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“Bene se trovano applicazione, ma risultano ancora penalizzati i redditi più bassi dei micro-imprenditori”. “Positiva la volontà di cambiare tendenza, ma sull’Irap si poteva fare di più” -

 

Modena, 13 marzo 2014 -

”Resta da vedere se le misure annunciate dal Governo troveranno pratica applicazione; per ora però ad una prima lettura il giudizio che ci sentiamo di esprimere tende al positivo, se non altro per il tentativo di cambiamento di fare politica”. E’ questo il commento dai rappresentanti di Rete Imprese Italia, ModenaConfesercenti, Ascom-Confcommercio Fam, Lapam-Confartigianato e CNA riguardo i provvedimenti presi o annunciati dal Consiglio dei ministri.

 

”Il Governo, ha confermato il taglio dell’Irpef nelle buste paga di maggio: una misura a favore dei consumi che accogliamo con favore perché va nella direzione di ripresa del mercato interno Rimane però un errore l’esclusione dai benefici sull’Irpef di tante partite Iva, lavoratori autonomi e pensionati”, rileva Massimo Silingardi presidente di Confesercenti e portavoce attuale di Rete Imprese Modena

 

Positivi poi per Rete Imprese Modena l'intenzione di tagliare la spesa pubblica e le semplificazioni annunciate in tema di lavoro, segnali concreti verso lo snellimento della burocrazia. “Sull’Irap ci aspettavamo di più – prosegue Silingardi – perché si corre il rischio che il provvedimento risulti irrilevante per due terzi del sistema imprenditoriale. Rimane invece per ora il pericolo che le difficoltà burocratiche possano frenare il pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione. Ci riserviamo quindi un giudizio più approfondito dopo aver visto i provvedimenti nel dettaglio, sottolineando la necessità di mantenere aperto il dialogo con le parti sociali per fare in modo che i provvedimenti medesimi corrispondano effettivamente alle esigenze delle imprese”.

 

(Fonte: Ufficio stampa Rete Imprese Modena)

 

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

Malgrado l’introduzione, nel 2013, di un’apposita normativa, pagamenti ritardati in netto aumento. Una situazione “certificata” da un’indagine di CNA Nazionale. Solo il 17% delle imprese viene pagato entro i termini, percentuale che precipita all'11% quando il debitore è la Pubblica Amministrazione -

 

Modena, 13 marzo 2014 -

Il tema CNA Modena lo aveva sollevato in tempi non sospetti: tra l’uso improprio dei concordati, i pretestuosi ricorsi in sede civile nascondono una brutta abitudine, quella di ritardare, se non di evitare, i pagamenti tra le imprese. Un atteggiamento che sta influendo in modo spesso drammatico sulle imprese, già alle prese con la crisi dalla crisi: negli ultimi sei anni molte di esse, pur continuando a fatturare, hanno chiuso, impossibilitate a pagare fornitori, tasse e dipendenti. Mancati incassi e stretta creditizia sono diventati una tenaglia soffocante, con la Pubblica Amministrazione nella doppia veste di esigente creditore, e debitore totalmente inaffidabile.

Nemmeno l’entrata in vigore della normativa europea, che avrebbe dovuto contrastare i ritardi dei pagamenti tra imprese, e tra queste e la Pubblica Amministrazione, imponendo un limite di 60 giorni per l’effettuazione dei pagamenti, pare avere risolto il problema. Una considerazione certificata dai risultati di una ricerca di CNA, che coinvolto 300 imprese manifatturiere fino a nove addetti ubicate in tutta Italia in uno studio sullo stato dei propri crediti, quasi tutte d’accordo sul fatto che i ritardi nei pagamenti e i crediti inesigibili continuino ad essere la regola. Addirittura l’87% degli intervistati denuncia un peggioramento dei tempi di pagamento rispetto al recente passato, una cifra che decolla al 100% degli intervistati nel settore degli autotrasporti. Ma non sta meglio l’edilizia, inclusa l’impiantistica, che è il settore che più di tutti ha registrato un peggioramento della situazione creditoria. A salvarsi è l’alimentare, il  settore dove è più frequente la puntualità nei pagamenti.

