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Serve concertazione per piano nazionale di promozione. 3 settembre (ore 11), conferenza stampa on line presentazione dati ufficiali con Ministro Bellanova. 

I vini dell’Emilia Romagna si caratterizzano per una notevole eterogeneità che è il risultato della varietà delle caratteristiche del territorio. Nella maggior parte dei casi è nelle zone collinari che è possibile ottenere i risultati più interessanti, non solo per la qualità dei terreni più vocati, ma anche per le condizioni climatiche favorevoli: il riferimento è, in particolare, alle escursioni termiche e alla ventilazione. Per quel che riguarda la pianura, invece, non sono rare le produzioni industriali che non mirano tanto alla qualità quanto alla quantità. Ciò non vuol dire, comunque, che nelle zone pianeggianti non ci siano vini di qualità, magari basati sui principi biodinamici.

Conoscere i vini dell’Emilia Romagna con un corso wset

Un corso wset può offrire la giusta occasione per conoscere e scoprire da vicino i vini dell’Emilia Romagna: le proposte formative di Degustibuss sono, in tal senso, il meglio che si possa desiderare. Il primo livello del corso permette di esplorare, in una giornata di lezione della durata di 7 ore, i più importanti stili di vino e le relative tipologie tramite la vista, il senso dell’olfatto e il gusto. I corsisti possono contare su otto bottiglie di vino per la pratica, ma anche su attrezzature ad hoc e schede di degustazione specifiche.

Bonarda e Barbera

Bonarda e Barbera sono le due coltivazioni caratteristiche della zona dei Colli Piacentini: si tratta di uve a bacca rossa a partire dalle quali è possibile ottenere degli ottimi vini fermi da invecchiamento e dei vini rossi frizzanti. È il caso, per esempio, del Gutturnio, che tra l’altro merita di essere menzionato come una delle prime Doc del nostro Paese. La Malvasia aromatica di Candia è una delle uve a bacca bianca, in comune con i Colli di Scandiano e di Canossa e i Colli di Parma; un altro Doc è l’Ortrugo.

I vini delle province di Modena, Reggio Emilia e Parma

Chiaramente quando si parla di vini emiliani non si può fare a meno di citare il Lambrusco: con questo termine, per altro, si fa riferimento a vari vitigni che presentano caratteristiche piuttosto differenti tra loro. Il Salamino di Santa Croce, il Grasparossa di Castelvetro e il Lambrusco di Sorbara sono i vini Doc che ne derivano. Non molto tempo fa, inoltre, alcuni lambruschi sono stati inseriti nella graduatoria degli spumanti migliori del mondo.

Gli altri vini emiliani

Il Pignoletto è un pezzo di storia dei Colli Bolognesi: si tratta di un bianco vinificato frizzante o fermo. Non ha nulla da invidiargli la Barbera, particolarmente coltivata fra i rossi, mentre in provincia di Ferrara – e più precisamente nella zona costiera – spicca la Doc Bosco Eliceo. La zona dei Vini delle Sabbie richiede una particolare attenzione, con il Fortana che costituisce il vitigno più rappresentativo: viene nominato anche Uva d’Oro, e deve tale denominazione da una località della Borgogna, Cote d’Or, da dove il vino sarebbero stato portato in dote da Renata di Francia al Duca d’Este.

La tradizione enologica in Romagna

Per quel che concerne la Romagna, il Trebbiano Romagnolo e l’Albana sono i protagonisti fra le uve a bacca bianca, con il secondo che in genere permette di ottenere vini più robusti, basati su una macerazione lunga sulle bucce. Il Sangiovese, invece, è il principe dei rossi, e può essere declinato in tante versioni differenti: per esempio affinato in legno per qualche anno o imbottigliato giovane dopo essere stato vinificato in acciaio, ma c’è perfino lo spumante metodo classico come novità degli ultimi tempi. Il rosso Centesimino e il bianco Famoso, infine, sono due vitigni romagnoli autoctoni.

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Scegliere un vino, orientarsi fra le tante proposte è sempre stato un compito delegato all'enotecario di fiducia o all'amico che consigliava una cantina vicino a casa.

da L'Equilibrista Parma, 18-03-2020 - @lequilibrista27 -

Oggi il vino sta vivendo un momento davvero delicato, perché come tutti, sta affrontando qualcosa di sconosciuto ed al quale nessuno è mai stato preparato prima d'ora, in più la complicata situazione economica ci porterà ad utilizzare strumenti nuovi ancora poco collaudati dalla maggior parte di noi.
I vignaioli hanno la costanza e la competenza tecnica ma solitamente manca loro la strategia comunicativa e questa deve essere sviluppata al meglio per poter esprimersi e portare avanti le loro aziende, le loro famiglie ed il loro lavoro. Ed ecco l'approccio di una azienda che lavora nel campo della comunicazione del vino.

