L’esposizione aprirà i battenti domenica 13 aprile alle ore 11,00. Un nuovo progetto che si inserisce nel 2014 dello spazio espositivo, tutto dedicato a una rilettura del secondo Novecento-
Boretto, 12 aprile 2014
S’intitola “Bepi Marino. Frammenti di Novecento da una collezione privata” la nuova mostra in programma da domenica 13 aprile 2014 presso la Galleria Napoleone Cacciani. Un nuovo progetto che si inserisce nel 2014 dello spazio espositivo, tutto dedicato a una rilettura del secondo Novecento, secolo delle avanguardie e dell’origine del concettuale, attraverso autori che hanno coltivato la pittura nell’era della sua morte ufficiale.
«Dal 13 aprile la nuova mostra proporrà al pubblico un gruppo di opere dimenticate da decenni, probabilmente inedite. Un collezionista le ha acquistate, ne ha intuito la bellezza e ha accettato di esporle» spiega Ivan cantoni, curatore della mostra. «Si delinea così la figura di un pittore veneziano poco conosciuto, Bepi (Giuseppe) Marino che dipinge la propria città con una sensibilità raffinata e malinconica. Maturato nel periodo fra le due guerre (è nato nel 1903 e morto nel 1975), questo artista porta nel dopoguerra il tonalismo novecentista, veicolato da una pennellata vibrante di matrice post impressionista. Senza preoccuparsi di aggiornare il proprio linguaggio pittorico su moduli neocubisti e neosurrealisti (ormai invecchiati già negli anni Cinquanta) egli interpreta la realtà affidandosi semplicemente agli strumenti del proprio mestiere, che domina senza incertezze».
La mostra sarà visitabile a partire dal 13 aprile e fino al 27, il sabato e la domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle19.00: l’ingresso è libero.
L’inaugurazione si svolgerà domenica 13 aprile, ore 11.00.
(Fonte: ufficio stampa Kaiti expansion)
Questa sera l'associazione di documentazione sociale Le Giraffe presenta il documentario di Ilaria Ghidini e Valeria Savazzi Cittadine in viaggio, con interviste a donne immigrate a Parma, a una studiosa del fenomeno migratorio e a un'operatrice sanitaria.
Parma, 8 aprile 2014 -
Stasera, martedì 8 aprile, alle 21 all'Auditorium dell'Assistenza Pubblica (via Gorizia), nell'ambito della Settimana del Migrante ideata e promossa dalla Provincia di Parma, l'associazione di documentazione sociale Le Giraffe presenta il documentario di Ilaria Ghidini e Valeria Savazzi Cittadine in viaggio, con interviste a donne immigrate a Parma, a una studiosa del fenomeno migratorio e a un'operatrice sanitaria. Saranno presenti alcune delle protagoniste, originarie di Africa, Asia ed Europa, che dialogheranno con le registe.
Domani, mercoledì 9 aprile, nella Sala “Giacomo Truffelli” di Forum Solidarietà (Via Bandini) le Giraffe inaugurano la sesta edizione della rassegna Sulla Strada, documentari contro l'esclusione sociale, con la loro ultima produzione, In transito, firmata da Laura Caffagnini e Giulio Nori.
Ambientato tra le musiche e i colori della Festa multiculturale di Collecchio, il documentario ha tre protagonisti – un rifugiato politico, un migrante economico, una ragazza di seconda generazione – che raccontano la loro vita tra sud e nord del mondo, le loro nuove alleanze, l’impegno, le speranze.
La rassegna Sulla Strada proseguirà all’Auditorium Assistenza Pubblica mercoledì 16 aprile alle 21 con Aishiteru My Love di Stefano Cattini, presente il regista; mercoledì 23 aprile alle 21 con Nei secoli fedele. Il caso di Giuseppe Uva di Francesco Menghini, presente Paolo Fornaciari del Comitato verità e giustizia per Genova; mercoledì 30 aprile alle 21 con Per Ulisse di Giovanni Cioni, presente il regista.
Tutte le proiezioni sono a ingresso libero. Le iniziative sono organizzate all’interno della Settimana del Migrante dalle Giraffe in collaborazione con le associazioni Amemì, Bomba di riso e L’Ottavo colore.
(Fonte: ufficio stampa Le Giraffe)
Il progetto rientra nel percorso Areale, attivato da Locatelli nel 1997, che si sviluppa attraverso un metodo orientato a trasformare le percezioni in esperienza.
Piacenza, 8 aprile 2014 -
Si terrà giovedì 10 aprile alle 17, nelle sale del Museo di Storia naturale in via Scalabrini 107, alla presenza dell’assessore alla Cultura Tiziana Albasi, l’inaugurazione della mostra di Ugo Locatelli “Rilucere, oltre l’apparenza”, a cura di Carlo Francou e Maria Teresa Crosta, astrofisica presso l'Osservatorio Astronomico di Torino - Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF). Il progetto rientra nel percorso Areale, attivato da Locatelli nel 1997, che si sviluppa attraverso un metodo orientato a trasformare le percezioni in esperienza. Una sperimentazione che trova nel campo artistico, scientifico, antropologico e filosofico il proprio luogo di azione e interazione, oltre le abitudini di pensiero. Alcuni ricercatori dell’Osservatorio Astronomico di Torino, interessati all’idea-guida della mostra, forniranno supporto scientifico all’interno dell’evento dedicato al satellite Gaia. La videoinstallazione sarà visibile dal 10 aprile al 30 maggio 2014.