I tempi di pagamento effettivi rimangono comunque molto ampi: solo il 17% delle imprese viene pagato entro i termini, percentuale che precipita all’11% quando il debitore è la Pubblica Amministrazione, in qualunque sua forma: Comuni, Regioni ed Enti dello Stato si confermano come “i peggiori pagatori” per la quasi totalità degli intervistati.

Appena il 13% del campione, infine, assicura di aver registrato miglioramenti nelle condizioni di pagamento dal primo gennaio 2013.

“I tempi della giustizia – commenta Umberto Venturi, presidente della CNA di Modena – purtroppo non aiutano a risolvere la situazione. Anzi, non è raro assistere a citazioni pretestuose, da parte dei debitori, proprio per evitare di pagare nei tempi concordati. Da sola, quindi, la legge non basta. Occorre un salto culturale da parte degli imprenditori, che devono emarginare chi non paga o, almeno, applicare gli interessi di mora, cosa che fa solo l’11% delle imprese intervistate. Ed occorrono regole che siano applicate ed applicabili, non solo frasi più o meno di circostanza. Un esempio? Vincolare la concessione e benefici finanziari a dichiarazioni di solvibilità sottoscritte dai creditori”.

 

I NUMERI DELL’INDAGINE

 

Il rispetto della scadenza di pagamento resta una chimera: Solo il 17% delle imprese vanta pagamenti da parte della clientela entro i termini contrattuali. Il peggiore pagatore rimane comunque la PA (11%).

Sotto il profilo della misurazione dei tempi effettivi di pagamento la meccanica risulta il settore meno problematico. Qui, infatti, il 31% delle imprese vanta tempi di pagamento effettivi entro i limiti definiti nei contratti. Altri settori nei quali la quota di imprese pagate entro i termini contrattuali supera il dato medio sono l’alimentare e il legno/arredo.

Le costruzioni e l’impiantistica sono invece i settori nei quali la situazione relativa alla puntualità dei pagamenti appare più drammatica. In entrambi, infatti, appena il 2% delle imprese, vanta pagamenti in linea con i tempi definiti nei contratti.

Quando si considerano invece i ritardi effettivi la situazione appare ancora più drammatica. Posto il valore soglia di un ritardo medio di almeno 30 giorni oltre il termine contrattuale, emerge che in tutti i settori almeno una impresa su tre si trova subire ritardi nei pagamenti. Come al solito le costruzioni e l’impiantistica appaiono i settori più in difficoltà nei quali, rispettivamente, il ritardo dei pagamenti si riscontra nell’85% e nel 71% dei casi.

 

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La Normativa fissa il termine di pagamento in 60 giorni dall’emissione della fattura o consegna delle merci (30/60 giorni quando il cliente è la Pubblica Amministrazione) ma, in generale, solo il 12% delle imprese fissa il termine formale di pagamento a 60 giorni. Questo dato conferma la scarsa applicazione della legge. Nonostante che questa fissi tempi di pagamento certi e stringenti il 57% delle imprese si vede costretta a porre nei contratti un termine ultimo di pagamento superiore ai 60 giorni.

 

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Rispetto al dato medio (al netto dei privati), il termine di pagamento è disatteso soprattutto quando il cliente è una PA (63% dei casi). Si tratta di un fatto particolarmente grave: proprio per la PA, infatti, la legge fissa un termine inderogabile (a differenza che nelle transazioni tra imprese nelle quali le parti possono concordare un termine diverso da quello previsto dalla Normativa).

A livello settoriale, la meccanica è sicuramente l’ambito produttivo in cui meno è applicata la normativa: qui, infatti, solo il 21% delle imprese indica nel contratto un termine di pagamento non superiore ai 60 giorni. All’estremo opposto figura invece l’alimentare nel quale, anche in virtù di un termine più stringente (30 giorni) la quota di imprese che indica nei 30 giorni il termine contrattuale di pagamento è prossimo ai quaranta punti percentuali (37%).

