In particolare sono state eseguite:
• dieci misure cautelari con custodia in carcere;
• due misure cautelari con custodia agli arresti domiciliari;
• una misura del divieto di dimora nel Comune di Parma;
ed inoltre:
• è stata data esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo di somme di denaro -quali proventi dell’attività di spaccio- nei confronti (oltre che degli indagati destinatari della misura cautelare personale) di altri sedici indagati;
• è stata disposta la chiusura di un esercizio commerciale;
il tutto come da elenco allegato.
Le indagini, condotte dal Procuratore della Repubblica di Parma, Alfonso D’Avino, e dal Sostituto Procuratore della Repubblica, Emanuela Podda, hanno preso avvio da una relazione di servizio del giugno 2019 redatta da un ufficiale di PG del Nucleo Investigativo CC di Parma, in cui si rappresentavano gli esiti di una preliminare verifica nella zona del Teatro Regio, ove sembrava emergere un’attività di spaccio di sostanze stupefacenti.
Al fine di verificare la possibilità di un concreto sviluppo investigativo della relazione di servizio, veniva conferita una prima delega al Comando di Polizia Locale di Parma, che aveva già effettuato analoghe attività nella zona del Viale Toschi e nelle aree limitrofe, in ordine alle quali erano state eseguite misure cautelari nei confronti di una serie di soggetti.
Le prime attività di osservazioni consentivano alla PG di verificare lo spostamento di alcuni di questi soggetti nella zona di P.zza Ghiaia, B.go del Gallo e Via Garibaldi (Teatro Regio ed adiacenze, Piazzale Paer, Piazzale della Pace), aree densamente popolate e frequentate, soprattutto nel tardo pomeriggio e nel corso della sera, da centinaia di giovani.
Tali preliminari attività di osservazione poste in essere da personale appartenente al Corpo di P.L. davano pieno riscontro a quanto sommariamente indicato nella relazione, evidenziando una fiorente attività posta in essere da plurimi soggetti di varie etnie. Contestualmente venivano individuati più punti idonei ove allocare le eventuali periferiche video per le videoriprese esterne, così da meglio documentare quanto notato.
A questo punto partiva la vera e propria attività investigativa, delegata al Comando Stazione CC di Parma ed alla Polizia Locale di Parma; detti organi di PG, in maniera congiunta e comunque coordinata, effettuavano servizi di appostamento, osservazione, pedinamento e, soprattutto, documentavano con videoriprese le attività illecite svolte nella zona di interesse investigativo, compresa tra il Teatro Regio ed il Borgo del Gallo.
A tal proposito, nell’ambito della pregressa indagine, era emerso un giro di droga che ruotava intorno agli avventori del pubblico esercizio (bar) denominato “Colazione d’Autore”, comunemente detto “bar Franciosa”.
Infatti, durante i servizi di osservazione su alcuni degli indagati del sopra citato procedimento, era stata accertata l’assidua presenza in detto bar (sia all’interno che all’esterno), con alcune cessioni di sostanze stupefacenti loro ascrivibili. Era stato altresì notato un forte consumo di sostanze stupefacenti, per lo più cannabis, pur non mancando episodi di consumo di droghe c.d. pesanti come la cocaina, che gli avventori consumavano per inalazione nelle immediate vicinanze del bar usufruendo delle rientranze del vicolo o dei muretti, davanzali e altro presente nello stesso vicolo.
Inoltre, nel corso dell’attività investigativa, alcune persone informate sui fatti ed escusse a s.i.t. indicavano il bar come luogo frequentato da tantissimi giovani dediti al consumo di sostanze stupefacenti, nonché come luogo frequentato da soggetti dediti allo spaccio.
Le attività di osservazione si protraevano in diversi orari e date, coprendo un periodo che va da giugno a dicembre 2019, con una breve sospensione ad agosto, dovuta all’assenza dei giovani potenziali acquirenti, evidentemente in vacanza.
Quanto al Teatro Regio, molti degli acquirenti, dopo l’acquisto, rimanevano nei pressi del Teatro, in particolare sotto i portici, sulle scale e nelle panchine adiacenti, a consumare la sostanza appena acquistata, nella maggior parte dei casi sostanza di tipo hashish o marijuana, ma si accertavano anche cessioni e consumo di sostanze stupefacenti c.d. pesanti, ovvero eroina, cocaina e crack.
Venivano in particolare accertati e documentati (con le videoriprese) episodi di cessione ed immediato consumo di cocaina tramite inalazione, di crack tramite pipa artigianale fatta con bottiglia di plastica, carta argentata e cannuccia e di eroina nera (c.d. Black tar) consumata tramite inalazioni dei fumi della sostanza scaldata tramite l’ausilio di carta argentata.
