Il peso della burocrazia è ritenuto dal 75% delle imprese una causa della crisi: i risultati di un'indagine CNA su un campione di 2.400 imprese. Riforma di fisco, lavoro e PA sono le azioni prioritarie per incrementare la competitività del Sistema-Italia -
Reggio Emilia, 12 novembre 2014 -
Non solo fisco, credito, costo del lavoro, energia e innovazione: a pesare sulla capacità delle imprese di agganciare la ripresa incide pesantemente anche il carico burocratico. Un sondaggio CNA ha cercato di "misurare" l'impatto sulle aziende della burocrazia non tanto in termini economici, ma di percezione degli imprenditori. 2.400 le imprese coinvolte, molte di queste sul nostro territorio, per i tre quarti delle quali la burocrazia è tra i principali fattori responsabili della decrescita economica dell'Italia.
Burocrazia intesa, per la maggioranza degli intervistati (il 72%) come complessità degli adempimenti.
"A soffrire la burocrazia sono soprattutto le micro imprese (fino a 10 addetti) - spiega il Presidente provinciale CNA Nunzio Dallari - per le quali l'assolvimento degli adempimenti appare spesso insostenibile e non proporzionato rispetto alla loro dimensione. Tra queste hanno maggiori difficoltà soprattutto le imprese che operano nei settori gravati da una maggiore regolamentazione, come istallazione e impianti, autoriparazione e servizi alle imprese, e/o che hanno sofferto di più la crisi, anche perché svolgono la loro attività prevalentemente nel mercato domestico, come le costruzioni".
La difficile comprensibilità delle norme sottrae un tempo rilevante all'attività aziendale: per il 41,8% delle imprese, si arriva fino a tre giorni al mese (24 ore lavorative) ma nel 30,7% dei casi, vengono impiegate fino a 5 giornate al mese (40 ore lavorative). Tempo che significa maggiori costi. Sistri, responsabilità solidale negli appalti e spesometro sono considerati gli adempimenti più odiosi e complicati (soltanto per l'adempimento degli obblighi inerenti responsabilità solidale le imprese affrontano un costo calcolato in 1,2 miliardi di euro).
"Una situazione che negli ultimi anni non è certo migliorata - continua Dallari - visto che il 75% delle imprese ha una percezione negativa delle presunte operazioni di semplificazioni introdotte dai governi che si sono succeduti negli ultimi sei anni. Ma c'è fiducia nel futuro, considerando che un'impresa su due ritiene che l'attuale governo potrà ridurre significativamente il carico burocratico che grava sul sistema produttivo".
Di certo c'è che il livello di informatizzazione delle PA è giudicato del tutto inadeguato rispetto alle necessità delle imprese da circa il 53% di esse. L'inadeguatezza del livello di informatizzazione della PA si evince anche dalla capacità di interagire on-line con l'operatore pubblico: in media, solo un'impresa su tre (quasi il 30%) riesce a sbrigare più della metà delle pratiche per via telematica. Ecco perché gli imprenditori sono concordi nel ritenere che la riforma della Pubblica Amministrazione sia tra gli obiettivi da perseguire prioritariamente nei prossimi mesi e che l'innalzamento del livello di informatizzazione non sia rinviabile.
Il giudizio critico sulla burocrazia trova conferma quando agli imprenditori viene chiesto di elencare le riforme dell'agenda di Governo ordinandole per priorità in un ventaglio ristretto di materie cruciali nella vita delle imprese: il fisco, il lavoro, la giustizia e, per l'appunto, la PA. In cima alle aspettative delle imprese ci sono le riforme del fisco e del lavoro.
Per il Presidente CNA: "Si tratta di un risultato scontato: il peso del fisco sulle imprese italiane, che secondo stime CNA può raggiungere in alcuni casi il 74,4%, è tra i più alti d'Europa e lo stesso vale per il costo del lavoro. È invece sorprendente che la necessità di riformare in tempi brevi la PA trovi il consenso di una quota non irrilevante di imprenditori (il 14,4%), a conferma della consapevolezza che lo snellimento della pubblica amministrazione rappresenti un fattore strategico per incrementare la competitività del Sistema-Italia".
Insomma, abbattere la burocrazia non è solo un atto dovuto, ma un'azione concreta per contribuire ad uscire dalla crisi e ridare fiducia alle imprese. La risposta di CNA è in un decalogo presentato nei giorni scorsi dal Presidente nazionale CNA Daniele Vaccarino al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione Marianna Madia.
