(Bergogno di Casina - Reggio Emilia, 24 dicembre 2024). Fino a domenica 12 gennaio il paese di Bergogno, “Il Borgo dei Presepi”, esporrà ai visitatori la popolare mostra presepistica “a cielo aperto”, che dallo scorso 15 dicembre si snoda, con decine e decine di rappresentazioni della natività, dalle più classiche alle più moderne, lungo le stradine e le dimore dell’antico villaggio di origine canossana.
“Nel nostro suggestivo borgo - spiega Lucia Barbieri, presidente della Pro loco Bergogno Medievale - la tradizione dei presepi rappresenta ormai, dal periodo del Natale a quello dell’Epifania, un appuntamento imperdibile per i reggiani, ma non solo. Ogni anno allestiamo, come abitanti e volontari dell’associazione, nuove rappresentazioni negli angoli più caratteristici del paese. Creiamo così un’atmosfera magica ed incantevole, direi unica, che richiama sempre numerosissimi visitatori, provenienti anche da luoghi molto lontani”.
Nelle giornate domenicali e negli altri giorni festivi è possibile servirsi del punto di ristoro paesano, in cui si potranno gustare, fra l’altro, gnocco fritto, salumi nostrani e altre prelibatezze di stagione, e il 6 gennaio, in particolare, per i più piccoli ci sarà, nel pomeriggio, l’atteso arrivo della Befana. Il 12 gennaio l’edizione 2024-2025 terminerà con un lauto pranzo, al quale si potrà partecipare su prenotazione, telefonando al 335 5782067.
“Il nostro ambiente - conclude Lucia Barbieri - con edifici in pietra sapientemente restaurati e scorci affascinanti, viottoli, cortili, aie, volte, portici, cantine, fienili, cucine e altre stanze del tempo che fu, si presta alla perfezione a questo evento annuale, che ha effettivamente una durata mensile e che costituisce un’occasione ideale per le famiglie, grandi e piccini, ed appassionati di storia, cultura e tradizioni. Infine per tutti coloro che desiderano vivere l’autentica atmosfera natalizia in un contesto esclusivo, ricco, oltre che di testimonianze storiche risalenti all’epoca di Matilde di Canossa, di significativi tesori naturalistici”.