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Domenica, 26 Febbraio 2017 15:03

c.a.s.e.a.SOMMARIO Anno 16 - n° 08 26 Febbraio 2017

Editoriale- La sagra della patata e del cetriolo. Lattiero caseari. Parola d'ordine, stabilità - A Sol D'oro Emisfero Nord è sempre derby: Italia-Spagna 12 a 3 - Da Oroville, ma non solo, un avvertimento sulle conseguenze catastrofiche del riscaldamento globale? - Una volta per caso: Live Wine 2017 Milano. Agricoltura, summit in Regione sulla crisi di 'Ferrara Food' di Argenta.

SOMMARIO Anno 16 - n° 08 26 febbraio 2017
1.1 editoriale
La sagra della patata e del cetriolo
2.1 lattiero caseario
Lattiero caseari. Parola d'ordine, stabilità
3.1 Olio - Sol D'Oro
A Sol D'oro Emisfero Nord è sempre derby: Italia-Spagna 12 a 3
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Tregua armata.
6.1 Ambiente e clima Da Oroville, ma non solo, un avvertimento sulle conseguenze catastrofiche del riscaldamento globale?
7.1 Guardie ECOzoofile Ariccia, al via il corso di formazione per Guardie Ecozoofile a Palazzo Chigi
8.1 Vino eventi Una volta per caso: Live Wine 2017 Milano
9.1 pomodoro Agricoltura, summit in Regione sulla crisi di 'Ferrara Food' di Argenta
10.1 agricoltura al sud L'agricoltura guida la ripresa del Sud Italia
11.1 promozioni "vino" e partners
12.2 promozioni "birra" e partners

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20170225-cibus-8-COP

Domenica, 26 Febbraio 2017 11:53

La sagra della patata e del cetriolo

Dalla "Patta Bollente" alle "Orge finanziate" è tutto un gran casino. Qualcuno viene condannato perché etichetta come "clandestini" dei profughi mentre altri vengono difesi con le unghie e con i denti, nonostante l'evidenza dei fatti. E' il caso portato alla luce dalle "Iene" che vede coinvolta la potente comunità gay.

di Lamberto Colla Parma 26 febbraio 2017
Gran scandalo fece il titolo di Feltri "Patata Bollente" quando fu destinato alla Sindaca Raggi mentre il medesimo titolo, usato nel Caso Ruby Rubacuori e che vedeva coinvolto Berlusconi, non indignò nessun buonista dell'ultima ora. Un titolo sessista nel primo caso, mentre una simpatica sintesi giornalistica nel secondo caso.

Passi, siamo abituati a osservare l'utilizzo di due pesi e di due misure soprattutto da quando in politica vince chi riesce a meglio screditare l'avversario, nel suo impegno politico e sempre più spesso nella sua condotta privata, ricercando qualsiasi appiglio che possa essere moralmente, civilmente e dove possibile penalmente rilevante. Una volta nelle mani della giustizia, prima che l'iter processuale abbia concluso il suo percorso la carriera politica dell'inquisito giunge prematuramente a termine.

Siamo in un Paese dove la "presunzione d'innocenza" è garantita con successo verso certa parte politica mentre altri è lasciata al libero arbitrio.

L'ultimo caso eclatante di arbitraria interpretazione di fatti moralmente discutibili se non addirittura legalmente perseguibili, l'hanno ampiamente documentato le "Iene" nel servizio che vede coinvolti alcuni circoli culturali Gay si pratica una socializzazione molto spinta che di culturale ha molto.

Mi sarei perciò atteso una levata di disapprovazione unanime, invece, con mia grande sorpresa, si sono sollevati gli scudi di protezione atomici.

20170221-Sen-Monica-CirinnaLa situazione è chiara e limpida al punto tale che se quei medesimi circoli fossero stati gestiti dal mondo etero o cinese o altra etnia radicata in Italia, i giornali avrebbero titolato "Sgominata una banda organizzata nel "Franchising" del Bordello" e molto probabilmente qualche Questore o Prefetto avrebbe rilasciato un'intervista nella quale ringraziava il programma delle "Iene" per il prezioso contributo alle indagini e gli esponenti governativi avrebbero colto l'occasione per ribadire come questo "Grande risultato sia stato possibile grazie all'impegno del Governo contro la criminalità organizzata e all'impegno costante a favore della sicurezza dei cittadini" .

Invece no! Nel caso in questione, nulla di tutto ciò. Anzi in difesa dell'ANDDOS (l'associazione gay che conta oltre 200.000 soci e oggetto del servizio delle Iene) si sono schierati i rappresentanti governativi difendendo il prezioso lavoro offerto a favore della socializzazione di classi discriminate.

Peccato che, per stessa ammissione del Presidente di uno dei circoli oggetto del servizio d'inchiesta giornalistica, l'accesso, in quello, come in diversi altri, non sia consentito alle donne.

