La piscina Leopoldo Casanova dopo la sua chiusura per problemi legati a gestione e Coronavirus, riceve l'ennesima ferita che si è propagata come onda d'urto su tutta la comunità colornese. Un evento tristemente atteso.
Da anni l'area antistante il piazzale della piscina, riversava in condizioni non dignitose, a causa della posizione strategica utile a nascondersi di sera per ubriacarsi e fare della bagarre, lasciando rifiuti che alle prime luci dell'alba divenivano una brutta cartolina da vedere. L'angolo della struttura, nascosto tra le siepi e il benzinaio di via San Rocco, avrebbero come da anni segnalavamo, necessitato di videosorveglianza.
Persino in tempi di Covid ci arrivavano notizie di ragazzotti che si intrufolavano all'interno degli spogliatoi per farsi selfie, fumare canne e fare bravate.
Ora che tra le strutture in stato di abbandono come l'ex manicomio , la torre delle acque e la stazione, si può annoverare anche la piscina, siamo ancora più preoccupati. I luoghi abbandonati portano le aree residenziali, inevitabilmente al degrado e fomentano gli atti illeciti.
Convinti che le forze dell'ordine pur operando con scrupolosa e precisa professionalità, non possano per ragioni di impegni e organico, presidiare h24 una singola area del territorio e convinti che il controllo di vicinato pur essendo un utilissimo sistema di controllo non abbia la possibilità di catturare ogni singolo "frame" della giornata, cogliamo l'occasione per ricordare la necessità di tenere in sicurezza le aree abbandonate, cercando in tutti i modi possibili che la tecnologia offre, di impedirne l'accesso.
Non siamo ancora in grado di dire se quanto successo nella giornata di ieri sia stato un problema tecnico o un un atto criminale voluto, ma ci sembra alquanto strano che si possa essere verificato un corto circuito se la struttura era chiusa. Di certo le utenze erano state disattivate e corrente elettrica non sarebbe dovuta esserci.
Speriamo che quanto successo, fortunatamente senza danni a persone, possa spingere ad intervenire tempestivamente sulla messa in sicurezza delle aree più a rischio. Da tanti anni esiste il problema, e se non oggi, in futuro potrebbero succedere cose spiacevoli che non vorremmo mai vedere o sentire.
Il gruppo civico
Amo - Colorno