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Donazione del Lions Club Parma Maria Luigia per i bambini colpiti da tumore. La presidente Catarsi: “L’Ospedale dei bambini di Parma  è un fiore all’occhiello per il nostro territorio e come tale merita il sostegno da parte di tutti”.

Parma -

Il Lions Club Parma Maria Luigia non ha avuto dubbi quando si è trattato di decidere a chi destinare il ricavato di una loro attività benefica: a favore dei bambini e dei ragazzi in cura presso il reparto di Oncoematologia pediatrica dell’Ospedale Maggiore di Parma. Il loro impegno si è tradotto in una donazione di bilancia elettronica con altimetro e di due sfigmomanometri pediatrici, completi di bracciali di diverse misure, che è stata consegnata questa mattina nei locali del reparto alla presenza della presidente Manuela Catarsi e di una nutrita delegazione di socie del Club che si sono volute rendere partecipi di questa cerimonia molto sentita.

“Il Club Lions Parma Maria Luigia – ha dichiarato Manuela Catarsi – dedica da sempre una particolare attenzione alle tematiche che riguardano la cura del malato, soprattutto giovane: dalle malattie rare come la FOP, ai tumori infantili. Certamente i bisogni dei bambini dell’Ospedale “Pietro Barilla” sono i primi ad essere presi in considerazione”. “Anche perché – ha aggiunto la presidente – l’Ospedale dei bambini di Parma è un fiore all’occhiello per il nostro il territorio e come tale va mantenuto e sostenuto da parte di tutti”.

A ricevere la preziosa donazione la direttrice dell’unità operativa Patrizia Bertolini e la coordinatrice infermieristica Maria Luisa Zou che hanno ringraziato per la vicinanza dimostrata e per il prezioso sostegno, a nome dei piccoli pazienti che necessitano di cure e del personale medico e assistenziale del reparto che ha già iniziato ad utilizzare quegli strumenti.

 

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MIRE, 400 bambini della scuola primaria di Bibbiano fanno una colletta e donano i soldi a Curare Onlus per il futuro ospedale Maternità e Infanzia Reggio Emilia che sorgerà dietro il Santa Maria Nuova

Reggio Emilia

“Non possiamo sempre fare grandi cose nella vita, ma possiamo fare piccole cose con grande amore”. Con queste e altre parole di Madre Teresa di Calcutta, gli alunni della scuola primaria “Neria Secchi” di Bibbiano hanno presentato la loro iniziativa di solidarietà con cui hanno realizzato una raccolta fondi a favore del MIRE, l’ospedale dedicato a maternità e infanzia che sorgerà dietro al Santa Maria Nuova.

La consegna del generoso contributo nelle mani della presidente di Curare Onlus, Deanna Ferretti e del ginecologo Martino Abrate, è avvenuta martedì presso la scuola. Nell’occasione i bambini hanno recitato poesie sul tema della solidarietà e hanno condiviso le loro esperienze di momenti in cui sono venuti in contatto con il mondo della Sanità reggiana.

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I soldi (un po’ più di mille euro) sono stati raccolti nell’ambito dell’annuale proposta di sensibilizzazione “La Settimana del pane”. Già da anni il progetto dà frutti positivi, a favore della ricerca, di adozioni a distanza, di varie associazioni che hanno sempre come comune denominatore i bambini. Per una settimana la merenda è stata sostituita da pane fresco, gentilmente fornito a prezzo di favore dal forno Fantuzzi di Aiola, e i bambini per quelle ricreazioni hanno portato a scuola una somma da destinare al MIRE. Presenti alla consegna oltre alle insegnanti che hanno curato l’iniziativa, il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti e l’assessore alla Scuola Paola Tognoni.

I bambini sono stati sensibilizzati dalle insegnanti sull'importanza del donare in favore di progetti che si occupino di altri bambini meno fortunati e nella mattinata in molti, tra loro, sono intervenuti con propri pensieri sul valore delle azioni per assistere il prossimo. Il ringraziamento a nome dell’Azienda Usl Irccs di Reggio Emilia è stato portato dal dottor Abrate che ha lodato la perspicacia di questi piccoli nel ragionare sul tema e sottolineato l’importanza del ruolo della scuola come luogo in cui si apprende anche ad ampliare il proprio sguardo per avvicinarsi ai bisogni degli altri imparando fin da piccoli a essere solidali.