Nel corso del 2013, l’aumento dei ritardi è stato sistematico: l’87% delle imprese ha registrato un allungamento nei tempi di pagamento. I settori che nel 2013 maggiormente hanno sofferto un allungamento dei tempi di pagamento rispetto agli anni precedenti, nonostante l’introduzione della nuova norma, sono l’autotrasporto (100% di imprese che dichiarano un allungamento dei tempi di pagamento da parte di tutta la clientela o di parte di essa), le costruzioni e l’impiantistica (rispettivamente 96%e 94% di imprese che denunciano un aumento dei tempi di attesa per la riscossione dei crediti). I settori che invece, pur patendo un significativo aumento dei tempi di riscossione, presentano un allungamento dei tempi di pagamento meno marcato rispetto al passato sono i servizi alle imprese (81% di imprese per le quali i tempi di pagamento sono aumentati) e, tra i settori manifatturieri, la meccanica e la moda (rispettivamente 82% e 83% dei casi).

 

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Infine anche le contestazioni finalizzate a ritardare i pagamenti o a richiedere sconti sono aumentate fortemente nel corso del 2013, seppure meno rispetto agli altri due fenomeni: sono infatti segnalate in crescita, rispetto alla situazione precedente il varo della Normativa, dal 43% delle imprese. Rispetto al dato medio spiccano, in negativo, i settori delle Costruzioni e dell’Impiantistica, gli unici nei quali i giudizi negativi riguardano almeno la metà delle imprese (53% le Costruzioni e 50% l’Impiantistica).

 

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(Fonte: L’Ufficio Stampa CNA MO)

 

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"Sistema attuale insostenibile. Attuare presto delega fiscale per tasse più eque e stop a burocrazia" -

Modena, 11 marzo 2014 -

«Un sistema fiscale insostenibile, caratterizzato da una pressione insopportabile ed adempimenti ingestibili per numero e complessità». E' questo l'allarme lanciato dai rappresentanti di Rete Imprese Italia, Modena – Confesercenti, Ascom-Confcomemrcio Fam, Lapam-Confartigianato e CNA - a seguito dell'indagine conoscitiva sugli organismi della fiscalità e sul rapporto tra contribuenti e fisco, presentata in Senato nei giorni scorsi.
«L'attuale sistema fiscale - evidenzia Massimo Silingardi presidente di Confesercenti e portavoce attuale di Rete Imprese Modena - è utilizzato sempre più spesso non come strumento di politica economica a favore di crescita ed equità, ma solo come fonte di maggiori entrate dove il fattore spesa è la variabile indipendente a cui le entrate devono continuamente adeguarsi. Va capovolto il paradigma: è la spesa pubblica che deve essere riportata entro limiti che consentano una tassazione non oltre la media europea. In particolare, è fondamentale che le maggiori entrate provenienti, in primis, dal contrasto all'evasione siano totalmente destinate alla riduzione della pressione fiscale per imprese e famiglie».
«Riteniamo, inoltre – continua il portavoce di Rete Modena - che la Legge Delega rappresenti un momento di straordinaria 'manutenzione' dell'attuale sistema fiscale finalizzata a rendere neutra, rispetto alla forma giuridica, la tassazione dell'impresa; alla revisione, in un'ottica di semplificazione, degli attuali regimi contabili e fiscali ed alla razionalizzazione della pletora degli adempimenti fiscali, anche in relazione alla loro effettiva efficacia di contrasto all'evasione ed elusione d'imposta come pure all'introduzione di regimi premiali per le imprese più virtuose. Una rapida attuazione della Legge Delega servirà anche a migliorare il rapporto conflittuale fisco-contribuente».
Rete, infine, sostiene l'urgente necessità di interventi immediati di riduzione delle aliquote Irpef e dell'IRAP. Nel caso dell'Irap, sia innalzando la franchigia di esenzione, sia definendo, in maniera puntuale, i soggetti esonerati dal pagamento del tributo in quanto privi di organizzazione.