 

 

Per riassumere ci troviamo di fronte a questo scenario:
- circoli in regime fiscale agevolato;
- circoli dediti alla socializzazione attrezzati con "Dark Room" e "Glory Hole" (sintetizzando: "in dò cojo cojo". Contatti fisici esclusivi senza il riconoscimento della controparte, separata o da un muro con un solo buco utile alla congiunzione carnale o incontri promiscui in una stanza non illuminata e strapiena come un Bus delle 13,00)
- circoli autorizzati anche al recupero dei "minori" fatti oggetto di bullismo omofobo (sarà un luogo accogliente, rassicurante e protettivo un ambiente dove si pratica sesso - con Glory Hole e Dark Room - e prostituzione?)
- circoli autorizzati a combattere la discriminazione che discriminano le donne (Confermato anche dal Presidente Marco Canale - minuto 14,00 "Non è scelta discriminatoria, sostiene il presidente, è solo una scelta!");
- circoli dediti alla "socializzazione" anche (quasi esclusivamente - ndr) attraverso le pratiche sessuali, come dichiarato a Matrix del 21/2 da Rosario Coco in rappresentanza di ANDDOS che ricevono finanziamenti (55.000€ per progetti culturali, in collaborazione con l'Università. Finanziamento revocato a seguito della trasmissione delle Iene)

20170222-Rosario-Coco-ANDDOSSINTETIZZANDO: circoli in regime fiscale agevolato dediti alla "socializzazione" come sopra, all'assistenza ai minori in ambienti "discutibili", alla lotta alla discriminazione che discriminano le donne e all'interno dei quali si pratica anche la professione più antica del mondo ovvero la prostituzione sarebbero idonei a ricevere Finanziamenti Pubblici direttamente da Organismi collegati (UNAR) alla Presidenza del Consiglio senza che tutto quanto sopra possa essere messo in discussione.

Ebbene è così! A fronte di tutto quanto sopra esposto, l'esponente del Governo, la firmataria della legge sulle unioni civili, la senatrice Monica Cirinnà, nella puntata del 21/2 di Matrix ha alzato una difesa impossibile sfociata, come prevedibile quando è difficile sostenere una posizione indifendibile, con l'arroganza tipica di un potere presuntuoso.

Premesso che il mondo gay merita assoluta comprensione ma, a mio avviso, non può avere una corsia privilegiata, altrimenti presto o tardi i diritti acquisiti, da trenta anni di lotta omosessuale, potrebbero vedersi sfumati.

Meglio avrebbero fatto, sia i vertici delle organizzazioni sia i politici, a prendere il toro per le corna, sospendere il giudizio e la difesa indiscriminata e assolutista per partito preso, ricercare le responsabilità, almeno per salvare la dignità della categoria piuttosto che vantare l'"Orgoglio Omosessuale o Gay Pryde che dir si voglia" .

Se dovesse passare come "normale" tutto quanto sopra esposto, allora sarebbe normale riaprire le "Case chiuse" e c'é da esserne certi, non avrebbero necessità di richiedere finanziamenti pubblici anzi darebbero un buon contributo alle entrate tributarie e alla socializzazione e magari anche a una più rapida integrazione razziale e cultural - religiosa.

 

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APPENDICE E FONTI VIDEO
Cirinnà a Matrix
https://www.youtube.com/watch?v=_yIyvYA0Hxk 
Matrix 21/2/17 Minuto 42,41 - sicuramente una dimensione di socializzazione - Rosario Coco rappresentante ANDDOS "noi siamo una associazione di oltre 200.000 persone che scelgono liberamente di frequentare circoli privati, vuol dire che sono a casa mia e posso fare ciò che mi pare"..."E' molto facile fare battute. In tutta italia la nostra associazione distribuisce 1 milione di preservativi... Noi siamo dei circoli in cui si socializza e si fa anche sesso..."

Senatrice Monica Cirinnà: "Unar da molti anni fa un ottimo lavoro... Unar finanzia dei progetti... "
http://www.video.mediaset.it/video/matrix/full/puntata-del-21-febbraio_693184.html 


IENE, Marco Canale (presidente ANDOOS) e Luxuria 22/2/17 http://www.iene.mediaset.it/puntate/2017/02/22/roma-orge-e-palazzo-chigi-paga-dimissioni_10857.shtml 
(Cirinnà a matrix ricerca google)


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Pubblicato in Politica Emilia
Domenica, 19 Febbraio 2017 14:25

c.a.s.e.a.SOMMARIO Anno 16 - n° 07 19 Febbraio 2017

Editoriale-Amburgo. Spray al peperoncino e rischio di sterminio. Ma va là.. - Burro in fase discendente. -Emil Banca: 6.000 soci dicono di Sì alla fusione - Cereali e dintorni. A volte, quasi sempre, i Fondi ritornano. - Trattato UE-Canada: soddisfazione del Consorzio del Parmigiano Reggiano - Barilla investe in Italia - La ricetta: Tagliatelle paglia e fieno "Andalini" con salsiccia di porcini. - "La Giovane", parte da un +12% di fatturato il programma di sviluppo della cooperativa parmense - Ismea, per la spesa alimentare lieve calo nel 2016 (-0,5%)

