Di Matteo Pio Impagnatiello Pilastro di Langhirano, 9 giugno 2023 - La criminalità, sia quella comune sia quella organizzata, è in continua evoluzione e questo comporta un maggior grado di vulnerabilità per quelle realtà – pubbliche e private – che producono ricchezza. Perciò la sicurezza diviene centrale e importante, pur presentandosi come un fatto complesso, difficile da risolvere dati i molteplici fattori in gioco. Nel dicembre del 2022, il rapporto Censis ha indicato un calo delle denunce presentate. Nel 2012 in Italia erano stati denunziati 2.818.834 reati; nel 2021 sono stati 2.104.114. Nonostante la forte diminuzione registrata, resta la percezione di insicurezza.
Sono cresciuti i reati contro la persona, come le violenze sessuali, con un balzo del +12,5 % (nel 2012 erano 4689; nel 2021, 5274). Aumentano anche le estorsioni ed i reati informatici. E’ vero: i reati sono meno, ma pur sempre tanti.
A fine febbraio scorso è stato presentato il Rapporto nazionale sull’attività delle Polizie locali, curato dall’Associazione nazionale comuni italiani (Anci) e dall’Accademia nazionale di Polizia Locale, con la partecipazione del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. In tale occasione il ministro, consapevole che oggi per la sicurezza delle comunità «le Polizie locali svolgono un ruolo indispensabile, caratterizzato da competenze specifiche legate all’ambito dell’ente locale in cui operano», ha auspicato la revisione dell’ordinamento delle stesse Polizie locali tramite una «riforma organica» tesa alla valorizzazione delle sue peculiarità e funzioni.
Ne abbiamo parlato con Mario Assirelli, Segretario Generale Sulpl.
- La fonte principale della disciplina normativa inerente alla Polizia Locale è da individuarsi nella legge 7 marzo 1986 numero 65. A che punto siamo con la riforma? Vi sono dei segnali concreti sulla volontà di adeguare la normativa all’odierno status quo del comparto?
R. Inizio ad esternarle i miei complimenti in quanto parliamo di Polizia Locale e NON di Vigili Urbani come invece citano questo termine in quantità esagerata e impropria tutti i media nazionali! Si nazionali, in quanto a livello locale i giornalisti sanno bene come individuarci ed altrettanto conoscono la nostra operosità in favore delle Comunità a cui è rivolta la nostra costante attività per regolare la vita pubblica, la coesione sociale e il quieto vivere. Come Polizia Locale NON abbiamo un Ministero che possa sempre essere presente nelle questioni nazionali e nei tavoli di sicurezza e ordine pubblico, ma semplicemente un’associazione che è Anci per i comuni di grande entità ma che per la polizia locale non ha interesse… Per fortuna che c’è la L.Q. 65/86 che ha chiarito in parte le nostre funzioni e le nostre qualifiche, lasciando la parte contrattuale alla contrattazione; ma è ora di cambiarla, perché l’evoluzione della società è costante e mutando con il cambiamento dei tempi si rinnova anche il ruolo della Polizia Locale, si trasforma per le esigenze, richieste, necessità dei Cittadini– LA VERA E UNICA POLIZIA DI PROSSIMITA’. La legge è ampiamente voluta anche dalla popolazione che vive costantemente in precarietà, causa il garantismo delle nostre norme e sempre più chiede i nostri interventi. Infatti abbiamo raccolto 600 mila firme per la sua modifica e depositate presso la Suprema Corte, ma, ancora ad oggi il Parlamento non è ancora intervenuto legislativamente (sic!) nonostante due richiami della Commissione Europea a cui abbiamo proposto petizioni e che ha individuato una mancanza di parietarietà e discriminazione tra le polizia nazionali e quelle locali, soprattutto nel contratto che per la Polizia Locale è PRIVATO, unico in Europa!!! Ad oggi i DdL sulla riforma della Polizia Locale sono stati presentati sia alla Camera dei Deputati che al Senato ma stiamo aspettando, con tanta pazienza, che la legge delega venga avviata dall’Esecutivo, cioè la volontà definitiva politica di riformare la norma su questa Polizia Locale che ha competenze generali ma limitata al territorio dove opera sotto l’egida del Sindaco, anche se abbiamo diversi “padroni”: dai Procuratori della Repubblica ai Questori, dai Prefetti alle leggi regionali dipendentemente dall’attività e servizi posti in essere. Abbiamo una carenza di organici paurosa, un esempio su tutti Catania che è passata dai 1200 operatori di 15 anni or sono ad oggi, che sono rimasti 120 con un’età di oltre 55 anni. Ricordo solamente che diverse volte siamo arrivati ad un passo dall’emanazione della norma anche calendarizzata (tolta dal presidente Casini l’ultimo giorno prima delle votazioni) oppure con l’uscita del DdL dalla I Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati all’unanimità e stravolta dal Ministero dell’Interno… CHI E’ IL LEGISLATORE IN ITALIA ??? Abbiamo organizzato 12 scioperi nazionali, sciopero della fame, manifestazioni di ogni tipo per sensibilizzare la questione con cortei infiniti, sit-in, portato tutte le Istituzioni al tavolo per risolvere la questione e partecipato in divisa alle riunioni al Ministero dell’Interno per dirimere alcune problematiche.