L'Equilibrista intervista Massimo Rendinelli @Happywiners

Spesso mi chiedono di far parte di panel di degustazione per dare un parere oppure di dare spazio a vignaioli che lo meritano e come sempre, sentito il vino e la loro storia, giudichiamo il progetto e se valido lo portiamo avanti.
E' per questo che con Massimo Rendinelli di Happywiners, ho scambiato una chiacchierata e ci siamo confrontati su diversi temi. Fra le tracce che sono emerse ne ho selezionate alcune che penso possano essere interessanti per approfondire un'epoca in grande evoluzione e dove i social la faranno da padrone.

Nella tua operatività quotidiana, come si pongono le aziende a proposito delle nuove forme di comunicazione del vino ?
"Il mondo del vino sta cambiando perché anche in questo settore è iniziata l’era social, dopotutto in ritardo rispetto ad altri campi. Oggi in un periodo in cui abbiamo a disposizione migliaia di vini da tutto il Mondo acquistabili con un clic, è fondamentale saperlo comunicare. Le nuove forme di comunicazione devono essere gestite a pieno dalle Aziende e devono far parte della loro strategia come ogni altra catena del loro valore. Ma poche lo sanno fare e quindi si affidano sempre di più a professionisti dedicati perché loro giustamente devono fare il vino e curare le vendite o magari gli approvvigionamenti.

Cosa credi possa fare la differenza al tempo del Corona Virus e come vedi il nuovo cliente che una azienda vitivinicola si troverà a servire nel futuro prossimo?
Le persone, le storie, l’empatia. La gente non compra solo un prodotto ma la storia che questo vino rappresenta.
HappyWiners ad esempio è un progetto che nasce con l’obiettivo di raccontare il vino alla gente. Siamo degustatori appassionati e professionisti dei nuovi media ma ad oggi non basta, bisogna poter viaggiare, visitare le cantine, incontrare i produttori e conoscere le loro storie. È proprio questa la parte del vino che ci piace: aiutare un mondo fatto di persone, di luoghi e di emozioni, a poter essere conosciute dal grande pubblico che li possa apprezzare e dare valore. A tal proposito, nell'attuale momento storico dove tutto questo è proibito, alle aziende che ci contatteranno, vogliamo offrire gratuitamente la nostra competenza per tutta la durata della crisi fino al mese di Aprile, creando una pagina dedicata ai loro vini, mantenendo quindi una sorta di memoria storica attraverso una vetrina che rimane sul sito a disposizione di tutti. Ci sono anche cantine che ci inviano i loro vini dandoci la possibilità di commentare e degustare i loro prodotti attraverso degli interventi on-line. Iniziative che spero servano a superare il momento attuale dando uno strumento veloce ed intuitivo alle aziende vinicole.

Cosa pensi possa essere necessario quindi ad una azienda che si relaziona al mercato di oggi?

Le Aziende in generale e quelle vitivinicole nello specifico, hanno bisogno che i propri contenuti siano veicolati e che dalla pura e semplice pagina virtuale che garantiva il sito internet, si vada a raccontare un' emozione fornendo dei significati chiari che vadano veicolati dall'on-line all'off- line e quindi riportino una concretezza ed una dimensione reale.
Per questo in HappyWiners abbiamo deciso di utilizzare un linguaggio più semplice per avvicinare tutti al mondo del vino, compresi i giovani che utilizzano tanto i social ma anche tutti quegli appassionati che vorrebbero imparare qualcosa in più fino rispetto al classico acquisto d'impulso al supermercato.

Che tipo di contenuti pensi che oggi il turista del vino stia cercando ?

Cerca sempre di carpire informazione e di dare importanza al lavoro del vignaiolo che oggi sta riscuotendo finalmente il posto che merita, non ha caso il recente incremento delle scuole zootecniche e delle facoltà di agraria lo ha dimostrato. Nei miei post e negli articoli quindi, cerco sempre di essere piacevole e non risultare pesante anche laddove si parli di temi didattici perché abbiamo riscontrato che il pubblico è interessato alle nozioni ma non ai paroloni ed è spesso allergico ai tecnicismi eccessivi.