(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)
Quando lo sport diventa solo un mezzo per correre dietro le passioni, alla scoperta di sé stessi, infrangendo i propri limiti con “sudore, sabbia e cuore”. L'ultima gara 4 settimane fa in Giordania dove ha concluso i 250 km della Sahara Race in 38 ore e 20 minuti, tagliando il traguardo al quinto posto di categoria.
Parma, 6 aprile 2014 - di Bondani Sara
Un’ esperienza iniziata seguendo l’istinto, quell’istinto che non lo ha mai abbandonato nonostante l’esperienza maturata negli anni e che ancora ascolta per affrontare ogni sfida nel “mondo dell’ estremo”. Istinto e ragione, due aspetti per antonomasia in conflitto fra di loro, che Giuliano Pugolotti riesce a far convivere in un sottile equilibrio, diversi come i mondi che vive contemporaneamente, capace di destreggiarsi fra quotidianità e sfide estreme, fra affetti e passione, fra Occidente e Oriente.
Giuliano Pugolotti 53 anni, parmigiano, pubblicitario di professione, non è semplicemente un podista. Le gare sono infatti per lui il mezzo più stimolante per fare quello che lo appassiona davvero: affrontare sfide estreme.
Un’ avventura nata nel 1992, per caso, da una corsa domenicale, che l’ha portato ad approcciarsi al mondo dell’ agonismo e a capire in seguito, che tagliare traguardi non gli basta più.
Seguendo l’ istinto è iniziata la sua avventura, lo stesso istinto che lo avrebbe poi guidato verso le zone più estreme della Terra.
Affascinato dalle immagini in tv di una corsa nel deserto libico è iniziata la vera sfida, quella con sé stesso. “Mi sembrava una follia” - così commenta raccontando quell’episodio - “non ero mai stato in un deserto neanche da turista”.
Ed ecco che nel 2005, mettendo da parte la ragione, inizia la sua avventura. Un percorso, che l’avrebbe portato ad oggi, a compiere 17 sfide verso i deserti, partecipando alle corse più estreme del pianeta. L'ultima gara, quattro settimane fa, in Giordania dove ha concluso i 250 km della Sahara Race in 38 ore e 20 minuti, tagliando il traguardo al quinto posto di categoria.
Già questo basterebbe a rendergli merito per le indubbie doti da atleta, ma dietro il percorso sportivo è iniziato quello di formazione, che lo porta oggi ad avere una visione profonda della natura e dell’essere umano.
La sfida più grande, racconta, è stata da subito quella con sé stesso in cui la preparazione atletica non era purtroppo sufficiente. Durante la prima gara nel Sahara in Tunisia ha avvertito la paura, la sensazione di non essere adeguato a quel luogo.
“Ero turista lì, per quello si era generata tutta quella paura” - commenta raccontando l’episodio, con la sicurezza di chi a posteriori è consapevole di averla superata e di non averla più avvertita.
“Oggi il mio albergo preferito è quello a un milione di stelle” afferma sincero, riferendosi alla volta celeste.
Corre da solo, per chilometri, anche di notte - “Difficile trasmettere la sensazione che dà il deserto, non si può descrivere l’emozione che suscita essere da soli e non avere punti di riferimento. La sicurezza sei tu, quando sei nel deserto prendi coscienza di che potenzialità inutilizzata ha l’essere umano e di che forza ci è stata donata e allora la paura non esiste più. Per affrontare il deserto devi essere un attento osservatore della natura e del tuo corpo, che in ambienti così estremi cambia, si adegua e ti dà dei segnali.” Poi continua con un semplice esempio - “Già quando arrivo là, il mio organismo si prepara e il corpo, date le temperature altissime, inizia a trattenere liquidi perché possediamo una macchina perfetta. Il tuo fisico si adatta quanto più sei allenato e predisposto”.
La paura della prima gara resta ormai un lontano ricordo. Ha iniziato un percorso di vita, con la natura e con sé stesso, maturato e sviluppato negli anni. Una conoscenza consapevole dell’essere umano e delle sue potenzialità, sotteso dalla ferrea convinzione che si possa superare qualsiasi ostacolo; questo lo spirito con cui affronta situazioni estreme.
“Nel deserto devi lasciarti trasportare, non ti devi porre con rigidità” - è la sua filosofia.
Disavventure ne ha vissute tante in questi anni, una delle peggiori la tempesta di sabbia affrontata in Marocco nel 2012, durante una gara di 188 km in linea, senza soste. “L’organizzazione per la prima volta ha deciso di bloccare la gara subito dopo di me” - spiega. “Quella era “la Tempesta”! Ce ne sono tanti tipi, ma quella non ti fa proprio vedere la direzione” afferma sicuro. “Il gps si sgancia dal satellite, perché si creano chilometri di muro di sabbia e quindi il satellite perde il segnale e inoltre, non puoi fermarti più di venti minuti se no diventi una piccola duna”.
