“Cerco l’uomo: il liceo artistico Paolo Toschi scopre Vincenzo Gardoni e il visionismo”: inauagurazione a Parma il 9 novembre 2018 alle ore 16.30 in Galleria San Ludovico, alla presenza del giornalista e critico d’arte Luca Beatrice. Saranno esposte opere inedite di Vincenzo Gardoni ed opere realizzate sia dalle tre nipoti dell’artista che da studenti del Liceo artistico Toschi che hanno approfondito la sua pittura.
Parma -
È stato presentato a Milano, nella suggestiva cornice del Palazzo delle Stelline, il “Gardoni Remix”, progetto ideato e curato dalle sorelle Teresa, Arianna e Miriam Gardoni, nipoti dell’artista parmigiano Vincenzo Gardoni.
A tenerlo a battesimo, il giornalista e critico d’arte Luca Beatrice, che così ha introdotto la conferenza stampa: “Quando ho ascoltato questa storia ho capito che aveva un senso e che meritava di essere sostenuta. L’ Italia è un Paese senza un’unica capitale dell’arte, ogni grande città è un patrimonio di storia, e poi ci sono le Province, realtà da scoprire, ricche di vissuti e vicende poco note, come quella da cui è partito questo progetto, dove tre nipoti architetti hanno pensato di far riprendere vita al ricco materiale pittorico del nonno Vincenzo Gardoni, senza alcun narcisismo parentale, ma attualizzando e rendendo contemporanea l’idea in modo divertente e affettuosamente irriverente”.
Chi è Vincenzo Gardoni?
Un uomo che, come tanti, ha attraversato in 900 tra lavoro nei campi e guerra. Le cronache lo danno sul fronte russo dal quale torna illeso, portando con sé nella sua Parma il ricordo di ciò che ha vissuto. La sua passione per la pittura ha origine da qui, grazie anche alla ritrovata serenità familiare e lavorativa, e lo accompagnerà sempre nel corso della vita.
Poteva essere una storia come tante.
Invece le nipoti architetti Teresa, Arianna e Miriam scoprono tra gli archivi di famiglia una produzione artistica notevole, composta da dipinti, inchiostri e scritti, un lascito importante che decidono di portare alla luce.
“Qui sta la novità. – continua Beatrice - Le sorelle Gardoni decidono di remixare il lavoro del nonno in due modi: producendo abiti e foulard di seta italiana, oggetti di homedesign e accessori per la tavola, ma anche affidare ai giovani un presupposto serio per esprimersi nell’arte, con un’operazione di remix tra le più interessanti degli ultimi anni”.
La prima esperienza condivisa è il Laboratorio Gardoni in collaborazione con il Liceo Artistico Paolo Toschi di Parma che sarà protagonista dell’evento “Cerco l’Uomo”, dal 9 al 25 Novembre 2018 presso la Galleria S. Ludovico a Parma, Borgo del Parmigianino 2. L’iniziativa, patrocinata dal Comune e dall’Università di Parma, si inserisce nell’atmosfera di “Parma Città della Cultura 2020”.
“Vincenzo Gardoni ha iniziato a dipingere perché non aveva i soldi per comprare i quadri da appendere alle pareti di casa. Era un nonno particolare, non mi raccontava favole – racconta Teresa, la prima delle nipoti – ma storie vere, come quella del Titanic. Ricordo che io volli costruirlo, e il nonno mi regalò giornali e materiali per farlo bene, con metodo e impegno. La mia vocazione per l’architettura iniziò con lui”.
Arianna si occupa di arredo di interni, in particolare di spazi minimi, ideando soluzioni trasformabili mixate all’arte di famiglia: “La sedia-quadro nasce come dipinto a più pannelli che, all’occorrenza, si compongono come una seduta. Nella stessa ottica ho pensato ad un’opera d’arte a pannello trasformabile in tavola e agli accessori per imbandirla, come piatti di ceramica e bicchieri. I dipinti del nonno sono modificati e assemblati in diversi modi, senza mai essere nascosti, nel rispetto della bellezza dei disegni e della fruibilità dell’oggetto”.
Miriam ha invece percorso la strada della moda: ereditata la gestualità sartoriale dalla bisnonna, è stilista da diversi anni e ha realizzato una linea di abiti, foulards ed accessori in seta ispirati agli inchiostri di Vincenzo Gardoni, tutti rigorosamente made in Italy: “L’opera d’arte del nonno è l’ispirazione per costruirne un’altra, parto da essa per rielaborare un disegno e trasferirlo su tessuto da indossare e personalizzare. La scelta dei materiali è fondamentale per ottenere il risultato finale che ho in mente”.
