E' questa la cifra raccolta dal Gruppo Culturale Porte Vinciane e divisa tra 52 esercenti dei comuni di Bastiglia e Bomporto colpiti dall'alluvione del gennaio 2014. Durate la cerimonia di domenica 15 marzo al teatro di Bomporto sono stati consegnati a ognuno 630 euro. -
- di Manuela Fiorini -
Modena, 16 marzo 2015 -
32.760 euro. E' di questo importo l'assegno che è stato "staccato" domenica 15 marzo, al Teatro Comunale di Bomporto dagli undici componenti del Gruppo Culturale Porte Vinciane in favore di 52 commercianti dei Comuni di Bastiglia e Bomporto le cui attività sono state danneggiate dall'alluvione del 19 gennaio 2014. A ogni esercente sono andati 630 euro, frutto del ricavato del progetto "Terre Forti", nato nell'immediato post alluvione proprio con il fine di raccogliere fondi in favore di chi aveva visto i sacrifici di una vita portati via dalle acque del fiume Secchia.
In un teatro gremito, alla presenza dei sindaci di Bomporto e di Bastiglia, Alberto Borghi e Francesca Silvestri, gli undici componenti delle "Porte Vinciane", hanno ripercorso le tappe del progetto che ha consentito loro di raccogliere una cifra ragguardevole in favore delle attività alluvionate. I proventi derivano dalle vendite di un libro fotografico, Terre Forti, realizzato grazie alla collaborazione di 19 fotografi professionisti che hanno documentato e messo a disposizione i loro scatti di quei giorni drammatici, che sono stati abbinati ai pensieri, alle preoccupazioni e alle speranze degli alluvionati raccolti per l'occasione. Con lo stesso fine è stato realizzato anche il DVD "Forza!" prodotto da Indaco Film & More. Ogni componente del Gruppo Porte Vinciane, composto per lo più da donne, ha messo a disposizione la sua professionalità, chi come grafica, chi come ufficio stampa, chi nell'attività di fundraising, chi partecipando agli eventi per promuovere la vendita del libro e del DVD. Sono stati ben 20, tra sagre e manifestazioni, alcune delle quali organizzate ad hoc, come le festa con in commercianti dello scorso 8 giugno a Bomporto e la mostra fotografica "Questo no! Volti, affetti, oggetti" allestita nella suggestiva cornice del Palazzo Ducale di Modena, sede dell'Accademia Militare, che ha riscosso un grande successo di pubblico.
«Chiudiamo il cerchio con un bilancio positivo – ha detto Manuela Cavallari del Gruppo Culturale Porte Vinciane- che devolviamo ai 52 esercizi commerciali di Bastiglia, Bomporto, Gorghetto e Villavara. Ringraziamo le aziende e i singoli che hanno gratuitamente fornito le loro competenze, gli sponsor, le persone che hanno contribuito alla realizzazione dei progetti e chiunque voglia celebrare questo traguardo, che non è solo materiale, perché questa esperienza ci ha insegnato che nelle difficoltà possiamo tirare fuori una grande forza».
Domenica 15 marzo il Gruppo Culturale Porte Vinciane consegnerà agli esercenti di Bomporto e Bastiglia colpiti dall'alluvione del gennaio 2014 il ricavato della vendita del libro fotografico e del docu-film. Appuntamenti alle 10.30 al Teatro Comunale con una cerimonia-festa aperta a tutti i cittadini. -
Modena, 13 marzo 2015 -
Poco più di un anno fa, il 19 gennaio 2014, una falla si apriva sull'argine destro del fiume Secchia e le acque del fiume sommergevano i paesi le campagne di Albareto e i centri abitati di Bastiglia e Bomporto. In poche ore, l'acqua, il fango, i detriti hanno invaso case, negozi, garage, cantine, distruggendo i sacrifici di una vita di tante persone. Tra i progetti di solidarietà sorti per aiutare chi aveva perso tutto nasce "Terre Forti", promosso dal Gruppo Culturale Porte Vinciane. Grazie alla collaborazione di fotografi, giornalisti, scrittori e videomakers viene realizzato un libro fotografico e un DVD per ricordare quei giorni, con l'obiettivo di devolvere il ricavato ai commercianti alluvionati.
Domenica 15 marzo, alle ore 10.30, presso il Teatro Comunale di Bomporto, in via Verdi 7°, è in programma una cerimonia-festa durante la quale i rappresentanti del Gruppo Culturale Porte Vinciane consegneranno i proventi del progetto ai negozianti di Bomporto e Bastiglia danneggiati dall'alluvione. L'evento è aperto a tutti. Alla presenza dei Sindaci delle due cittadine colpite si ripercorreranno le tappe del progetto Terre Forti, che terminerà con la consegna del ricavato ai commercianti e con in rinfresco per brindare al futuro.
Giuliano Rinaldi, Bomporto foto ®STEFANO PUVIANI
"In questo anno in cui abbiamo realizzato e promosso il libro fotografico Terre Forti e il docu-film Forza! – racconta Nicoletta Scoppettuolo, del Gruppo Porte Vinciane - ci siamo resi conto che anche il primo obiettivo di documentare ciò che hanno subito i nostri paesi era stato raggiunto, condiviso e apprezzato" .
