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Dall'1 al 4 agosto Casina celebra il Parmigiano Reggiano di Montagna: 18 produttori in mostra, eventi, spettacoli e mercatini per quattro giorni di festa nel segno dell'eccellenza territoriale -

Reggio Emilia, 26 luglio 2014 -

Dall'1 al 4 agosto torna la 48^ edizione della Fiera del Parmigiano Reggiano di Casina, che da sempre richiama visitatori e appassionati per rendere omaggio a una vera eccellenza gastronomica: il Parmigiano Reggiano proveniente dal comprensorio montano dell'Emilia.

Organizzata dal Comune di Casina - in collaborazione con il Consorzio del Parmigiano Reggiano ed Effettonotte, con il contributo di Banca di Credito Cooperativo Reggiana, Generali Agenzia di Reggio Emilia, La Nuova Tipolito – la Fiera promuove e valorizza il Parmigiano Reggiano prodotto con latte di montagna, considerato il Re della tavola. Non a caso quest'anno ci sarà una novità importante: in piazza IV Novembre sarà allestito il Tempio del Re, uno stand in cui saranno ospitati 18 produttori provenienti dalle province di Reggio, Parma, Modena e Bologna: Caseificio Sociale Canevaccia di Gaggio Montano, Caseificio Sociale Di Querciola di Lizzano In Belvedere, Caseificio Dismano di Montese, Caseificio Lame di Zocca, Caseificio Cansaldi di Bardi, Caseificio Sociale Di Ravarano di Calestano, Latteria Sociale Val D'enza di Palanzano, Latteria Sociale Ca' Talami di Baiso, Latteria Sociale Del Cigarello di Carpineti, Latteria Sociale Di Migliara e Latteria Sociale S.Giorgio di Casina, Latteria Soc. Casale Di Bismantova, Latteria Sociale Del Fornacione e Latteria Sociale Garfagnolo di Castelnovo Ne' Monti, Caseificio Sociale Cavola e Latteria Sociale Quara di Toano, Latteria San Giovanni Di Querciola di Viano, Latteria Sociale Asta Febbio Cervarolo di Villa Minozzo. Il Tempio del Re sarà il nucleo centrale della manifestazione, dove si potrà acquistare il prodotto a marchio "Parmigiano Reggiano - Latte di Montagna" con stagionatura 24 e 30 mesi, visitando anche un'area espositiva sulle terre di produzione. Perché la Fiera ha l'obiettivo di mettere l'accento non solo sui prodotti ma anche su tradizioni, territorio e persone, oltre che sulle prospettive future di attività fondamentali per l'economia locale.

"Il profondo legame con questo territorio è il filo che lega, come perle, luoghi e persone lontane. - Spiega il Sindaco di Casina Gian Franco Rinaldi - Da est a ovest le persone compiono gli stessi gesti, azioni che si ripetono nel tempo e attraversano gli spazi di un territorio in cui si concentrano un migliaio di aziende agricole. Agricoltori che amano il loro lavoro, capaci nel fare e sapienti nel gestire. Terra e Mani creano, insieme al Cuore e alla Passione della gente, questo straordinario frutto della nostra terra: il Parmigiano Reggiano".

FIERA CASINA cottura della forma rid

La Fiera ha poi in programma numerose iniziative che animeranno le vie di Casina. Da non perdere, in piazza IV Novembre, tre eventi strettamente legati al Parmigiano Reggiano: il primo è Asta - Show (1 agosto, ore 21), un'occasione per conoscere da vicino il 33 mesi a marchio "Parmigiano Reggiano - Latte di Montagna". Dopo una degustazione, saranno battute all'asta 30 forme di 3 latterie del territorio in lotti da 3 forme per i commercianti e da 5 pezzi (5 kg) per i privati. Si passa poi alla tradizionale cottura della forma (3 agosto, ore 18) e alla 3^ edizione del Palio "Città di Casina" (4 agosto, ore 21) per decretare il miglior Parmigiano Reggiano 30 mesi. Dopo la vittoria della Latteria Sociale di Migliara nel 2012 e della Latteria Sociale San Giorgio di Cortogno nel 2013, anche quest'anno i caseifici in gara presenteranno una forma intera, che sarà aperta davanti al pubblico e giudicata da sei assaggiatori APR (Assaggiatori Parmigiano Reggiano).
Tra gli appuntamenti in onore dei sapori di montagna poi, torna "Cucina Teatro con gli chef": ai fornelli in Largo Tricolore si alterneranno i famosi chef Giovanni Ortolano della Riserva del Re (2 agosto, ore 17.30), Gianni Brancatelli del Podere Elisa (3 agosto, ore 11) e Alessandro Fontanesi, main chef per Four Seasons (3 agosto, ore 18) in uno spettacolo di live cooking dall'antipasto al dolce, per reinterpretare in modo creativo il Parmigiano Reggiano di Montagna.