L’intuizione delle sorelle Gardoni non si è fermata, ma ha dato vita al Laboratorio con il Liceo Toschi di Parma: quattro classi hanno dapprima studiato le opere di Vincenzo Gardoni scoprendo il pittore parmigiano e da questa ispirazione hanno realizzato disegni, sculture, istallazioni e gioielli, utilizzando materiali di recupero.
“Cerco l’Uomo è il nome di questo percorso espositivo, a forma di occhio, pensando alla ricerca di ciò che ancora di bello l’uomo possiede e può condividere, ricerca che ha mosso il nonno in tutta la sua vita” – e il messaggio di consegna alle nuove generazioni che le sorelle Gardoni raccontano lo avrebbe sicuramente reso orgoglioso.
Inaugurata la mostra fotografica legata al progetto “LIKE & DISLIKE” - Cio' che mi piace/Ciò che non mi piace di te presso l'Oratorio San Quirino di Parma.
Parma -
Inaugurata questa mattina presso l'oratorio di San Quirino, in via degli Ospizi Civili 1, la mostra fotografica dedicata al progetto: “LIKE & DISLIKE” - Cio' che mi piace/Ciò che non mi piace di te”.
Finanziata dall'Assessorato Pari Opportunità del Comune di Parma, sostenuta dallo Spazio Giovani dell'Azienda USL di Parma e col patrocinio di Soroptimist Parma, vede il coinvolgimento dell'Associazione W4W – Women for Women che dal 2015 è attiva a Parma nella realizzazione di iniziative in difesa del ruolo della donna nei vari campi della vita culturale, sociale ed economica, con un occhio particolare al tema delle discriminazioni e della violenza di genere, oggi, purtroppo, di drammatica attualità.
L'iniziativa ha coinvolto i ragazzi della 4A, 4F e 5F dell'ITE G. Bodoni che hanno risposto con i loro scatti fotografici alla domanda Cosa mi piace/Cosa non mi piace di te.
Uno stimolo alla riflessione sugli aspetti positivi e negativi delle relazioni, sui comportamenti sani, paritetici e assertivi rispetto a quelli molesti, oppressivi, manipolatori e potenzialmente violenti, con un occhio particolare alla violenza di genere che si è trasformato in un contest promosso dall'Assessorato Pari Opportunità del Comune di Parma, sostenuto dalloSpazio Giovani dell'Azienda USL di Parma e col patrocinio di Soroptimist Parma che ha visto le premiazioni dei lavori migliori durante l'inaugurazione.
Angela Zanichelli, insieme a Carla Verrotti dell'Ausl di Parma ha sottolineato come "L'occhio dei giovani unito alla sensibilità della fotografa ha ragionato sulle relazioni, sugli aspetti molesti che si celano anche nelle relazioni apparentemente perfette, ha portato a raccogliere lavori davvero meritevoli, fotografie che raccontano".
Il primo premio a pari merito è andato a Nicole Colli e Marius Foltea. Gaia Dall'Aglio, Sabrina Besseghini, Alice Branchini, Gaia Renda e Sofia Amadasi si sono aggiudicate le 5 menzioni speciali. Per tutti libri fotografici e buoni acquisto offerti dalla Libreria Feltrinelli.
Alla proiezione di 72 foto dei ragazzi corredate da didascalie, si aggiungono 36 foto fatte da Fiammetta Mamoli, che esprimono il punto di vista degli adulti su questo stesso tema.
APERITIVO E ASTA BENEFICA
Sabato 27 Ottobre, dalle ore 18,00 aperitivo e asta benefica.
INFORMAZIONI SULLA MOSTRA
La mostra, nell'ex oratorio dei San Quirino, strada degli Ospizi Civili, 1, a Parma, resterà aperta, a ingresso libero, dal 17 al 28 ottobre, dal lunedì al sabato, ore 10-12 e 16-18,30. Domenica 28 apertura per l'intera giornata.
Galleria fotografica a cura di Francesca Bocchia
Dall’Espressionismo alla Nuova Oggettività Avanguardie in Germania. La mostra propone 40 opere dei maggiori rappresentanti di questa corrente culturale e artistica, da Ernest Ludwig Kirchner a Emil Nolde, da Alexei Jawlensky ad August Macke, da Vassilj Kandinskij a Franz Marc, sviluppatasi in Germania nei primi del Novecento. Il percorso espositivo prende avvio da una serie di capolavori provenienti dalla cerchia dei gruppi di artisti del "Die Brücke" a Dresda e del "Der Blaue Reiter" a Monaco e di "Der Sturm", rivista d’arte berlinese, e prosegue negli anni del primo dopoguerra, che vedono sorgere una nuova visione estetica rappresentata dal movimento della Nuova oggettività. A cura di Lorand Hegyi e Gerhard Finckh.