 

(Fonte: ufficio stampa Rete Imprese Modena)

 

Sostanzialmente positiva la valutazione di CNA, che per il futuro richiese un passo in più sul fronte della riduzione di imposte e burocrazia -

Pavullo, 11 marzo 2014 -

E' una valutazione sostanzialmente positiva quella che Ermanno Brusiani, presidente della CNA di Pavullo, dà del bilancio preventivo comunale.
"Sono sicuramente segnali positivi quelli lanciati dal Comune di Pavullo nel bilancio preventivo presentatoci nei giorni scorsi dal sindaco Romano Canovi. Il contenimento delle spese, perseguito ad esempio attraverso la gestione e l'utilizzo dei servizi comuni all'interno dell'Unione, rappresenta un modalità positiva di gestione della macchina amministrativa. Ma adesso occorre fare un passo in più: serve, anche a livello locale, una vera riduzione delle imposte e della burocrazia: il fatto che, tra il 2012 ed il 2013, nella sola zona del Frignano le imprese siano diminuite del 3,1% e gli occupati del 2,4%, dipende anche da questi fattori. Non è più ammissibile che a un piccolo imprenditore occorrano circa 280 giorni di lavoro per saldare i conti del fisco".
Secondo l'Associazione, dunque, pur apprezzando l'impegno del Comune di Pavullo a non aumentare i tributi alle categorie produttive a proposito dell'applicazione della Tasi, rimane questo problema più generale da affrontare, una situazione grave, come ha testimoniato la partecipazione in massa di imprenditori dell'Appennino alla manifestazione nazionale di Rete Imprese Italia del 18 febbraio scorso a Roma.
La valutazione positiva del bilancio, in ogni caso, va di là dall'impegno a non aumentare la Tasi. "Condividiamo – rileva ancora Brusiani – l'aumento degli stanziamenti per l'assistenza agli anziani e all'infanzia, così come riteniamo importanti gli investimenti che l'amministrazione di Pavullo ha intenzione di mettere in campo nei prossimi mesi sul territorio comunale, interventi che potranno generare lavoro e occupazione per le imprese locali. E in questa direzione va anche la conferma dello stanziamento anche quest'anno dei fondi, gestiti dall'Unione, per l'abbattimento dei tassi d'interesse sui finanziamenti alle imprese".
Apprezzabile, secondo CNA, anche la volontà espressa di Canovi di contribuire al sostegno dell'Associazione "tutti per Pavullo" per la promozione del territorio, con l'organizzazione di manifestazioni ed eventi utili a dare opportunità al mondo del commercio.

 

(Fonte: L'Ufficio Stampa CNA MO)

 

I presidenti della città di Modena Silvia Manicardi di Lapam-Licom, Mauro Salvatori di Confesercenti, Nicola Fabbri di CNA e Massimo Malpighi di Ascom-Confcommrcio Fam, intervengono sul regolamento per la gestione dei luoghi dichiarati dall'Unesco 'Patrimonio dell'Umanità' all'interno della città di Modena.

