Il Sindaco Alberto Greco, unitamente all'Assessore con delega ai Lavori pubblici Letizia Budri, al vicepresidente del “Centro Internazionale di cultura G. Pico della Mirandola”, Claudio Sgarbanti e al caposervizio del settore lavori pubblici, si è recato questa mattina sul posto, per una verifica. Si è provveduto quindi alla sospensione momentanea dei lavori, mettendo al corrente sia la funzionaria territorialmente competente della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, che la referente archeologa. Per procedere ora con le dovute quanto necessarie indagini.
“Destino comune a tante città dal passato glorioso quello di Mirandola, dato che non di rado e in occasione di qualsiasi tipologia di scavo, ritrovano la luce del sole testimonianze che di quel passato sono emblema – sostiene l’Assessore Budri - Fino al 1878, quando la municipalità di Mirandola decise di procedere alla definitiva demolizione della possente cinta muraria e all'interramento dei fossati, la città storica era infatti cinta da un articolato sistema di fortificazioni. Le demolizioni erano già iniziate nel secolo precedente, in particolare dopo il passaggio di Mirandola ai duchi di Modena che nella seconda metà del 1700 procedettero ad un loro abbassamento. Ma è alla fine del XIX secolo che si realizza, a Mirandola come in tante altre città del territorio padano, l'abbattimento delle strutture per "offrire" un'occasione di lavoro ai tanti braccianti. Braccianti che già da tempo tenevano manifestazioni di protesta davanti al Municipio, chiedendo di poter lavorare. Una scelta anacronistica e oggi difficilmente giustificabile, ma che all'epoca fu concordata trasversalmente e che cambiò per sempre l'immagine della città. La cinta con gli otto bastioni, nella sua forma compiuta, è immortalata nella celebre incisione di Pieter Mortier "Mirandole dans la Lombardie" del 1704. Lo scavo che ha consentito la scoperta si articola sul fronte nord di Piazza Costituente, in adiacenza alla porzione di castello ricostruita "in stile" e circa in corrispondenza delle strutture difensive della "cittadella del castello".