Parma -
Dal 10 novembre 2018 al 24 febbraio 2019, il Palazzo del Governatore di Parma accoglie la mostra Dall’Espressionismo alla Nuova Oggettività. Avanguardie in Germania, che propone 40 opere dei maggiori rappresentanti di questa corrente culturale e artistica, sviluppatasi in Germania nella prima metà del Novecento, provenienti dal Von der Heydt Museum di Wuppertal (Germania), che ospita una delle più imponenti collezioni dell'Espressionismo tedesco e delle tendenze artistiche del periodo dopo la prima guerra mondiale, come la Nuova Oggettività (Neue Sachlichkeit) e le diverse forme di Costruttivismo e Razionalismo.
L’evento espositivo è organizzato da Solares Fondazione delle Arti, in collaborazione con il Von Der Heydt Museum di Wuppertal, con il contributo del Comune di Parma, col sostegno di Iren e di CePIM – Interporto di Parma.
“La volontà – ha esordito l'assessore alla Cultura Michele Guerra - è quella di dedicare, da qui al 2020 e oltre la sfida di Parma Capitale Italiana della Cultura, una attenzione particolare all'arte contemporanea: dopo quella de “Il Terzo Giorno” la mostra che presentiamo oggi è un diverso esempio di questo percorso. Una mostra internazionale con due curatori prestigiosi che siamo orgogliosi di ospitare a Palazzo del Governatore, grazie anche alla forte collaborazione con l'assessorato del Turismo”.
“Oltre ad arricchire la programmazione culturale della nostra città – ha detto l'assessore al Turismo Cristiano Casa – eventi internazionali e prestigiosi come questa mostra sono investimenti preziosi per il turismo culturale che vogliamo continuare a promuovere, soprattutto nel periodo invernale, che risulta essere quello da sostenere maggiormente. Il titolo Unesco a Parma di Città creativa della Gastronomia ci sta dando molte soddisfazioni e i dati provvisori dei primi 7 mesi dell'anno registrano un incremento turistico del 9%, con 13% di presenze straniere: un buon risultato che vogliamo sempre più incrementare”.
“L'auspicio – ha detto Andrea Gambetta, presidente di Solares Fondazione delle Arti – è che la città possa avere sempre più caratteristiche internazionali e una programmazione culturale dello stesso livello: proprio la prospettiva sulla quale ci affacciamo ospitando a Parma questa mostra”.
E' intervenuto infine, per spiegare nel dettaglio i contenuti, il percorso e la genesi della mostra, il curatore Lorand Hegyi, che ha sottolineato “questa mostra presenta un approfondimento, fresco, allegro, di rivisitazione e rivalutazione di un così importante movimento artistico, che è espressione di una alternativa universalità che comprende la totalità umana di ogni tempo”.
LA MOSTRA
Il percorso espositivo si sviluppa in due importanti sezioni.
La prima si concentra sull'Espressionismo tedesco, presentando opere paradigmatiche per lo più provenienti dalla cerchia dei gruppi di artisti del Die Brücke (Il Ponte) di Dresda, quali Ernst Ludwig Kirchner, Erich Heckel, Otto Mueller, Emil Nolde, Karl Schmidt-Rottluf, Max Pechstein del Der Blaue Reiter(Il Cavaliere azzurro)di Monaco, tra cui Vassilj Kandinskij, Franz Marc, Alexei Jawlensky, , August Macke e di Der Sturm, la rivista d’arte e galleria con base a Berlino, con autori quali Heinrich M. Davringhausen, Max Beckmann, Karl Grossberg.
La seconda offre la visione dei cambiamenti estetici negli anni del primo dopoguerra, quando artisti quali Karl Hofer, Eberhard Viegener, Otto Dix, Max Ernst, Jankel Adler, rappresentanti della Nuova Oggettività (Neue Sachlichkeit) hanno creato, sotto l'influenza del nuovo Razionalismo e Funzionalismo, della "Pittura Metafisica" e del Neo-Classicismo del cosiddetto “Ritorno all’ordine" sviluppate in Italia, una nuova atmosfera artistica che riflette la disillusione della generazione che ha vissuto la guerra e la conseguente perdita di vite umane, la distruzione di città europee, la presa di potere delle macchine sia durante gli anni della guerra che nei primi anni '20, ovvero nell'epoca della modernizzazione e della razionalizzazione della produzione, della vita, della società.
“L'esposizione - afferma il curatore, Lorand Hegyi -, grazie alla generosa e altamente professionale collaborazione con il Direttore del Museo Von Der Heydt, Dr.Gerhard Finckh e dei suoi colleghi, propone un approfondimento di un così importante movimento artistico, che più di 100 anni dopo la sua nascita conserva un messaggio estetico ed etico ancora estremamente diretto ed essenziale attraverso un linguaggio empatico che trasmette con efficacia messaggi toccanti, drammatici e spirituali”.