Le dieci proposte CNA per la semplificazione:
Riforma del Titolo V della Costituzione
Istituzione di un'Agenzia per la qualità della legislazione come negli USA, in Germanio e in Gran Bretagna
Revisione dello stock legislativo per eliminare norme complesse e disorganiche
Rendere la "legislazione amica" con tre interventi annuali in favore delle pmi
Riformare le ispezioni e i controlli per renderli più efficienti, più efficaci, meno onerosi
Realizzare a pieno le "Agenzie per le imprese"
Standardizzare i sistemi informatici e la modulistica per la piena efficienza degli Sportelli Unici per le Attività Produttive
Realizzare l'Agenda digitale e la digitalizzazione dell'amministrazione
Rendere la giustizia più efficiente
Usare il credito d'imposta per evitare il ribaltamento sulle PMI degli oneri amministrativi
(Fonte: ufficio stampa CNA RE)
Il direttore CNA, Fabio Bezzi: "Serve più dialogo tra fisco e imprese e un sistema sanzionatorio che punisca i veri evasori e non penalizzi i più piccoli" -
Reggio Emilia, 6 novembre 2014 -
È di pochi giorni fa la notizia annunciata dal nuovo direttore dell'Agenzia nazionale delle Entrate Rossella Orlandi dell'arrivo della "cooperative compliance", un nuovo strumento che prevede la possibilità, tramite adesione "volontaria", di essere seguiti dal fisco per avere certezze tributarie sui comportamenti da seguire. "Una bella idea – commenta il Direttore generale CNA Fabio Bezzi – se non fosse che questo strumento è destinato solo alle grandissime imprese. Non bisogna dimenticare che in Italia su oltre 4,4 milioni di imprese extra-agricole, il 99,9% è costituito da Micro PMI e di queste la quasi totalità (95%) hanno meno di 10 dipendenti.
Nelle Micro PMI italiane trova impiego l'81% dell'occupazione totale e si produce il 71,3% del valore aggiunto. Perché non andare incontro anche ad artigiani, professionisti e pmi che più delle grandi imprese sono penalizzate da crisi, difficoltà di accesso al credito, mancanza di liquidità, elevata pressione fiscale e caos negli adempimenti burocratici?".
Negli ultimi anni chi fa impresa non ha solo subito la crisi, sta ancora facendo i conti con un nuovo modo di stare sul mercato, dove calano i fatturati, il portafoglio ordini è a "vista" o nel migliore dei casi a breve, le marginalità si riducono giorno dopo giorno. In questo contesto i parametri di controllo risultano per lo più inadeguati, quando non dannosi. Se il mondo è cambiato per le imprese, deve coerentemente cambiare anche nei meccanismi di controllo.
"Avevamo accolto con interesse – continua il direttore Bezzi - le dichiarazioni di Rossella Orlandi al momento del suo insediamento su un cambio di rotta nella gestione dei controlli sull'evasione fiscale per un atteggiamento più equo del fisco nei confronti delle imprese. Purtroppo nell'ultimo anno stiamo assistendo a controlli a tappeto, che utilizzano parametri non adeguati alla realtà che vivono gli operatori, rischiando di mettere a rischio imprese e posti di lavoro".
Da tempo CNA chiede un fisco più semplice e più attento al valore sociale del fare impresa, un sistema fiscale che attragga gli investimenti e faciliti le aggregazioni d'impresa, che permetta agli onesti di pagare il giusto e impedisca agli evasori di professione di continuare nel loro atteggiamento che danneggia i mercati e crea concorrenza sleale.
"Quello che non funziona – sostiene Fabio Bezzi - è il rapporto tra fisco e contribuente: gli imprenditori hanno il diritto di non sentirsi "aggrediti" dal Fisco". Serve più dialogo e un sistema sanzionatorio meno schizofrenico. L'incertezza di norme e regole con cui hanno a che fare i contribuenti e i loro consulenti, con correzioni e modifiche dell'ultimo momento vicino alle scadenze per i pagamenti, addirittura dell'ultima ora a fine anno, costituisce un dispendio notevole per le imprese in termini di tempo e di maggiori oneri economici".
