale è uno dei pilastri sui quali si costruisce una comunità e fa capire chiaramente dove vogliamo andare", ha aggiunto il presidente Manghi.

Infine, è fondamentale "la testimonianza diretta, per dimostrare coerenza tra quello che si dice e quello che si fa". "L'altro giorno come amministratori siamo stato vicini all'ex prefetto De Miro, ovvero a una istituzione dello Stato che ha fortemente segnato in positivo questa comunità, e nei prossimi giorni io e alcuni sindaci andremo a nostra volta a deporre al processo Aemilia per spiegare perché ci siamo costituiti parte civile considerando danneggiato, da questi episodi di violenza, intimidazione e infiltrazione, l'inviolabile perimetro di valori di libertà, uguaglianza e democrazia nei quali questa città e questa provincia si riconoscono", ha concluso il presidente Manghi.

Domani gran finale di "Noicontrolemafie"

Domani, sabato, la settima edizione di "Noicontrolemafie" si chiuderà con un doppio appuntamento. Alla mattina nell'Aula magna Manodori dell'Università in viale Allegri (ore 10) il convegno su "Criminalità, mafie e terrorismi: una sfida globale" con il prefetto Ruberto, il presidente Manghi, il sindaco Vecchi e un pool di magistrati di rilievo: il procuratore generale presso la Corte d'Appello di Bologna Ignazio De Francisci, il procuratore capo del Tribunale di Catanzaro Nicola Gratteri, la sostituto procuratore della Repubblica del Tribunale di Palermo Giorgia Spiri e il consigliere presso la Corte d'Appello di Palermo Mario Conte. Nel pomeriggio (Auditorium del Credem in via Emilia San Pietro, ore 17.30) il dibattito promosso in collaborazione con l'Ordine dei commercialisti su "Il consulente nel mondo economico" che, oltre allo stesso Gratteri, vedrà intervenire il professore di Etica delle Professioni dell'Università Luiss di Roma Samuele Sangalli e il presidente dell'Odec di Reggio Emilia Corrado Baldini.

Completano il programma dell'ultima giornata l'incontro sul tema " Lo sport: luogo di incontro, di regole e passioni" con il giornalista Flavio Tranquillo alla scuola media Balletti di Quattro Castella (ore 9); il dibattito su "Regole per lo sport, regole per la vita" con il consigliere presso la Corte d'Appello di Palermo Mario Conte e lo stesso Tranquillo al centro culturale Mavarta di Sant'Ilario (ore 15) e le premiazioni del VII concorso letterario "Ginetto Tosi" con la giornalista e scrittrice Angela Iantosca nella Sala Antico portico al Palazzo ducale di Guastalla (ore 18). Ai tre appuntamenti porteranno il loro saluto i sindaci Andrea Tagliavini, Marcello Moretti e Camilla Verona.


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A "Noicontrolemafie" l'inedito dialogo sulla legalità tra i ragazzi e il prefetto Raffaele Ruberto, il presidente della Provincia Giammaria Manghi e il sindaco Luca Vecchi.

Reggio Emilia, 7 aprile 2017

Come fa la mafia a insinuarsi nella politica e cosa possiamo fare noi ragazzi per contrastarla, ma anche richieste di maggiore sicurezza (o senso di sicurezza) - con più forze dell'ordine ed anche più...illuminazione – e certezza della pena per chi delinque. Queste le principali domande che gli studenti reggiani hanno posto ieri mattina al prefetto di Reggio Raffaele Ruberto, al presidente della Provincia Giammaria Manghi e il sindaco Luca Vecchi nel corso dell'inedito dialogo sui temi della legalità che al teatro Re-Giò ha messo di fronte scuole e istituzioni.

"Un confronto diretto che è molto praticato in Nordamerica" - ha spiegato il regista della mattinata, il direttore scientifico di "Noicontrolemafie" Antonio Nicaso, che come noto da anni vive e lavora a Toronto – al quale i rappresentanti delle tre massime istituzioni reggiane si sono prestati con grande convinzione e passione.
Dopo il saluto della presidente dell'Istituto Cervi Albertina Soliani - che ha offerto ai ragazzi l'esempio "di questa gloriosa famiglia che aveva messo un mappamondo sul suo primo trattore perché i Cervi volevano trasformare la terra e la nostra agricoltura, ma volevano anche cambiare il mondo per renderlo più giusto e migliore" - sono stati cinque studenti del Chierici ad iniziare "l'interrogatorio".