 

Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia

L'Associazione Sostenitori del Teatro Regio di Parma unitamente a Zonta International Club di Parma hanno organizzato, con il Patrocinio del Comune di Parma ed in collaborazione con la Questura di Parma un concerto di beneficenza in favore degli orfani dei caduti del dovere della Polizia, che si terrà Domenica 19 maggio 2019 alle ore 20.30 presso il Teatro Regio.

Nell'occasione si esibirà gratuitamente la Banda Musicale della Polizia di Stato, diretta dal Maestro Maurizio Billi e coadiuvata dalle esibizioni del Soprano Paola Sanguinetti, del Tenore Aldo Caputo e del Coro Renata Tebaldi diretto dal Maestro Gregorio Pedrini, che hanno accolto con encomiabile sensibilità le richieste degli enti organizzatori mettendosi a disposizione in modo completamente gratuito.
Condurrà la bella e brava presentatrice Francesca Strozzi.

Le offerte saranno devolute ad Aspe che è il fondo di assistenza per il personale della Polizia di Stato che provvede sia all'assistenza degli orfani che al loro sostegno scolastico, troppo spesso dimenticati e che più di tutti portano le conseguenze della abnegazione dei loro genitori alla patria e alla protezione dei cittadini. Tale iniziativa vuole essere un abbraccio collettivo a questi bambini ed un gesto di riconoscenza per chi ha dato la vita mentre svolgeva servizio a favore della sicurezza della gente comune.
L'ingresso, corredato da un invito che assegna il posto all'interno del Teatro, salvo disponibilità, è ad offerta libera ma va richiesto preventivamente prenotandolo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  ed indicando l'importo dell'offerta che si farà. Le persone verranno contattate per concordare il ritiro.

Enti Organizzatori: Associazione Sostenitori Teatro Regio,Presidente Marchesa Zaira dalla Rosa Prati; Zonta International Club di Parma Presidente Avv. Silvia Nutini

La soprano Paola Sanguinetti viene gratuitamente;
Il Tenore Aldo Caputo viene gratuitamente;
Il Coro Renata Tebaldi viene gratuitamente;
Francesca Strozzi : presenta gratuitamente la serata
Fratelli Barilla S.p.a ha dato come liberalità per il pagamento del Teatro Regio
Chiesi Alberto ha dato una liberalità personale per contribuire al pagamento dei biglietti ferroviari
Dallara Automobili ha dato una liberalità
Il Principe Meli lupi di Soragna ha dato una liberalità;
Ascom ha dato una liberalità per il pranzo della Banda della Polizia
Alessandro Molinari ha realizzato gratuitamente il Video
Cristina Sfulcini, grafica, ha realizzato gratuitamente grafica della locandina e degli inviti;
De Simone ha fornito gratuitamente il proiettore, lo schermo e la mano d'opera per la proiezione del video;
Pane & Co ha fornito gratuitamente il pane per il Buffet della sera;
Greenery: fornisce i bouquet di fiori per l'evento.
SPONSORIZZAZIONI: ( cioè marchi sulla locandina)
Parmigiano Reggiano ha sponsorizzato per l'acquisto dei biglietti del treno
Illa Pentole ha sponsorizzato ;
Delicius S.p.a ha sponsorizzato ;
Cantine Bergamaschi ha dato gratuitamente il vino per il buffet
Real Group ha fornito gratuitamente il cibo del buffet;
Ristobar ha fornito gratuitamente i tavoli per il buffet;
l'Hotel San Marco di Pontetaro di Noceto ha fornito, a prezzo di costo, le camere per il pernottamento della Banda della Polizia.

 

 

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Donazione in memoria di Barbara Calori al gruppo di oncologi dell’Ospedale Maggiore di Parma, guidati da Marcello Tiseo.

Parma -

Gli amici del Gruppo Alpini Emiliani hanno voluto dimostrare il loro affetto alla famiglia Calori promuovendo una raccolta fondi in memoria della figlia Barbara, recentemente scomparsa, e destinando l’intero ricavato al gruppo di ricerca sulla patologia polmonare dell’Ospedale Maggiore di Parma guidato dal prof. Marcello Tiseo.