- Quali conseguenze avrebbe, sul territorio e sulla comunità che vi abita, la riforma della Polizia Locale?
R. La risposta sarebbe visibilissima in quanto potremmo, accedendo ai terminali del Ministero dell’Intero, avere un controllo del territorio, sulla circolazione delle persone e dei mezzi. Oggi non possiamo conoscere i precedenti penali e/o giudiziari in atto ma solo attraverso una chiamata alla Questura (Commissariati) o ai Carabinieri, quando rispondono: infatti, a volte, sono talmente lenti che si lasciano andare le persone fermate, magari sono ricercate. Senza lo SDI (segnalazione d’indagine) non è possibile dare una risposta certa alla collettività, dobbiamo accedere a tutti i terminali nessuno escluso. Avere più diritti per i lavoratori, cioè assistenza e previdenza, anche in questa circostanza abbiamo differenze in caso di infortunio o morte. Tutta l’attività di controllo e prevenzione della Polizia Locale passa dalle altre forze di polizia ad ordinamento nazionale che inseriscono nei terminali europei di polizia i nostri dati raccolti.
- D. A questo punto sorge spontanea una domanda: ma, sostanzialmente, qual è la differenza
tra la Polizia Locale e le altre Forze di Polizia Statali?
R. La risposta è semplicissima, la Polizia Locale ha il solo vincolo territoriale, le Funzioni di Polizia sono svolte nel territorio di appartenenza, ma anche con delle deroghe, un esempio su tutti è il caso della continuità del reato o il caso di fuga ai controlli etc.. Infatti la P.L. non è SOLO la Polizia del Sindaco, per una semplice ragione, le funzioni di Polizia sono sempre e comunque svolte in nome e per conto dello Stato Italiano: la funzione di Polizia Giudiziaria è regolata dal codice penale e di procedura penale, la Polizia Stradale dal Codice della Strada, l’Ordine e la Sicurezza Pubblica regolati da Legge. Per meglio focalizzare, se, nel controllo di un pubblico esercizio emergono violazioni al TULPS, non è solo la Polizia Locale competente ma tutti gli appartenenti alle forze di Polizia, i reati non sono divisi per competenza ma ogni Ufficiale e Agente di P.G. ha l’obbligo (tra le altre competenze) di impedire che essi non vengano portati ad ulteriori conseguenze e non operare in tal senso pone il rischio, tra tutti gli operatori di Polizia senza distinzione, di incorrere nella commissione di reati. La Polizia Amministrativa, latu sensu, non è prerogativa esclusiva della Polizia Locale, ma è svolta da tutti gli Ufficiali e Agenti di P.G.. Infine, per completezza ho il dovere di sottolineare che mentre nell’immaginario collettivo l’accertamento della sosta sia prerogativa esclusiva della Polizia Locale, tutte le forze di Polizia Stradale individuate nell’articolato del Codice della Strada devono rilevare le infrazioni previste da detto codice, comprese quelle relative alla sosta; per quanto attiene la territorialità, anche le altre forze di Polizia operano nei territori di propria competenza: Stazioni Carabinieri, Commissariati, Sezioni, Comandi e Questure.
- Sempre sul progetto di riforma: vi sono elementi di forza su cui dovrebbe puntare una nuova legge quadro sull’ordinamento dei caschi bianchi?
R. La nuova legge deve necessariamente e definitivamente chiarire le nostre funzioni, qualifiche, contratto e organigramma (non abbiamo i sottufficiali e la Polizia Locale vive di gerarchia) ovvero di formazione costante, in modo non solo da evitare sovrapposizioni con le altre forze di polizia, vedi la polizia tributaria limitatamente alle attività ispettive di vigilanza relative ai tributi locali (soprattutto ora che le P.A. hanno grande necessità di ricerca fondi economici per le proprie amministrazioni), ma per avere una Polizia Locale adeguata ai tempi e pronta ad affrontare le nuove sfide richieste dai Cittadini, con maggiore consapevolezza e preparazione soprattutto verso la sicurezza e la certezza del diritto, almeno in prossimità con gli strumenti di difesa e autotutela per gli Operatori: ogni giorno abbiamo decine e decine di feriti per l’alta tensione che si è ormai radicata in Italia.