Nelle arti visive, nel cinema e nella musica, nella letteratura e nel teatro, nella filosofia e nella teoria politica, l'Espressionismo diventa - poco dopo la sua nascita sulle pagine di riviste e libri, nelle sale espositive e nelle sale da concerto - sinonimo di ‘Modernità’, l’incarnazione del nuovo spirito del nuovo secolo.
La nuova arte ha manifestato un controcanto alla vita reale e ha favorito la libera espressione del mondo interiore delle emozioni, dell'immaginazione e dell'intensità spirituale. Influenzati da Friedrich Nietzsche, Henri Bergson, Walt Whitman, Rudolf Steiner, i giovani artisti si sono avvicinati all'antropologia, all'antroposofia, alla teosofia e anche al Romanticismo, rivisitando l’arte medievale, così come l'arte africana e i temi folklorici.
Uno dopo l'altro, si costituiscono gruppi di artisti e gallerie d'arte, riviste culturali e politiche che proclamano la necessità di una Nuova Spiritualità, basata sul potere dell'espressione immediata delle forze e delle energie interiori che scuotono l'umanità. Nel 1905 il gruppo "Die Brücke" viene fondato a Dresda da quattro giovani artisti tedeschi che organizzarono in breve tempo diverse mostre della loro nuova attività pittorica.
Tre anni dopo, nel 1907, il giovane storico dell'arte Wilhelm Worringer pubblicò "Astrazione ed empatia" in cui interpreta le forme astratte come manifestazione di un mondo spirituale alternativo al mondo materiale della natura. Il libro di Worringer ha influenzato l'intera generazione dell'espressionismo. Poco dopo, nel 1911, Kandinskij e Franz Marc fondarono il gruppo di artisti dell'espressionismo "Der Blaue Reiter", che raccolse numerosi artisti internazionali del nuovo movimento.
Un anno dopo, nel 1912, Vassilj Kandinskij, uno dei padri dell'Astrattismo, pubblicò il suo famoso e influente libro "Lo Spirituale nell'Arte" in cui parlava della "necessità interiore" come forza propulsiva della creatività artistica. Nello stesso anno il poeta, scrittore ed editore Herwarth Walden aprì a Berlino la sua galleria "Der Sturm" che divenne anche il centro più importante dell'Espressionismo così come del Futurismo e del Cubismo. Attraverso l'attività della galleria l'Espressionismo tedesco divenne parte delle Avanguardie internazionali e svolse un ruolo molto influente sia nell'arte che nella teoria. La presenza di artisti internazionali di primo piano nella sua galleria manifestò anche la complessità delle avanguardie, come le diverse prospettive e le strategie sociali e politiche con cui i vari movimenti erano collegati.
Per la sua qualità, l’esposizione di Palazzo del Governatore di Parma è stata inserita tra gli eventi dell’Anno europeo del patrimonio culturale 2018, promosso dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell'Unione Europea, coordinato dal MiBAC - Ministero per i beni e le attività culturali.
Dall’Espressionismo alla Nuova Oggettività
Avanguardie in Germania
Parma, Palazzo del Governatore, Piazza Garibaldi
10 novembre 2018 - 24 febbraio 2019
Orari:
Martedì e mercoledì 15-19. Da giovedì a domenica e festivi 10-19.
Lunedì chiuso. Chiuso il 25 dicembre e 1 gennaio
Biglietti: intero 10 euro, ridotto 6 euro, ridotto scuole e studenti 4 euro
Catalogo: Gruppo Spaggiari Parma
Informazioni: tel IAT 0521 218889
Inaugurata dall'assessora alle Pari Opportunità, Nicoletta Paci, che l'ha patrocinata e dalle curatrici nella splendida cornice di San Quirino la mostra fotografica "Ombre Invisibili". Dal 22 settembre al 4 ottobre • INGRESSO GRATUITO.
Il percorso espositivo si compone degli scatti di Barbara Dagli Alberi. Dodici scatti della schiena di una donna per descrivere dodici emozioni, sei negative e sei positive, in un viaggio verso la consapevolezza: dall’umiliazione alla disperazione passando attraverso il perdono per arrivare infine all’amore per se stessa.
Sulle fotografie, stampate su tela, è intervenuta pittoricamente Floriana Maini traducendo le emozioni in segni e illustrati da testi di Xam. La mostra racconta una storia di riscatto e rinascita di una donna ferita dentro. Nel tredicesimo scatto, a colori, la donna apparirà nella sua interezza come a sottolineare la vittoria sui propri demoni. Le macchie sono le paure inespresse, le umiliazioni subite, le insicurezze che come ombre invisibili hanno soffocato e soggiogato l’anima, fino all’istante in cui la consapevolezza di se stessi ha preso il sopravvento.