E’ stato il signor Giuseppe Calori a voler consegnare personalmente l’assegno di 500 euro all’equipe dell’Oncologia quale gesto di ringraziamento a tutto il personale del Day Hospital per avere amorevolmente seguito la figlia. “E’ stato un periodo difficile – dice il signor Calori visibilmente commosso – e qui ci siamo sentiti accuditi dalle infermiere (in particolare Agnese e Leonarda), dai medici (lasciatemi citare la dottoressa Paola Bordi), dai biologi con le dottoresse Minari e Squadrilli e dal personale tutto”. Ed è proprio a loro che Calori consegna la donazione promossa dagli amici alpini con una chiara destinazione: “sostenere la ricerca del gruppo del prof. Marcello Tiseo”. E nello scandire le parole gli concede di calzare il suo cappello da alpino.

“Per noi che siamo a contatto con la sofferenza più profonda delle persone – afferma Tiseo - gesti di questo tipo ci danno davvero la forza di andare avanti. Barbara era una giovane paziente con una diagnosi di tumore al polmone, pur non avendo mai fumato, ed è stata seguita per parecchi anni e trattata con i farmaci più innovativi dall’equipe di professionisti della patologia polmonare. E a nome loro ringrazio il signor Calori e il Gruppo Alpini Emiliani per questa preziosa donazione”.

Pubblicato in Cronaca Parma

Si chiama “In The Name of Africa” l’iniziativa che é in corso a Parma da questa mattina, in occasione della festa della Mamma, per raccogliere fondi a sostegno delle madri di Beira.

10 mila piatti vuoti da riempire. Oltre 5 mila palloncini rossi a forma di cuore. Un grande spazio pubblico. Quella di Piazza Duomo a Parma è la più grande opera di Pixel Art partecipata e solidale, mai realizzata al mondo. Durante la performance, che coinvolge tutti i presenti, i piatti disposti nella piazza verranno girati per dar vita all’immagine – ideata e realizzata dal fumettista Altan - di una donna africana, che rimanda a una delle madri di Beira in Mozambico. Obiettivo dell’iniziativa sarà quello di sensibilizzare e raccogliere aiuti proprio per le donne di Beira. Si tratta di un’idea di CEFA ONLUS, realizzata in collaborazione con i Lions Club, con il sostegno della Fondazione Barilla e il patrocinio del Comune di Parma e il Comitato Parma 2020. 

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La performance di Pixel Art, anteprima per Parma 2020, quando la Città sarà Capitale Italiana della Cultura, è un evento che va oltre la cooperazione e la solidarietà. Si pone anche l’obiettivo di attivare pratiche nuove di difesa degli spazi pubblici dove lo spirito di cittadinanza ed il senso di comunità trovano espressione attraverso l’aspetto ludico ed informale che è espressione naturale di una performance artistica.

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COSA PUOI FARE TU?

Sino alle 19 di oggi, partecipa all’evento e contribuisci a diffondere la consapevolezza che la figura della mamma, e della donna, è importante per sconfiggere la fame e la malnutrizione in Mozambico.

Ognuno di noi può fare qualcosa, essere un “piccolo pixel” per la costruzione di un’immagine, una visione per un mondo più giusto ed equo. Con una donazione di € 5.00, riceverai un palloncino a forma di cuore da posizionare sui piatti vuoti e riceverai una tovaglietta ricordo disegnata per l'evento da Altan.

Aiutare è semplice: con bonifico bancario c/o Banca Intesa IBAN IT11V0306902482074000004107 a CEFA.

Prova ad essere anche tu il futuro per qualcun altro, fai la tua parte! Nel pomeriggio, eventi artistici e culturali daranno vita al clima festoso che trascinerà i presenti fino alle ore 19, quando “In The Name of Africa” si concluderà.