Modena, 10 marzo 2014 -

"Il Comune di Modena non assuma l'Unesco come alibi per un regolamento arbitrario e fuori dalla storia. E poi fare una cosa simile a due mesi dalle elezioni... suvvia". I presidenti della città di Modena Silvia Manicardi di Lapam-Licom, Mauro Salvatori di Confesercenti, Nicola Fabbri di CNA e Massimo Malpighi di Ascom-Confcommrcio Fam, intervengono sul regolamento per la gestione dei luoghi dichiarati dall'Unesco 'Patrimonio dell'Umanità' all'interno della città di Modena. "Così come è stato presentato in bozza questo regolamento ha solo pretestuosamente a che fare con la materia. Infatti, prendendo a pretesto la definizione Unesco che coinvolge due edifici, Duomo e Ghirlandina, cala su gran parte della città antica una quantità di norme vessatorie e, per larga parte, in contrasto con le libertà economiche e civili assicurate dalle leggi italiane.
Il regolamento è stato presentato il 27 febbraio e dovrebbe essere approvato prima delle fine della legislatura, entro il 30 marzo. E' impossibile che il Consiglio Comunale e la città abbiano tempo e modi di esaminare e decidere norme che incidono, o, in molti casi, impediscono, le attività economiche di tantissimi cittadini. Ancora, l'impianto del regolamento è in contraddizione con Unesco, ovvero con il vivere pienamente i luoghi: è chiaro che quindi che questo prevede le funzioni che oggi sono economicamente e civilmente utili ed interessanti, previo il rispetto dell'ambiente originario. Il Regolamento, invece, arbitrariamente, trasforma la città in una rievocazione in costume d'epoca... La terza è la legittimità, nella zona di rispetto 1 e 2, del fatto che il Comune vorrebbe identificare il tipo di attività commerciali che si possano insediare, eludendo totalmente la legge vigenti in Italia che non conferisce ad alcuno questo diritto sulle attività economiche.
Le zone di rispetto Unesco sono assolutamente arbitrarie. Con questo regolamento, le zone 1-2-3-4 e gli edifici inclusi dal raggio dei 150 metri, sono inclusi e quindi sottoposti ad un coacervo di norme restrittive, fra Regolamento ed allegati applicativi. Per capirci, sono inclusi via Farini sino alla chiesa di S.Giorgio, tutta via Modonella, tutto Canalchiaro, tutta Carteria, tutta piazza Matteotti, gli edifici ad est di piazzetta Muratori, quelli a sud ovest di Corso Canalgrande. La disposizione crea, un potere insindacabile in mano ai funzionari comunali, che, istruirebbero le domande al Comitato Tecnico, il cui parere è vincolante per ogni attività o arredo autorizzati".
I presidenti cittadini di Lapam-Licom, CNA, Ascom Confcommercio Fam e Confesercenti proseguono: "Non dimentichiamo che Unesco ha dichiarato patrimonio dell'umanità Duomo e Ghirlandina, non tutto il centro storico. Se Unesco avesse ritenuto di doverlo fare lo avrebbe fatto come ha fatto a Roma, Mantova, Ferrara, tanto per citare qualche esempio dove tutto il centro è stato dichiarato patrimonio dell'umanità e dove nessuno si sogna di introdurre norme così restrittive e vincolanti".
Insomma, per le associazioni aderenti a Rete Imprese questo regolamento non sta in piedi. "Un ultimo esempio – proseguono le associazioni - perché il palazzo della banca di fronte al Duomo deve essere tutelato allo stesso modo della Cattedrale stessa? E perché limitare il numero delle manifestazioni in Piazza Grande? Perché le manifestazione che si possono fare non devono esporre striscioni commerciali, questi signori pensano che il mondo sia pieno di sponsor che vogliono rimanere anonimi?

Infine, ma non ultima questione per ordine di importanza: si normano, citandole per nome, le manifestazioni ammesse in Piazza Grande. Come si possono predefinire per regolamento le attività che potranno, negli anni a venire, andare in piazza o le tipologie di arredo?
Ancora a proposto degli arredi precari ammessi in tali manifestazioni: 'solo ombrelloni'. Sono sempre funzionali gli ombrelloni a proteggere gli operatori nel clima di Modena, non mite per molti mesi all'anno? Proteggono in modo adeguato le merci se vengono abbandonate sul posto durante le notti? Al tempo della costruzione del Duomo parimenti non esistevano né ombrelloni né gazebo. Dunque: perché gli ombrelloni, 'richiudibili', si specifica, sì e i più efficienti gazebo no?".
Salvatori, Malpighi, Fabbri e Manicardi concludono: "Questo e altro, è materia che i cittadini hanno diritto di conoscere e discutere apertamente durante l'imminente campagna elettorale, non già di vedersi accollata nella fretta delle 'delibere dell'ultima ora'. Chiediamo che la città ne discuta lì e che blocchi un colpo di mano tanto pesante con Consiglio ed assessori che scadono fra tre settimane! In un momento in cui abbiamo tante saracinesche abbassate in centro abbiamo bisogno di una simile selva di lacci e laccioli? Qualcuno pensa veramente che si possano riempire le vetrine vuote clonando 'd'autorità' negozi storici e tradizionali anche se non redditizi?".