"Come Associazione – conclude il direttore della CNA provinciale - siamo in prima linea per la legalità; questo non ci deve impedire di scendere al fianco dei nostri imprenditori nel sottolineare le difficoltà e gli ingranaggi non funzionanti di un sistema che è ancora lontano da quel principio di equità e trasparenza fondamentale per non penalizzare sempre i più piccoli con un livello di prelievo fiscale divenuto ormai insostenibile. Nei giorni scorsi abbiamo presentato le nostre istanze alla direzione provinciale dell'Agenzia. Le rassicurazioni verbali ci hanno fatto piacere, ma non sono più sufficienti. Ci aspettiamo che alle parole corrisponda un vero cambio di rotta nei fatti".
(Fonte: ufficio stampa CNA RE)
Venerdì 7 novembre in Via Maiella l'incontro informativo di CNA Fita Reggio Emilia e Modena sulle diverse tipologie contrattuali per le ditte di autotrasporto con dipendenti e le opportunità offerte dal contratto collettivo nazionale di lavoro -
Reggio Emilia, 6 novembre 2014 -
Le diverse tipologie contrattuali per le ditte di autotrasporto con dipendenti e le opportunità offerte dal contratto collettivo nazionale di lavoro con particolare riferimento all'orario di lavoro per gli autisti sono i temi al centro dell'incontro promosso da CNA Fita Reggio Emilia insieme a CNA Fita Modena venerdì 7 novembre alle ore 20.30, presso la sede provinciale di CNA Reggio Emilia in via Maiella, 4.
Alla serata prenderanno parte Nunzio Dallari, Presidente provinciale CNA, Aldo Bondi Presidente provinciale CNA Fita e Franco Casadei, Presidente CNA FITA Modena.
"Particolarmente interessante per gli autotrasportatori – spiega Aldo Bondi – è la possibilità di utilizzo dell'orario di lavoro discontinuo. Questo consente, a parità di retribuzione mensile ordinaria, l'applicazione di un orario settimanale di 47 ore anziché 39 ore. La differenza tra le 39 e 47 ore settimanali è basata sul principio che il tempo di lavoro effettivo del dipendente non coincide con il tempo messo a disposizione dell'impresa dal dipendente stesso".
Ad esempio, non sono ore lavoro i tempi di attesa per carico/scarico della merce se l'autista è lasciato libero dalla custodia del mezzo o le pause obbligatorie dopo 4,5 ore di guida. CNA Fita Reggio Emilia, già da tempo, mette le aziende associate a conoscenza di tale possibilità, che consente una corretta applicazione dell'orario di lavoro e di conseguenza una riduzione degli straordinari.
"Per il riconoscimento della discontinuità – continua il Presidente Bondi - occorrono i requisiti definiti dal CCNL di categoria e un accordo sindacale. Tale normativa e la sua applicazione sono ancora poco conosciute, ecco perché abbiamo ritenuto necessario approfondire questi argomenti in un incontro dedicato".
Scopo della serata, che avrà un taglio estremamente pratico, sarà infatti quello di informare le imprese su quali tipologie contrattuali applicare nella gestione del personale in base alla propria situazione aziendale. Magda Spagni, Resp. CNA legislazione del lavoro e libri paga, parlerà di lavoro accessorio, associazioni in partecipazione, appalto e somministrazione transnazionale e lavoro intermittente, mentre Barbara Turini, Resp. CNA servizi sindacali, affronterà il tema dell'orario discontinuo.
Un'opportunità importante di aggiornamento e formazione che CNA estende anche ai non associati.
Per maggiori informazioni rivolgersi alla Responsabile CNA Fita Reggio Emilia Nilde Montemerli, Tel. 0522-511666 email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
(Fonte: ufficio stampa Cna Re)
A Reggio nel primo semestre 2014 calano ancora fatturato complessivo (-8,3%) e investimenti (-16,1%). Il settore manifatturiero quello più in perdita (-16,3%), crescono i trasporti (+7,6%)
Reggio Emilia, 5 novembre 2014 -
Se le imprese che hanno fatto rete sorridono, per il resto le piccole aziende dell'Emilia Romagna hanno ben pochi motivi per essere soddisfatte in questo 2014: tutti negativi gli indici di fatturato complessivo (-8,6%), investimenti (-1,3%), export (-21,1%) e consumi (-7%). E' questa la sintesi dei risultati del progetto "Distretti 2" e dell'analisi congiunturale sull'Osservatorio regionale di CNA Emilia Romagna Trender per il primo semestre 2014, presentati in un convegno promosso dalla CNA regionale al Museo del Patrimonio Industriale di Bologna.