Maggiori info a questo link

Foto a cura di Enrico Grassi


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Pubblicato in Cronaca Parma

C'è una bella storia che parte da Parma e arriva al subcontinente indiano. Una storia di cambiamenti, di idee, di dialogo fra diverse culture. Questa storia inizia a Parma diciotto anni fa, nel 2001. A Baganzola nasceva in quegli anni una piccola organizzazione di promozione sociale, denominata "Il Filodijuta”, che ancora oggi si occupa principalmente di promozione sociali in Bangladesh. Filodijuta ha mosso i suoi primi passi in terra bengalese, nel sud del Paese. 

 

Il viaggio di Alessandro Mossini e il suo racconto del Bangladesh

Alessandro Mossini, responsabile di Filodijuta in Bangladesh, arriva nella terra dei grandi fiumi il 4 ottobre del 2001. Si stabilisce nel villaggio di Chalna, alle porte della foresta del Bengala, conosciuta con il nome di Foresta del Sunderbon. Qui passa due anni in una struttura della Comunita' Papa Giovanni XXIII dove impara la difficile lingua bengali, un dolce suono che deriva dal sanscrito, la lingua usata dal famoso poeta Robindronath Tagore. In questo periodo Alessandro oltre a studiare il bengalese, comincia ad addentrarsi nella conoscenza della cultura locale di questo Paese, che è un melting pot di culture e religioni diverse. 

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Sino al 1947, questo Paese era una regione dell'India. La famosa regione del Bengala, che comprendeva anche Calcutta. Gli inglesi, che regnarono in India dal 1700 al 1947, avendo provato sulla loro pelle che tra tutte le regioni indiane, il Bengala era la meno gestibile e governabile, pensarono di dividerla in due parti (Divide et impera). West Bengal, che oggi e' rimasta all'India con capitale Calcutta e East Bengal, l'attuale Bangladesh, con capitale Dacca. Ma la storia per questa piccola porzione di territorio non è mai stata benevola. 

Nel 1947, quando gli inglesi lasciarono definitivamente la loro colonia indiana, e l'India diventò libera e indipendente, due regioni chiesero ed ottennero l'indipendenza dalla grande Madre India. Le regioni erano il Punjab e l'East Bengal. Il 14 Agosto del 1947, nacque lo Stato islamico del Pakistan. Uno Stato anomalo, formato da due diverse ali distanti quasi 2000 chilometri l'uno dall'altro, con lingue diverse e cultura totalmente differente. La convivenza andò avanti in modo forzato per 23 anni. Poi nel 1971, scoppia la guerra di liberazione, che porterà alla nascita dello Stato del Bangladesh, il 16 dicembre 1971. Una guerra che costerà moltissimo in termini di vite umane. Un vero e proprio genocidio, dove i pakistani massacrarono 3 milioni di bengalesi. 

Il Bangladesh e' una repubblica popolare e la religione di stato e' l'Islam, che convive in modo più o meno pacifico con l'hinduismo, il buddhismo e la risicata presenza cristiana che sono lo 0,6 % dei 165 milioni di abitanti dello Stato piu' densamente popolato del pianeta. 

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L'Associazione Filodijuta in Bangladesh

Filodijuta dal 2001 è una presenza concreta in questo Paese e cerca di creare opportunità per chi opportunità proprio non ne ha. In questi dicannove anni sono state aperte sei scuole, in sei diversi villaggi nella regione di Khulna, alle porte della foresta. Le scuole contano un totale di quasi mille iscritti e sono tutti bambini della fascia piu' povera del Paese. In Bangladesh tutti i servizi, anche quelli che per noi sono scontati, come sanità e istruzione, vengono forniti dallo Stato a pagamento. La quasi totalità della popolazione non puo' permettersi di pagare quasi nulla. Cosi il risultato e' che soprattutto nelle aree rurali c'è ancora analfabetismo diffuso, per ciò che riguarda l'istruzione, mentre per la sanità, la maggior parte della gente non riuscendo ad accedere agli ospedali e alle cure, sceglie di farsi curare dagli stregoni di villaggio, con erbe, foglie, rametti secchi, sterco di vacca e tante formule magiche. 