(Fonte:ufficio stampa Lapam Confartitigianato Modena-Reggio Emilia)

 

Domani, Martedì 11 marzo, presso la sede provinciale un incontro dedicato, dal titolo eloquente: "Prodotti da costruzione, con la UNI EN 1090 cambia tutto" -

Modena, 10 marzo 2014 -

C'è un nuovo adempimento da rispettare per chi opera nel settore della carpenteria meccanica, che interessa anche il mondo delle costruzioni, vista la sua importanza nella realizzazione di molti manufatti edili: con il regolamento 305/11/CE – CPR è stata introdotta la cosiddetta "conformità del manufatto", in recepimento della nuova UNI EN 1090. Un cambiamento radicale per tutti gli addetti del settore, che introduce sostanzialmente l'obbligo di utilizzare prodotti per costruzioni rispondenti a entrambe le normative, italiana (DM 14/1/2008) ed europea.
Domani, martedì 11 marzo alle ore 20.30, presso la sala Arcelli della sede provinciale CNA (via Malavolti 27, Modena) si terrà un incontro dedicato, dal titolo eloquente: "Prodotti da costruzione, con la UNI EN 1090 cambia tutto". Nel corso dell'incontro si parlerà di marcatura CE, di analisi del prodotto per la gestione del rischio nelle opere di ingegneria civile e della definizione stessa dei "prodotti da costruzione". Saranno inoltre messe a confronto la normativa europea e quella italiana, la loro possibile interazione e coesistenza nel mercato italiano.
Il relatore sarà l'ingegner Enrico Albarelli, responsabile tecnico di ASQ STS – azienda specializzata nei servizi e nelle tecnologie di saldatura, che si occupa di formazione tecnico-professionale specialistica a più livelli nei settori edile e impiantistico – con la collaborazione di Stefano Ravagli.

(Fonte: L'Ufficio Stampa CNA Modena)

 

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Martedì 11 marzo (ore 17.30) presso la sede provinciale CNA un "focus group" sulle regole in vigore dal prossimo dicembre -

Modena, 10 marzo 2014 -

Una reputazione mondiale legata alle eccellenze alimentari comporta grandi responsabilità: prima fra tutte, la necessità di garantire prodotti di qualità elevata che rispettino tutte le normative in materia di sicurezza e informazione al consumatore. Su quest'ultimo aspetto il sistema Italia è particolarmente sensibile: le regole sono ferree e cambiano spesso, con frequenti disagi per gli operatori di settore.
CNA Modena, consapevole di operare in un territorio nel quale le eccellenze alimentari sono particolarmente numerose, prosegue sulla strada del costante aggiornamento professionale e tecnico a beneficio dei propri Associati, proponendo un nuovo "Focus Group" sull'etichettatura dei prodotti alimentari. La relazione sugli ultimi aggiornamenti normativi sarà nuovamente affidata al dottor Giuseppe De Giovanni, esperto di etichettatura dei prodotti alimentari e già dirigente del MISE di Roma: per la divisione CNA Alimentare, un vero punto di riferimento in materia normativa.
L'appuntamento è per martedì 11 marzo alle ore 17.30, presso la Sala Arcelli della sede provinciale CNA (via Malavolti 27, Modena). In particolare verrà affrontato il parallelismo tra le normative europee in materia di etichettatura, e quelle italiane: differenze, criticità, aspetti cruciali per favorire l'esportazione dei propri prodotti all'interno dei confini comunitari, e oltre. Nel corso dell'incontro verranno inoltre illustrati il nuovo regolamento sull'etichettatura, in vigore dal prossimo dicembre, e i vuoti legislativi ancora da colmare, segnalati dagli stessi professionisti del settore.
Vista l'importanza dei temi trattati, il presidente provinciale di CNA Alimentare Primo Bertagni e i responsabili dell'Associazione invitano caldamente a partecipare.


(Fonte: L'Ufficio Stampa CNA Modena)

"Rimborso dei danni subiti, fiscalità di vantaggio e sicurezza del territorio: queste sono le priorità oggi" -

 

Modena, 6 marzo 2014 -

"Abbiamo la necessità di avere risposte nel più breve tempo possibile, riguardo: i rimborsi dei danni subiti; alla necessità dell'attuazione di una fiscalità di vantaggio che renda più agevole la ripartenza dell'economia della zona; all'impegno da parte delle istituzioni per la messa in sicurezza del territorio". Queste le richieste avanzate nel corso dell'incontro tra il comitato degli operatori commerciali ed artigiani delle aree colpite dall'alluvione del 19-20 gennaio scorso e Rete Imprese Italia, a cui aderiscono Confesercenti Ascom-Confcommercio-Fam, Lapam-Confartigianato e CNA. Tra le richieste c'è anche quella di dare supporto anche alle attività produttive.