"Con questo evento – prosegue Manuela Cavallari, un'altra componente del gruppo – chiudiamo il cerchio con un bilancio positivo e devolveremo i proventi delle vendite ai 52 esercizi commerciali di Bastiglia, Bomporto, Gorghetto e Villavara. Ci auguriamo che domenica partecipino tutti a questo momento di festa a sostegno dei nostri commercianti. Sono naturalmente invitati anche le aziende e i singoli che hanno gratuitamente fornito le loro competenze, gli sponsor, le persone che hanno contribuito alla realizzazione dei progetti e chiunque voglia celebrare questo traguardo, che non è solo materiale, perché questa esperienza ci ha insegnato che nelle difficoltà possiamo tirare fuori una grande forza".
Il punto sui rimborsi e i cantieri a un anno del crollo dell'argine del Secchia. Completati 52 interventi di messa in sicurezza degli argini per un investimento complessivo di oltre 15 milioni. Per i risarcimenti dei danni e la messa in sicurezza del nodo idraulico di Modena disponibili 210 milioni di euro -
Modena, 19 gennaio 2015 -
Ricorre oggi il primo anniversario di quella terribile giornata in cui il crollo dell'argine del Secchia, provocò immani danni alle campagne di Modena e ai comuni della Bassa Modenese.
Un disastro che provocò 75 chilometri quadrati di territorio allagati con altezze d'acqua che avevano raggiunto 2,5 metri. Un terribile colpo per le imprese e l'agricoltura sommersa per circa il 40% della superficie dei comuni colpiti (Bastiglia, Bomporto, Camposanto, Finale Emilia, Medolla, San Felice sul Panaro, San Prospero e parte di Modena).
Un pensiero doveroso è per Oberdan Salvioli scomparso, nella notte tra il 19 e il 20 gennaio mentre, mentre tentava di mettere in salvo alcuni suoi concittadini in balia delle acque. «A un anno di distanza dall' alluvione ricordiamo innanzitutto il coraggio e la generosità di quanti dal primo minuto si sono impegnati per aiutare i concittadini in difficoltà, e un pensiero particolare va ad Oberdan Salvioli, che ha perso la vita", ha sottolineato Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Provincia di Modena.
IL PUNTO SU RIMBORSI E LAVORI
Per i risarcimenti dei danni e la messa in sicurezza del nodo idraulico di Modena sono disponibili 210 milioni di euro: oltre ai 50 milioni per i privati, 15 milioni per 52 cantieri conclusi sugli argini dei fiumi, altri 23 milioni sempre per gli argini per interventi in corso di programmazione, 80 milioni per i danni alle attività produttive, 7 milioni e 400 mila euro per il ripristino delle opere pubbliche danneggiate, delle strutture pubbliche sociali e sanitarie, religiose, sportive e dei beni di interesse storico-artistico. Le risorse rimanenti saranno utilizzate per ulteriori interventi di messa in sicurezza.
Per i danni causati dall'alluvione sono state liquidate finora ai cittadini privati complessivamente 397 domande per oltre un milione e 880 mila euro. Entro il mese di gennaio, data entro cui i Comuni devono inoltrare alla Regione una prima rendicontazione delle domande di contributo liquidate, dovrebbero essere conclusi altri mille pagamenti sempre a privati che hanno già hanno presentato la documentazione di spesa.
Sono terminati in questi giorni i lavori di Aipo, Servizio tecnico di bacino della Regione e Consorzio di bonifica Burana sui fiumi e corsi d'acqua modenesi previsti dall'ordinanza del Commissario.
Finora sono stati completati 52 interventi di messa in sicurezza degli argini per un investimento complessivo di oltre 15 milioni, mentre è in corso di progettazione la seconda fase degli interventi previsti dall'ordinanza, per ulteriori 23 milioni di euro.
PER GESTIRE L'EMERGENZA SPESI OLTRE SETTE MILIONI
Sono 67 gli interventi di ripristino delle opere pubbliche per i danni causati dall'alluvione di gennaio 2014 e dalla tromba d'aria del 2013 sul territorio modenese. Gli interventi sono finanziati dal Commissario regionale per complessivi sette milioni e 393 mila euro.
Gli interventi dei Comuni sono 38 per un totale di quattro milioni e 720 mila euro, otto per Acer (223 mila), 14 alla Diocesi di Modena e Nonantola per oltre un milione di euro e quattro agli enti gestori dei servizi per oltre 510 mila euro.
Tra i principali interventi spiccano il ripristino di edifici scolastici, municipi, cimiteri, impianti sportivi, sale civiche, viabilità, alloggi in gestione ad Acer, ma anche beni storico-monumentali, reti elettriche, isole ecologiche e impianti di depurazione.
Per i 63 interventi finanziati (con le ordinanze del commissario 4 e 10) i lavori sono stati affidati entro il 31 dicembre ed alcuni sono già conclusi, per i quattro interventi finanziati con ordinanza 11 l'affidamento dei lavori è previsto entro il 9 marzo 2015.
Tra gli interventi figura anche il ripristino del ponte sul Fosso S.Pietro (al confine tra Bomporto, Medolla, Camposanto e S.Prospero, per questo è conosciuto anche come ponte dei Quattro cantoni) lungo la provinciale 5 che partiranno lunedì 19 gennaio.