SOMMARIO Anno 16 - n° 7 19 febbraio 2017 -
1.1 editoriale
Amburgo. Spray al peperoncino e rischio di sterminio. Ma va là...
2.1 lattiero caseario
Burro in fase discendente.
3.1 Fusione emil banca e banco cooperativo emiliano
Fusione Emil Banca e Banco cooperativo emiliano: Ok da confcooperative Modena
3.2 Fusione bancaria emiliana
Emil Banca: 6.000 soci dicono di Sì alla fusione.
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Verso la stabilità dopo i dati USDA del 9 febbraio
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. A volte, quasi sempre, i Fondi ritornano.
6.1 Parmigiano Reggiano e CETA Trattato UE-Canada: soddisfazione del Consorzio del Parmigiano Reggiano
6.2 made in italy Barilla investe in Italia
7.1 La Ricetta - preparata e mangiata La ricetta: Tagliatelle paglia e fieno "Andalini" con salsiccia di porcini.
8.1 Esempio di buona cooperazione "La Giovane", parte da un +12% di fatturato il programma di sviluppo della cooperativa parmense.
9.1 economia consumi Ismea, per la spesa alimentare lieve calo nel 2016 (-0,5%).
10.1 promozioni "vino" e partners
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20170219-cibus-cop

Balle spaziale! Ormai i cittadini sono considerati degli acerebrati che si bevono qualsiasi cosa passi la stampa. L'ennesima conferma proviene da Amburgo e dalla risoluzione del caso dell'intossicazione da spray al peperoncino.

di Lamberto Colla Parma 19 febbraio 2017
"Amburgo, riaperto aeroporto: 68 persone intossicate da spray urticante. "No attentato". (La Repubblica.it)

Era il 12 febbraio scorso quando le agenzie di stampa lanciarano un allarme per un presunto attacco terroristico all'aeroporto di Amburgo. 68 persone intossicate, sospensione dei voli e evacuazione dell'aeroporto. Poi più nulla per diverse ore. Il silenzio su tutti i canali. Della notizia diffusa dal quotidiano tedesco Die Welt non si seppe più nulla sino a quando, finalmente, arrivò la rassicurante conferma che la causa era stata individuata in una bomboletta di spray urticante rintracciata in un cestino, probabilmente deposta da un passeggero in partenza.

"Una capsula di spray al peperoncino, o di un qualcosa di simile, è stata trovata in un cestino". Lo riferiscono in conferenza stampa i vigili del fuoco, ipotizzando che potrebbe essere stato questo "gas irritante" a provocare "l'intossicazione di 68 persone" nell'aeroporto di Amburgo, in Germania, in seguito allo sprigionamento della sostanza negli impianti di climatizzazione. I vigili del fuoco però escludono che si sia trattato di "un attacco terroristico". (Il Fatto Quotidiano)

Silenzio. Nessun approfondimento, nessun dibattito e nessun pseudo intenditore di spray urticante chiamato a dare la propria versione.

Risolto il caso in poche ore e finalmente si può tornare a guardare la Barbara D'Urso e i drammi di casa "Villa" indignati per una commemorazione mancata a 30 anni dalla scomparsa del "reuccio" e tutti a cantare con la "Scimmia" che aveva vinto il festival di Sanremo la notte precedente.
E da lunedì si è tornati a parlare e ascoltare di tematiche serie e avvincenti come il dibattito interno al PD, che potrebbe addirittura portare alla scissione del partito, o a tenere il conto delle assicurazioni donate alla Sindaca Raggi, posto che le "Rose" a San Valentino" erano andate a ruba.

Ma ci rendiamo conto in quale betoniera di cemento stiamo vivendo?

Possibile che si debba credere che una bomboletta lasciata in un cestino possa avere intossicato quasi un centinaio di persone? E come avrebbe potuto dal cestino muoversi verso l'impianto di condizionamento per diffondere il gas urticante? Qualcuno avrebbe comunque dovuto tener premuto il tappo diffusore premuto sino all'esaurimento del contenuto. E di quanti ettolitri era riempita questa "bombolona" per riempire i volumi di un aeroporto?

Meglio non pensarci! Torniamo guardare i bei varietà e non pensiamo alla nostra gioventù bruciata che si lancia dall'auto in corsa del papà o si butta dal balcone per pochi grammi di hashish. Non pensiamo alle povertà assoluta che sta allargandosi a macchia d'olio. La ripresa è ormai prossima, abbiamo guadagnato lo 0,9% di PIL, ben oltre le previsioni del Governo.