Altro aspetto di interesse investigativo era dato dal fatto che i soggetti dediti allo spaccio, numerosi e di molteplici origini, benché suddivisi in piccoli gruppi, intrecciavano una sorta di rete collaborativa tra di loro. Erano molteplici, infatti, gli episodi in cui si accertava che soggetti, momentaneamente sprovvisti di sostanze stupefacenti, indirizzassero gli acquirenti ad altri soggetti presenti in zona e dediti ugualmente allo spaccio. In altre occasioni, numerose e ripetute, si accertava che in caso di momentanea indisponibilità di sostanze, i soggetti di volta in volta contattati dai giovani acquirenti, previo invito ad attendere, si spostavano di pochi metri, recandosi dagli altri individui presenti ed ottenendo da essi la sostanza richiesta dal cliente.
Altre volte ancora, la PG operante notava i soggetti momentaneamente sprovvisti di sostanze che, contattati da giovani acquirenti, si prodigavano ad accompagnare personalmente gli stessi da altri individui dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti. Inoltre, venivano accertate numerose cessioni con l’attuazione del cosiddetto sistema a catena (un soggetto prendeva l’ordine dai clienti, un secondo soggetto prendeva i soldi ed infine un terzo soggetto consegnava materialmente la sostanza).
Si accertava come tutto il quadrante che interessava il Teatro Regio fosse stato idealmente suddiviso in micro aree coperte costantemente dalla presenza degli odierni indagati. Nello specifico le zone maggiormente presidiate e coperte erano così frazionate:
- ultima colonna lato nord del Teatro, quella adiacente a piazzale Paer;
- panchine di piazzale Paer site sotto il palazzo della Provincia, lato via Garibaldi;
- colonnato di piazzale Paer, nello specifico i gradini di ingresso del bar “Gran Caffè del Teatro”.
Altra nota di interesse è costituita dal fatto che, con l’aumentare, nel corso delle serate, dei ragazzi frequentanti la cosiddetta movida, molti soggetti, dagli iniziali posti “soliti”, si spostavano nei pressi delle gradinate del Teatro, effettuando, in molteplici occasioni, cessioni di sostanza stupefacente direttamente in strada e alla vista di tutti, senza nemmeno l’accortezza di celare l’attività col sottrarsi dagli sguardi degli astanti e dei residenti; lo stesso dicasi per gli acquirenti, i quali -come detto- non esitavano a consumarla in loco, scaldando con accendini la sostanza da fumare, confezionando dei veri e propri “spinelli”.
I soggetti dediti all’attività di spaccio di sostanze stupefacenti, tutti compiutamente identificati nel corso dell’indagine, risultavano per buona parte senza fissa dimora, alcuni residenti e domiciliati in alloggi privati, mentre altri ancora risultavano ospiti di alcuni alloggi facenti capo a note Associazioni dedite all’accoglienza dei migranti.
Interessante poi il dato dello strategico collegamento ambientale: invero alcuni spacciatori, soprattutto nelle ore serali, si spostavano, con frequenza, dal Teatro Regio alla zona del bar sito in Borgo del Gallo e viceversa; analogo comportamento riguardava i giovani assuntori che, dopo l’acquisto nei pressi del Teatro, si recavano al bar “Franciosa” o, viceversa, effettuato l’acquisto presso detto bar, raggiungevano la movida sull’adiacente via Garibaldi, proprio davanti alle gradinate del Teatro. Inoltre, la PG aveva modo di notare la costante presenza di alcuni individui che, a mo’ di vedetta, si muovevano, a piedi e soprattutto in bicicletta, prevalentemente nelle zone del Teatro Regio, ma con frequenti sopralluoghi nelle zone limitrofe al bar “Franciosa” fino alla retrostante Via Carducci ed al Piazzale della Pilotta.
In relazione alla tipologia di sostanze vendute ed alla approssimativa quantificazione del giro di clienti, nel corso delle attività delegate dalla Procura di Parma, la PG provvedeva ad effettuare diversi riscontri sulla natura delle sostanze cedute dagli indagati in cambio di corrispettivo in denaro; con azioni sinergiche e di grande collaborazione interforze, venivano fermati, identificati e verbalizzati ex art. 75 D.P.R. 309/90, n° 47 (quarantasette) acquirenti, prevalentemente di età giovane ed, in alcune occasioni, anche di minore età. Inoltre, nel perimetro del Teatro Regio, venivano in più occasioni rinvenute e sequestrate sostanze stupefacenti.