Ai 67 interventi si devono aggiungere tutte le spese sostenute da enti e strutture operative (tra cui Vigili del fuoco ed Esercito) per la gestione della prima fase dell'emergenza. Queste spese si riferiscono ad interventi conclusi e rendicontati, riepilogati in uno specifico piano elaborato dall'Agenzia regionale di Protezione civile e dalla Provincia di Modena e finanziato direttamente con ordinanza del Dipartimento della Protezione civile.
Sono 48 gli interventi in fase di liquidazione per complessivi sette milioni e 288 mila euro per l'assistenza alla popolazione, viabilità, primi ripristini a scuole ed edifici strategici, somme urgenze per pronti interventi idraulici.
Nel piano, sempre con i fondi del Dipartimento, è prevista anche la copertura delle spese stimate relative all'attivazione dei Vigili del fuoco per oltre un milione e 100 mila euro, dell'esercito per 278 mila euro, delle altre componenti e strutture operative nazionali per 70 mila e del volontariato per 200 mila euro.
(Fonte dati: Provincia di Modena)
La Giunta regionale ha approvato quattro delibere di proroga degli interventi che erano in scadenza alla fine di quest'anno. Le misure riguardano l'esenzione dal pagamento del ticket per visite ed esami specialistici e per l'assistenza farmaceutica, tutti prorogati dal 1° gennaio fino al 30 aprile.
Parma, 03 gennaio 2015 --
Sono state prorogate a fine aprile 2015 tutte le misure regionali a sostegno dei lavoratori colpiti dalla crisi economica e delle popolazioni interessate dal sisma e dalle alluvioni nel modenese e nelle zone di Parma e Piacenza.
La Giunta regionale ha approvato quattro delibere di proroga degli interventi che erano in scadenza alla fine di quest'anno. Le misure riguardano l'esenzione dal pagamento del ticket per visite ed esami specialistici e per l'assistenza farmaceutica, tutti prorogati dal 1° gennaio fino al 30 aprile.
Le misure anticrisi, in vigore dal 2009, all'inizio della crisi economica, sono giunte al 6° anno consecutivo. L'esenzione dal ticket riguarda i lavoratori che hanno perso il lavoro, sono in cassa integrazione, in mobilità o con contratto di solidarietà e comprende i famigliari a carico. Alle famiglie emiliano-romagnole in situazioni di estremo disagio sociale individuate o in carico ai Servizi sociali dei Comuni è garantita la distribuzione gratuita dei farmaci di fascia C, ossia i farmaci distribuiti direttamente dalle farmacie delle stesse Aziende sanitarie.
Il provvedimento a favore delle popolazioni colpite dal sisma del 2012 prevede il diritto all'esenzione dal ticket rispetto alle prestazioni specialistiche ambulatoriali, compresa l'assistenza termale, e il diritto all'assistenza farmaceutica. Il diritto all'esenzione riguarda le persone che abitano nei comuni colpiti dal sisma e hanno un'abitazione, uno studio professionale o un'azienda con dichiarazione di inagibilità e i parenti di primo grado di persona deceduta per il terremoto.
Le esenzioni per le visite e gli esami e per i farmaci in distribuzione diretta da parte dell'Azienda Usl sono inoltre a favore dei residenti nella Bassa modenese colpiti nel gennaio del 2014 dall'esondazione del fiume Secchia : le persone residenti nei comuni di Bastiglia e Bomporto, particolarmente colpiti dall'alluvione; per i comuni di Camposanto, Finale Emilia, Medolla, Modena (le frazioni di Albareto, La Rocca, Navicello, San Matteo), San Felice sul Panaro e San Prospero solo i cittadini che hanno ricevuto dall'Azienda Usl una specifica comunicazione con la quale è riconosciuto il diritto all'esenzione.
Hanno diritto alle esenzioni per viste, esami e farmaci anche i residenti in alcuni quartieri della città di Parma e neicomuni parmensi e piacentini colpiti dalle inondazioni di ottobre. La misura è a favore dei residenti in strada Farnese e nei quartieri Montanara e in parte del Molinetto del Comune di Parma (sul sito dell'Azienda Usl di Parma è disponibile l'elenco delle vie cittadine interessate), e dei residenti nei comuni parmensi di Bedonia, Berceto, Calestano, Collecchio, Colorno, Compiano, Corniglio, Felino, Fornovo di Taro, Langhirano, Lesignano de' Bagni, Monchio delle Corti, Montechiarugolo, Palanzano, Sala Baganza, Terenzo, Tizzano val Parma, Torrile e Traversetolo. Inoltre, beneficiano del provvedimento anche i residenti nei Comuni piacentini di Bettola, Cerignale, Coli, Corte Brugnatella, Farini, Ferriere e Ottone.
L'impegno economico della Regione, per il mancato introito del ticket nei prossimi quattro mesi, è pari a circa 1 milione di euro (966.663 euro).
Per informazioni è possibile chiamare il numero verde gratuito del Servizio sanitario regionale 800 033 033 attivo nei giorni feriali dalle 8,30 alle 17,30 e il sabato e i prefestivi dalle 8,30 alle 13,30.