"Sempre più le persone si sentono sole nonostante internet e i social. Sono importanti spazi pubblici dove istituzioni, associazioni ed esperti si possano confrontare per creare momenti di riflessione nei quali anche fotografie e arte contribuiscono a creare emozioni" hanno commentato le curatrici. I QR code animeranno musicalmente la visione di ogni immagine grazie alle composizioni di Paolo Persia.
In programma anche la tavola Rotonda: "Dal bisogno di amore alla dipendenza affettiva" - 26 settembre dalle 18.30 alle 21.30 (iscrizione a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).
Info ▶http://bit.ly/EventoTavolaRotonda. L'iniziativa è a cura dell'Associazione Culturale Coinetica e del Polo Clinico di Psicologia e Psicoterapia Idispi.
La grande sfera oro, dopo circa quattro mesi, lascia Piazza Garibaldi. L'opera d'arte, dalle maestose dimensioni, faceva parte di una delle installazioni d'introduzione alla mostra Il Terzo Giorno (FOTO), inaugurata a palazzo del Governatore lo scorso 20 aprile.
Dal 16 e del 23 giugno, presso l'oratorio di san Quirino, saranno esposti i progetti dei 16 autori partecipanti.
Sedici progetti fotografici per raccontare le complesse e articolate sfumature della famiglia Italiana. La famiglia come luogo delle gioie e delle certezze, ma anche del disagio e della paura. Rifugio trovato o ritrovato e radice da cui nutrirsi e crescere, sempre difficile sia da mantenere che da recidere. Famiglia come prima stanza da attraversare per entrare nel mondo.
Realizzata grazie al patrocinio del Comune di Parma. E' inserita nell'ambito del progetto nazionale Fiaf (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche) dal titolo "Famiglia in Italia" che vede l'inaugurazione sul territorio nazionale di più di 100 mostre a tema.
L'inaugurazione è fissata per sabato 16 giugno alle ore 11 presso l'ex Oratorio San Quirino borgo Romagnosi. Apertura 16 e 17 giugno e 23 e 24 giugno dalle 9,30 alle 13 e dalle 15 alle 19 con ingresso gratuito.
"Le attività del nostro gruppo continuano da ormai 30 anni, era il 1988 che alcuni amici con la stessa passione della fotografia, hanno deciso di riunirsi e fondare Parmafotografica. La nostra passione ci ha portato a realizzare corsi fotografici, mostre, uscite in gruppo e tutti i giovedì sera presso la sede in via Milano 34/a ci si incontra per dialogare di fotografia. Tutte le serate sono sul nostro sito www.parmafotografica.it e sono ad ingresso gratuito."
Dalla collezione Giuseppe Fiorini "PROFONDO ROSSI": mostra personale dell'artista DARIO ROSSI - Interviene il critico d'arte prof. Marco Cagnolati - Liriche della poetessa Elena Piccinini – Presso "Albatros Gallery" Via XXII Luglio 18/a - 43122 Parma, - Dal 21 aprile al 3 maggio - Vernice sabato 21 aprile 2018 ore 17,00.
Dario Rossi, nato nel 1958 a Canneto sull'Oglio (Mn) dove risiede e lavora.
Non potendo coltivare la relazione con il trapasso, lancinante attraverso studi classici e accademici, lo fa con un personalissimo e inconfondibile stile basato su eruzioni di colore macabro-moderno. Un espressionismo travolgente dallo stile contemporaneo, un trionfo di immagini in dialogo con la disperazione. La materia ribolle in lui e si fa espressione della sua psichica visione interiore. La cifra fondamentale è l'abissale, traumatica ebollizione di colore e materia depositati sul supporto. Le emozioni sono percepite da chi osserva i quadri, come dolorose perché trasmesse con istintiva gestualità cromatica che deformano le immagini naturali, ricreandole con uno straziante dispendio di materia e impegno fisico. Rossi non è questione di ideazione e di pensiero, ma di deformazione dell'anatomia del tempo che diventa trappola nella quale mortificare l'ambizione, la ricerca, l'armonia, Dario mostra così lo stato d'animo di chi vede gli scempi del secolo scorso e altre nefandezze più recenti. Delegittimata e schernita, l'etica appare fuori moda, destinata alla pattumiera della storia. Qui la cultura è il tentativo di rendere possibile il vivere con la consapevolezza della propria mortalità. La sua arte equivale a un cambio di prospettiva non comune nella percezione della spiritualità offesa. I quadri di Rossi conducono lo spettatore con ritmo significativo ad un'analisi sull'arte, e sulla diversità. Installazioni di grandi dimensioni si manifestano in particolari sgretolamenti della materia per ingrandirsi a volte a dismisura. Con questa ricerca sulla materia enfatizza i dettagli e li solleva attraverso la luce, guidandoli poi con contrasti marcati grazie al competente e geniale controllo del mezzo. L'artista Dario Rossi esegue opere di straordinario valore artistico attraverso le quali guardare nell'abisso disumano.