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Anche per poter intervenire a livello sanitario, Filodijuta ha creato un fondo sanitario accessibile a tutti coloro che non possono permettersi le cure. Il progetto sanitario comprende anche la cura dei pazienti psichiatrici. Il servizio sanitario psichiatrico nasce da una sensibilità particolare da parte nostra per questa tipologia di povertà. E’ chiaro che se lungo la strada si incontra un bambino, chiunque si ferma. Se vediamo un anziano, comunque fa tenerezza e ci si ferma. Ma se ci si trova davanti un cosiddetto “matto”, in Bangladesh la gente non solo non si ferma, ma scappa impaurita o ancora peggio, gli tira i sassi. Ancora oggi si vedono persone “matte” legate con catene o portata in giro legate a guinzagli di corda.

Qui non c’è la conoscenza della malattia psichiatrica, ma c’è invece la cultura della punizione, del malocchio e della stregoneria. Molto spesso le famiglie non sanno nemmeno a chi rivolgersi se in casa hanno un parente con problemi psichici, e dunque si rivolgono ai medici locali che non hanno le competenze necessarie per intervenire. Solitamente intervengono con molti farmaci e costosi, le famiglie non hanno i soldi per acquistare e mantenere questo genere di terapie e dunque spessissimo le iniziano però poi abbandonano. Un paziente psichiatrico in casa crea un disagio enorme. Diventa un po’ il punto di riconoscimento della famiglia: “Tu sei il figlio del matto”, “la moglie del matto”.

Spesso, quando sono donne, diventano oggetto di violenza da parte del marito. Quando lei smette di cucinare o si comporta in modi che non corrispondono agli usi canonici, il marito crede che siano capricci della moglie la quale poi spesso viene punita a suon di botte. La conseguenza di questa violenza sovente è la fuga. Ed è per questo poi che non è raro trovare in Bangladesh donne visibilmente  con problemi psichiatrici, che vagano nude per le strade, che si sono perse, prive di memoria. E’ all’ordine del giorno che queste donne “matte” e perse poi di notte vengono violentate in giro per le strade, da uomini che non hanno nulla da perdere. Nascono cosi bambini, figli di nessuno, che vengono parcheggiati negli istituti tipo di Madre Teresa o negli orfanotrofi. 

Il nostro progetto sanitario comprende anche il nuovo centro di fisioterapia che ad oggi da la possibilità a 29 persone con problemi post traumatici o con disabilità fisiche sin dalla nascita, di poter essere trattati.

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Le collaborazioni

Poi negli anni i contatti di Filodijuta si sono espansi e sono arrivate le collaborazioni. Quella con il Comune di Firenze per il progetto acqua potabile, nel villaggio di Shibnogor. Attraverso il finanziamento del'Amministrazione fiorentina, abbiamo implementato un di filtro ad osmosi inversa che fornisce acqua a 1750 persone. La collaborazione con la ONLUS Pangono Pangono di Rosignano Solvay e' diventata nel tempo una fusione. Infatti in Bangladesh ci siamo fusi sotto la forma giuridica di Organizzazione Non Governativa internazionale. 

I nostri progetti e le nostre attività vengono finanziate dalle tante attività che Filodijuta ogni anno organizza sul territorio. L'Emporio di Natale di Baganzola che da diciannove anni è tappa fissa per i regali di Natale dei parmigiani.

La campagna di Pasqua "Voi aprite le uova, noi apriamo le scuole", attraverso la vendita davanti alle chiese di Parma di uova di Pasqua solidali. E poi i mercatini per la vendita dell'artigianato bengalese che periodicamente importiamo dal Bangladesh. Ancora, ci trovate nei centri commerciali della città con pesche di beneficienza e riffe, sempre per il sostegno ai progetti in Bangladesh. 

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Il programma di "Adozione a Distanza"

Invece, per poter permettere di frequentare la scuola agli alunni iscritti, abbiamo avviato sin dai primi anni, il programma di "Adozione a Distanza"

Un altra forma di sostegno e' la scelta del 5x1000 a favore di Filodijuta.

Attraverso la vostra collaborazione e il vostro appoggio, riusciamo a garantire a tutte le persone che chiedono il nostro aiuto, una risposta concreta. Non lavoriamo tanto per lo sviluppo ma per il progresso. Pensiamo che il progresso sia più inclusivo, perché comporta sia uno sviluppo di una situazione economica e sociale, ma soprattutto uno scatto culturale che porta l'uomo a cambiare uno stile di vita. Piu rispettoso per se e per l'ambiente e la società che lo circonda. 