I Comuni di Bastiglia e Bomporto hanno incontrato le Banche del territorio per avviare nuove modalità di accesso al credito destinato a famiglie ed imprese -
Modena, 29 luglio 2014 -
Si studiano nuove modalità per l'accesso al credito destinato a famiglie ed imprese del territorio, danneggiate dall'alluvione del gennaio 2014.
Lunedì 28 luglio, presso la sede del Comune di Bomporto, si sono incontrati i Sindaci di Bastiglia e Bomporto insieme ai rappresentanti dei quattro Istituti di credito presenti sul territorio (Banco S.Geminiano e S.Prospero, BPER, CARISBO e UniCredit), per fare il punto sulle possibili modalità di attivazione di credito alle famiglie e alle imprese colpite dall'alluvione del gennaio 2014.
"Abbiamo ricevuto da tutti gli Istituti di credito – affermano i Sindaci di Bastiglia e Bomporto, Francesca Silvestri ed Alberto Borghi – ampia conferma circa l'impegno già avviato per supportare i territori colpiti. Al fine di velocizzare ed ottimizzare le pratiche di finanziamento, abbiamo proposto di avviare una procedura semplificata, volta a consentire alle banche l'anticipazione del contributo una volta ottenuta la concessione del medesimo da parte di Comuni e Provincia (nel caso dei risarcimenti alle imprese).
Dagli Istituti di credito abbiamo ricevuto favorevole disponibilità in tal senso e nei prossimi giorni verranno illustrate le modalità tecniche per realizzare il progetto, nel quale auspichiamo vorranno essere inclusi anche gli altri Comuni colpiti dalla calamità".
(Fonte: ufficio stampa Comune di Bomporto)
Alluvione 2014 e tromba d'aria 2013 - modifiche e integrazioni all'ordinanza 2/2014 relativa ai contributi ai privati per beni immobili, mobili e mobili registrati.
Bologna, 24.07.2014 -
Prorogata al prossimo 8 agosto la scadenza per presentare le domande di contributo, raccordato il testo con le disposizioni dell'ordinanza commissariale relativa alle attività produttive, recepite alcune osservazioni proposte dai Comuni e dalle Province in sede di Comitato istituzionale. Sono queste alcune delle novità introdotte dall'ordinanza, la numero 8 del 24 luglio 2014, che modifica ed integra la disciplina dei criteri, delle modalità ed i termini per la concessione di contributi per gli interventi di ripristino della funzionalità degli immobili ad uso abitativo nei comuni colpiti dalla recente alluvione di gennaio 2014 e dalla tromba d'aria del 3 maggio 2013.
Ad oggi ammontano al 60% del totale previsto le domande di contributo già presentate dai cittadini nei comuni colpiti dall'alluvione di gennaio 2014 e dalla tromba d'aria del maggio 2013 ai sensi della direttiva approvata con ordinanza 2 del 5 giugno scorso. Le modifiche e le integrazioni apportate alla direttiva disciplinano, ampliandole, casistiche precedentemente non contemplate o comunque non esaurientemente regolate, mentre non è stata cambiata la modulistica per presentare la domanda di contributo ed i successivi modelli riepilogativi di spesa per i quali i cittadini possono pertanto continuare ad usare quelli approvati con la precedente ordinanza.
«Stiamo affinando sempre più gli strumenti per rispondere ai cittadini e alle imprese. Questa ordinanza, come le altre, è anche – ha sottolineato l'assessore regionale alle Attività produttive Luciano Vecchi – il frutto del contributo dei sindaci, dei tecnici e della cittadinanza per accogliere le esigenze e le aspettative di imprese e cittadini colpiti dall'alluvione e dalle trombe d'aria».
Su richiesta dei sindaci sono state apportate alcune proroghe rispetto ai tempi e alle scadenze fino ad oggi in vigore. Il termine ultimo per la presentazione delle domande di contributo è prorogata dal 31 luglio all'8 agosto. La scadenza entro cui sostenere le spese per la riparazione o l'acquisto di beni mobili equivalenti a quelli distrutti o danneggiati è prorogata al 30 giugno 2015 allineandola quindi con il termine previsto per la fine lavori degli interventi di ripristino dei beni immobili. La spesa per la riparazione o il riacquisto di beni mobili registrati è prorogata al 31 dicembre 2014.
La domanda di contributo deve essere obbligatoriamente presentata completa in tutte le sue parti entro l'8 agosto mentre le documentazioni delle spese ammissibili devono essere fornite in originale ai comuni anche successivamente e comunque non oltre i termini previsti dalla direttiva stessa.
Tra altre modifiche introdotte è stato chiarito l'iter per la richiesta di contributi in caso di abitazioni principali danneggiate, di agricoltori o imprenditori. Limitatamente all'abitazione principale, i soggetti che hanno segnalato i relativi danni mediante le schede previste per le attività produttive (schede C) e l'agricoltura (schede D), devono presentare domanda ai sensi della presente direttiva a condizione che l'abitazione non sia collegata strutturalmente o ubicata in immobili ad uso produttivo. In quest'ultimo caso la domanda va presentata congiuntamente a quella relativa all'attività produttiva e segue modalità e tempi disciplinati dall'ordinanza 6/2014.