La nostra regione è la seconda in Italia per numero di contratti di rete, sono 1.107 le imprese che hanno utilizzato questa nuova forma di aggregazione, solo la Lombardia fa meglio con 1.997 imprese. I benefici del fare network tra imprese sono testimoniati dai risultati del progetto "Dai distretti produttivi ai distretti tecnologici 2" avviato nel 2011 da diversi soggetti, col finanziamento della Regione Emilia Romagna e il Ministero dello Sviluppo Economico. Questo progetto ha prodotto 93 nuove reti che hanno coinvolto complessivamente 281 imprese praticamente di tutti i settori, di cui 118 micro e piccole aziende. Ben 42 le imprese di Reggio Emilia aderenti al progetto.
"Un esempio eccellente – commenta il Presidente provinciale CNA Nunzio Dallari - dell'importanza per i più piccoli di unirsi in consorzi e aggregazioni per affrontare e superare la crisi. Anche CNA Reggio Emilia è in prima linea nella promozione delle reti d'impresa, un'arma vincente nel mercato domestico e soprattutto internazionale".
Ma di buone notizie per le piccole imprese dell'Emilia-Romagna non ce ne sono altre. Per le aziende con meno di 20 addetti il primo semestre 2014 segna l'aggravarsi della crisi, tutti gli indicatori registrano decise diminuzioni nel confronto col primo semestre 2013: il fatturato interno cala dell'8,3%, quello per conto terzi del 10,2%. Dal 2008, anno in cui è esplosa la crisi, quelli del 2014 sono i dati peggiori.
Sul piano provinciale il 2014 si apre con un'ulteriore diminuzione del fatturato complessivo (-8,3%), la quinta consecutiva, mentre calano in misura inferiore le componenti del fatturato nazionale (-7,8%) e in conto terzi (-4,1%).
Calano ancora gli investimenti (-16,1%) dopo il crollo di fine 2013 (-44,9%) così come le spese per retribuzioni (-14,2%). Continuano decisamente a crescere, invece, le spese per formazione (+48%) e quelle per assicurazioni (+12,1%).
Il prolungarsi della crisi riguarda soprattutto il manifatturiero (-16,3%) con particolare riferimento ai settori della meccanica (-15,8%) e del sistema moda (-16,5%); per il legno mobile il calo del fatturato è anch'esso intenso (-10,8%) ma segue ad un aumento registrato a fine 2013. Nel terziario, sono in perdita soprattutto le riparazioni veicoli (-12,9%), poi i servizi a persone e famiglie (-1,7%), mentre riprende a crescere il fatturato dei trasporti (+7,6%).
"Uno scenario sconfortante – conclude il Presidente Dallari - che a sei anni dal boom della crisi deve far riflettere su quanto poco è stato fatto e quanto resta da fare in tempi strettissimi per salvare quell'imprenditorialità diffusa costituita da micro e piccole imprese, che pur rappresentando oltre il 90% del Pil italiano, sono agonizzanti sotto il peso di una pressione fiscale altissima e adempimenti burocratici onerosi in termini di tempi e costi. Basterebbe cominciare da riforme sostanziali su fisco e PA per ottenere i primi risultati positivi".
(Fonte: ufficio stampa CNA RE)
Grazie a CNA Industria oltre cento imprese hanno ricevuto un vademecum per colpire il debitore a 360°. Se la prima regola è quella di conoscere le credenziali del cliente prima di vendere, alcune clausole contrattuali rafforzano i diritti di chi deve essere pagato -
Reggio Emilia, 29 ottobre 2014 -
Informarsi bene sulle credenziali del cliente prima di concludere contratti di vendita. È questo il primo passo da fare per tutelare il credito aziendale, emerso nell'incontro promossa da CNA Industria al Classic Hotel di Reggio Emilia. L'Avv. Nino Giordano Ruffini, Avvocato in Reggio e Parma, ha spiegato davanti a una platea oltre cento imprenditori, alcuni semplici accorgimenti da adottare sia in via preventiva che in fase di recupero credito: "È possibile colpire il debitore a 360° agendo nel passato, nel presente e nel futuro. Nel passato con un'azione revocatoria sui beni in possesso negli ultimi 5 anni; nel presente, privilegiando il pignoramento dei crediti; nel futuro con un'azione surrogatoria, ovvero sostituendosi al debitore nella riscossione di un credito".
La sottoscrizione di clausole di tutela, il diritto di sospensione della prestazione, i decreti ingiuntivi esecutivi, l'assicurazione dei crediti, il patto di riservato dominio, tentare di far valere la legge italiana quando si vende all'estero. Sono alcuni degli strumenti che le imprese hanno a disposizione per tutelarsi rispetto a chi compra pensando di non pagare.