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In Bangladesh ci sono diverse fasce sociali: le donne e i bambini, i disabili, le caste più basse che sono quotidianamente calpestate dal potere e da una cultura e tradizione che potenzialmente tende a schiacciare il più debole. Ecco che la scelta che Filodijuta ha fatto, è una scelta che arriva dal cuore, e che ci mette dalla parte di chi da solo non ce la fa.

Alessandro Mossini, 

Responsabile Associazione Filodijuta in Bangladesh

Pubblicato in Cultura Emilia

Un quartiere mobilitato per l’oncologia di Parma. E l’edicolante di via Trieste firma, a nome di tutti i donatori, l’assegnone per la raccolta fondi “insieme CON te”.

Parma -

Tutte le mattine va a prendere il giornale per lui e per la sua vicina che non può uscire di casa, solidarietà tra persone non più giovanissime. Ma la parola oncologia gli evoca antichi ricordi.

Posso mettere 2 euro?”. “Ma certo”, risponde Giampaolo il Giornalèr di via Trieste che ha trasformato la sua edicola in un punto di raccolta per il nuovo Centro oncologico che ha coinvolto tutto il quartiere San Leonardo.

E il giorno successivo lo stesso signore torna con altri 2 euro “Anche la mia vicina vuole contribuire…”. Così il salvadanaio si riempie, grazie a tanti piccoli gesti di generosità e alla disponibilità di commercianti e residenti che hanno sparso la voce e organizzato un aperitivo nel quartiere con intrattenimento per grandi e piccini. Al momento della fatidica apertura, avvenuta alla presenza del presidente del Consiglio comunale di Parma Alessandro Tassi Carboni, il contatore fa segnare 1.460 euro, cifra che viene trasferita nel simbolico assegnone pronto per la firma. Con quella donazione il gruppo che si ritrova su facebook con il nome “Il bello di essere del San Leonardo” aggiunge un prezioso mattoncino di cuore per il nuovo Centro Oncologico e firma uno dei mattoncini verde, in numero limitato, che comporrà la cornice del plastico di prossima realizzazione.  

I residenti del quartiere San Leonardo sono stati, infatti, i primi a mobilitarsi per creare quelli che stanno diventando i Punti di raccolta per il nuovo Centro oncologico di Parma, iniziative spontanee di cittadini che propongono il loro originale sostegno. E le idee si stanno moltiplicando. Per informazioni occorre mandare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Pubblicato in Cronaca Parma
Giovedì, 09 Maggio 2019 15:43

Dona una spesa: torna la raccolta alimentare

Sabato 11 maggio appuntamento con la spesa solidale. 28 i punti vendita Conad e 370 i volontari per tendere una mano alle famiglie in difficoltà.

Parma -

Olio, tonno, legumi, carne in scatola, cracker, pasta, riso, farina, latte uht, biscotti, merendine e zucchero ma anche bagnoschiuma, dentifricio e shampoo: sono i prodotti non deperibili che, sabato 11 maggio, potremo scegliere di mettere nel carrello facendo la spesa in uno dei 28 punti vendita Conad coinvolti nella sesta edizione della raccolta alimentare Dona una spesa. L’appello a partecipare alla gara per contrastare emarginazione e povertà, è stato lanciato stamattina in una conferenza stampa, nella nuova sede di Emporio. 

Sabato, due parti di città si tenderanno la mano: da una parte chi è in forte difficoltà, dall’altra chi è in grado di aiutare.  E aiutare sarà ancora più facile grazie all’operazione bis che Conad propone anche quest’anno: per tanti prodotti, uno lo compri, uno è in omaggio.  

Sono 370 i volontari coinvolti. Provengono darealtà diverse ma tutti indosserannola medesima pettorina con il logo di Parma non spreca, la Piattaforma solidale promossa da una rete di associazioni e istituzioni, nata per recuperare e ridistribuire i prodotti non conformi o prossimi alla scadenza. “Il volontariato è un punto di incontro che fa da collante fra chi dona e chi riceve, ha detto Giacomo Vezzani di Emporio, che ha portato la voce delle associazioni coinvolte. E’ una grande cordata quella che rende ogni anno possibile che si realizzi questo sabato fortunato”. 