A venirgli in aiuto in tutti i momenti più difficili, gli insegnamenti appresi dai Tuareg. Un legame capace di superare qualsiasi differenza culturale e di infondergli la fiducia in sé stesso, che solo quel popolo nomade, simbolo del deserto, avrebbe potuto fare.
“Mi hanno detto di avere sempre fiducia e mai paura” - poi aggiunge - “mi ricordo che ero tranquillo perché quando hai i piedi sul ciglio devi pensare che non è finita”.
La vicinanza ai Tuareg l’ ha reso capace di cogliere il valore profondo delle cose. “La vera chiave si chiama semplicità, quella che noi occidentali purtroppo abbiamo perso” - afferma con la lucida consapevolezza e rassegnazione di chi si destreggia abilmente fra due mondi così lontani e diversi.
Innato spirito di avventura e curiosità hanno portato Giuliano Pugolotti ad avere la capacità di ascolto e osservazione, necessaria per una scoperta che è ritorno alle origini, all’attenzione per il proprio corpo e per la natura.
“Noi non siamo più come i Tuareg perché viviamo in un mondo che è diverso, non dico che sia migliore o peggiore”, afferma con la consapevolezza di un occidentale che è riuscito a stringere un legame forte con quel popolo, a migliaia di chilometri di distanza dalla sua quotidianità.
Negli anni, il “nostro” runner del deserto, ha imparato a sentire i luoghi e saperli ascoltare e quindi conoscere, acquisendo il soprannome di Desert Fox (Volpe del deserto).
“Il deserto per me oggi è un po' come essere a casa” dice tranquillo. “L’estremo è un mondo dove cerco di andare oltre la montagna che è dentro di me, perché sono i limiti che ci vengono imposti e che ci creiamo, a farci perdere la fiducia in noi stessi. Correndo da solo di notte al buio, senza punti di riferimento, non si prova paura se si conosce sé stessi e si conoscono i segnali della natura. Il deserto è un posto assolutamente democratico, basta saperlo ascoltare. Nonostante le disavventure è in un posto dove non c’è vita che impari a vivere” - conclude convinto.
Abbandonando il contatto con la sua parte di mondo occidentale e con tutto quello che rappresenta, compreso gli affetti più cari, entra nell’altra sua parte di mondo di cui non potrebbe fare a meno. “Lascio tutto sulla soglia una volta che entro nel deserto” afferma un po' malinconico, su quel “davanzale” che separa i suoi due mondi, così distanti ma indispensabili l’uno all’altro, consapevole che non potrebbe affrontare la sfida se non spogliandosi di tutto e ammettendo anche a sé stesso, il labile confine che li separa.
Uno spettacolo, che è già stato rappresentato, nella stessa sede e con molto successo, nel 1987 che vede in palcoscenico 31 ballerini per dar vita ad uno spettacolo capace di lasciare il pubblico col fiato sospeso fino alla fine. L'inizio sarà alle ore 20,30.
Piacenza, 4 aprile 2014 -
La COMPAGNIA BALLETTO CLASSICO di Liliana Cosi e Marinel Stefanescu torna al TEATRO MUNICIPALE di PIACENZA Domenica 6 APRILE grazie alla Fondazione di Piacenza e Vigevano che sostiene questa importante iniziativa e con la collaborazione del Comune di Piacenza. Si tratta infatti di rappresentare il balletto “RISVEGLIO DELL’UMANITA’”. Uno spettacolo, che è già stato rappresentato, nella stessa sede e con molto successo, nel 1987 che vede in palcoscenico 31 ballerini per dar vita ad uno spettacolo capace di lasciare il pubblico col fiato sospeso fino alla fine. L’inizio sarà alle ore 20,30.
“RISVEGLIO DELL’UMANITA’” si apre con la “ SAGRA DELLA PRIMAVERA” che segna nella storia della musica e del balletto un evento epocale per le sue novità timbriche e ritmiche, per dar vita ad un tema forte e tribale dell’antica tradizione russa, il Rito di Primavera, nel quale una giovanetta veniva sacrificata, dovendo danzare fino alla morte, per propiziare la nuova primavera. Stefanescu dà invece una sua nuova interpretazione a questo capolavoro. Lasciandosi guidare dalla genialità di Stravinski in un ambiente quasi fiabesco, nella sua esplosiva genuinità, immagina un viaggio nel passato, alle sorgenti della vita dell’uomo volendolo amare così, tenero nella durezza dell’aspra vita primitiva, ma incredibilmente legato a tutti gli elementi della natura che lo circondano. Per un istintivo amore verso la Natura , l’uomo non uccide per il consueto rito di primavera - la giovane che ne è il simbolo - e questo straordinario atto lo proietta, sulle note della maestosa “Moldava” di Smetana, in un meraviglioso e stravagante colloquio con i sette Elementi rappresentanti l’armonia e l’equilibrio terrestre, verso i quali si sente irresistibilmente affascinato. La serata si conclude con una proiezione tutta interiore sul tema della violenza su musica originale di Adrian Enescu, scritta appositamente per la Compagnia, nasce così un dialogo su nove brani tra loro contrastanti. Ancora una volta l’uomo, questa volta non più primitivo ma moderno, è chiamato ad una scelta, una battaglia interiore sulla soglia del dubbio amletico, quasi la prefigurazione di una lotta apocalittica contro la violenza e la guerra, minaccia ultima di autodistruzione. Ma la pace è sempre presente nel desiderio dell’Uomo, e ad un suo ultimo insperato apparire ne è attratto, quale frutto d’armonia e di bellezza, e in un culmine di liricità e semplicità assoluta si lascia guidare dal silenzio della sua musica, e sceglie il suo dono: dire definitivamente NO alla violenza. Un sogno?