MARCO CAGNOLATI
La mostra The Grandfather Platform, è l'opera site specific pensata dall'artista milanese Luca Pozzi per Palazzo Magnani (Via Zamboni 20 – Bologna) ed inserita nel percorso Arte Fiera – Art City 2018.
Inserita nel percorso Arte Fiera – Art City 2018, l'opera site specific è stata pensata dall'artista milanese Luca Pozzi per Palazzo Magnani. Il progetto, a cura di Maura Pozzati, costituisce una nuova importante tappa nell'ambito della collaborazione intrapresa da UniCredit e Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna volta a promuovere il patrimonio artistico dello storico edificio bolognese.
Un viaggio nel tempo e nello spazio, dentro e attraverso superfici, storia e futuro. Un'esperienza per i sensi e per l'anima in una originale mostra d'arte che, grazie ad una monumentale piattaforma interattiva, consente incontri ravvicinati con gli affreschi realizzati da Ludovico, Agostino e Annibale Carracci nel tardo Cinquecento, tra vibrazioni dallo spazio, buchi neri e realtà aumentata.
The Grandfather Platform è una mostra unica per elaborazione creativa e realizzazione, che risponde alla volontà di attivare all'interno della Fiera Internazionale d'Arte di Bologna il dialogo tra la cornice storica della città, l'arte contemporanea e il tema della convivenza civile.
Il progetto, a cura di Maura Pozzati, costituisce una nuova importante tappa nell'ambito della collaborazione intrapresa da UniCredit e Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna al fine di promuovere Palazzo Magnani come rinnovato luogo di cultura, capace di accogliere nuove forme di espressione artistica sempre più vicine alla contemporaneità. Grazie a The Grandfather Platform, infatti, lo storico edificio sarà aperto alla città affinché questa possa immergersi in un'esperienza d'arte composita e innovativa, unica nel suo genere.
Centro nevralgico della mostra – che si inaugura oggi, venerdì 2 febbraio alle 19 – è la Sala dei Carracci, per l'occasione interamente occupata da un'installazione ambientale che permetterà ai visitatori di salire a oltre 4 metri di altezza per trovarsi vis-à-vis, per la prima volta nella storia di Palazzo Magnani, a una distanza così ravvicinata con i magnifici affreschi carracceschi che ornano le pareti dell'intero salone.
Il potenziamento della fruizione dell'affresco non è tuttavia l'unico effetto che l'opera di Pozzi produce. L'artista offre suggestioni derivanti dalla traduzione visiva di alcune moderne teorie della fisica, giungendo ad immaginare l'invisibile. The Grandfather Platform, nel mutare la prospettiva sul fregio dal livello terra del salone al livello sopraelevato della piattaforma, evoca l'imprescindibilità del punto di vista, principio caro alla meccanica quantistica. Ma Pozzi si spinge anche oltre, creando un cunicolo spaziotemporale all'interno del quale il visitatore potrà metaforicamente viaggiare nel tempo, dal presente all'origine della fondazione di Roma, epicentro della nascita non solo del nostro paese ma dell'Europa intera. Spaziando dalla storia dell'arte contemporanea a quella moderna, grazie ad un collegamento immediato tra due regioni prima remotissime.
"Per lo spettatore – spiega la curatrice della mostra, Maura Pozzati - sarà possibile raggiungere un diverso stato meditativo a 4 metri d'altezza tra il passato, la storia dell'arte e il presente, tra la verticalità della pittura e l'orizzontalità del piano stesso. Un'infrastruttura fisica ma al tempo stesso illusionistica che, facendo proprie le ardite tecniche dei Carracci, arriva a simulare la presenza di un gigantesco buco nero grazie ad un collage digitale riprodotto sulla moquette dove poter camminare anche scalzi. Il visitatore si troverà tra la Rosetta Mission dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA), il Fermi Telescope (Nasa e INFN) e il Laser Interferometer Space Antenna (LISA) il cui lancio è previsto solo nel 2034".
Secondo l'autore Luca Pozzi, artista visivo e mediatore culturale, "Siamo abituati a pensare al tempo come a qualcosa di lineare, ma il tempo non è uguale per tutti, dipende da come lo tagli a che velocità lo percorri e a quanto interagisci con le cose che ti circondano. Per questo mi sono ispirato al Grandfather Paradox per l'installazione di Palazzo Magnani, un paradosso di fisica teorica che descrive questa non linearità nelle sue più estreme conseguenze. Il risultato è una specie di macchina del tempo di proporzioni ambientali pensata per connettere comunità distanti, visionarie discipline e diverse culture bypassando i confini geografici, politici e linguistici. Se lo spazio-tempo è una ragnatela, allora una mia interazione con la rete qui e ora farà vibrare quello che è successo più di duemila anni fa".