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Credo che il fatto che siano sei anni che si sta facendo questa raccolta alimentare, -ha proseguito Rosanna Cattini di Conad Centro Nord, da una parte denota che il bisogno, purtroppo, esiste, però dimostra anche che i clienti dei nostri punti vendita hanno fatto loro un valore che è di Conad, quello della solidarietà. Quando si parla di solidarietà noi non possiamo non esserci”. 

In città e provincia, all’ingresso delle Conad i volontari inviteranno ad acquistare qualcosa in più per le tavole di oltre 3000 famiglie in difficoltà. Saranno poi gli Empori solidali di Parma, Lesignano e Borgotaro, le mense Caritas, le Caritas parrocchiali e alcune piccole associazioni e realtà religiose, a ridistribuire gli alimenti a chi vive ancora la povertà, proprio nella food valley. Tante famiglie, italiane e straniere, per le quali fare la spesa è un lusso che non possono concedersi.

I dati ci continuano a confermare la difficoltà che ricadono sulla vita quotidiana delle persone in povertà, che non riescono a fare una spesa 

Nella mappa della solidarietà, sono tanti i luoghi dove la porta è aperta a chi bisogno, a prescindere. Perché la fame non ha colore, non ha età, non può avere prerequisiti e il volontariato questo lo sa. Luoghi a volte nascosti, tesori dei quali andare fieri come cittadini di questo territorio.

Ma nessuno può farcela da solo e la passione dei volontari non può colmare un bisogno che resta crescente. Con Dona una spesa, tutti siamo chiamati a essere parte di questo generoso progetto di solidarietà che continua da cinque anni. Fino a oggi sono state raccolte quasi 100 tonnellate di generi alimentari. Un’azione importantissima perché gli alimenti donati costituiscono il granaio di tante famiglie che in questo modo possono affrontare i mesi futuri con un po’ di serenità in più.

Un ringraziamento particolare va a due aziende, presenti fin dalla prima edizione: Flexopack che ha offerto le shopper e lo scatolificio Sandra SPA, che ha donato le scatole che verranno riempite e caricate dai volontari su tredici mezzi che le faranno arrivare a Borgotaro, Fidenza e Parma. 

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Fonte: Forum Solidarità

 

Pubblicato in Cronaca Parma

Fondazione Assistenza Pubblica Parma lo ha donato alla Onlus - Parma, 8 maggio 2019 – Dal primo maggio, sull'automedica dell'Assistenza Pubblica Parma Onlus, è entrato in uso iViz, un ecografo portatile. È uno strumento di elevata qualità e prestazioni, che è stato donato dalla Fondazione Assistenza Pubblica Parma, per contribuire allo sviluppo e alla qualità del servizio della Papa 30.

Parma è la prima sede di automedica in provincia a dotarsi di un ecografo portatile; non è ancora definito da linee guida o studi scientifici che tale strumento sia assolutamente necessario in automedica, ma si sta diffondendo sempre più nel soccorso extraospedaliero.
La diagnostica ultrasonografica, infatti, è diventata negli ultimi anni una metodica diffusa, non più di stretta competenza radiologica, ma di altre categorie di medici e infermieri.

Con l'ecografo iViz, che fornisce immagini di ottima risoluzione ed è così robusto e compatto da poter essere trasportato e utilizzato in modo rapido sulla scena di un trauma, di un arresto cardiaco e di altre emergenze, si possono ottenere – senza uso di raggi X – informazioni in diversi distretti dell'organismo: torace, cuore, addome, strutture vascolari e nervose. Il radiologo rimane lo specialista di riferimento per la diagnostica fine, ma accanto a lui, nell'attività ordinaria e in emergenza, altre figure professionali hanno acquisito competenze nell'uso, con la possibilità di una diagnosi immediata di problematiche acute.