L'occasione inoltre ha rappresentato anche il momento per aggiornare gli operatori del Comitato sullo stato delle azioni intraprese e riguardo l'iter che stanno seguendo i provvedimenti legislativi in favore delle popolazioni e delle imprese colpite dall'alluvione del Secchia:

RIMBORSI DEI DANNI SUBITI: impegno da parte de Parlamentari Modenesi e della Regione Emilia Romagna che di concerto con le Associazioni imprenditoriali stanno predisponendo un disegno di normativa che, sulla scorta dell'esperienza compiuta con il sisma del 2012 - ma evitando l'appesantimento burocratico relativo - disponga risorse e modalità per l'erogazione dei contributi volti al ripristino dei locali danneggiati e la sostituzione dei beni colpiti. Tale disegno di legge sarà presto presentato al nuovo Governo. Le risorse necessarie sono da reperire tra i fondi non utilizzati per la proroga delle imposte nel cratere del sisma.

FISCALITA' DI VANTAGGIO: le Associazioni hanno riferito della concreta possibilità di costituzione di Zone Franche Urbane nelle quali individuare misure di reale abbassamento della pressione fiscale e contributiva da applicare in un arco di tempo compreso di diversi anni, associata ad una conseguente rateazione dei pagamenti.

MESSA IN SICUREZZA DEL TERRITORIO: massimo impegno da parte di Rete nei confronti di Regione e Aipo affinchè siano utilizzati in toto i 19 milioni di € destinati al nodo idraulico di Modena per la realizzazione di opere utili ad evitare eventuali disastri come quello del 19-20 gennaio scorso.

FONDI CCIAA: è stata apprezzata la tempestività con cui la Camera di Commercio ha erogato fondi per due milioni di euro a sostegno delle attività dell'area, soprattutto le modalità di erogazione dei contributi alle attività dei centri urbani. Occorre ora verificare la possibilità di nuovi interventi a supporto delle attività produttive dell'area, in attesa dell'indispensabile intervento del governo.

Massimo Silingardi, presidente di Confesercenti e portavoce attuale di Rete Imprese Modena aggiunge inoltre che: "Entro metà marzo si terrà un nuovo incontro con i parlamentari modenesi a cui seguirà una riunione in Regione sulla stima totale dei danni derivanti dalle schede presentate ai comuni e si perfezionerà la strategia per ottenere al più presto i provvedimenti necessari alle imprese. Dopodiché a fine marzo Rete convocherà un nuovo incontro di confronto e condivisione con le imprese dei comuni colpiti dall'alluvione".

 

(Fonte: ufficio stampa Rete Imprese Modena)

 

Domani, giovedì 6 marzo, dalle 14.30, presso la Camera di Commercio di Modena -

Modena, 5 marzo 2014 -

L'efficienza energetica è un obiettivo strategico di portata mondiale: una missione politica, ma anche una sfida tecnologica. Negli ultimi anni le soluzioni si sono moltiplicate e diversificate, piombando su mercati spesso non sufficientemente preparati per indirizzare l'utente finale nella scelta. Per i professionisti del settore, la nuova sfida è quella di stare aggiornati e integrare alla conoscenza tecnica nel comparto energetico competenze anche di altri ambiti. Per questo CNA, partner del progetto Co-Efficient, un progetto europeo nato per aiutare le piccole imprese a conoscere le tecnologie informatiche legate all'uso di energie rinnovabili nei processi produttivi, sta organizzando una serie di seminari proprio per fare divulgazione in questo ambito.
Nel corso dell'incontro che si terrà domani, giovedì 6 marzo alle 14 e 30 in Camera di Commercio, l'ing. Laurent Socal, esperto riconosciuto a livello nazionale, tratterà il tema "Diagnosi edificio-impianto ed esempi di interventi integrati". Seguirà l'intervento del dott. Ivan Bignardi di ASQ, l'azienda del sistema CNA che si occupa di sicurezza, ambiente e qualità, che nel suo intervento dal titolo "Recupero efficienza dal libero mercato e investimenti con i Titoli di Efficienza Energetica" parlerà anche degli incentivi pubblici a supporto degli interventi di ristrutturazione. Concluderà il prof. Flavio Bonfatti dell'Università di Modena e Reggio Emilia che tratterà del «Supporto informatico al controllo dei consumi energetici».
All'evento partecipano anche i partner del progetto Co-Efficient, a Modena per il secondo meeting di progetto. Si tratta di esperti provenienti da diversi paesi europei: Slovenia, Croazia, Francia e Spagna. Sarà quindi anche un momento di confronto con altre esperienze effettuate.
L'evento è stato organizzato da CNA con il patrocinio del Collegio dei Periti Industriali, il Collegio dei Geometri, l'Ordine degli Ingegneri e l'ordine dei Dottori Agronomi e Forestali. Per i Geometri la partecipazione all'evento darà crediti formativi.
Giorgio Falanelli, responsabile di CNA Installazione e Impianti, sottolinea l'importanza di questo evento: "Il ruolo della divulgazione e della formazione è indispensabile per le imprese, così come è indispensabile, soprattutto nel campo del risparmio energetico, un'interdisciplinarietà che coinvolga diverse professionalità. Serve, insomma, un approccio più complessivo, piuttosto che interventi spot. Da questo punto di vista si spiegano anche il coinvolgimento degli ordini professionali".
Il seminario, aperto al pubblico, è gratuito. Maggiori informazioni si possono trovare sul sito www.cna.it