"Nel contesto di crisi economica in cui le imprese si trovano ad operare – ha dichiarato nel suo intervento il Presidente provinciale CNA Industria Rodolfo Manotti - insistere sulla tutela del credito in sede preventiva, prima che nasca il problema, conoscendo gli accordi volti a garantire il pagamento, le clausole contrattuali di tutela, il riconoscimento del debito e l'eventuale sospensione della fornitura ad un cliente moroso, è una strategia vincente. Abbiamo voluto fornire, alle oltre 1000 imprese che fanno parte di CNA Industria, un'opportunità concreta per capire che oggi occorre tutelarsi di più, meglio e prima".
"Gli insoluti sono un rischio – ha sottolineato il Presidente provinciale CNA Nunzio Dallari - che le imprese non possono assolutamente permettersi. CNA Industria è nata per dare voce alle tante imprese industriali del territorio, che hanno esigenze e problematiche ad hoc rispetto al target artigiano e alle micro e piccole aziende familiari e l' iniziativa di questa sera è un modo per fornire conoscenze e competenze utili per una gestione aziendale efficace. CNA sostiene fortemente il progetto di CNA Industria per dare una voce crescente alle imprese del raggruppamento nei confronti delle Istituzioni Locali".
"Continueremo a lavorare dal fronte della rappresentanza – ha concluso il Presidente Manotti - per avere un peso crescente e fare massa critica, sostenendo le esigenze di liquidità e di credito oltre a quelle dei mancati pagamenti, per far fronte agli investimenti e alle sfide di un mercato in perenne evoluzione. A tal ragione l'agenda di CNA Industria ha già un appuntamento organizzato in collaborazione con CNA Produzione il prossimo 2 dicembre per affrontare i temi delle reti di impresa, le evoluzioni normative e le testimonianze degli imprenditori che hanno unito le forze per un progetto comune".
(Fonte: ufficio stampa CNA RE)
Al centro 'Il Volo' inaugurate 12 postazioni flessibili per il "professionista dell'era digitale" targate CNA. Dallari, CNA: "Condivisione di spazi e contaminazioni professionali al servizio della città e degli imprenditori del domani" -
Reggio Emilia, 28 ottobre 2014 -
Professionisti, free lance e imprenditori ora hanno tutti gli strumenti per far decollare la propria attività, grazie alla condivisione di postazioni di lavoro a prezzi contenuti e la creazione di network professionali. Venerdì pomeriggio al Centro direzionale "Il Volo", in Largo Giambellino 18 a Reggio Emilia, è stato infatti inaugurato COWOCNA, il progetto di CNA Reggio Emilia che ha aperto il primo spazio coworking della città, con 12 postazioni di lavoro in due locali per un totale di 250 mq aperti 24 ore al giorno, 7 giorni su 7.
"Siamo molto orgogliosi di essere stati i primi a Reggio Emilia a sperimentare il coworking – ha dichiarato Nunzio Dallari, Presidente provinciale CNA – una nuova modalità di lavoro che va incontro alle esigenze di tanti giovani neolaureati, professionisti, lavoratori autonomi, start up e imprenditori che hanno bisogno di spazi di lavoro flessibili e attrezzati e soprattutto di ambienti creativi per condividere idee e professionalità. CNA vuole essere al fianco di chi ragiona anticipando i bisogni del domani, quel domani che non è più proiettato solo al mercato domestico ma sempre più integrato in un mercato internazionale".
Dopo lo spazio coworking nella nuova filiale del centro storico – sotto la Galleria Cavour 7C/D, CNA raddoppia e mette a disposizione locali attrezzati con WiFi, banda larga, dehor, stampanti, sale riunioni, aree ristoro e tutto quello che serve per il "professionista dell'era digitale".
Al taglio del nastro era presente l'Assessore all'Agenda Digitale Comune di Reggio Emilia Valeria Montanari che ha parlato di "Un nuovo modello culturale da costruire attraverso la contaminazione delle professionalità. Il coworking è la tessera di un mosaico che ha la funzione di stimolare un'innovazione sociale per dare nuovo respiro all'economia e alla collettività".
Nel corso della serata, sono intervenuti anche Manuel Villa, Presidente CNA Giovani Imprenditori Reggio Emilia, Francesco Bombardi, Creatore e Direttore del Fab Lab di Reggio Emilia e tanti startupper e coworker che hanno presentato le loro esperienze e "filosofie di lavoro" davanti ai tanti imprenditori e giovani presenti.