«Dotare di un ecografo la nostra automedica – spiega la dottoressa Cristiana Madoni, direttore sanitario della Pubblica –, era da tempo nell'ordine delle idee perché, grazie a questo strumento, il medico può riconoscere la causa di un arresto, analizzare la contrattilità del cuore, identificare una raccolta di liquido addominale; può identificare strutture vascolari, riconoscere patologie acute polmonari. Aver conosciuto un presidio come quello che è stato acquistato, sviluppato dall'azienda produttrice per l'esercito e, dunque, idoneo proprio per le emergenze e gli ambienti "ostili", ci ha convinto a portare avanti il progetto, che si è però potuto realizzare pienamente solo grazie alla donazione di Fondazione Assistenza Pubblica Parma, sempre attenta ai bisogni del nostro ente».

«Abbiamo scelto di donare alla Pubblica questo ecografo portatile – afferma Filippo Mordacci, presidente di Fondazione Assistenza Pubblica Parma – perché vogliamo fornire alle persone che vengono soccorse, la professionalità e la strumentazione migliore e più completa, cercando di poter anticipare il percorso di diagnosi e cura più appropriata anche già sul luogo di un evento, di una emergenza. È nostro compito naturale, quello di sostenere la Onlus, ma siamo sinceramente soddisfatti quando uniamo, all'aspetto benefico, un concreto contributo di innovazione e crescita per il bene dei cittadini. Impagabile, poi, vedere questo strumento nelle mani dei volontari della Pubblica che, dal 1902, svolgono gratuitamente la loro opera con immutato amore verso il prossimo».

Si è svolto sabato 4 maggio presso gli impianti del Palacus di Modena il 1° torneo benefico "UNDER FUTSAL FOR ASEOP" riservato alle categorie giovanili under 17 e Under 19.

La giornata ha avuto inizio con una breve presentazione del presidente del Cus Diego Caravaglios, che ha dapprima ricordato come il Cus sia sempre in prima linea nell'organizzazione di iniziative di beneficenza e sport ringraziando tutte le società partecipanti per la presenza. In seguito ha ricordato come il Cus e l'Università per la promozione e la crescita del Futsal partecipino tutti gli anni ai campionati nazionali universitari con la speranza quindi che tale manifestazione possa veicolare tanti ragazzi presenti a far parte nei prossimi anni della nostra selezione universitaria in collaborazione con le loro società sportive per portare in alto i colori di Modena e Reggio Emilia.
Infine ha preso la parola il presidente di Aseop che ha ringraziato le società partecipanti per le donazioni e la presenza e promosse diverse delle iniziative proposte da Aseop.

Le 12 squadre della regione partecipanti: Alchemia, Cavezzo, Cus Mo.Re, Eagles Sassuolo, Fossolo 76, I Love Wainer, Gennarini, Modena C5, Montale Fc, Olympia Regium, Real Casalgrandese, Sant'agata Futsal, hanno così iniziato a giocare sui tre campi del Palacus battagliando nel pieno fair play per la qualificazione alle fasi finali.

Tutte le squadre hanno donato la loro quota d'iscrizione ad Aseop (Associazione Sostegno Ematologia Oncologia Pediatrica) e durante tutta la manifestazione atleti e tifosi hanno continuato a donare presso lo Stand Conserve della Nonna.

Per quanto riguarda il Torneo ad aggiudicarsi la manifestazione è stata l'Olympia Regium che in finale ha superato il Sant'Agata Futsal al termine di una finale combattuta ed emozionante. L'Olympia ha dimostrato la sua superiorità vincendo tutte le partite del girone e le successive partite a eliminazione diretta. Secondo posto per i bolognesi del Sant'agata che dopo aver perso cpoi padroni di casa del Cus Mo.Re nel girone hanno macinato gioco e vittorie fino alla finale persa appunto contro l'Olympia Regium.
Terzo posto deciso ai tiri liberi con Gennarini che dimostra maggior freddezza di Alchemia conquistando così il bronzo. Dal 5 al 8 posto si qualificano Cus Mo.Re, Cavezzo, Real Casalgrandese e Montale Fc.

Ed alla fine del torneo terzo tempo con tutte le squadre a scambiarsi battute e chiacchiere tra cibo ed allegria.

Grandi attestati di stima da parte di tutte le squadre partecipanti e un grande grazie al magnifico staff del nostro Luigi Frigieri per come ha saputo organizzare questa fantastica manifestazione.

Pubblicato in Sport Emilia
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