Continuiamo a tenere la testa sotto la sabbia?

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Pubblicato in Politica Emilia
Domenica, 12 Febbraio 2017 14:22

c.a.s.e.a.SOMMARIO Anno 16 - n° 06 12 Febbraio 2017

Editoriale-AAA vendesi anima, praticamente nuova, causa cessazione attività. Stop del "Parmigiano". Freddo e gelo riscaldano i prezzi: +20% a gennaio. Cereali e dintorni. La stabilità non è di questo periodo. La guida al testo unico della vite e del vino. Parma, Reggio e Modena leader nazionali per l'export agroalimentare. Ismea. DOP e IGP, traino dell'export Made in Italy, +9,6%.

SOMMARIO Anno 16 - n° 06 12 febbraio 2017
1.1 editoriale
AAA vendesi anima, praticamente nuova, causa cessazione attività.
2.1 lattiero caseario
Stop del "Parmigiano"
3.1 prezzi al consumo
Freddo e gelo riscaldano i prezzi: +20% a gennaio
3.2 anniversari
Ital-frutta di S. Felice compie 50 anni
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. La stabilità non è di questo periodo
5.1 Parmigiano Reggiano Eventi Al neo Dottor Bottura una forma di Parmigiano Reggiano di 7 anni con dedica.
5.2 Vite e vino La guida al testo unico della vite e del vino
6.2 Emilia agroalimentare Parma, Reggio e Modena leader nazionali per l'export agroalimentare
7.1 economia e export agro-alimentare Ismea. DOP e IGP, traino dell'export Made in Italy, +9,6%.
8.1 promozioni "vino" e partners
9.2 promozioni "birra" e partners

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20170212-COP-Cibus-6

Le dignità calpestate. Ai "choosy" cosa resta da fare? La protesta di massa è stata annientata e i social non riescono a essere lo strumento di aggregazione della protesta perché, oltre al malessere, non esiste nulla che accomuni i milioni di giovani e meno giovani esclusi dalla vita sociale. Quindi, isolati dal lavoro, isolati dalla società, esaurite anche le lacrime, non resta che affidarsi alla fortuna o vendersi. Ma non tutti sono disposti a questo compromesso.

di Lamberto Colla Parma 12 febbraio 2017
"Ho resistito finché ho potuto". E' con queste parole che termina la lettera di denuncia di "Michele", il "partigiano" della dignità che, ormai sopraffatto dalle milizie d'invasione, non vuole consegnare le armi al nemico. E il nemico è la stessa società per la quale si è sacrificato nel tentativo di farne parte con dignità.

Ma la dignità non è roba di cui questa società si prenda cura.
Purtroppo, volenti o nolenti, una volta perduta la dignità, quella che dei valori ancora si preoccupa, la vita stessa perde di valore.
Ed ecco allora che le frustrazioni sfociano nella violenza inaudita per la sopraffazione sull'altro, anche solo per 10 euro, oppure rivolta contro sé stessi per spegnere il canale del film drammatico che non ha mai fine.

Di Michele, il ragazzo trentenne di Udine che ha deciso di "spegnere" la propria esistenza, se ne parlerà ancora per qualche giorno; schiere di psicanalisti tracceranno il suo profilo e sindacati e politici alzeranno i toni per invocare la necessità di una nuova strada della politica a sostegno dei giovani. Altrettanto faranno quando l'Ernesto di turno, cinquantenne ex manager, lascerà analoga missiva e allora invocheranno e si faranno paladini, per un giorno, della classe '60 sopraffatta dai costi industriali e dai consumi in decrescita infelice.

Ma la nebbia di questa società, cinica e disperata, calerà silenziosa per riportare tutto nell'oblio e "il Grande Fratello" riporterà il silenzio dentro a casa.

Michele era una grande risorsa, almeno a giudicare dallo scritto che ha lasciato e che la famiglia ha deciso di rendere pubblico attraverso il "Messaggero Veneto", che la società è riuscita a annullare, come peraltro è riuscita con molte altre che non conosciamo e che il "mostro" burocratico non vuole più farci sapere.

E' dal 2014 (ultimi dati pubblicati sono riferiti al 2013) infatti che è stata stralciata la voce "suicidi" dalle statistiche ISTAT e quello che rimane di pubblico dominio cessa con il 2009, ovvero l'inizio di quella crisi di cui non si vede fine.

Certamente non saranno tutti suicidi figli della crisi, ma anche da depressioni per solitudine e isolamento che comunque sono il risultato di una società che si è radicalmente mutata in pochissimi anni a seguito di una congiuntura negativa mai affrontata ma sempre evocata a giustificazione dei mancati risultati.

Per chi governa le cause degli insuccessi sono esogene, purtroppo per i singoli, quelli con dignità appunto, le cause sono endogene.

Tornando a Michele a colpire è la lucidità con la quale ha prodotto il suo ultimo tema.