Stefano Pavani, Responsabile Progetto COWOCNA per CNA Reggio Emilia, ha sottolineato l'importanza dell'aspetto relazionale parlando di "coworking umano" in grado di: "Costruire network tra persone che sono costrette a lavorare a casa, al bar o in biblioteca, facendole uscire dall'isolamento e creando le condizioni ideali per far nascere nuove forme di cooperazione. COWOCNA è una sfida alla quale invitiamo tutti i professionisti che vogliono mettersi in gioco e che siamo pronti a sostenere con la creazione di tanti eventi e iniziative per allargare sempre di più la rete di coworkers. Cominciamo subito sabato 25 ottobre con il Linux Day".
Chi ha partecipato alla presentazione del progetto potrà inoltre partecipare alla settimana di prova OpenCowo totalmente gratuita dal 27 al 31 ottobre 2014.
Per informazioni Rif. Stefano Pavani, Responsabile del progetto Tel. 0522 356262 e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
(Fonte: ufficio stampa CNA RE)
CNA incontra il Presidente dell'Unione dei Comuni Enzo Musi e si impegna a fare sistema con istituzioni, enti locali e forze dell'ordine -
Reggio Emilia, 27 ottobre 2014 -
"Non bastava la crisi a mettere in difficoltà artigiani e imprenditori. I recenti fatti di cronaca parlano di un'escalation di furti nella zona Val d'Enza che si connotano come veri e propri assalti non casuali. Bene, dunque, l'idea del Sindaco di Canossa Enzo Musi di partire subito con un progetto sperimentale di "videosorveglianza intelligente". Una risposta rapida e concreta a una situazione ormai insostenibile per le imprese". Questo il commento di Giorgio Francia, Presidente CNA dell'Area Val D'Enza, dopo l'incontro con il Presidente dell'Unione dei Comuni della Val d'Enza, nonché Sindaco di Canossa Enzo Musi.
CNA ha valutato con attenzione il progetto riguardante l'installazione di 3 telecamere di nuova generazione, in grado di leggere le targhe dei veicoli e inviare in tempo reale delle segnalazioni alle centrali in caso di anomalie, ad esempio per mezzi rubati o senza assicurazione.
"L'idea ci è sembrata da subito interessante – continua Francia - perché cerca di sfruttare le nuove tecnologie in un contesto in cui ci sono sempre meno uomini e risorse, e a costi che diventano sempre più accessibili. Ciò non significa abbandonare il sistema delle telecamere diffuse che continua a svolgere un'importante funzione di deterrenza, ma integrarle con un sistema innovativo in grado di aiutare le indagini con azioni di prevenzione attiva".
"Abbiamo fiducia nell'esito positivo di questo progetto – ha aggiunto Musi - che partirà con il piazzamento delle telecamere a Montecchio, Sant'Ilario e Canossa, ovvero i tre punti strategici di accesso alla Val d'Enza. Poi con accordi e protocolli con associazioni e istituzioni potrà essere replicato nelle altre zone industriali e commerciali della provincia, a partire da Reggio Emilia. Per funzionare occorre mettere in rete le centrali operative che 24 ore su 24 rilevino le segnalazioni del sistema di controllo".
A questo proposito CNA si propone come interlocutore con i principali stakeholder del territorio, Istituzioni, Unioni dei Comuni con i corpi associati, e forze dell'ordine, per collaborare attivamente e sostenere l'estensione del progetto all'intera provincia.
"La delinquenza non ha confini territoriali, - ha concluso Giorgio Francia - non riguarda solo la Val d'Enza. È necessario giocare d'anticipo. Ecco perché pensiamo che questo sistema di videosorveglianza "intelligente" debba essere adottato anche dai caselli autostradali di Reggiolo, Canossa e Reggio Emilia. Siamo convinti che solo facendo e lavorando in sinergia è possibile realizzare con successo progetti davvero utili alle imprese e alla comunità, come CNA ha già dimostrato con il progetto pilota banda larga nella zona industriale di Quattro Castella".
(Fonte: ufficio stampa CNA RE)
CNA lancia un messaggio forte e chiaro all'amministrazione comunale nell'incontro con l'Assessora Natalia Maramotti -
Reggio Emilia, 20 ottobre 2014 -
Accessibilità, decoro, abusivismo, sicurezza, mercati, Area Nord. CNA decide di fare il punto sui temi caldi per il rilancio del centro storico. In via Maiella si è infatti tenuto un incontro tra l'Assessora al Commercio e Sicurezza Natalia Maramotti e CNA Area Centro per discutere le proposte dell'Associazione.