I biglietti sono già in prevendita presso la Biglietteria del Teatro Municipale da 22 a 10 € con sconti speciali per allieve e allievi delle scuole di ballo. Un’occasione che, soprattutto i giovani non possono lasciar perdere quando la cultura si sposa con la bellezza e la verità della vita.
NOTIZIE sullo SPETTACOLO
Prima rappresentazione assoluta: 15 novembre 1986 - Teatro Municipale di Reggio Emilia
Più di 100 spettacoli in tutta Italia, in teatri, Palazzi dello Sport, Festivals. E all’estero: Ginevra per il 45° anniversario dell’O.N.U. - Bucarest - Timisoara - Cluj – Pechino - Jinan - Shangay - Kioto - Vienna - Bruxelles - Anversa - L’Aia - Lussemburgo – Furt -Dusseldorf - Karlsrhue - Reklingausen - Libano - Zurigo - Lugano. Dopo più di 15 anni viene rimesso in scena per la stagione 2012/2013 in occasione del centenario della creazione di Sagra della Primavera e grazie al suo successo resta in repertorio anche per tutto il 2014.
(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)
Lunedì 7 aprile alle ore 17.00 presso la Libreria Fiaccadori, appuntamento promosso da Festival Ottobre Africano e PD Parma, Cécile Kyenge converserà con Adele Tonini. Interverranno Cleophas Adrien Dioma, direttore artistico Festival Ottobre Africano, e Lorenzo Lavagetto, segretario cittadino PD Parma.
Parma, 5 aprile 2014 -
Lunedì 7 aprile ore 17.00
Libreria Fiaccadori (via al Duomo, 8/a – Parma)
Ingresso libero
HO SOGNATO UNA STRADA I diritti di tutti di Cécile Kyenge (Piemme Edizioni)
Cécile Kyenge conversa con Adele Tonini
Saranno presenti: Cleophas Adrien Dioma, direttore artistico Festival Ottobre Africano e Lorenzo Lavagetto, Segretario PD Parma
Lunedì 7 aprile alle ore 17.00 presso la Libreria Fiaccadori (via al Duomo, 8/a) Cécile Kyenge presenta il libro “Ho sognato una strada. I diritti di tutti” (Piemme Edizioni), appuntamento promosso da Festival Ottobre Africano e PD di Parma. Alla conversazione con Cécile Kyenge insieme a Adele Tonini, saranno presenti Cleophas Adrien Dioma, direttore artistico Festival Ottobre Africano e Lorenzo Lavagetto, Segretario PD Parma.
Il libro è un manifesto della battaglia per i diritti umani che Cécile Kyenge conduce da una vita e su cui ha fondato la sua attività di ministra per l’Integrazione. Un pamphlet dalle argomentazioni forti, che non si limita a sviscerare i temi che l’hanno vista al centro del dibattito politico e mediatico, ma che racconta tante storie: vicende talvolta drammatiche di dignità umana negata e calpestata, ma anche avventure a lieto fine d’integrazione positivamente realizzata, che mostrano un volto italico aperto all’arrivo del nuovo e capace d’intuire che gli immigrati non sono un pericolo ma un’occasione di mutua crescita. È in tempi di crisi che l’unione fa la forza. I diritti – come spiega l’autrice – sono un bene comune come la conoscenza, l’arte, la pace: più sono distribuiti più ciascuno di noi ne gode.
«Il meticciato è una realtà di oggi, come del nostro passato. Il meticciato è una forza. La ricchezza culturale del Bel Paese non sarebbe fiorita se gli italiani non avessero accolto il nuovo che proveniva dai tanti popoli con cui entravano in contatto. Cosa sarebbe stata Roma senza l’apporto dei Greci? Cosa sarebbero state la scienza e la tecnologia senza il contributo della civiltà araba? Cosa sarebbe stata l’Italia se si fosse chiusa all’arrivo di quella religione mediorientale che è il cristianesimo? Cosa sarebbe la meravigliosa cucina italiana se non si fossero usati ingredienti esotici, giunti dalle Americhe, come il pomodoro e il mais? Perfino la Lega Nord individua le sue radici in civiltà “barbare”, cioè “straniere”».