(Fonte: ufficio stampa CNA MO)

 

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Confesercenti, Ascom-Confcommercio, Lapam-Confartigianao e CNA, invitano il Governo a passare dagli annunci ai fatti: "Stop a burocrazia e Pressione fiscale" -

 

Modena, 4 marzo 2014 -

«Prendiamo atto con soddisfazione - afferma Rete Imprese Italia Modena, a cui aderiscono Confesercenti, Ascom-Confcommercio, Lapam-Confartigianato e CNA a proposito dell'entrata in funzione del Sistri, il sistema telematico di tracciabilità dei rifiuti pericolosi, avvenuta oggi - dell'ulteriore sospensione delle sanzioni, della proroga della tracciabilità cartacea e in particolare della prospettiva, annunciata dal Ministro dell'Ambiente, di un decreto che escluda dal Sistri le imprese con meno di 10 dipendenti, che di fatto cancellerebbe l'assurda equiparazione dei rifiuti di un parrucchiere e di un piccolo commerciante con quelli di un'industria. E' la prova che si sta cominciando a comprendere l'inadeguatezza del sistema alle esigenze delle imprese e del Paese».
«Non muta, quindi, il nostro giudizio profondamente negativo: il Sistri – tiene a precisare Massimo Silingardi, presidente di Confesercenti e attuale portavoce di Rete Imprese Modena - è l'emblema dello squilibrio burocratico del nostro Paese. Il sistema ha infatti dimostrato troppe criticità, che riguardano l'interoperabilità, i malfunzionamenti tecnici e tecnologici di dispositivi e sistema, la lentezza delle procedure, oltre a costi esorbitanti alle imprese. Riteniamo dunque assurdo e dannoso proseguire nella sua implementazione: occorre al più presto sostituire il Sistri con un sistema di tracciabilità che risponda concretamente all'esigenza di una corretta gestione dei rifiuti, attraverso un modello che non gravi sulle aziende con ulteriori costi e procedure complesse ed ingestibili».
«Il Sistri deve essere superato - aggiunge Silingardi - è un sistema inefficiente, scarsamente trasparente ed inadeguato, che comporta pesanti allentamenti per le imprese e, in alcuni casi, addirittura il blocco delle attività. Per questo chiediamo al Governo di procedere rapidamente alla sua sostituzione con un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti che serva meglio allo scopo».
«Per 'far uscire dalla palude' le imprese – conclude il portavoce di Rete Modena - occorre ridurre il peso della burocrazia e del fisco. Finora però il Governo non sembra dello stesso avviso: l'avvio del Sistri e l'incremento delle aliquote TASI sono due interventi che vanno in direzione decisamente opposta alle esigenze del Paese. Si passi dagli annunci ai fatti e si proceda a una vera sburocratizzazione».

 

(Fonte: ufficio stampa Rete Imprese Modena)