L'installazione permetterà tra l'altro di sperimentare gli effetti emozionali della realtà aumentata scaricando l'app ideata da Pozzi e predisposta da Bepart, partner tecnico del progetto. La mostra continua nelle sale adiacenti dove sarà visibile la serie di sculture in bronzo lucidato a specchio "Dragon's Eggs" - risultato di una collaborazione con l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) che le ha equipaggiate di veri scintillatori muonici in grado di percepire il passaggio di particelle subatomiche altrimenti invisibili, segnalandone la presenza attraverso un impulso luminoso. Il progetto si chiude come si è aperto attraverso la presentazione degli scatti fotografici "Wilson Tour" realizzati documentando il lancio di una pallina da tennis il 19 novembre 2017 dalle 11.00 alle 17.45 di fronte alle scene delle "Storie dei primi fondatori Romolo e Remo" dipinte da Ludovico, Agostino e Annibale Carracci.
Nella Quadreria, inoltre, saranno esposte due sculture realizzate dall'artista, già presenti nella Collezione d'Arte UniCredit. Queste opere mettono in luce un uso originale della forza di gravità, connesso a temi artistici e religiosi della realtà bolognese.
La mostra sarà visitabile fino al 30 marzo 2018, con apertura straordinaria 3/4/5 febbraio dalle 10 alle 18; poi ogni mercoledì dalle 10 alle 13,30 e dalle 14,30 alle 20; il giovedì e il venerdì dalle 14,30 alle 18; i sabati 10 febbraio e 10 marzo dalle 10 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 18.
Un tandem, artistico e soprattutto "in rosa": a Parma, dall'1 febbraio al 15 aprile le due pittrici Silvana Federici e Nicol Squillaci sono protagoniste di una mostra a due nei locali di Confartigianato Imprese Parma, in viale Mentana 139.
L'occasione per la realizzazione della bi-personale è il 70° anniversario della fondazione dell'associazione che cade il 7 febbraio (le celebrazioni saranno aperte sabato 17 con il concerto di Antonella Ruggiero al Teatro Regio).
L'associazione ha scelto di celebrare così l'evento "1948-2018", per il quale è stata anche coniata una significativa frase che accompagnerà Confartigianato Imprese per tutto l'anno: "Un futuro che inizia dalla nostra storia".
Le due artiste, chiamate ad esporre in questo importante momento di Confartigianato, provengono l'una, Silvana Federici, dalla Lunigiana di Massa e l'altra, Nicol Squillaci, dalla provincia di Spezia. Diversi i loro stili, i linguaggi pittorici e le tematiche che saranno messi a confronto sulle pareti del Punto Arte in viale Mentana dove si potranno apprezzare circa 20 quadri per ciascuna autrice. Dopo l'inaugurazione, giovedì 1° febbraio alle 16, la doppia mostra sarà a disposizione del pubblico fino alla metà di aprile, dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 13 e dalle 14,30 alle 17,30 (tranne il venerdì in cui la chiusura è anticipata alle 16,30).
SILVANA FEDERICI
Silvana Federici è un'artista soprattutto informale. Dopo anni di attività in banca, ora si può finalmente dedicare alla sua primigenia passione: la pittura, che i suoi genitori ostacolavano. Autodidatta, ha iniziato a dipingere a 18 anni, grazie al regalo di un'amica, ovvero una scatola di colori ad olio (come avvenne anche per Matisse). Nei primi tempi, affascinata dai vortici vangoghiani, dipingeva soprattutto nature morte di tendenza post-impressionista, paesaggi e marine. In seguito, a Madrid è rimasta folgorata dalla carica esplosiva dell'"action painting" di Jackson Pollock, per cui si è convertita all'informale. Spesso dipinge sulla tela posta orizzontalmente, con sound track (preferibilmente dei Rolling Stones), da cui trae carica ed energia, nonché ispirazione nella scelta dei colori, che in tal modo discendono da pure emozioni. Da alcuni anni lavora anche con la spatola su grandi tele e altri supporti originali, tra cui stuoie e tendaggi. Molto attiva sul territorio e dintorni, Federici partecipa alle iniziative artistiche più qualificate, distinguendosi in collettive e personali. Nel 2017, alla IV Edizione del Premio Internazionale "Ligures", ha ricevuto al Castello San Giorgio di Lerici (Sp) il "riconoscimento speciale" dell'Istituto di Cultura Slovacco.