Cécile Kyenge nasce a Kambove in Congo nel 1964. Dopo essere arrivata in Italia a diciannove anni con una borsa di studio, si laurea e svolge la sua professione di medico oculista tra Modena e Reggio Emilia. Sposata con due figlie. Molto intenso il suo impegno come attivista per i diritti umani, per la promozione sociale, l’integrazione dei migranti e la cooperazione internazionale. È stata presidente e membro di diverse associazioni umanitarie battendosi per i diritti di tutti. Entra in politica nei Ds per poi passare nelle fila del Partito Democratico. Nel 2013 – dopo l’elezione a deputato – è diventata ministra per l’Integrazione del governo Letta. Ha partecipato all’elaborazione della Carta Mondiale dei Migranti del febbraio 2011 a Gorée ed è stata inclusa alla 23° posizione nell’edizione 2013 della lista “100 Leading Global Thinkers”, pubblicata annualmente dalla rivista bimestrale americana Foreign Policy. “Ho sognato una strada. I diritti di tutti” è il suo primo libro.
(Fonte: ufficio stampa leStaffette)
In occasione di Cosmoprof – la più importante manifestazione fieristica dedicata al mondo della bellezza e dell'estetica – BODY WORLDS presenta dal 4 aprile Cosmo Beauty Monsters: vignette e illustrazioni semiserie, tratteggiate dai giovani illustratori dello IED Milano racconteranno l'altra faccia dell'ossessione contemporanea per l'aspetto esteriore e per la cura del corpo.
Parma, 3 aprile 2014 -
Bologna, Sala Maggiore (Ex GAM) 4 – 8 aprile 2014
In occasione di Cosmoprof – la più importante manifestazione fieristica dedicata al mondo della bellezza e dell’estetica – BODY WORLDS presenta dal 4 aprile Cosmo Beauty Monsters: vignette e illustrazioni semiserie, tratteggiate dai giovani illustratori dello IED Milano racconteranno l’altra faccia dell’ossessione contemporanea per l’aspetto esteriore e per la cura del corpo.
Nella hall della Sala Maggiore (Ex GAM), allestiti su un’unica parete, i disegni dei ragazzi dello IED – Valentina Biasi, Eleonora Bonanzinga, Benedetta Fiore, Maddalena Gerli, Roberto Grasso, Alexandra Grosse, Alessia Magda Lenzi, Lara Orrico, Diego Paparelle, Martina Pennesi, Susanna Rumiz e Andrea Taiocchi - offriranno ai visitatori un ironico divertissement su vizi e debolezze degli uomini e delle donne di oggi, inclini a cercare sicurezze e conferme nella propria immagine: dall’acconciatura, al pesoforma, dal trucco, al mito dell’eterna giovinezza conquistato con creme e trattamenti “miracolosi”.
Venerdì 4 e sabato 5 aprile, dalle 18 alle 20, Armenia presenterà, all’interno di BODY WORLDS, Rebis – Il risveglio dell’androgino rosso. Realizzata sottoforma di tableaux vivant e ispirata al testo poetico The Tyger di William Blake, la performance della giovane artista dialogherà con l’allestimento della mostra, celebrando la dualità che descrive l’esistenza umana: dalla contrapposizione vita-morte al mito dell’androgino e dell’unità originaria tra maschile e femminile.
Con oltre 38 milioni di visitatori in tutto il mondo, BODY WORLDS è considerata la mostra itinerante di maggior successo di tutti i tempi. A grande richiesta, dopo il primo mese di estensione, è stata ulteriormente prorogata: resterà a Bologna solo fino al 27 aprile 2014.
Gunther von Hagens’BODY WORLDS
Fino al 27 aprile 2014
dal 4 all’8 aprile 2014
Cosmo Beauty Monsters
Coordinamento progetto Alexandra Grosse
Dipartimento di illustrazione IED Milano
4 e 5 aprile 2014 ore 18 – 20
Rebis – Il risveglio dell’androgino rosso
Performance di Armenia
Con Armenia e Alessio Todde
Bologna, Sala Maggiore (Ex GAM)
Piazza della Costituzione 3
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aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00
venerdì e sabato dalle 10 alle 23
domenica dalle 10 alle 21
(ultimo ingresso un’ora prima della chiusura della mostra)
Cosmo Beauty Monsters è stato realizzato in collaborazione con IED
(Fonte: ufficio stampa Body Worlds)
Parma sbarca a Milano, nella centralissima Galleria Vittorio Emanuele per presentare due iniziative dedicate all’alimentazione, con lo scopo di aprire una strada verso il collegamento con l’Expo di Milano 2015 e di far conoscere e apprezzare il meglio della sua produzione agro-alimentare.
Parma 02 marzo 2014 ----
Il tutto avverrà a metà aprile. E non ci sarà solo cibo, ma anche cultura legata alle nostre tradizioni eno-gastronomiche.
L’operazione, coordinata dall'assessore alle Attività produttive, Commercio e Turismo del Comune di Parma, Cristiano Casa, coinvolgerà la città storica lungo l’asse della via Emilia: dal Barilla Center, attraverso Piazza Garibaldi e passando per la Ghiaia si raggiungerà l’Ospedale Vecchio, tutte mete dove gli chef stellati provenienti da diverse regioni d’Italia proporranno i nostri prodotti lavorati da loro, con prezzo fisso a tre euro a piatto.
Contemporaneamente a Palazzo del Governatore ci sarà la mostra “Cibo immaginario”, un excursus nel mondo del cibo letto attraverso i rotocalchi italiano degli anni cinquanta e sessanta.