Tutte le documentazioni delle spese ammissibili sono liquidabili da parte dei Comuni solo se giustificate da fatture, ricevute fiscali o altri documenti intestati al beneficiario che ha presentato domanda di contributo. Per i beni immobili, nel caso i danni segnalati in sede di ricognizione siano stati superiori ai 15 mila euro, occorre presentare contestualmente alla domanda perizia asseverata. Per i beni mobili registrati, in caso di distruzione o danno non riparabile deve essere presentato il certificato di rottamazione.
Devono presentare domanda di contributo: i proprietari delle abitazioni danneggiate; l'amministratore condominiale o un condomino delegato dagli altri condomini; i proprietari dei beni mobili ubicati in abitazioni danneggiate; i proprietari dei beni mobili registrati.
Altre modifiche e integrazioni sono state introdotte relativamente a situazioni particolari quali i casi riguardanti: le abitazioni danneggiate dall'alluvione o dalla tromba d'aria e già dichiarate inagibili in conseguenza del sisma del maggio 2012; il decesso del proprietario dei beni distrutti e/o danneggiati successivamente alla presentazione della scheda di segnalazione dei danni o della domanda di contributo; la definizione di pertinenze; i casi di autoveicoli per i quali non sia disponibile la quotazione Eurotax, la non cumulabilità dei contributi con le detrazioni di imposta.
(Regione Emilia Romagna - 24 luglio 2014)
Riaperto nella sede di Piazzale Donatori di Sangue l'ufficio postale che era stato danneggiato dall'alluvione e sostituito con una struttura mobile -
Modena, 25 luglio 2014 -
Un altro importante segnale di ritorno alla normalità per i cittadini di Bomporto, colpiti dall'alluvione del 19 gennaio scorso. Dopo la riapertura dell'ufficio postale di Bastiglia anche a Bomporto, sono stati ultimati gli interventi di ristrutturazione, perfezionato il trasferimento delle apparecchiature e della documentazione dall'ufficio mobile alla sede nuovamente agibile ed effettuato il riallineamento informatico e contabile. La Filiale di Modena di Poste Italiane annuncia con soddisfazione la ripresa dell'attività dell'ufficio postale di Piazzale Donatori di Sangue 3.
Alla cerimonia di riapertura, avvenuta ieri mattina, erano presenti il vicesindaco del Comune di Bomporto Marcello Mandrioli, la responsabile risorse umane della Filiale di Modena di Poste Italiane Chinthia Marcelli e il direttore dell'ufficio Gianluca Ciuffreda.
L'ufficio postale di Bomporto è quindi nuovamente in grado di soddisfare, in condizioni di maggiore comfort e sicurezza, tutte le esigenze della clientela sia per quanto riguarda i servizi Postali sia per i servizi Bancoposta.
Gli orari di apertura rimangono invariati: da lunedì a venerdì dalle 8.20 alle 13.45 e il sabato dalle 8.20 alle 12.45.
(Fonte: ufficio stampa Poste italiane)
Ripristinata l'agibilità, riapre nella sede di Via Matteotti l'ufficio postale di Bastiglia, che era stato danneggiato dall'alluvione e sostituito con una struttura mobile -
Modena, 17 luglio 2014 -
Un altro importante segnale di ritorno alla normalità per i cittadini di Bastiglia, colpiti dall'alluvione del 19 gennaio scorso. Ultimati gli interventi di ristrutturazione, perfezionato il trasferimento delle apparecchiature e della documentazione dall'ufficio mobile alla sede nuovamente agibile ed effettuato il riallineamento informatico e contabile, la Filiale di Modena di Poste Italiane annuncia con soddisfazione la ripresa dell'attività dell'ufficio postale di via Matteotti.
Alla cerimonia di riapertura, avvenuta questa mattina, erano presenti l'assessora Sandra Paltrinieri e la consigliera Manuela Rossi in rappresentanza del Comune, il responsabile provinciale di Poste Italiane Mauro Chiarelli, il parroco Don Odoardo Ballestrazzi e la direttrice dell'ufficio Mariella Larcinese.
L'ufficio postale di Bastiglia è quindi nuovamente in grado di soddisfare, in condizioni di maggiore comfort e sicurezza, tutte le esigenze della clientela sia per quanto riguarda i servizi Postali sia per i servizi Bancoposta.
Gli orari di apertura rimangono invariati: da lunedì a venerdì dalle 8.20 alle 13.45 e il sabato dalle 8.20 alle 12.45.
(Fonte: ufficio stampa Poste Italiane)
Varato il provvedimento per il riconoscimento dei danni e la concessione dei contributi per risarcire le imprese. Stanziati 80 milioni di euro. Già impegnati tutti i 160 milioni previsti dal Consiglio dei ministri per il 2014. Le dichiarazioni degli assessori Vecchi e Rabboni
Modena, 11 luglio 2014 -
Firmato il provvedimento per risarcire le attività economiche colpite dall'alluvione del 17 e del 19 gennaio 2014, dalla tromba d'aria del 3 maggio 2013, dagli eccezionali eventi atmosferici e dalla tromba d'aria del 30 aprile 2014. La nuova ordinanza (la n. 6 del 10 luglio 2014) del commissario delegato alla Ricostruzione Vasco Errani definisce modalità e criteri per la concessione dei contributi, stimati in 80 milioni di euro. Gli interventi previsti, e ammessi a contributo, riguardano la riparazione, il ripristino, la ricostruzione di immobili a uso produttivo degli impianti e delle strutture produttive agricole; la riparazione e il riacquisto di beni mobili strumentali all'attività, di beni mobili registrati e la ricostituzione delle scorte e dei prodotti.
