Non sono solo extracomunitari senza fissa dimora, ma anche italiani che hanno perso il lavoro e la propria dignità di uomini. Telefonano donne, che necessitano dei pacchi alimentari. Uomini che non mangiano da giorni e citofonano al nostro Centro d'ascolto per avere un colloquio con i nostri operatori, che cercano di aiutarli amorevolmente.
Ci sono anche gli assistiti, che necessitano di medicine, vengono visitati e curati dai medici, che sono di turno alla Caritas. Per il bene della comunità, in questo preciso momento, dove la pandemia è la guerra hanno inevitabilmente allontanato le persone le une dalle altre, bisogna sensibilizzare tutti perché attraverso la solidarietà e la carità cristiana le condizioni possano migliorare.
E come afferma Papa Francesco: "Aprirsi agli altri non impoverisce, perché aiuta ad essere più umani, a riconoscersi parte attiva di un insieme più grande e a interpretare la vita come un dono per gli altri, a vedere come traguardo non i propri interessi, ma il bene dell'umanità".