Ambasciatore delle iniziative in terra ducale è stato il sindaco Federico Pizzarotti: “Questo inedito viaggio nella cultura del cibo – ha affermato - sarà occasione per vivere e conoscere la nostra città e i nostri prodotti, trasformati dalle sapienti mani di 7 chef stellati.
Parma è sede dell’EFSA – ha continuato il sindaco – e anche questo rappresenta un riconoscimento delle grandi potenzialità della nostra città. E’ un aperitivo di quello che faremo nell’anno dell’Expo. L’iniziativa si svilupperà lungo l’asse della via Emilia, ai portici del Grano e in piazza Ghiaia. Sono certo – ha concluso – che una volta che si provano questi prodotti se ne mantiene il ricordo. Questo vuole essere un invito a venire a Parma e a conoscere il suo territorio”
E il cibo chiama ad accompagnarlo il vino: lo ha ricordato Maurizio Dodi, Presidente del Consorzio dei vini di Parma in rappresentanza di tutti i Consorzi: “Abbiamo un ottimo vino che non è conosciuto come meriterebbe – ha detto Dodi - va abbinato ai prodotti di Parma: malvasia e lambrusco faranno gustare i prodotti del nostro territorio”.
Sarà della partita anche Massimo Spigaroli: “I prodotti di Parma – ha detto – sono una base ideale per una buona cucina. La tradizione risale al Ducato di Parma, la nostra è un’attenzione antica al cibo. Questa è una manifestazione importante per la città perché mette insieme un sistema. I cuochi che vengono da fuori valorizzeranno a loro modo i nostri migliori prodotti. Mettersi insieme, provare, sperimentare ci aiuta a crescere e a dare valore ai nostri prodotti”.
A presentare la mostra “Il cibo immaginario” che aprirà in contemporanea a Palazzo del Governatore, ci ha pensato l’assessore alla cultura Laura Maria Ferraris: “L’esposizione a Palazzo del Governatore – ha ricordato Ferraris - è curata da Marco Panella. La mostra guarda all’agro-alimentare come processo culturale, patrimonio della nostra comunità, che con questa operazione cerchiamo di accompagnare. Nei rotocalchi degli anni cinquanta e sessanta troviamo il legame degli italiani con il cibo. Vogliamo dare un segno del nostro percorso in un legame con Milano che ci porterà all’Expo 2015”.
INGREDIENTE PARMA
Una passeggiata in centro per gustare le eccellenze del territorio
Parma, capitale della cultura enogastronomica italiana e patria di grandi eccellenze, famose in tutto il mondo, ospiterà sabato 12 e domenica 13 aprile 2014 la prima edizione di Ingrediente Parma.
Un evento aperto al pubblico che vuole portare nelle piazze della città emiliana i popolari quanto prestigiosi prodotti parmensi con la possibilità di assaggiarli in tutta la loro tradizionalità ma anche in modo più creativo. Una piacevole occasione per fare una passeggiata per le vie del centro assaggiando i piatti di grandi Chef, locali e non, che interpretano i grandi prodotti di Parma con creatività, dall'antipasto al dolce, accompagnandoli con i vini locali. A rappresentare il territorio ci saranno gli Chef Davide Censi del ristorante Antichi Sapori, Franco Madama del ristorante Inkiostro, Massimo Spigaroli del ristorante Al Cavallino Bianco, Alberto Rossetti del ristorante Al Tramezzo e Augusto Farinotti del ristorante La Brace di Maiatico.
Parma ospiterà anche gli Chef stellati dell'associazione Chic (http://www.charmingitalianchef.com): Marco Sacco del ristorante Piccolo Lago di Verbania, Andrea Ribaldone, Fabio Barbaglini e Accursio Craparo.
La passeggiata può partire con gli antipasti ai Portici dell'Ospedale Vecchio, per proseguire in Piazza Ghiaia dove verranno serviti i primi piatti ed il dolce. In Piazza Garibaldi ci saranno i secondi ma non solo, qui infatti saranno presenti anche gli stand istituzionali dei Consorzi delle eccellenze parmensi: Prosciutto di Parma, Parmigiano Reggiano, Culatello di Zibello, Vini dei Colli di Parma. Ma non finisce qui! Nei pressi del Barilla Center ci si potrà rilassare facendo merenda o concedendosi un aperitivo con i finger food preparati dagli Chef di Academia Barilla.
Non mancherà inoltre un comodo servizio navetta gratuito che la sera del sabato passerà tra le varie postazioni.
Ingrediente Parma è un’iniziativa del Comune di Parma e del Consorzio GeCC (Gestione Centro Città Parma), organizzata dal Consorzio Tutela Vini dei Colli di Parma, con la collaborazione di ALMA (La Scuola Internazionale di Cucina Italiana), Academia Barilla, Barilla Center, Consorzio del Prosciutto di Parma, Consorzio del Culatello di Zibello, Consorzio del Parmigiano Reggiano, Associazione Italiana Sommelier Parma, con il contributo di Vetreria Fiorenza e Cavazzini Spa.