NICOL SQUILLACI
Nicol Squillaci, appena più che ventenne, mostra una notevole maturità artistica. Dopo il diploma al Liceo artistico "Cardarelli" di La Spezia e l'Università, partecipa soprattutto a collettive e concorsi, dove può verificare la sua tecnica (con una spiccata vocazione per disegno e pittura all'acquerello e ad acrilico). Cresciuta nell'epoca dei media informatici, Nicol trae spunto dagli effetti dei software grafici, ma va ben oltre la digital-art, riappropriandosi di una tecnica pittorica "pulita" ed originale, a cavallo tra l'astrattismo e il figurativo. Dal 2015 è membro dell'UCAI-Unione Cattolica Artisti Italiani e del Circolo Culturale San Martino di Durasca, a Follo. Nello stesso anno segue un corso di acquerello e di percezione del colore (che diventa la sua caratteristica saliente) tenuto da Mirella Raggi e nel dicembre è segnalata al Concorso di pittura "Piccoli Scrigni, Grandi Tesori". Seguono le due personali a Portovenere e il Premio Speciale Giovani, alla IV edizione del concorso internazionale "Le Grazie - La Baia dell'Arte", assegnato dall'Associazione "Il Volo dell'Arte". Sperimentatrice, dedita alla ricerca di tecniche nuove, predilige il tema della natura, anche con un sottofondo religioso.
Nell'ambito del progetto espositivo LaZona, che ha visto in questi mesi alternarsi al Centro Cinema Lino Ventura varie esposizioni di artisti parmigiani, sarà allestita presso l'Oratorio Novo della Biblioteca Civica del Comune di Parma fino a metà marzo, la mostra di quadri dell'artista parmigiano Lorenzo Dalcò dal titolo "Citinzenry".
Nei suoi dipinti Lorenzo Dalcò parla dell'operare che compie il colore quando incontra il 'debole disagio delle strutture architettoniche che costituiscono le facciate degli edifici' quali si presentano con il canone prospettico. Queste architetture sono sottoposte ad una tale espressione coloristica che le fa apparire instabili, oscillanti, indifese. Le forze degli elementi della natura celeste, il cielo, là dove risiede la potenza coloristica mette in crisi ogni struttura architettonica. Tempeste di colore incombono sul debole codice costruttivo. Sovente queste facciate vengono contaminate dal conflitto che avviene sopra di esse tanto che le luci e le ombre si assentano così come le persone, gli individui. Talvolta le strade umide di pioggia colorata si accendono di lampi argentei.
L'artista è preso e sorpreso nel e dal colore che lo fa dipingere, entrando in dialogo con le cose prepotentemente. Vedute coloristiche urbane è il senso di queste 'cose pittoriche'.
Modalità di accesso mostra Oratorio Novo (vicolo Santa Maria, 5): è possibile richiedere di visitare la mostra contattando il numero 0521/031002 (attivo dal lunedì al venerdì dalle 11.30 alle 13.30).
Lorenzo Dalco', pittore polivalente, è nato a Parma e vive e lavora a Collecchio. Da sempre affascinato dalle arti figurative, ha iniziato, autodidatta, a lavorare con l'acquerello. Produce quadri di grosso formato, astratti e non, utilizzando smalti e acrilici.
Partecipazioni
1994- vincitore del 1° premio del "Quadro di piccolo formato Città di Parma" a Colorno
1999 -"vincitore del 2° premio del "17° Concorso di Pittura Estemp. sez. Giovani" Soragna
2003 - selezionato sul catalogo Virgilio "35under35" Brindisi
2005-copertina del mensile "il caffè del teatro"
Mostre personali:
"The Smell Of Summer Rain" Optissimo, Parma
2003 - "METAL WOODS" Galleria Centro Immagini Contemporanee, Basilicanova (testo critico Fabrizio Sabini)
"Gettare Ponti" rocca Sanvitale Sala Baganza (testo critico Marzio Dall'acqua)
2008 - "Arabeschi" spazioarte Parma (testo critico Daniela Carlevaris)
2010 - "Opere 2000-2010" Villa Soragna Collecchio (testo critico Elisabetta Bernardelli)
2013 - "Urbanesimo" centro immagini contemporanee (testo Fabrizio Sabini)
Mostre Collettive:
1998 - Quotidiana Mundus, Padova
2001 - "Natura In Posa" Galleria U.C.A.I. Parma
"Under30" Crema
2002 - "Operabuona", Reggio Emilia
"Caos e Comunicazione", Parma
2003 - "Alfa e Beta", Langhirano
2005 - "I Giganti di Palazzo Bentivoglio" Gualtieri
2008 - "Rintracciarti" Palazzo della Ragione, Mantova
2012 - "Artemergenza" Ateliers Viaduegobbitre per un aiuto ai terremotati, Reggio Emilia
Hanno scritto di lui: Fabrizio Sabini, Stefania Provinciali, Marzio Dall'acqua, Chiara Serri, Annalisa Corradi, Mauro Nuzzo, Daniela Carlevaris, Camillo Bacchini e Manuela Bartolotti
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