CASTELNOVO MONTI – Afferma il Vicesindaco di Castelnovo Monti e Assessore alla Cultura, Emanuele Ferrari: “È doveroso ricordare con gratitudine l’Onorevole Pasquale Marconi: medico, fondatore dell’Ospedale Sant’Anna, antifascista, comandante partigiano, poi esponente di spicco della Democrazia Cristiana a livello nazionale, e deputato dell’Assemblea Costituente. Tutto questo partendo da una famiglia che, pur affrontando grandi sacrifici, capì che quel ragazzo nato alla Teggia di Rosano, nel vettese, aveva una fervida intelligenza, e andava quindi sostenuto nei suoi studi. Un percorso di vita e di impegno davvero affascinante e bello quello di Marconi, che vogliamo contribuire a tramandare: per questo, anche in occasione del cinquantenario della morte, realizzeremo alcuni progetti di studio sulla sua figura, e più in generale sul periodo bellico e quello della ricostruzione a Castelnovo e in Appennino, coinvolgendo anche le scuole”.
Così ricorda l’Onorevole Pasquale Marconi il nipote Gianluca Marconi, anche lui medico ed ex Sindaco di Castelnovo Monti: “Il 6 maggio del 1972 moriva nel suo Ospedale Sant’Anna di Castelnovo ne’ Monti Pasquale Marconi. Marconi, il “Medico scalzo” che fondò, il 17 maggio del 1931, l’Ospedale della Montagna, all’interno del quale volle nel reparto chiamato “Piccolo Cottolengo” la prima Casa della Carità. Come primi ospiti, gli ultimi: gli ammalati più poveri, i portatori di handicap più gravi e abbandonati della sua Montagna. Fu il medico che curò sempre ogni ammalato con carità, generosità, amore e capacità. Pasquale Marconi il “Partigiano Cristiano”, che ha combattuto senz’armi per la libertà, la democrazia, la giustizia del suo e nostro Paese, che ha baciato e chiesto scusa ad un gruppo di Ebrei libici che erano internati a Castelnovo per quello che gli stava facendo un gruppo di fascisti venuti ad arrestarli per deportarli, passando dal campo di Fossoli, nei campi di sterminio in Germania.
Il Comandante Franceschini della Resistenza che, anche nei terribili mesi della guerra civile italiana, dell’odio e delle vendette, si fece nominare difensore d’ufficio di tutti i prigionieri dei Partigiani, dei vincitori, perchè ha sempre guardato all’uomo, alla sua umanità, alla sua dignità, alla vita, al perdono, alla giustizia umana e divina. Pasquale Marconi Il Costituente che insieme ai colleghi reggiani Nilde Iotti, Giuseppe Dossetti, Meuccio Ruini, Alberto Simonini, Silvio Fantuzzi, Antonio Pignedoli contribuì a scrivere la nostra Costituzione.
Il “Padre della Montagna” che dopo la Guerra ha voluto e partecipato con il suo impegno politico, sociale ed amministrativo alla ricostruzione della nostra Terra con la realizzazione di strade, infrastrutture, acquedotti, case popolari, teatri, scuole tra cui la Scuola materna Mater Dei che ha realizzato personalmente in memoria ed onore di sua moglie Irma, madre dei suoi 10 figli, per poi donarlo alla Parrocchia di Castelnovo Monti.
L’ uomo politico, il Parlamentare, il Sindaco di Vetto, l’attivista dell’Azione cattolica che ha incontrato, aiutato, sostenuto, difeso i suoi cittadini in nome dei valori di libertà, democrazia, giustizia, solidarietà ma anche e soprattutto in nome di quelli della sua grande Fede Cristiana. Un messaggio di grande attualità anche in questo terribile momento storico con una guerra di aggressione che sconvolge ed insanguina la nostra Europa.
Ha voluto e costruito un Ospedale per l’Appennino reggiano, ponendosi in una prospettiva di realizzazione di una istituzione che rispondesse al bisogno di stato sociale per il nostro Paese, e per rispondere ai bisogni sociosanitari di una comunità.
Un Ospedale, un uomo, un’idea di sanità come servizio per tutti. Un’intuizione che negli ultimi trenta anni sembrava aver subito una battuta d’arresto, e che il Covid ha riportato drammaticamente in primo piano.
Importante sarà non dimenticarlo quando ci lasceremo alle spalle la Pandemia. Ricordare Pasquale Marconi significa non dimenticare una figura straordinaria di Uomo, di Cristiano, di Medico. Una figura di grande attualità e modernità, che seppe sempre guardare oltre la contingenza del presente con gli occhi rivolti verso il futuro dell’uomo come unico, grande orizzonte possibile”. In occasione di questo anniversario verrà anche celebrata una Messa in suo ricordo, domenica 8 maggio alle ore 10 nella Chiesa della Resurrezione a Castelnovo ne’ Monti, che cinquant’anni fa ospitò il suo funerale, al quale parteciparono centinaia di persone da tutta la montagna e non solo.