L’indagine –partita dalle dichiarazioni di un assuntore di stupefacenti che indicava nell’indagato un soggetto dal quale aveva acquistato alcune volte la sostanza- si è sviluppata inizialmente attraverso la disamina dei tabulati dell’utenza in uso al predetto e poi mediante la raccolta delle dichiarazioni dei soggetti risultati in frequente contatto con detta utenza.
Sono state pertanto acquisiti i contributi dichiarativi di una decina di persone, le quali hanno riferito di aver acquistato droga (quasi sempre eroina; in alcuni casi hashish) dall’indagato, che hanno altresì individuato in foto.
Sono state così ricostruite cessioni di circa 4500 dosi di eroina e 100 dosi di hashish per un importo complessivo di oltre 225 mila euro in un arco temporale dal 2015 al febbraio 2020.
Sono state contestate anche cessioni di sostanza stupefacente in prossimità della sede dell’Università degli Studi di Parma ubicata in Borgo Carissimi; per tali ragioni è stata contestata la speciale aggravante della cessione di stupefacente in prossimità degli istituti scolastici di ogni ordine e grado.
Inoltre, aderendo alla prospettazione della procura, il GIP ha ritenuto l’insussistenza della diminuente del V comma dell’art. 73 DPR 309/90, essendo emerso che, se da un lato le cessioni singole erano sempre riferite a quantitativi modesti di droga, dall’altro si è trattato di un complesso articolato di cessioni durate nel tempo con modalità e tecnica costante, così da rendere certamente più grave la complessiva condotta dell’indagato.
L’arrestato è stato associato alla Casa Circondariale di Parma