Giovedì, 25 Giugno 2020 15:01

Non pagano 261 mila euro di pellet e lo rivendono in nero. In quattro denunciati per truffa In evidenza

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A finire nei guai sono stato padre e figlio di Pavullo, insieme a due complici residenti nel veronese. Le indagini sono scattate in seguito alla denuncia della ditta estera che aveva consegnato il materiale senza ricevere il corrispettivo. Sequestrati anche 8000 euro di proventi illeciti.

Pavullo 25 giugno 2020  – Avevano acquistato da una ditta estera 1.135.000 chili di pellet, per un conto totale di 261 mila euro, che però non avevano mai pagato, nonostante la merce fosse stata regolarmente consegnata. Così la ditta ha presentato querela alla Guardia di Finanza di Legnago e a finire nei guai sono stati due uomini di Pavullo nel Frignano, padre e figlio, e due complici residenti nel veronese.

Le indagini delle Fiamme Gialle, hanno così consentito di risalire agli organizzatori di quella che si è poi rivelata come una vera e propria truffa. Infatti, i quattro complici si erano presentati al fornitore come un’importante società francese del settore, esibendo documenti contraffatti e avevano ordinato diverse partite di pellet.

Una volta ricevuta la merce, tuttavia, l’avrebbero suddivisa e trasferita in altri luoghi con il fine di farne perdere le tracce. Il fatto di non aver pagato il materiale, poi, avrebbe permesso loro di rivenderla a prezzi più vantaggiosi rispetto alla concorrenza, il tutto totalmente in nero.

La Guardia di Finanza è stata però in grado di ricostruire gli spostamenti della merce e individuare due magazzini, due situati a Pavullo e uno nel veronese, dove sono stati rinvenuti 145 mila chili di pellet suddivisi in sacchi da 15 kg, già pronti per essere venduti. Durante l’operazione sono stati sequestrati anche 8000 euro in contanti, frutto probabile della vendita in nero del materiale avvenuta negli ultimi giorni.

Sono in corso ulteriori accertamenti per ricostruire l’intero volume di affari generato dall’attività illecita, finalizzate al recupero delle somme evase, che si aggirerebbero sui 300 mila euro, e si provvederà anche alla tassazione di eventuali proventi illeciti. I quattro sono stati denunciati all’autorità giudiziaria per l’ipotesi di reato di truffa in concorso.

 

 

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