Il cibo immaginario 1950 – 1970: pubblicità e immagini del’Italia a tavola
Il Cibo Immaginario. 1950- 1970 Pubblicità e immagini dell’Italia a tavola, mostra ideata e curata da Marco Panella, prodotta da Artix in collaborazione con Coca-Cola Italia, Gruppo Cremonini e Montana, racconta venti anni di vita e costume italiani attraverso icone, stili e linguaggi della pubblicità del cibo e dei riti del mangiare e, dopo il successo dell’edizione romana che ha visto 33.000 visitatori al Palazzo delle Esposizioni, arriva al Palazzo del Governatore di Parma, con il patrocinio e la collaborazione del Comune.
Circa 400 immagini, rendono fruibile per la prima volta al grande pubblico un percorso iconografico omogeneo che recupera un giacimento culturale che ha segnato la modernità italiana. Immagini da osservare una ad una, cogliendo l’evoluzione dei paradigmi di comunicazione e, soprattutto, la portata evocativa ed emozionale; una storia visiva suggestiva, nella quale rintracciare i segni del cambiamento di un’Italia che corre veloce dalla Ricostruzione fino all’Austerity e che, nel cibo e nei modi del mangiare, trova un media fortissimo nel quale misurare il suo affrancamento sociale.
Il punto di osservazione scelto per il racconto de Il Cibo Immaginario è quello della memoria e del linguaggio estetico delle pubblicità del cibo che hanno sorriso agli italiani dalle pagine dei rotocalchi, testate con milioni di copie vendute a settimana e che offrivano ai lettori una straordinaria sintesi tra informazione e lettura popolare d’evasione; da quelle pagine, le pubblicità precorrevano i tempi, ne esaltavano le tendenze, alimentavano un sistema di ambizione e di rincorsa sociale e, viste oggi, a distanza di decenni, ci restituiscono intatta l’immagine di una Nazione che aveva fiducia in se stessa e che, pur con tutti i suoi tratti d’ingenuità, era in cammino verso la modernità.
Il linguaggio espositivo de Il Cibo Immaginario è quello dei materiali cartacei sopravvissuti e recuperati dalla dispersione, cercati e trovati nelle case e nelle cantine, nei mercatini del piccolo modernariato e sui siti di aste telematiche, materiale povero e al tempo stesso ricco di vita vissuta: riviste - dalle quali sono state tratte le inserzioni pubblicitarie - e poi manifesti, locandine, depliant, cataloghi premio, agende per la casa, calendari, cartoline illustrate, fotografie, figurine, fumetti e, a completamento della memoria cartacea, una selezione di oggetti, latte pubblicitarie ed utensili promozionali di quando la parola gadget non era ancora entrata nell’uso quotidiano.
L’impianto culturale della mostra presenta le immagini raccolte in dodici grandi temi: dall’Italia che introduce nuove forme, oggetti e colori nel suo paesaggio domestico all’Italia dei baby boomer, dall’Italia del tempo libero all’Italia degli intenditori, dall’Italia che sogna con i concorsi a premio all’Italia che scopre il risparmio e le offerte speciali, dall’Italia della seduzione all’Italia delle famiglie e, in ultimo, a fine percorso, l’Italia dal vivo, ritratta in 30 fotografie che restituiscono volti e contorni di quell’Italia alla quale le pubblicità parlavano e che, anche attraverso quelle pubblicità, sognava il suo futuro.
Dal punto di vista pubblicitario, venti anni significano una produzione iconografica sterminata e l’evoluzione di stili completamente diversi, che distinguono la creatività di illustratori, grafici e pubblicitari che hanno saputo inventare linguaggi e suscitare emozioni; grandi firme alcuni, meno noti altri e sconosciuti altri ancora, tutti, però, artisti dell’immaginario ai quali va indistintamente il tributo di questo lavoro, che ha la pretesa di raccontare un po’ di Italia e l’ambizione di far sorridere.
Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.ciboimmaginario.it
(Fonte Comune di Parma)
Assoturismo-Confesercenti Modena: "Oltre a risultare un ulteriore polo attrattivo – in questo caso unico al mondo - contribuirebbe ad arricchire in modo prestigioso l’offerta turistica locale" -
Modena, 1 aprile 2014 -
“Una scelta che ci sentiamo di condividere; primo passo importante verso la realizzazione di una struttura museale in ricordo del grande tenore modenese Luciano Pavarotti”. Questa la posizione di Assoturismo-Confesercenti Modena dopo l’approvazione da parte del Consiglio Comunale di Modena del cambio di destinazione d’uso di quella che fu la residenza del grande tenore modenese. Variazione, che può consentire l’avvio del processo di trasformazione in ‘Casa museo del Maestro’. “La realizzazione di una simile struttura museale oltre che un fiore all’occhiello per il territorio, potrebbe rappresentare a livello nazionale ed internazionale un’esclusività tutta modenese”.
Secondo Assoturismo infatti, contribuirebbe ad incrementare l’offerta turistica modenese, arricchendo in modo prestigioso – in questo caso – quella già presente e rappresentata da elementi locali di comprovata attrattività come appunto le note eccellenze motoristiche e automobilistiche del territorio, le manifestazione culturali (Festival della Filosofia in testa), e non solo. “Risulterebbe un ulteriore polo attrattivo, con ogni probabilità unico al mondo, in grado di richiamare turisti e appassionati di Luciano Pavarotti e della lirica più in generale; cosa per altro già dimostrata nei pochi momenti in cui la casa è stata aperta al pubblico. Con l’aggiunta di ulteriore valore oltretutto e ricaduta per il territorio: ovvero la possibilità di visitare anche – come per altro è già possibile - i teatri in cui il grande tenore mosse i primi passi e cantò più volte”, conclude Assoturismo.