Al prefetto Raffaele Ruberto il compito di rispondere ai quesiti relativi alle richiesta di certezza della pena ("Il progetto di riforma del processo penale, già approvato dal Senato, fa ben sperare perché si possano tenere in carcere in attesa di giudizio persone che turbano le coscienze e il vivere civile" ha detto) e soprattutto di maggiore sicurezza: "In realtà – ha risposto il prefetto – le statistiche dimostrano che rispetto al 1995, ovvero ad un periodo che molti vostri genitori ricordano probabilmente come una sorta di età dell'oro, furti e scippi nel Reggiano sono diminuiti. Certo, tutti noi vorremmo poter disporre di maggiori forze dell'ordine, ma anche il Governo ha meno denaro per nuove assunzioni: siamo però abituati a fare di necessità virtù, e a Reggio ogni giorno ci sono comunque 6 pattuglie in azione, ed è un numero importante che non tutte le province dell'Emilia-Romagna riescono a garantire".

"La sicurezza, che è un diritto costituzionalmente garantito, ha però bisogno del concorso di tutti. Oggi si parla di sicurezza integrata e partecipata: integrata perché non si sono solo le forze di polizia, ma anche i sindaci che hanno grandi competenze; partecipata perché anche i cittadini, anche voi, dovete dare una mano concreta innanzitutto segnalando, denunciando e reagendo", ha aggiunto il prefetto annunciando a breve l'attivazione di un numero unico – il 112 – per le segnalazioni dei cittadini e rivolgendo un accorato appello ai giovani: "Vivete in una provincia civile e prospera nonostante la crisi, dovete difendere questo modello di società democratica e civile con senso di partecipazione e di cittadinanza attiva: il futuro è nelle vostre mani ragazzi, usatelo bene!",

Ai due esponenti delle istituzioni più politiche la risposta agli interrogativi sul "come e perché la mafia riesce a insinuarsi anche nelle alte sfere". "E' una domanda che ci poniamo anche noi, ed è uno dei motivi per cui tutti gli anni insieme alle scuole promuoviamo questa settimana della legalità – ha risposto il presidente della Provincia, Giammaria Manghi - Anche io mi sono messo a scuola per cercare di capire come le mafie si siano insediate nel nostro territorio e umilmente vi dico quello che ho capito:ovvero che, per riuscirci, devono avere la disponibilità delle persone alle quali si propongo scambi e favori, stimolando le debolezze delle persone in cerca di gloria, potere e denaro. E se si è davvero deboli, allora si finisce per entrare in circuito malato e perverso dal quale si fa poi fatica ad uscire e i mafiosi, che oggi non si presentano certo con coppola e lupara, ma con i colletti bianchi, riescono a penetrare nella politica e nell'economia.
"E' vero che anche il processo Aemilia dimostra che grandi penetrazioni nella politica reggiana non ci sono state, ma dobbiamo comunque tenere sempre la guardia alta – ha concluso Manghi - Il primo nostro compito è la tutela di una comunità figlia di una terra che ha dato origine alla bandiera italiana e ha fatto la Resistenza: abbiamo il dovere di lasciare le istituzioni e le comunità come ci sono state consegnate, piene di valori positivi che segnano il nostro vivere comune".

Sulla necessità di un impegno collettivo per sicurezza e legalità ha insistito anche il sindaco Luca Vecchi che dopo essersi presentato "come uno di voi, nato e cresciuto in una famiglia normale: ho fatto le elementari in campagna, le medie all'Einstein, lo Scaruffi e l'Università a Modena", ha ricordato l'importanza di "riconoscere il valore dell'impegno per la cosa comune, che appartiene a tutti e non a uno in particolare". La mafia si può arginare solo "con i nostri comportamenti individuali quotidiani, opponendoci alla cultura delle furbizia che vede il mio interesse venire prima di ogni altra cosa e che porta a scollegarmi dalla dimensione della comunità e delle regole, finendo per interessarmi solo dei miei affari".
Dal presidente della Provincia e dal sindaco Vecchi, infine, un doppio invito ai ragazzi: "Rispettare sempre le regole, e questo è molto più semplice se ci si sente parte di contesto collettivo a partire dalla vostra scuola, ma anche conoscere e stare vicini alle istituzioni, che rappresentano il cardine della vita comunitaria – hanno detto - Non ci riferiamo ovviamente alle nostre persone, a chi è chiamato a pro tempore a rappresentarle, ma alle istituzioni che domani magari saranno governate da qulcuno di voi: oggi purtroppo c'è una forte tentazione a non riconoscere le istituzioni, ma senza di esse ci sono solo caos e disordine, voi dovete cercare di conoscerle e stare, di dare suggerimenti, stimolarle e collaborare perché non c'e società matura nel quale non si riconosca il ruolo delle istituzioni democraticamente elette".