Partendo dalle problematiche di "accesso al centro" spiega la Presidente CNA Area Centro Annarella Ferretti: "Apprezziamo che finalmente l'idea avanzata ormai 5 anni fa dalla CNA di tentare una sperimentazione sia condivisa dal Tavolo Unico di Coordinamento e dall'amministrazione. Ma la proposta di sperimentare il parcheggio gratuito non può limitarsi soltanto al pre serata di qualche sabato. Sarebbe una soluzione debole e poco efficace, nonché difficile da comunicare. Parcheggio gratuito in centro dalle 17 alle 20 e circolazione libera nei controviali e nelle vie interne accessibili al traffico tutti i giorni da novembre 2014 a gennaio 2015 è la nostra idea di "accesso smart" alla città storica".
Secondo l'Associazione una sperimentazione fatta almeno su tre mesi consentirebbe di valutare i flussi di accesso e gli effetti sul commercio e gli altri esercizi pubblici del centro.
"L'obiettivo - prosegue Annarella Ferretti - non è solo quello di dare un po' di respiro alle attività commerciali e all'artigianato di servizio, ma anche far vivere la città e accrescere la percezione di sicurezza. Ultimamente qualcosa sta cambiando e le persone, soprattutto i giovanissimi con l'arrivo dei grandi brand, stanno riscoprendo il piacere di passeggiare in centro. Il messaggio che deve arrivare forte e chiaro ai cittadini è che a Reggio è facile, sicuro, gratis e bello andare in centro la sera per fare la spesa, passare in lavanderia, fermarsi dal parrucchiere, bere un caffè o prendere un aperitivo".
Indispensabile, poi, sviluppare una campagna di comunicazione adeguata: basti pensare che ad oggi molti reggiani non conoscono ancora le diverse soluzioni per il parcheggio messe in campo dal comune, come la "sosta facile", i mercoledì pomeriggio gratis nei controviali, la presenza di franchigie per soste brevi.
Sempre sul tema della viabilità, c'è attenzione da parte dell'Assessora Maramotti verso la proposta di ripristinare la svolta a sinistra nell'incrocio di via Makallè con viale Piave, che consentirebbe di accedere facilmente da viale Piave a tutto il quadrato di via Roma - via Dante - Via Monte S. Michele e il tratto finale di via Emilia S. Pietro.
"Essere il più bel centro commerciale naturale – ha concluso la Presidente Ferretti - vuol dire anche qualità dei servizi e bellezza degli edifici. E alla qualità dell'offerta commerciale, alla bellezza delle vetrine devono concorrere ed essere coerenti anche le proposte dei mercati in centro. Il "tutto a 1 euro" non va in questa direzione: situazioni come quella di piazza S.Prospero vanno ripensate. Il dibattito sui mercati di questi giorni conferma che là dove c'è qualità il centro vive, è attraente e il commercio ambulante fa sistema con le botteghe del centro.
Vanno messe in campo azioni per combattere l'abusivismo, aumentare la sicurezza con un sistema di telecamere potenziato, migliorare il decoro. Sicurezza, rigenerazione e riqualificazione che, allargando lo sguardo fuori dall'esagono, saranno oggetto di intervento nell'area intorno alla stazione centrale e nell'area industriale di Mancasale rispondendo alle sollecitazioni degli imprenditori".
(Fonte: ufficio stampa CNA RE)
Presto al via il progetto innovativo COWOCNA per sviluppare nuove modalità di condivisione del lavoro -
Reggio Emilia, 17 ottobre 2014 -
CNA Reggio Emilia accoglie positivamente la volontà della Giunta Comunale di Reggio Emilia di riqualificare le zone limitrofe alla Stazione - Viale Quattro Novembre, Piazzale Marconi e zone attigue, con un cambio di destinazione d'uso degli immobili per favorire l'insediamento di start up.
"Crediamo nelle giovani imprese e desideriamo investire su di loro - sono le parole di Nunzio Dallari, presidente CNA Reggio Emilia - In un momento così difficile in cui, nonostante i preoccupanti dati relativi alla disoccupazione giovanile, emergono positivi segnali sul fronte della costituzione di nuove attività, è necessario investire sui giovani e sullo sviluppo di impresa, indirizzandoli e guidandoli per accompagnarli e sostenerli. Bene quindi la destinazione di spazi e incentivi economici per sviluppare questo segmento con azioni concrete, rivitalizzando zone della nostra città che potrebbero ospitare nuove attività, come la zona della stazione e il centro storico".