Nei prossimi mesi cercheremo di approfondire questi temi che ritengo fondamentali e strategici per un tessuto aziendale che necessita di innovazione nei confronti di un pubblico sempre più connesso e sempre più interessato a queste realtà.

Il vino porta con se una componente materiale imprescindibile che avrà sempre bisogno della componente esperienziale per farsi comprendere al massimo, quindi per quanto la narrazione ed il racconto saranno centrali, gli operatori dovranno portare i clienti in visita nelle cantine, organizzare eventi e degustazioni che possano esaltare al massimo il lavoro di queste persone che ad oggi a causa del Corona Virus non possono per il momento avvenire.

Contatti ed info:
http://www.happywiners.com/about 
https://www.instagram.com/p/B86zby5CWxT

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Al Modena Champagne Experience la giornalista ARGA Francesca Caggiati intervista l'enologo Fabrizio Maria Marzi e Nicola Zoccatelli della Federazione Italiana Sommelier per scoprire alcuni suoi "segreti" e i migliori abbinamenti cibo champagne. Riprese e montaggio di Enrico Zermani.

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Al Modena Champagne Experience la giornalista ARGA Francesca Caggiati intervista l'enologo Fabrizio Maria Marzi e Nicola Zoccatelli della Federazione Italiana Sommelier per scoprire alcuni suoi "segreti" e i migliori abbinamenti cibo champagne. Riprese e montaggio di Enrico Zermani.

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Il 13 e 14 ottobre è andata in scena la terza edizione della più grande manifestazione italiana dedicata alle celebri bollicine francesi. I numeri – con oltre 4.500 presenze registrate – confermano il ruolo di primo piano dell’evento agli occhi di operatori e grandi appassionati di tutta la penisola

(Modena, 16 ottobre 2019) 125 Maison e oltre 4.500 presenze. Sono questi i numeri della due giorni dedicata allo champagne, che ha animato i padiglioni di ModenaFiere domenica 13 e lunedì 14 ottobre. Un risultato ambizioso che è stato possibile raggiungere grazie a una serie di fattori vincenti: prima tra tutti, l’adesione entusiasta di un grande numero di Maison e la presenza di numerosi produttori francesi, protagonisti essenziali per rendere la kermesse un’occasione di approfondimento unica ed autentica. Apprezzato anche il format – ormai rodato - che ha visto Maison e importatori presentarsi a braccetto, per fornire ai visitatori professionali un riscontro il più possibile completo, concreto ed immediato sulle etichette di loro interesse. Da ultimo, ma non per importanza, un fitto calendario di Master Class che ha visto susseguirsi relatori altamente qualificati, sia dall’Italia che dall’estero. Tra questi, ospite speciale è stata la critica inglese Jancis Robinson, che nella giornata di lunedì ha illustrato le tendenze più attuali nell’universo dello champagne.


Tra un assaggio di champagne e l’altro non sono mancate le visite all’area dedicata a prodotti gourmet, che quest’anno ha visto una variegata selezione di aziende: dal caffè agli snack, dai salumi alla pasticceria, fino ai prodotti ittici, all’aceto balsamico e al Parmigiano Reggiano. Una opportunità in più per i visitatori per scoprire eccellenze che ben si sposano con l’affascinante mondo dello champagne.


A fare la differenza in questa terza edizione, che segna un +15% di affluenza rispetto al 2018, è il deciso incremento nelle visite di operatori del settore. Un ottimo segnale che mostra come l’interesse per lo champagne resti alto, in un trend di crescita pressoché costante dopo la crisi del 2008, che segnò un brusco calo nelle vendite. “Nel 2008 le vendite di Champagne in Italia, che fino ad allora si attestavano attorno a 10 milioni di bottiglie annue, subirono un crollo a causa della crisi e arrivarono a quota 5 milioni e 400 mila bottiglie. La situazione cominciò a migliorare gradualmente nel 2012, fino ad arrivare ai numeri attuali di circa 7 milioni e 600 mila bottiglie.