In svariate occasioni, gli agenti operanti, non avendo modo di procedere al controllo degli acquirenti poiché stazionanti in loco dopo l’acquisto, accertavano però il consumo delle sostanze appena acquistate direttamente sul posto o, come appena sopra riportato, spostatisi in Borgo del Gallo nelle immediate vicinanze del bar “Franciosa”, divenendo quindi rischioso il controllo senza insospettire gli indagati.
Un ulteriore spunto di interesse investigativo era dato dal fatto che la zona era riconosciuta come punto di riferimento per il reperimento certo e veloce di sostanze stupefacenti.
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Per un periodo di settembre e poi per un mese (da novembre a dicembre 2019) si attivavano le videoriprese nella zona del Borgo del Gallo, che consentivano di documentare numerosissime cessioni di sostanze stupefacenti (molte delle quali riscontrate con il sequestro di dette sostanze ai giovani acquirenti) e di effettuare anche alcuni arresti in flagranza di reato. Oltre alle videoriprese esterne, si procedeva ad intercettazioni ambientali all’interno del Bar Franciosa.
A tal proposito va detto che, agli atti del Comando di Polizia Locale (ma anche agli atti della Prefettura, della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e dell’A.R.P.AE.), risultavano diversi esposti presentati dai residenti e dagli esercenti della via (alcuni esposti peraltro riguardavano anche la zona prospiciente il Teatro Regio), proprio in relazione alla clientela ed alle attività illecite perpetrate all’interno e nei pressi del bar. Tutti questi atti sono entrati a far parte dell’indagine ed hanno costituito anzi uno dei motivi per i quali sono stati concentrate ivi molte energie investigative, anche per dare una risposta concreta ed efficace in aggiunta alle molteplici iniziative messe in atto da organi amministrativi, ovvero:
o sopralluoghi operati dal Corpo di Polizia Locale e dalle FF.PP., nel periodo da gennaio a dicembre 2019, che avevano consentito di accertare plurime violazioni amministrative in materia di commercio e TULPS al titolare dell’esercizio;
o provvedimenti amministrativi emessi dal Comune di Parma – S.O. Attività Economiche, consistiti nell’emanazione di Ordinanze Dirigenziali che imponevano prescrizioni al legale rappresentate della società;
o Ordinanza Sindacale del 28/12/2019 che ordinava di ridurre l’orario di vendita/somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche).
Tuttavia le azioni amministrative appena elencate non facevano cessare in alcun modo la condotta criminosa degli indagati nè le attività di molestie e disturbo degli avventori alle quali sovente partecipavano i soggetti attenzionati, il titolare del bar ed il di lui fratello (ad esempio la diffusione sonora ben udibile dall’esterno, il karaoke ed altre costanti attività di disturbo).
Di qui, pertanto, l’idea, perseguita dalla Procura di Parma e portata avanti dall’azione congiunta di Polizia Locale e Carabinieri, di affiancare all’attività preventiva degli organi amministrativi l’attività repressiva, mediante una più incisiva investigazione sia all’esterno che all’interno del bar.
In effetti dall’analisi comparata delle videoriprese esterne e delle intercettazioni ambientali all’interno del locale, è stata disvelata una cospicua attività di spaccio di stupefacenti (con particolare frequenza hashish e marijuana, ma anche cocaina) da parte di una pluralità di soggetti (tra i quali Amato Dario, D’Andria Giovanni, Marques Silva Julio Cesar, De Marco Alfredo, Sonkarie Sekou, Sidibe Issouf) e la conseguente consumazione (nella sala interna, nell’antibagno e nei bagni) da parte di una moltitudine di clienti o comunque avventori del locale (la maggior parte dei quali giovani e ragazze non identificate, oltre ad alcune persone identificate dalla PG).
Si è potuto pertanto dimostrare la circostanza che il bar fosse destinato a luogo di convegno di persone che ivi si davano all’uso di sostanze stupefacenti (cocaina, hashish, marijuana, fatto che integra gli estremi del reato di cui all’art. 79 DPR 309/90 in capo ai titolari dell’esercizio commerciale, e che consente l’adozione del provvedimento giudiziario di chiusura dell’esercizio stesso, che infatti è stato disposto dal GIP per la durata di dodici mesi.
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La presente operazione può essere in definitiva segnalata per tre aspetti:
1) il numero degli indagati e la quantità delle cessioni;
2) l’encomiabile collaborazione sinergica (già altre volte sperimentata) tra forze di polizia diverse nella esecuzione delle direttive investigative fornite dalla Autorità giudiziaria;
3) una risposta concreta alle esigenze ed alle istanze della collettività parmigiana.