CNA Reggio Emilia, con oltre 2.000 imprese giovani in cui il titolare è under 40, è molto attenta alle esigenze di questo segmento di imprenditori e da anni è attiva per promuovere progetti a supporto delle start up.
Non a caso il prossimo 24 ottobre prenderà il via il progetto COWOCNA, uno spazio dedicato al coworking presso il Centro Direzionale 'Il Volo', per incentivare questa innovativa modalità di condivisione del lavoro, che è alla base di nuove reti di impresa e contaminazioni. Si tratta del secondo spazio destinato al coworking dall'Associazione, dopo l'inaugurazione dei nuovi locali nel centro storico sotto l'Isolato San Rocco.
"Chiediamo alle istituzioni di supportarci nella sperimentazione di "laboratori sociali" – aggiunge il Presidente Dallari - per una nuova visione degli ambienti e delle metodologie lavorative e di replicare iniziative che già hanno riscosso l'interesse della cittadinanza in altre realtà. Riportiamo i casi della regione Toscana e del comune di Milano che hanno avviato concrete politiche di aiuto verso l'imprenditoria giovanile istituendo voucher individuali a favore di giovani che intendano entrare nella realtà "co-lavorativa" dei coworking."
Dello stesso avviso il Presidente di CNA Giovani Imprenditori, Manuel Villa, che sottolinea l'azione del suo gruppo per sostenere i neo imprenditori, indirizzare gli aspiranti imprenditori verso i segmenti di mercato con maggiori prospettive di sviluppo e realizzare servizi ad hoc per accompagnarli nella loro crescita. "Siamo disponibili ad un confronto serio e costruttivo e ci mettiamo a disposizione del Comune per progettare insieme azioni a sostegno di chi desidera rischiare e mettersi in proprio".
(Fonte: ufficio stampa CNA RE)
Già forte la presenza della metalmeccanica reggiana in Indonesia, Malesia e Singapore. L'Ente camerale ha programmato per martedì 14 ottobre una giornata di approfondimento in cui le imprese reggiane potranno contare non solo su informazioni relative ai contesti economici, alla domanda, agli aspetti fiscali e alle figure contrattuali che si legano ai tre Paesi, ma avranno a disposizione i relatori anche per appuntamenti individuali -
Reggio Emilia, 10 ottobre 2014 -
A pochi giorni di distanza dal focus relativo al mercato russo, la Camera di Commercio punta l'obiettivo delle esportazioni reggiane verso il Sud Est Asiatico, ed in particolare su Singapore, Malesia e Indonesia.
Proprio ai mercati di questi Paesi, infatti, è dedicata la giornata di approfondimento che l'Ente camerale ha programmato per martedì 14 ottobre alle 9,00 nella sede di Piazza della Vittoria.
Dopo Algeria, Marocco, America Latina, Mozambico, solo per citarne alcuni, le aziende reggiane potranno così continuare a guardare anche oltre il Vecchio Continente e gli Stati Uniti (per i quali è stato già recentemente organizzato un aggiornamento riguardante, in particolare, le leggi antibioterrorismo) per rafforzare nel mondo un flusso di esportazioni che, dopo il record di 8,6 miliardi stabilito nel 2013, nel primo semestre 2014 ha già raggiunto i 4,5 miliardi.
Nei Paesi del Sud Est Asiatico è già ben conosciuta l'industria metalmeccanica reggiana: in Indonesia, ad esempio, gli oltre 19 milioni di esportazioni realizzati nel 2013 (con un +18,9%) si legano per il 63% proprio alla metalmeccanica. Situazione simile a Singapore, dove il metalmeccanico reggiano vale, da solo, il 50% dei 27 milioni di esportazioni del 2013. Ancora più rilevante, infine, la quota del settore sulle esportazioni in Malesia: 13,5 milioni su 16,6, con un 10% acquisito anche dal comparto elettrico-elettronico.
Nel corso dell'incontro di martedì in Camera di Commercio, le imprese reggiane potranno contare non solo su informazioni relative ai contesti economici, alla domanda, agli aspetti fiscali e alle figure contrattuali che si legano ai tre Paesi, ma avranno a disposizione i relatori anche per appuntamenti individuali.
Info e adesioni: www.re.camcom.gov.it
(Fonte: ufficio stampa Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)
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