Ed è per questa ragione che invitiamo a leggerla per riflettere sul dramma che vivono le "Anime belle" a maggior potenzialità del nostro Paese che, se non riescono a espatriare, andando a arricchire altri Stati, e un lavoro non trovano a casa, spengono l'interruttore o vendono l'anima al diavolo.

E' così che muore anche la "ex bell'Italia".

(Segue testo di Michele - RIP - ).

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_________________________________________
di MICHELE
Ho vissuto (male) per trent'anni, qualcuno dirà che è troppo poco. Quel qualcuno non è in grado di stabilire quali sono i limiti di sopportazione, perché sono soggettivi, non oggettivi.
Ho cercato di essere una brava persona, ho commessi molti errori, ho fatto molti tentativi, ho cercato di darmi un senso e uno scopo usando le mie risorse, di fare del malessere un'arte.
Ma le domande non finiscono mai, e io di sentirne sono stufo. E sono stufo anche di pormene. Sono stufo di fare sforzi senza ottenere risultati, stufo di critiche, stufo di colloqui di lavoro come grafico inutili, stufo di sprecare sentimenti e desideri per l'altro genere (che evidentemente non ha bisogno di me), stufo di invidiare, stufo di chiedermi cosa si prova a vincere, di dover giustificare la mia esistenza senza averla determinata, stufo di dover rispondere alle aspettative di tutti senza aver mai visto soddisfatte le mie, stufo di fare buon viso a pessima sorte, di fingere interesse, di illudermi, di essere preso in giro, di essere messo da parte e di sentirmi dire che la sensibilità è una grande qualità.

Tutte balle. Se la sensibilità fosse davvero una grande qualità, sarebbe oggetto di ricerca. Non lo è mai stata e mai lo sarà, perché questa è la realtà sbagliata, è una dimensione dove conta la praticità che non premia i talenti, le alternative, sbeffeggia le ambizioni, insulta i sogni e qualunque cosa non si possa inquadrare nella cosiddetta normalità. Non la posso riconoscere come mia.
Da questa realtà non si può pretendere niente. Non si può pretendere un lavoro, non si può pretendere di essere amati, non si possono pretendere riconoscimenti, non si può pretendere di pretendere la sicurezza, non si può pretendere un ambiente stabile.

A quest'ultimo proposito, le cose per voi si metteranno talmente male che tra un po' non potrete pretendere nemmeno cibo, elettricità o acqua corrente, ma ovviamente non è più un mio problema. Il futuro sarà un disastro a cui non voglio assistere, e nemmeno partecipare. Buona fortuna a chi se la sente di affrontarlo.
Non è assolutamente questo il mondo che mi doveva essere consegnato, e nessuno mi può costringere a continuare a farne parte. È un incubo di problemi, privo di identità, privo di garanzie, privo di punti di riferimento, e privo ormai anche di prospettive.

Non ci sono le condizioni per impormi, e io non ho i poteri o i mezzi per crearle. Non sono rappresentato da niente di ciò che vedo e non gli attribuisco nessun senso: io non c'entro nulla con tutto questo. Non posso passare la vita a combattere solo per sopravvivere, per avere lo spazio che sarebbe dovuto, o quello che spetta di diritto, cercando di cavare il meglio dal peggio che si sia mai visto per avere il minimo possibile. Io non me ne faccio niente del minimo, volevo il massimo, ma il massimo non è a mia disposizione.
Di no come risposta non si vive, di no si muore, e non c'è mai stato posto qui per ciò che volevo, quindi in realtà, non sono mai esistito. Io non ho tradito, io mi sento tradito, da un'epoca che si permette di accantonarmi, invece di accogliermi come sarebbe suo dovere fare.

Lo stato generale delle cose per me è inaccettabile, non intendo più farmene carico e penso che sia giusto che ogni tanto qualcuno ricordi a tutti che siamo liberi, che esiste l'alternativa al soffrire: smettere. Se vivere non può essere un piacere, allora non può nemmeno diventare un obbligo, e io l'ho dimostrato. Mi rendo conto di fare del male e di darvi un enorme dolore, ma la mia rabbia ormai è tale che se non faccio questo, finirà ancora peggio, e di altro odio non c'è davvero bisogno.

Sono entrato in questo mondo da persona libera, e da persona libera ne sono uscito, perché non mi piaceva nemmeno un po'. Basta con le ipocrisie.
Non mi faccio ricattare dal fatto che è l'unico possibile, io modello unico non funziona. Siete voi che fate i conti con me, non io con voi. Io sono un anticonformista, da sempre, e ho il diritto di dire ciò che penso, di fare la mia scelta, a qualsiasi costo. Non esiste niente che non si possa separare, la morte è solo lo strumento. Il libero arbitrio obbedisce all'individuo, non ai comodi degli altri.
Io lo so che questa cosa vi sembra una follia, ma non lo è. È solo delusione. Mi è passata la voglia: non qui e non ora. Non posso imporre la mia essenza, ma la mia assenza si, e il nulla assoluto è sempre meglio di un tutto dove non puoi essere felice facendo il tuo destino.