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Con la targa 'Legalità militante a scuola-Laboratori per crescere' per il protagonismo di studenti, docenti e dirigenti nello sviluppo della cittadinanza attiva contro le diverse forme di illegalità.

Reggio Emilia, 5 aprile 2017

Sei scuole superiori hanno ricevuto ieri mattina nell'Aula magna dell'Università – nel corso della seconda giornata di "Noicontrolemafie", il Festival della legalità promosso per il settimo anno dalla Provincia e dai Comuni reggiani – la targa "Legalità militante a scuola - Laboratori per crescere". Il riconoscimento, che premia il protagonismo di studenti, docenti e dirigenti nello sviluppo della cittadinanza attiva contro le diverse forme di illegalità e mafia, è andato ai licei Ariosto-Spallanzani e Matilde di Canossa, al liceo artistico "Chierici", all'istituto professionale "Galvani-Iodi", allo "Zanelli" e al Convitto nazionale "Corso" di Correggio.

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La cerimonia di premiazione è avvenuta al termine del convegno "Etica, professioni & responsabilità sociale: una coniugazione possibile?" al quale hanno preso parte Corrado Baldini, presidente del Consiglio dell'Ordine dei commercialisti di Reggio; il direttore scientifico di "Noicontrolemafie" Antonio Nicaso; Ignazio De Francisci, procuratore generale presso la Corte d'Appello Di Bologna; Alessandra Dino, docente di Sociologia giuridica dell'Università di Palermo; il commercialista reggiano e Ifac Global Ambassador Giancarlo Attolini e la coordinatrice della Commissione Scuola dell'Anpi provinciale Fiorella Ferrarini. A consegnare le targhe lo stesso presidente Baldini insieme a Nicaso e alla responsabile educativa del progetto Noicontrolemafie Rosa Frammartino. Presenti circa 160 studenti, compresa una classe della Filippo Re.

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Il programma di mercoledì 5 aprile

La terza giornata di "Noicontrolemafie" propone al mattino al cinema Cristallo di Reggio (ore 10) il convegno "Cos'è la mentalità mafiosa? E la pedagogia criminale? Pedagogia della responsabilità & falsi miti": dopo l'introduzione di Antonio Nicaso, interverranno don Giacomo Panizza, sacerdote, scrittore e fondatore della Comunità Progetto Sud; Mariarosa Russo, preside dell'istituto superiore Piria di Rosarno di Reggio Calabria; Antonello De Oto, docente di Diritto delle Religioni presso l'Università di Bologna e la responsabile educativa del progetto Noicontrolemafie Rosa Frammartino. Nell'occasione il presidente della cooperativa sociale L'Ovile e del Consorzio Oscar Romero, Valerio Maramotti, premierà con la biblioteca "Legalità & Cittadinanza consapevole" le scuole "Filippo Re", "Aldo Moro", "Scaruffi-Levi-Tricolore", "Secchi"e "D'Arzo" di Montecchio.

