×

Avviso

There was a problem rendering your image gallery. Please make sure that the folder you are using in the Simple Image Gallery Pro plugin tags exists and contains valid image files. The plugin could not locate the folder: media/k2/galleries/28480
Venerdì, 17 Luglio 2020 09:29

CIAC si... incontrano!

Scritto da

Il progetto Tutor di Ciac è un successo nonostante il Cornavirus. La storia di Mohamed e di Nicola è un bell'esempio.

“Nicola è come un fratello per me – dice Mohamed – Mi sta aiutando tantissimo”. “Sono contento di averlo conosciuto – gli fa eco Nicola – È una cosa che mi ha fatto sentire speciale”. Bastano queste parole, pronunciate da un giovane migrante somalo e da un ragazzo parmigiano, per spiegare cosa sono e come funzionano i tutor per l’integrazione, un progetto di Ciac Parma che si pone l’obiettivo di creare relazioni vere tra italiani che hanno voglia di mettersi in gioco e richiedenti asilo o rifugiati che abbiano necessità di costruire delle reti sociali.

Nonostante il periodo di chiusura dovuto al Coronovirus, il percorso promosso dell’associazione parmigiana non si è mai fermato, anzi è stato rilanciato ottenendo una grande adesione e di coinvolgimento, seppur nel pieno rispetto di tutte le regole. A certificarlo ci sono i numeri: oltre trenta tutor attivati negli ultimi mesi, ma anche le tante storie che dicono quanto questo sistema possa portare a importanti risultati in fatto di integrazione e di attivazione sociale.

Un esempio è la storia di Nicola e Mohamed. Parmigiano che ha messo a disposizione un po’ del suo tempo il primo, somalo inserito nei percorsi di integrazione gestiti da Ciac, il secondo. Il loro rapporto è cominciato a distanza proprio durante il periodo più critico del lock-down: prima hanno cominciato a sentirsi via telefono e attraverso videochiamate. Poi finalmente, nei giorni scorsi, l’incontro di persona. “È difficile vivere da soli lontano da casa – ha spiegato Mohamed – avere un amico con cui parlare è una cosa bellissima. Dopo tanto tempo, finalmente sono felice”. Anche Nicola è soddisfatto di questa scelta, fatta quasi per caso. “Mi sono informato – spiega – e ho deciso di provare. Ora sono molto soddisfatto, Mohamed è il mio fratello africano. Penso che tutti dovrebbero fare questa esperienza come tutor”.

Il progetto è nato alcuni anni fa nell’ambito di un progetto finanziato dall’Unione europea, e da poco è stato nuovamente finanziato. “Ci siamo resi conto – dice Chiara Marchetti, responsabile dell’equipe Progettazione di Ciac – che questi rapporti hanno un effetto molto positivo sull’inserimento degli stranieri. I numeri ci dicono che chi partecipa riesce ad integrarsi in meno tempo e con una possibilità di inserimento più alta rispetto agli altri”. L’obiettivo, quindi, non è l’assistenza alla persona ma soprattutto quello di creare un rapporto paritario che vada a vantaggio di entrambi i soggetti coinvolti. “Il nostro obiettivo – prosegue Marchetti – è che si costruisca un legame tra due persone e che si sviluppi in maniera normale, senza forzature o obblighi e, soprattutto, senza che si sviluppi un assistenzialismo in un direzione sola ma che entrambi i soggetti siano felici di farne parte”.

Galleria immagini

{gallery}28480{/gallery}
È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"