Se in termini di volumi l’Italia resta un mercato target importante (settimo a livello mondiale, escludendo la Francia), lo è ancora di più in termini di valore, per cui si posiziona in quinta posizione: segno che non solo gli italiani consumano tanto Champagne, ma anche di qualità elevata” ha commentato Lorenzo Righi, direttore di Club Excellence. “Siamo molto lieti che la nostra intuizione di tre anni fa abbia avuto modo di concretizzarsi e crescere nel tempo, fino ad arrivare ad una manifestazione che possiamo considerare oggi a tutti gli effetti un punto di riferimento a livello nazionale e una delle prime in Europa per tutto l’universo dello champagne” commenta Lorenzo Righi, direttore di Club Excellence e organizzatore dell’evento. “Mi unisco ai 15 importatori di Club Excellence, che nel 2017 hanno dato vita a Modena Champagne Experience e che continuano a renderla possibile, nel ringraziare di cuore tutti coloro che hanno creduto nel valore della manifestazione: dagli espositori ai partner, fino ai visitatori. Senza dimenticare che l’edizione 2019 si è svolta con il patrocinio del Comune di Modena e il fondamentale sostegno della Camera di Commercio di Modena”.

Presto saranno rese note le date della prossima edizione, in programma per ottobre 2020.

Per ulteriori informazioni: http://www.champagneexperience.it

Club Excellence
La manifestazione Modena Champagne Experience è organizzata da Club Excellence, associazione nata nel 2012 con l’obiettivo di promuovere la cultura della distribuzione, che riunisce quindici tra i maggiori importatori e distributori italiani di vini e distillati d’eccellenza: Sagna SpA, Gruppo Meregalli, Cuzziol Grandivini Srl, Pellegrini SpA, Balan Srl. Sarzi Amadè Srl, Vino & Design Srl, Teatro del Vino Srl, Proposta Vini sas, Bolis Srl, Les Caves de Pyrene Srl, Premium Wine Selection PWS Srl, Ghilardi Selezioni Srl, Visconti 43 Srl, Première Srl.

Partner di Champagne Experience 2019
Consorzio del Parmigiano Reggiano, Arco Spedizioni, Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena, Tridente Club, BPER Banca, Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi, Consorzio Tutela del Lambrusco di Modena, Caffè Molinari, Acqua Filette.

Sabato, 08 Dicembre 2018 14:14

Lungarotti: cantine aperte a Natale

Tra Vini, cultura e un laboratorio per i più piccoli. Da venerdi 7 al 9 dicembre gli appuntamenti al MUVIT e in cantina in occasione della manifestazione del movimento del vino.

(Torgiano – PG, 4 dicembre 2018). Non solo vino ma anche "Luci in bottiglia". È il laboratorio per i più piccoli proposto dal Museo del Vino di Torgiano (Muvit) in occasione di Cantine Aperte a Natale, l'evento del Movimento turismo del vino al quale Lungarotti aderisce dal 7 al 9 dicembre. Appuntamento quindi sabato 8 (ore 15.30) al Muvit, per realizzare illuminazioni natalizie partendo dal recupero di bottiglie di vino usate e per tutto il weekend ingresso ridotto (5,00 euro) con brindisi presso l'Osteria del Museo. Venerdì 7 dicembre (ore 17.00) invece, presso l'Enoteca della Cantina Lungarotti a Torgiano la presentazione del libro "Circo(scritto)", la raccolta di poesie e racconti di Daniele Lillocci legate al mondo rurale umbro (edizioni Morlacchi), in compagnia dell'autore, di Teresa Severini della famiglia Lungarotti, di Giuseppe Moscati, dottore di ricerca in Filosofia e Scienze umane, e di Jessica Cardaioli, redattore editoriale Morlacchi Editore. Per tutta la giornata inoltre, sarà possibile visitare la cantina su prenotazione (10.00-13.00 e 15.00-17.00).

Info, costi e prenotazioni. Laboratorio "Luci in bottiglia" Durata: 1 ora e 30 minuti Costo: 5,00€/pax (bambino+accompagnatore) Prenotazione obbligatoria entro il 6 dicembre: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  - 0759880200
Info e prenotazioni Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  - 075.9886649

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Sabato, 01 Settembre 2018 08:45

La spergola fa sistema e continua la sua ascesa

da L'Equilibrista Scandiano 29 agosto 2018 - Non si può proprio dire che questa Spergola non evolva e che la Compagnia della Spergola stia a guardare, infatti quello che è andato in scena ieri sera nel Salone d'Onore della Rocca di Scandiano è stato davvero unico. La firma apposta da tutti i comuni presenti, ha permesso di far entrare nel circuito i comuni di Viano, Castellarano, Vezzano e Casalgrande.