"Si tratta di un provvedimento di eccezionale importanza per i territori colpiti dalle calamità del 2013 e del 2014 – sottolinea l'assessore regionale alle Attività produttive Luciano Vecchi – . Le imprese possono così completare i loro piani di ripristino e riprendere completamente le attività economiche, salvaguardando l'occupazione. E' un risultato – prosegue Vecchi – ottenuto grazie all'impegno comune della Regione, dei sindaci, dei parlamentari del territorio, delle associazioni, dei cittadini e delle imprese. Quest'ordinanza è stata discussa in maniera aperta con tutte le parti interessate e, grazie alla loro partecipazione, ulteriormente migliorata per poter rispondere adeguatamente a tutte le specifiche esigenze".
"L'alluvione del Secchia – dichiara l'assessore all'Agricoltura, Tiberio Rabboni – ha interessato un'area di oltre 5.500 ettari destinati a colture - vite, pero, pomodoro, cereali, foraggi - di altissima qualità e di notevole importanza economica; 302 le aziende agricole coinvolte, che hanno subito danni stimati per circa 52 milioni di euro. Il ripristino delle infrastrutture connesse all'agricoltura, come strade interpoderali, opere di approvvigionamento idrico, reti idrauliche e impianti di irrigazione al servizio di più aziende, richiederanno circa 2 milioni. Particolarmente gravi – aggiunge Rabboni – anche gli effetti sul settore agricolo della tromba d'aria del 30 aprile 2014. Per la provincia di Bologna la stima complessiva dei danni è di 5,1 milioni, per il modenese di 2,8 milioni. Il provvedimento del commissario consentirà di ripristinare la piena funzionalità a imprese che potranno contribuire in modo concreto alla ripresa economica del nostro territorio".
Gli interventi dovranno essere finalizzati alla ripresa e alla piena funzionalità dell'attività produttiva in tutte le componenti fisse e mobili strumentali, e al recupero a fini produttivi degli immobili. La quantificazione del danno dovrà avvenire attraverso perizia asseverata, mentre gli interventi devono essere realizzati successivamente alla data degli eventi calamitosi e conclusi entro il 30 giugno 2015. In presenza di copertura assicurativa, il contributo è riconosciuto sulla differenza tra i costi dell'intervento e gli indennizzi assicurativi attribuiti all'intervento finanziato, corrisposti o da corrispondersi da parte delle compagnie di assicurazioni.
I comuni interessati
Possono beneficiare dei contributi le imprese, appartenenti ai settori industriali, dei servizi, commerciali, artigianali, turistiche, agricole, agrituristiche, zootecniche, professionali. I comuni colpiti dalla tromba d'aria del 3 maggio 2013 sono, per quanto riguarda la provincia di Bologna, Argelato, Bentivoglio, San Giorgio di Piano e San Pietro in Casale; nella provincia di Modena Castelfranco Emilia e Mirandola. I comuni (tutti modenesi) colpiti dagli eventi alluvionali avvenuti tra il 17 e il 19 gennaio 2014 sono Bastiglia, Bomporto, Camposanto, Finale Emilia, Medolla, San Felice sul Panaro, San Prospero (a cui si aggiungono in Comune di Modena le frazioni di Albareto, La Rocca, Navicello e San Matteo).
Le risorse finanziarie
Dei 210 milioni di euro stanziati dal Consiglio dei ministri per alluvione e tromba d'aria, 160 milioni (che è la cifra prevista per il 2014, mentre gli altri 50 milioni andranno sul 2015) sono già stati impegnati con le ordinanze finora emanate. Infatti, gli 80 milioni di quest'ultima ordinanza – per le imprese – si aggiungono ai 50 milioni per le abitazioni (ordinanza n. 2), agli oltre 23 milioni degli interventi idraulici su Secchia e Panaro (ordinanza n. 5) e ai 6 milioni per le opere pubbliche (ordinanza n. 4).
Destinazione dei contributi
I contributi vengono concessi per la riparazione e il ripristino di immobili danneggiati e la ricostruzione di quelli eventualmente distrutti, in modo da ristabilire la piena funzionalità per l'attività dell'impresa; per la riparazione e il riacquisto dei beni mobili strumentali, così da ripristinare la loro piena funzionalità e sicurezza (compresi impianti e macchinari e compresi i beni mobili registrati); per la ricostituzione delle scorte, vive e morte, connesse all'attività dell'impresa; per i danni economici subiti dai prodotti; per il ripristino dei terreni agricoli, degli impianti arborei produttivi, delle infrastrutture aziendali (strade poderali, interpoderali e attraversamenti; opere di approvvigionamento idrico, reti idrauliche, impianti irrigui e rete di scolo; impianti di protezione delle colture); per il mancato guadagno dovuto alla distruzione della produzione agricola, valorizzata con riferimento alla media del triennio precedente, o i costi sostenuti per le anticipazioni colturali delle produzioni agricole danneggiate.