Perdonatemi, mamma e papà, se potete, ma ora sono di nuovo a casa. Sto bene.

Dentro di me non c'era caos. Dentro di me c'era ordine. Questa generazione si vendica di un furto, il furto della felicità. Chiedo scusa a tutti i miei amici. Non odiatemi. Grazie per i bei momenti insieme, siete tutti migliori di me. Questo non è un insulto alle mie origini, ma un'accusa di alto tradimento.

P.S. Complimenti al ministro Poletti. Lui sì che ci valorizza a noi stronzi.

Ho resistito finché ho potuto.

Pubblicato in Politica Emilia
Domenica, 05 Febbraio 2017 14:24

c.a.s.e.a.SOMMARIO Anno 16 - n° 05 05 Febbraio 2017

Editoriale: Ormai ci siamo. Il cappio verrà stretto al collo. Rallenta la caduta del latte spot. Vivere senza glutine: i consigli e le ricette. Cereali e dintorni. Leggeri ribassi ma sempre in un clima di instabilità. Emil Banca e Banco Emiliano daranno vita a una delle più grandi BCC d'Italia. Linee guida per un uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. Copador in "rosso". Chiesto il concordato. Ma le speranze sono dure a morire.

SOMMARIO Anno 16 - n° 05 05 febbraio 2017
1.1 editoriale Ormai ci siamo. Il cappio verrà stretto al collo.
2.1 lattiero caseario Brusca frenata del latte spot.
3.1 Alimentazione e salute Vivere senza glutine: i consigli e le ricette.
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Leggeri ribassi ma sempre in un clima di instabilità.
5.1 Fusioni bancarie Emil Banca e Banco Emiliano daranno vita a una delle più grandi BCC d'Italia
5.2 fitosanitari Linee guida per un uso sostenibile dei prodotti fitosanitari
6.2 truffa all'UE Piacenza, agricoltore truffa l'Unione Europea
7.1 pomodoro in crisi Copador in "rosso". Chiesto il concordato. Ma le speranze sono dure a morire.
8.1 economia e lavoro 2016. In Emilia Romagna vola il PIL e l'occupazione.
9.1 promozioni "vino" e partners
10.2 promozioni "birra" e partners

20170205-cibus-COP

Domenica, 05 Febbraio 2017 12:01

Ormai ci siamo. Il cappio verrà stretto al collo.

Sospesi tra il rischio di una "Amministrazione di Sostegno" e l'attivazione delle clausole di salvaguardia. Nell'incertezza, pur di scongiurare il commissariamento UE, Padoan e Gentiloni potrebbero decidere per l'aumento delle accise, delle sigarette e un ritocchino all'IVA potrebbe essere comunque plausibile.

di Lamberto Colla Parma 05 febbraio 2017
"Cuor di leone" Pier Carlo Padoan, Ministro dell'Economia e Finanze, si dice molto preoccupato nel caso dovesse essere avviata una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia da parte dell'UE.
3,4 miliardi (0,2% del Pil) è la quota da recuperare per rientrare entro i parametri di bilancio europei e, posto che è stato raschiato il barile ma non i conti pubblici, ecco che anche questa, seppur minima, dotazione di euro risulta difficile da recuperare.

Entro il 1 febbraio l'Italia avrebbe dovuto rispondere alla Commissione UE circa la copertura di tale scostamento economico e così, diligentemente, è stato fatto ma con una letterina all'acqua di rosa che di fatto rinvia la risposta al 13 di febbraio.
Una "non risposta" che non è stata gradita dagli UEmanoidi di Bruxelles i quali potrebbe fare scattare una sorta di "amministrazione di sostegno" per i nostri vertici istituzionali.
Il commissariamento Ue sarebbe uno smacco enorme per il "Conte" & C. e così, l'unica soluzione che troveranno, dopo avere colpevolizzato l'UE, sarà quella di fare scattare le clausole di salvaguardia e il conseguente aumento dell'IVA.

Una soluzione che mortificherà ancor più i consumi interni deprimendo l'economia invece di incentivarla attraverso politiche favorevoli al lavoro e perciò introducendo agevolazioni fiscali e non inasprimenti.

Invece, pur di scongiurare la procedura di infrazione, che andrebbe a gravare sul monte degli interessi passivi, a via XX Settembre potrebbero pensare di aumentare le accise (anche se Renzi le aveva inibite con l'intento di ridurle), l'aumento delle sigarette senza escludere qualche ritocco alle aliquote IVA.
Tutto il contrario di quello che sarebbe necessario a una ripresa economica che, una volta innescata, garantirebbe anche un maggior gettito fiscale. Niente di tutto ciò e così anche le ultime Piccole e Medie imprese in salute appenderanno il cartello "Saldi" spianando definitivamente la strada alla conquista "barbara".