Gli invitati sono entrati con largo anticipo nel Salone d'Onore che ormai vive una certa famigliarità fra i Comuni, le Istituzioni, i giornalisti accreditati e soprattutto le Cantine ed i professionisti che si occupano quotidianamente della sua divulgazione, come L'associazione Italiana Sommelier ( AIS ) e ONAV.

Una macchina ben rodata che fin dagli albori del progetto si è sempre dimostrata compatta tanto da arrivare fin qui oggi e guardarsi in faccia con un certo orgoglio e stima.
Alessio Mammi, sindaco di Scandiano, fa gli onori di casa e parla di un vitigno riscoperto che era stato utilizzato fin dal passato, descrivendo un'uva con potenzialità enormi, con la speranza sia sempre più consumato e portato in alto come è stato ben fatto in questi anni di grande ascesa. Ci si sofferma sulla Compagnia della Spergola, formata già nel 2011 dal solo Comune e dalle singole Cantine dell'area scandianese, ma che poi, al fine di valorizzare il territorio si è allargata a comuni entrati fino al 2016. "Oggi la compagine si completa dei territori che mancavano per fare sistema in modo completo", come ha ricordato a più riprese il Sindaco.

E' la volta di Antonella Incerti, membro della Commissione Agricoltura in Senato, che ci ha tenuto a sottolineare come l'entrata dei nuovi Comuni sia la testimonianza vera del lavoro fatto ed ha ringraziato soprattutto i Produttori che hanno avuto il merito di sacrificarsi e di esserci sempre.
Per la Senatrice, chi lavora nell'agricoltura ha capito la forza di fare sistema e di essere proiettato al futuro proprio come la Regione fa da tempo. Il lavoro profuso è frutto di stratificazione generazionale, perché si è capito finalmente di porre l'agroalimentare ai vertici, consolidando un apprezzamento che da futuro e lavora per una crescita sana.

Chiude la prima parte degli interventi, il Presidente regionale Stefano Bonaccini sottolineando come il valore più grande sia quello di mettere in rete le Cantine e la terra, tanto da tenere la zona del territorio Spergola volutamente così ristretta, ricercando un vantaggio non di poco conto alla luce di altri che invece hanno puntato sulla quantità a tutti i costi. Deve essere elemento distintivo per valorizzare e tutelare la Spergola, che ad oggi significa soprattutto salvaguardia della biodiversità, perché le lezioni del passato vanno tenute da conto.
Avendo perso il 70% della biodiversità dal secolo scorso, oggi dobbiamo evitare di ripetere certe mancanze ed è per questo che l'investimento deve essere notevole in agricoltura tanto da preservare qualcosa che riguarda tutti, come imperativo morale prima che come leva economica.
Il presidente Bonaccini ha parlato esplicitamente di: "Cantine vitivinicole che oggi sono vere nicchie di mercato e considerate come il primo sostentamento delle Famiglie oggigiorno e che solo pochi anni fa sarebbero state considerate attività accessoria per chi comunque beneficiava di altri redditi".
"Oggi con la digitalizzazione ed il progresso fatto per far conoscere queste eccellenze, un vino può essere conosciuto e reso celebre aumentando la valorizzazione di un territorio a beneficio di tutti."
La Regione punta diretta infatti sulla digitalizzazione di ben 331 comuni e questo aiuterà anche le cantine a difendere le radici dei prodotti, perché la Regione Emilia Romagna sta investendo sulle filiere in modo massivo tanto che dal 7% iniziale del mercato del bio ad esempio, ad oggi siamo già passati al 15%.
Cultura significa per il Presidente Bonaccini anche valorizzazione delle eccellenze della Motorvalley nonché quello della meccanica ed il turismo che cresce in maniera esponenziale in Emilia Romagna, qualcosa che ne sarà testimone portando la quota di investimenti in cultura sempre più in alto per trattenere il cliente direttamente in zona e fare finalmente la vera differenza in termini di occupazione e di ritorno economico.
Il turismo di Ducati, Maserati, Ferrari ed il comparto ceramico per citarne alcuni, ricorda il Presidente Bonacini, vuole anche degustare prodotti. Non a caso il turismo nel parmense e nel piacentino, nel 2016, ha visto il Gutturnio come 14' etichetta su tutte le italiane e di conseguenza l'Emilia Romagna come best location per la guida Lonely Planet. Secondo infatti la casa editrice australiana che divulga guide turistiche in tutto il Mondo, l'Emilia Romagna è la migliore destinazione europea dove andare nel 2018.