(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)
Teatro Lab ha portato a Novellara 3.700 presenze che si sono divertite a confrontarsi attraverso il linguaggio multiforme del teatro, e che hanno scoperto una cittadina viva ed accogliente.
Novellara (RE) 1 aprile 2014 –
Si è conclusa venerdì mattina l’edizione 2014 del Festival Internazionale Teatro Lab, che quest’anno ha visto tutti gli spettacoli e i laboratori svolgersi nel Teatro “Franco Tagliavini” e negli altri luoghi del centro di Novellara.
Etoile Centro Teatrale Europeo, la Provincia di Reggio Emilia, il Comune di Novellara e FITA-Federazione Italiana Teatro Amatori, partner del progetto, hanno infatti voluto concentrare tutte le attività del Festival in un territorio molto attento alla cultura e al rapporto tra i giovani e l’intera cittadinanza ed il teatro. Ed i risultati di questi 14 giorni di teatro di e con la comunità hanno dato ragione a questa visione.
La comunità novellarese si è infatti mossa con attenzione per sostenere Teatro Lab: a partire dai commercianti del centro che hanno allestito le vetrine con i colori del Festival ed esposto con orgoglio le locandine, dando risalto all’evento per le strade cittadine. Per passare poi per la giovane compagnia Taldirò, otto ragazzi novellaresi, impegnati da qualche anno nel portare in diverse iniziative locali spettacoli autoprodotti, che hanno presentato lo spettacolo “Il bianco non esiste” e sono entrati a far parte come maschere dello staff del Teatro “Tagliavini”.
Teatro Lab ha portato a Novellara 3.700 presenze che si sono divertite a confrontarsi attraverso il linguaggio multiforme del teatro, e che hanno scoperto una cittadina viva ed accogliente. I 17 spettacoli portati in scena hanno creato un filo conduttore che va dalla coproduzione italo-franco-olandese fuori concorso “Freedom project”, presentata in anteprima il 22 febbraio, alla Sicilia, dalla compagnia texana Kids who Care, che ha presentato lo spettacolo “Deep in the heart”, al Piemonte, dal Friuli Venezia Giulia alla Toscana.
Quest’anno inoltre si sono presentate al Festival non solo istituzioni scolastiche di diverso ordine e grado, ma anche associazioni e compagnie che riconoscono l’importanza di un momento di confronto e divertimento. Tra queste la compagnia ITAF-International Theatre Academy of FITA, che ha scelto proprio il palco di Teatro Lab per concludere un percorso di alta formazione teatrale, che ha visto impegnati gli allievi in diverse sessioni di lavoro svoltesi tra l’Italia e la Romania.
A riprova dell’impegno e coinvolgimento di ciascun partner in quest’avventura, alla cerimonia di chiusura del Festival hanno voluto prendere parte, e salire sul palco con il direttore artistico di Etoile e del Festival Daniele Franci, il sindaco di Novellara Raul Daoli e il presidente nazionale di FITA Carmelo Pace. Il Sindaco Daoli ha detto: “Novellara non può far a meno di questa rassegna teatrale che ha contaminato tutti, seminato speranza, partecipazione e coinvolgimento. Teatro Lab è una iniezione di fiducia e di speranza nel territorio. Scuole e compagnie provenienti da tutt’Italia e dall’Europa ci hanno fatto respirare la vera Europa”.
Daniele Franci dichiara: “ Io e miei collaboratori siamo estremamente soddisfatti di questa edizione di Teatro Lab, che, come nelle intenzioni nostre e dei partner che ci hanno sostenuto, si è rivelato un laboratorio teatrale costante ed in continua evoluzione. Quest’anno abbiamo portato a Novellara tante scuole che, nonostante il periodo di difficoltà, come noi credono nel teatro come strumento di espressione e crescita, e altrettante realtà da tutta Italia, come la giovane compagnia triestina Tèt-Teatro Etoile Trieste, che, da accompagnamento formativo di Etoile, sta ora cominciando a camminare con le proprie gambe. Abbiamo aperto laboratori d’improvvisazione e coinvolto la cittadinanza, a partire dai Taldirò, a cui va un grazie particolare, in modo attivo in quella che è la filosofia fondamentale del Festival: creare un luogo di incontro di esperienze e percorsi diversi, che rappresenti un laboratorio sempre più ricco ed in movimento, mai chiuso e ripiegato su sé stesso. Sono orgoglioso dei risultati raggiunti fino qui e non vedo l’ora di partire per la prossima edizione.”
Un particolare ringraziamento va a tutti coloro che hanno creduto in questo progetto, a partire da Provincia di Reggio Emilia, Comune di Novellara e FITA-Federazione Italiana Teatro Amatori, commercianti e famiglie novellaresi.
Per info 333 90 55 604 e www.centroetoile.eu
(Fonte: ufficio stampa Comune di Novellara)
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