Questo è il risultato per non aver affrontato la crisi sin dalle origini del 2008. E così, Francia e Germania sono venute a fare spesa a buon mercato delle imprese italiane, l'India invece dei nostri marchi di prestigio (uno per tutti "Pininfarina" acquistata da Mahindra) e a noi non resta che ciucciare l'osso.

Pubblicato in Politica Emilia
Domenica, 29 Gennaio 2017 14:34

c.a.s.e.a.SOMMARIO Anno 16 - n° 04 29 Gennaio 2017

Editoriale: "Angeli" in carne e ossa in lotta contro una "sfiga" disumana. Non si arresta la crescita del Parmigiano Reggiano. La ricetta da Provare: conchiglioni "Andalini", zucchine, ragù di cozze e zeste al limone. Cereali e dintorni. Minori danni riscontati in Argentina. Il sogno della Collina Reggiana. Parmigiano Reggiano: +12% quotazioni nel 2016. Bene export e consumi interni. Informatore Agrario: pomodoro da industria 2016 in rosso e ombre sul 2017. Maestri di innovazione e divulgazione dello Champagne.

SOMMARIO Anno 16 - n° 04 29 gennaio 2017
1.1 editoriale "Angeli" in carne e ossa in lotta contro una "sfiga" disumana.
2.1 lattiero caseario Non si arresta la crescita del Parmigiano Reggiano.
3.1 ricetta "gustosa" La ricetta da Provare: conchiglioni "Andalini", zucchine, ragù di cozze e zeste al limone
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Minori danni riscontati in Argentina.
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Minori danni riscontati in Argentina.
5.1 Vini e novità Il sogno della Collina Reggiana
6.1 parmigiano reggiano Parmigiano Reggiano: +12% quotazioni nel 2016. Bene export e consumi interni
7.1 pomodoro in crisi Informatore Agrario: pomodoro da industria 2016 in rosso e ombre sul 2017
8.1 champagne Maestri di innovazione e divulgazione dello Champagne
9.1 promozioni "vino" e partners
10.2 promozioni "birra" e partners

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Una sequenza lunghissima di circostanze straordinarie tutte concentrate in un territorio ristretto e in un arco di tempo quasi contemporaneo, hanno generato una tragedia che apparterrebbe più al genere letterario e cinematografico piuttosto che alla dura e pura realtà.

di Lamberto Colla Parma 29 gennaio 2017
Lo scenario nel quale maturerà la tragedia di "Rigopiano", l'Hotel dei Vip che poco dopo le 16,00 del 19 gennaio è stato travolto da una valanga di tali dimensioni e forza da farlo ruotare e spostare di 10 metri (100.000 tonnellate di massa nevosa arricchita di alberi raccolti sul percorso) , è quella del terremoto del centr'Italia che, dalla notte precedente si è risvegliato scaricando altra energia dando luogo , in rapida sequenza, a 4 scosse di magnitudo attorno a 5 gradi.

Ma non è tutto.
Una straordinaria precipitazione nevosa sta imperversando in zona e i diversi piani neve non sembrano essere in grado di contrastare l'evento e così il manto nevoso cresce a vista d'occhio, le frazioni marginali cominciano a essere isolate, un gigantesco albero si abbatte su un imponente traliccio dell'alta tensione e nel giro di pochi giorni sono decine le frazioni isolate , al buio e con scarse, se non addirittura nulle, possibilità di comunicazione. Nel frattempo la centrale operativa di Pescara e la macchina dei soccorsi è posta sotto pressione da un altro evento straordinario, l'esondazione del fiume Pescara avvenuta il giorno precedente (18 gennaio).

Intanto al "Rigopiano" la neve cresce e rende impraticabile la strada. La maggior parte degli ospiti vorrebbe andarsene spaventati dalle 4 scosse di terremoto e dalla neve che sta "soffocando" ogni cosa. Ma la "turbina" della Provincia è in riparazione e l'altra, quella dell'ANAS, è a venti chilometri intenta a aprire altre vie di comunicazione stradale.

20170120-vvff-farindola3E così accade la tragedia, quella che nessuno si attendeva e che è difficile da credere e riscontrare causa le condizioni meteo, le vie e canali di comunicazione interrotti e le emergenze sisma, esondazione e precipitazione nevosa senza precedenti che incombono sull'apparato di smistamento dei soccorsi. Il caso volle che persino il direttore dell'albergo, casualmente fuori servizio e quindi non nella struttura, involontariamente depistò la sala operativa con quel "mo' chattato con l'albergo" (di fatto era un'ora prima, quindi pochi minuti prima della slavina) alimentando l'ipotesi del falso allarme, lanciato dai tantissimi cretini e mitomani che in queste tragiche crescono come i funghi.