La Spergola, essendo una rarità locale potrà essere degustata solo se il principio della localizzazione e della unicità sarà salvaguardato, proprio come si è già assistito per le razze reggiane, le Acetaie di Reggio Nell'Emilia, il Parmigiano Reggiano e le altre certezze delle nostre ricche terre.

 

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Agricoltura. Vino, più qualità e competitività sui mercati extra Ue: ai produttori dell'Emilia-Romagna la Regione mette a disposizione 6,5 milioni di euro per la campagna viticola 2018/2019

Promozione dei vini regionali: al via il bando per il sostegno ad azioni di promozione dei vini Docg, Doc, Igt e da agricoltura biologica. L'assessore Caselli: "Dalla Regione fondi per dotare rapidamente le nostre imprese di strumenti di promozione e rafforzare l'export di un settore tra i principali del nostro comparto agroalimentare"

Bologna 8 agosto 2018 – Circa 6,5 milioni di euro dalla Regione per il sostegno ad azioni di promozione dei vini Doc, Docg e Igt e da agricoltura biologica, protagonisti di un'importante crescita qualitativa e sempre più apprezzati sui mercati esteri: i dati dell'export dopo la vendemmia 2017 registrano un fatturato di oltre 320 milioni di euro con un balzo in avanti del 10,7% sull'anno precedente. Le risorse in arrivo, nell'ambito dell'Ocm Vino (l'Organizzazione comune di mercato Ue), puntano a sostenere e accelerare questo processo di qualificazione e internazionalizzazione.
La decisione della Giunta regionale è immediatamente successiva all'approvazione del 27 luglio scorso, da parte del ministero delle Politiche agricole, dell'avviso per i progetti relativi alla campagna viticola 2018/2019.

"L'approvazione quasi immediata del bando regionale a seguito del decreto del ministero- ha commentato l'assessore regionale all'Agricoltura Simona Caselli – testimonia dell'impegno della Regione per dotare rapidamente le nostre imprese di uno strumento di grande utilità, in modo da restare al passo con i produttori degli altri Paesi europei e rafforzare l'export di un settore tra i principali del nostro comparto agroalimentare. Con il bando regionale ora approvato, le aziende dell'Emilia-Romagna potranno riprendere con ancor maggiore determinazione quelle azioni promozionali che accompagnano il positivo andamento dell'export del vino italiano nei paesi extra Ue".

"I dati dell'esportazione per i vini dell'Emilia-Romagna, dopo la vendemmia 2017, sono estremamente positivi- ha proseguito Caselli - con il superamento dei 320 milioni di euro e un più 10,7% sul 2016. Come amministrazione regionale stiamo accelerando sulla promozione con particolare attenzione ai mercati emergenti del sud asiatico, alla Cina e al Giappone, ma senza dimenticare Russia, Canada e gli Stati Uniti che restano il principale mercato di sbocco per il made in Italy. Le risorse in arrivo puntano proprio a sostenere e accelerare questo processo di qualificazione e internazionalizzazione".

Il bando è rivolto ad aziende agricole in forma singola e associata, consorzi e gruppi di imprese, per progetti che prevedono un investimento minimo di 100 mila euro. Verranno finanziati, nella misura massima del 50% della spesa ammissibile, gli interventi aziendali relativi alla partecipazione ad eventi e fiere, azioni di incoming riservate agli operatori commerciali di altri Paesi, promozioni nei punti vendita, allestimento di spazi e di attrezzature destinate alle degustazioni da realizzare direttamente in azienda.

Pubblicato sul Bollettino ufficiale regionale 261 del 7 agosto 2018, il bando tiene conto delle caratteristiche delle proposte di promozione, con diversi criteri premiali: si va dall'attenzione particolare ai soggetti che si occupano di promuovere prevalentemente vini di propria produzione, alle nuove imprese che per la prima volta si dedicano all'export e alle aziende interessate a nuovi Paesi e mercati. Alle imprese che si dedicano alla promozione esclusivamente di vini a Denominazione d'origine protetta e/o Indicazione geografica tipica o Docg viene riservato un punteggio aggiuntivo./OC

Le domande devono essere presentate entro le ore 15.00 del 5 ottobre 2018 al servizio Innovazione, Qualità, Promozione e Internazionalizzazione del Sistema Agroalimentare della direzione generale Agricoltura, caccia e pesca della Regione Emilia-Romagna (viale della Fiera, 8 – Bologna) tel. 051.527.4843
Gli uffici regionali sono a disposizione delle imprese per fornire tutte le informazioni utili a presentare i progetti di promozione.

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