Lo schema di convenzione con la Provincia di Modena
Una successiva ordinanza (la n. 7 del 10 luglio 2014) riguarda l'approvazione dello schema di convenzione con la Provincia di Modena che, attraverso le sue strutture, garantirà il supporto per lo svolgimento delle attività istruttorie delle domande di contributo. Nello specifico, la Provincia ha individuato l'Area Economia come struttura competente per l'istruttoria amministrativa e tecnica delle domande.
I provvedimenti sul sito della Regione
I provvedimenti – come prevede il Decreto legge numero 74 del 12 maggio del Consiglio dei ministri – sono stati adottati da Errani in qualità di commissario delegato alla Ricostruzione, in accordo con le amministrazioni locali e l'Agenzia regionale di Protezione civile. Le ordinanza firmate (numero 6 e 7 del 10 luglio 2014) e il decreto legge sono consultabili sul sito della Regione, all'indirizzo www.regione.emilia-romagna.it/i-provvedimenti-per-alluvione-e-tromba-daria
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
In Commissione Territorio, Ambiente, Mobilità il presidente Luigi D'Alpaos ha illustrato il lavoro svolto dalla Commissione scientifica. L'assessore Gazzolo: "Un contributo fondamentale per fare chiarezza e dare risposta sulle cause di quanto successo. Stanziati ulteriori 23 milioni di euro per la messa in sicurezza idraulica dei bacini dei fiumi" -
Modena, 9 luglio 2014 -
"Appare del tutto verosimile che l'argine abbia collassato per effetto dell'interazione tra la piena e un articolato sistema di tane di animali selvatici, presente nel corpo arginale, che ne ha ridotto la resistenza". Questa la conclusione a cui è giunta la Commissione scientifica istituita dalla Regione Emilia-Romagna per analizzare e valutare le cause del cedimento dell'argine destro del fiume avvenuto il 19 gennaio in località San Matteo, frazione del comune di Modena.
I risultati del lungo lavoro svolto in questi mesi e conclusosi oggi - che si è basato su prove geotecniche in campo e di laboratorio - sono stati illustrati questa mattina ai consiglieri regionali in Commissione Territorio, Ambiente e Mobilità dal professor Luigi D'Alpaos, presidente della Commissione scientifica, affiancato da tutti i colleghi che ne fanno parte. "La nostra risposta - ha affermato - può essere considerata apparentemente semplice, ma si basa su una verità scientifica che ha comportato l'applicazione di analisi e metodi complessi". In relazione al problema delle tane, il professore ha precisato che "la presenza di questi animali è un fenomeno emergente, in quanto non si tratta di nutrie ma di tassi, volpi e istrici, insediati in questo territorio soltanto da qualche anno a questa parte".
"L'intensa attività di studio e indagine scientifica compiuta in questi mesi dalla Commissione, che ringrazio vivamente assieme ai Rettori delle Università, è stata fondamentale per fare chiarezza e dare risposta alla comunità su ciò che è successo - ha commentato l'assessore alla Difesa del suolo Paola Gazzolo -. Abbiamo lavorato per superare l'emergenza e per ottenere dal Governo 210 milioni di risorse necessarie a indennizzare i cittadini e le imprese e a mettere in sicurezza il territorio. Adesso è necessario rafforzare le azioni già messe in campo assieme agli altri enti coinvolti con un triplice obiettivo: attuare una manutenzione costante degli argini, potenziare il monitoraggio e la vigilanza idraulica e, anche alla luce del prezioso contributo che ci ha offerto la Commissione, intensificare l'attività di controllo e contenimento degli animali. Lo staff tecnico istituito dal Commissario dopo l'alluvione è già al lavoro su questo".
Proprio per interventi urgenti di messa in sicurezza idraulica dei bacini dei fiumi Secchia, Panaro e Naviglio, l'assessore ha annunciato lo stanziamento di ulteriori 23 milioni di euro resi disponibili dalla quinta ordinanza firmata dal Commissario delegato. Ad essi si aggiungono 6 milioni destinati al ripristino delle opere pubbliche e di interesse pubblico previsti dalla quarta ordinanza.
Le spiegazioni della Commissione
Il professor D'Alpaos ha ricostruito e spiegato le cause del collasso arginale, dettagliatamente illustrato anche nella relazione tecnico-scientifica stilata dalla Commissione, mettendo in luce come "le piogge cumulate dal 15 gennaio al 4 febbraio non siano state di particolare intensità, ma persistenti nel tempo; tali, quindi, da poter ipotizzare un volume d'acqua fuoriuscito tra i 36 e i 38 milioni di metri cubi e un colmo dell'onda di piena superiore ai 400 metri cubi al secondo".
Il fenomeno può essere spiegato secondo due schemi di innesco, che possono aver agito singolarmente o in combinazione fra loro, comportando un ribassamento della sommità dell'argine con conseguente sormonto da parte della corrente fluviale. In seguito all'attivazione del sormonto, la breccia si è evoluta rapidamente, nell'arco di poche ore, approfondendosi e allargandosi per effetto dell'erosione prodotta dalla corrente fluviale in uscita, caratterizzata da un'elevata velocità.