Sempre alle 10 al teatro Herberia di Rubiera Laboratorio di pedagogia teatrale con gli studenti della scuola media Fermi a cura di Alessandro Gallo e "Io pretendo la mia felicità", laboratorio di pedagogia teatrale con dieci studenti del liceo Margherita di Palermo.
"Valori di comunità e libera impresa. La resistenza alle mafie: imprenditori, associazioni categoria, credito bancario e imprenditoria giovanile" è invece il tema del confronto che si terrà invece domani pomeriggio alle 17 nella sala convegni di Confcooperative Reggio Emilia, in largo Gerra 1. Al confronto interverranno Matteo Caramaschi, presidente di Confcooperative Reggio Emilia, Giuseppe Guerini, presidente nazionale di Federsolidarietà/Confcooperative (che parlerà delle buone prassi cooperative in ordine alla mutualità, presenza sul territorio e bene comune), Antonio Nicaso della Queen's University nonché direttore scientifico del Festival della legalità, Stefania Pellegrini, direttore del Master sulla gestione e riutilizzo dei beni confiscati della Università Alma Mater di Bologna, Stefano Cerrato, dirigente per il terzo settore del Banco BPM (che tratterà i temi legati all'etica negli investimenti per il Terzo settore) e Vincenzo Linarello, presidente e fondatore del Consorzio Goel di Roccella Jonica, cooperatore e testimone, attraverso l'attività imprenditoriale nella Locride, della possibilità di contrasto e alternativa alla malavita organizzata.

Alle 18 al Palazzo dei Principi di Correggio dibattito "Sport, regole, comportamenti, rischi" con il capitano Gianfranco Di Sario, comandante dei Carabinieri Nas di Parma, mentre alle 21 nella Sala Consigliare di Rubiera in via Emilia Est 5 "Quando i mafiosi offrono 'protezione'", con l'analisi di Antonio Nicaso e il racconto di Ignazio Cutrò, imprenditore e presidente dell'Associazione nazionale testimoni di giustizia
Sempre oggi secondo dei tre seminari con attestato di partecipazione per dirigenti e docenti: nella Sala delle colonne del liceo artistico Chierici in via Nobili a Reggio (ore 15) si parlerà di "Giovani che costruiscono futuro: la scuola come laboratorio di riscatto" con Mariarosaria Russo, preside della scuola Piria di Rosarno affidataria della gestione di beni confiscati alla 'ndrangheta.

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Presidente di Provincia e sindaci in aula per testimoniare la vicinanza e il senso di gratitudine della comunità reggiana "a una servitrice dello Stato che ha aperto una stagione importante".

Reggio Emilia, 5 aprile 2017

Prima, al momento del suo ingresso in aula, si sono alzati tutti in piedi. Poi, alla prima pausa dell'udienza, hanno voluto abbracciarla e stringerle la mano per farle sentire anche "fisicamente" la vicinanza e il senso di gratitudine della comunità reggiana per il prezioso e coraggioso lavoro svolto. Così il presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi e tanti sindaci o assessori reggiani – tutti rigorosamente con fascia blu o tricolore - hanno voluto testimoniare la propria solidarietà all'ex prefetto Antonella De Miro, chiamata ieri a deporre sul banco dei testimoni al processo Aemilia.

"Abbiamo voluto riaffermare l'apprezzamento e la vicinanza delle istituzioni reggiane a questa servitrice dello Stato che ha aperto una stagione importante per la nostra comunità, come il processo Aemilia sta dimostrando - ha dichiarato il presidente Manghi – Come lei stessa ha dichiarato in aula, nonostante i tanti momenti difficili ed anche drammatici l'ex prefetto di questa terra ha un bel ricordo e questa terra la accoglierà sempre con grande stima ed affetto"
La Provincia di Reggio Emilia, come noto, si è costituita parte civile al processo Aemilia insieme ai Comuni di Bibbiano, Brescello, Gualtieri, Montecchio e Reggiolo come "persone offese e danneggiate rispetto a tutti i capi di imputazione che hanno ad oggetto i delitti commessi nel territorio del rispettivi enti o la cui manifestazione abbia comunque arrecato un danno all'ente stesso".

Anche ieri il presidente Manghi, con i sindaci o loro rappresentanti, era in aula al fianco dell'avvocato Salvatore Tesoriero del Foro di Bologna. Nelle prossime settimane lo stesso presidente Manghi sarà chiamato a deporre "per spiegare dinnanzi al Tribunale e dunque alla comunità quali sono le ragioni per cui le amministrazioni locali reggiane, insieme alla Regione ed allo stesso Comune capoluogo, hanno intentata una causa che non ha precedenti e per ribadire l'impegno delle istituzioni nel rifiutare e contrastare qualsivoglia forma di prevaricazione e di infiltrazione da parte della criminalità organizzata".


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