Fino a poco tempo fa, vi era anche una gestita da privati, ora purtroppo chiusa. Quella pubblica resta generalmente aperta dalla fine di maggio fino ai primi giorni di settembre. I residenti che vogliono praticare questo sport devono affrontare il disagio di percorrere chilometri e doversi recarsi nei paesi limitrofi.
Ciò che manca è una copertura tale da rendere l’impianto natatorio utilizzabile nel restante periodo dell’anno. Tra l’altro, pare che la struttura sia dotata di centrale termica, idonea per riscaldare l’acqua delle due vasche presenti nei periodi più freddi. Mentre a Langhirano non si valorizza uno degli sport più praticati dagli italiani, nei mesi scorsi si concludevano due importanti eventi sportivi. Agli ultimi Campionati mondiali di nuoto di giugno e luglio scorso, ospitati in Ungheria, hanno partecipato, tra le 185 nazioni presenti, gli atleti italiani che hanno dato prova di grande abilità, avendo conquistando ben 22 medaglie e piazzandosi al terzo posto.
Dopo il forzato blocco pandemico, che ha tenuto segregati in casa grandi e piccoli, è il momento propizio di favorire la diffusione di questa sana attività sportiva, portata sugli allori anche ai Campionati europei, svoltisi il mese scorso a Roma, in cui il medagliere europeo della nazionale italiana è risultato essere primo per numero di podi conquistati. Sarebbe il caso di raccontare una bella storia “di acqua e di cloro” anche a Langhirano.
Allo stato attuale, le potenzialità dell’impianto restano sottoutilizzate.
15.09.22, Pilastro di Langhirano
Matteo Pio Impagnatiello