Un primo tipo d'innesco è analogo a quello osservato sull'argine destro del fiume Panaro nel pomeriggio dello stesso 19 gennaio 2014. Il fenomeno si sviluppa inizialmente attraverso un processo di progressiva erosione interna, favorito dal sistema di tane presenti nel corpo arginale, eventualmente indebolito dalla precipitazione diretta al suolo. Una volta che è stato asportato un sufficiente quantitativo di materiale, la parte dell'argine sovrastante le cavità crolla, provocando un notevole ribassamento della sommità arginale.
Un secondo tipo d'innesco può essere ricondotto alla progressiva instabilità geomeccanica del corpo arginale, localmente indebolito dalla presenza delle cavità e favorito dalle condizioni di parziale saturazione indotte dalla piena e dalle precipitazioni dirette al suolo. La riduzione di resistenza a taglio dei terreni, indotta dalla loro saturazione anche locale, può causare una significativa diminuzione del grado di sicurezza della struttura arginale nei confronti della stabilità.
Secondo la Commissione, entrambi gli schemi dimostrano - pur nei limiti delle incertezze insite nelle variabili idro-meteorologiche di controllo, nella parametrizzazione dei modelli, nelle descrizioni matematiche dei complessi fenomeni naturali considerati - una soddisfacente consistenza tra i risultati ottenuti e le osservazioni disponibili.
Le cause prese in esame ma escluse
Tra le possibili cause prese in esame per capire la dinamica del cedimento arginale, sono state invece escluse quelle classiche note in letteratura: erosione per sormonto, erosione al piede e filtrazione al di sotto del corpo arginale con conseguente sifonamento.
L'erosione per sormonto dell'argine è stata esclusa poiché i livelli idrici massimi raggiunti sono stati molto inferiori (almeno di 1,25 metri) alla sommità arginale. L'erosione al piede dell'argine per effetto di un eccesso di tensione prodotta dalla corrente rispetto a quella massima sopportabile non è stata ritenuta plausibile perché le fotografie scattate nelle prime ore dopo l'apertura della breccia testimoniano la presenza della vegetazione arbustiva, che ha resistito anche all'aumentata azione erosiva della corrente in uscita dalla breccia. Inoltre, le testimonianze oculari hanno evidenziato che il fenomeno di formazione della breccia arginale è partito dall'alto, sviluppandosi gradualmente verso il basso.
Infine, per la stessa ragione è stata esclusa la possibilità che l'argine sia collassato a causa dell'erosione lungo cavità prodotte dallo sradicamento della vegetazione in alveo da parte della corrente: le fotografie aeree evidenziano che gli alberi cresciuti nell'alveo fluviale erano ancora presenti nelle prime fasi dopo l'apertura della breccia.
Il metodo di lavoro
La Commissione ha raccolto e analizzato, sia sul campo sia attraverso la documentazione fotografica disponibile, i dati idrometeorologici necessari per determinare i flussi idrici e la loro interazione con l'argine collassato. Sono state inoltre eseguite specifiche indagini e prove in sito e in laboratorio per definire le proprietà idrauliche e geotecniche dei terreni arginali e di fondazione. Infine sono stati messi a punto specifici modelli idraulici, idrogeologici e geotecnici considerando la geometria dell'argine e le proprietà dei terreni rilevate.
Attenzione particolare è stata dedicata alle evidenze di campo, alle testimonianze oculari raccolte e alla documentazione fotografica (anche aerea), che indicavano la presenza di un sistema di tane di animali selvatici proprio all'interno dell'area interessata dalla fase iniziale del collasso arginale.
La Commissione
La Commissione è stata istituita con decreto del Presidente della Regione (n.17 del 7 febbraio 2014) ed è composta da sei docenti universitari.
Armando Brath professore ordinario di Costruzioni idrauliche e marittime e idrologia - Università di Bologna
Luigi D'Alpaos professore di Idrodinamica, Dipartimento di Ingegneria idraulica, marittima, ambiente e geotermia - Università di Padova (presidente della Commissione)
Vincenzo Fioravante professore ordinario di Geotecnica, Dipartimento di Ingegneria - Università di Ferrara
Vincenzo Fioravante, professore ordinario di Geotecnica, Università di Ferrara
Guido Gottardi professore straordinario di Geotecnica - Università di Bologna
Paolo Mignosa direttore del Dipartimento di Ingegneria civile, dell'ambiente, del territorio e architettura - Università di Parma
Stefano Orlandini professore associato di Costruzioni idrauliche e marittime e idrologia, Dipartimento di Ingegneria - Università di Modena e Reggio Emilia.
I nominativi sono stati forniti dai Rettori delle Università di Bologna, Ferrara, Modena-Reggio Emilia, Parma e Padova, alla quale è stato affidato il coordinamento dei lavori. A questi Atenei, che vantano Dipartimenti particolarmente qualificati in materia idraulica e geotecnica, la Regione aveva chiesto di indicare la disponibilità di esperti di elevato profilo tecnico-scientifico che potessero prendere parte alla Commissione, creata per acquisire valutazioni tecniche indipendenti e garantire la massima terzietà di giudizio.
Il testo integrale della relazione, oltre alle nuove ordinanze emesse, è disponibile sul sito della Regione all'indirizzo www.regione.emilia-romagna.it/i-provvedimenti-per-alluvione-e-tromba-daria/EC
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
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