Lunedì, 30 Marzo 2020 16:26

Catturati esperti ladri di Pannelli fotovoltaici e inverter In evidenza

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Nella giornata di sabato i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Parma, coordinati dalla locale Procura della Repubblica (P.M. dott.ssa Francesca Arienti), hanno eseguito un provvedimento coercitivo emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del capoluogo: tre i soggetti indagati, tutti marocchini ma residenti regolarmente in Italia, cui sono stati contestati plurimi episodi di furto aggravato, in concorso, e continuato. In particolare il G.I.P. ha disposto:
- la misura degli arresti domiciliari a carico di EL OMARI Bouchaib, classe 1975, domiciliato a Tizzano Val di Parma, per il ruolo preminente avuto nella pianificazione e nella individuazione degli obiettivi da depredare;
- la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di Eboli, in provincia di Salerno, a carico di SIFESSALAM Said, classe 1985 ed E.A. H., classe 1974 (quest’ultimo, allo stato, sottrattosi all’esecuzione dell’ordinanza cautelare).

Le indagini sono iniziate il 30 settembre 2019, allorquando – nella notte - a Fontanellato, in provincia di Parma, nel parco fotovoltaico di via Priorato, ignoti asportavano 178 pannelli di proprietà della IREN Energia S.p.A; ne danneggiavano 15 e ne smontavano – rendendoli inutilizzabili – altri 150. Il tutto dopo aver reciso la rete di recinzione e parzialmente danneggiato le telecamere di sicurezza.

I primi accertamenti condotti dai Carabinieri del Nucleo Investigativo attraverso le immagini ritratte dal sistema di sorveglianza interno e dalle telecamere OCR del comune, consentivano di:
- ricondurre il furto a due uomini incappucciati;
- accertare la presenza, in prossimità del sito ed in orario compatibile con l’evento, di un autocarro, risultato rubato poche ore prima a Langhirano (PR) e di una Golf intestata all’ indagato EL OMARI Bouchaib.

I successivi approfondimenti investigativi, condotti anche mediante attività tecniche di captazione di conversazioni telefoniche ed ambientali, permettevano di raccogliere gravi indizi di reità a carico di altri due correi, anch’essi marocchini, residenti ad Eboli, in provincia di Salerno, che operavano quindi in trasferta, su attivazione, e a ricondurre al terzetto gli ulteriori episodi avvenuti in provincia.
Nel dettaglio:
- a Langhirano la notte del 30 settembre 2019 – immediatamente prima del colpo presso il parco fotovoltaico dell’IREN – sottrazione di un autocarro;
- la notte tra il 13 ed il 14 novembre 2019, presso il parco fotovoltaico di via Bergonzi, furto di 6 inverter;
- a Parma, la notte del 15 novembre 2019, furto di un furgone Ducato Maxi;
- a Parma, la stessa notte del 15 novembre, presso il parco fotovoltaico di via Quingenti, furto di 306 pannelli e 18 inverter. Nella circostanza venivano danneggiate 6 telecamere di sorveglianza ed il sistema volumetrico di allarme senza che questo si attivasse.

Il modus operandi era ormai consolidato: selezionato l’obiettivo, all’esito di un’accurata ricognizione volta ad individuarne i punti più vulnerabili, pressoché nell’immediatezza dell’azione, a notte fonda, i correi rubavano un furgone idoneo al trasporto dei pannelli: ciò conferiva loro il vantaggio di muoversi con un mezzo “pulito” non ancora inserito nel sistema di ricerca, atteso che il proprietario si sarebbe avveduto del furto solo nelle ore successive. Materialmente lo smontaggio dei pannelli e degli inverter veniva curato da SIFESSALAM Said e da E.A. H..
EL OMARI attendeva a distanza di sicurezza, con funzione di palo e segnalazione degli eventuali transiti delle Forze di polizia; quindi, terminata l’attività disinstallazione, si avvicinava con il furgone per caricare il materiale.
La refurtiva veniva quindi stoccata su un camion di proprietà dello stesso EL OMARI in attesa di essere trasportata, con lo stesso mezzo, in Marocco, destinazione finale dei manufatti.
E proprio in Marocco era diretto EL OMARI il 4 dicembre 2019 quando è stato fermato mentre era in procinto di imboccare l’autostrada, diretto a Genova ove si sarebbe imbarcato per il Paese natìo. Nel furgone, stipato all’inverosimile, sono stati sequestrati 204 pannelli e 25 inverter, tutto provento dei furti posti in essere. Altri 102 pannelli, sempre oggetto di furto, erano stati rinvenuti e sequestrati in precedenza dai Carabinieri.

Nel complesso, l’attività messa in piedi dagli indagati ha prodotto un danno complessivo di circa 230.000 €, di cui 100.000 € per gli inverter e 130.000 € per i pannelli.

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