Purtroppo non è così e quando un volontario "crede" alle parole del cuoco, miracolosamente salvo perché momentaneamente fuori dall'albergo a cercare medicinale sull'auto, la squadra di soccorso non può fare nulla. Il buio e la tempesta non consentono agli elicotteri di alzarsi in volo e così, due eroici fondisti, con le pelli di foca sotto gli sci, partono alla volta dell'Hotel che raggiungeranno 6 ore dopo e otto dopo l'evento.

Da quel momento il mondo viene a conoscenza dei 20, 30 40 (i numeri erano incerti) sepolti vivi nella "scatola ruotata" dell'Hotel dal quale non uscivano rumori, tantomeno voci.

Si inizia a scavare con i badili e con le mani senza riferimenti precisi perchè l'albergo era sepolto e perdipiù spostato e ruotato quindi non più allineato alla cartina in mano ai soccorritori.Nel frattempo riesce a arrivare la prima colonna di soccorsi, anch'essa in ritardo, in quanto, la turbina (quella che faceva da apripista alla colonna) è rimasta senza carburante durante il percorso verso l'Hotel.

Finalmente una nuvola di "Angeli", di "Eroi", di professionisti altamente qualificati, riesce a fare qualche buco nella struttura e, ostinatamente, a mettere in salvo 11 persone, le prime a distanza di ben 44 ore dall'ora "X".

Di questi 5-6 giorni di lavoro eroico abbiamo avuto una cronaca intensa, emozionante e tragicamente drammatica, dove l'Italia intera ha fatto il "tifo" e si è commossa per questi ragazzi che sono andati oltre l'umano, rischiando la loro vita per salvare quella di altri (la scossa sismica era sempre in agguato e avrebbe potuto fare muovere ancor più la struttura che sarebbe diventata una tomba anche per i soccorritori che vi si erano calati dentro).

Ma si sa, gli eroi fanno paura al potere, e così l'"intellighenzia" della macchina preventiva e di soccorso, sentitasi un po' troppo messa in disparte, ha pensato bene di fare una profezia tanto "malefica" quanto inopportuna, giusto per alimetare ancora un po' di tensione e paura. Grandi Rischi annuncia che la "Diga di Campotosto a rischio effetto Vajont" aggiungendo, per dare ancor maggior vigore alla informativa, che la nuova faglia sismica si era aperta proprio sotto la diga e avrebbe potuto generato un sisma di magnitudo 7°, quindi oltre 30 volte più forte di quello del 24 agosto.
Qualcuno ancora sano di mente e con un residuo di pudore deve avere capito dell'inopportunità della comunicazione e così, poco dopo, il presidente di "Grandi Rischi" ha ritratta sostenendo che "il pericolo non è imminente".

Ma l'anatema ormai è lanciato e di lì a poco un Elisoccorso del 118, partito da Penne alla volta di una operazione di recupero di un infortunato sulle piste da sci, sfidando le difficili condizioni climatiche del Gran Sasso, si schianta contro un parete rocciosa e altre sei vittime si aggiungono al conto di questi giorni. Due dei componenti di quell'equipaggio si eran da poco avvicendati tra gli "Angeli eroici" impegnati nelle operazioni di soccorso estremo di "Rigopiano", dove ancora si scavava con mani e badile.

Se non è Sfiga questa!

Di responsabilità ne verranno accertate ma, oggettivamente, in quelle condizioni difficile che non potessero accadere errori.

Quello che invece risulta difficile credere è che la macchina dei soccorsi sia stata tracciata da due grandi e coraggiosi fondisti. Possibile che nemmeno una motoslitta o un gatto delle nevi fosse disponibile per raggiungere, molto più rapidamente, il luogo della slavina?

Per quanto eccezionale possa essere stato l'evento atmosferico, la zona è pur sempre a alta tradizione sciistica (30 i km di piste) e benché non siano le Dolomiti, la struttura e le attrezzature e i piani di intervento di emergenza avrebbero dovuto, almeno a logica, condividere molte cose.

Al momento non resta che pregare per gli scomparsi e ringraziare e ammirare quei grandi e anonimi uomini che hanno concluso dei salvataggi nelle condizioni più estreme che potessero casualmente combinarsi, riuscendo a far rinascere 11 persone delle quali 4 bimbi .

Commentare invece gli sciacallaggi politici e il comportamento di "Grandi Rischi" è impossibile perché si rischierebbe la galera.

Con un mega e fortunatamente sdoganato "Ma Vaffa", esprimo il mio sentimento "pubblico" verso costoro e credo di essere allineato ai pensieri della maggior parte di voi, almeno di quelli che non credono più alle favole belle.


(Foto e Video VV.FF. : http://www.vigilfuoco.tv/news/category/abruzzo )

Pubblicato in Politica Emilia
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