Chi ama il country style invece deve segnare in agenda l'appuntamento del 4 agosto (zona Mulinaccia, ore 9) con il celeberrimo Fast Pulling, la seguitissima gara di forza tra trattori speciali, pezzi unici frutto dell'ingegno dei piloti, che saranno chiamati a trascinare una pesante slitta il più lontano possibile dagli avversari.

FIERA CASINA fast pulling rid

Riflettori accesi poi sulla zona Peep dove sarà allestita un'area di relax e creatività, pensata per bambini e ragazzi. Un'idea nuova, resa possibile grazie all'impegno del gruppo "Dire, Fare... Teatrare": per il primo anno dunque, una nuova generazione di giovani entra a pieno titolo nell'organizzazione della Fiera proponendo il talent show "Casina's got talent" e un dj set (1 agosto, ore 21), l'animazione "BambinInForma" per imparare a conoscere il Parmigiano Reggiano (2 agosto, ore 17) e lo spettacolo di improvvisazione "Cabaret senza veli" (2 agosto, ore 21.30). Sempre in zona Peep non mancheranno gonfiabili, giostre e stand di giochi per i bambini.

Per tutti i quattro giorni della Fiera sarà anche possibile visitare le fattorie didattiche e l'esposizione di macchine agricole antiche e moderne, nonché i mercatini tematici tra cui quello agroalimentare Agricasina, il mercato ambulante e quello dell'usato domestico.

La Fiera di Casina infine è attenta all'ambiente: ha infatti aderito al circuito Ecofeste della Provincia di Reggio Emilia, grazie alla sua anima eco-friendly orientata alla riduzione dei rifiuti. In zona Peep inoltre Iren Emilia posizionerà una fontana dell'acqua pubblica e il Centro Ambiente Mobile (CAM), un punto di raccolta dove sarà possibile conferire rifiuti domestici speciali, differenziandoli in modo corretto, oltre a poter raccogliere preziose informazioni dagli operatori Iren. Per informazioni: www.fieradelparmigianoreggiano.it

(Fonte: Ufficio Stampa Kaiti expansion srl)

La storia del nostro erbazzone parte da lontano e prende forma nelle accoglienti cucine di un tempo, quelle con la stufa, spesso la sola della casa, un tavolo di legno massiccio e le rezdore con il grembiule, indaffarate ai fornelli. E' la storia di una cultura rurale e genuina...

Reggio Emilia, 24 maggio 2014 - di Giulia Rossi

C'è a chi piace la parte più croccante e chi preferisce gustarsi tutta la morbidezza del ripieno, quasi sempre scottandosi la lingua. Solitamente la sua fisionomia ricorda quella rigorosa di un rettangolo, ma c'è chi a volte la "fuieda" la stende in una teglia tondeggiante. Ha un manto color biscotto, ma il suo sapore è decisamente salato. Il suo profumo è inconfondibile e, se chiudiamo gli occhi, ci proietta in un baleno indietro nel tempo, quando le nostre nonne decidevano di farci una sorpresa per cena ma noi, ancor prima di arrivare in cucina, avevamo già intuito cosa ci saremmo trovati nel piatto di lì a poco.
Se non l'avete ancora capito, stiamo parlando dello "scarpasoun", l'erbazzone per chi non mastica troppo bene il dialetto reggiano. Inimitabile, appetitoso, unico. Unto al punto da leccarsi le dita.

Lerbazzone rid

LA CONGREGA DELLO SCARPASOUN.

A Reggio Emilia la sua fama lo precede, quindi non ha bisogno di troppe presentazioni; fuori dai confini dell'esagono tuttavia, non tutti ancora hanno avuto il piacere di assaggiare questa chicca della gastronomia locale. Ed è proprio con lo scopo di far arrivare la nostra torta salata sulle tavole dei cittadini di tutto il mondo, che in questi giorni è nata la "Congrega dello Scarpasoun", un un'associazione culturale, presieduta da Alice Benassi, (socia dell'azienda Nonna Lea), che ha radunato un gruppo di appassionati della buona cucina emiliana, per promuovere il nostro l'erbazzone.
E quest'anno saranno proprio loro, i nuovi ambasciatori del gusto reggiano, il principale cuore pulsante della "Sagra dello Scarpasoun", la tradizionale festa in onore del re delle tavole reggiane, in programma sabato 7 e domenica 8 giugno, a Montecavolo.
Anche per l'edizione 2014 in cartellone sono previsti giochi, laboratori per grandi e piccini, tanta musica e il mercato contadino. Neanche a dirlo, il protagonista indiscusso delle due giornate sarà sempre lui: lo scarpasoun, da gustare a tutte le ore, anche per una buona causa. Il ricavato infatti sarà devoluto all'Istituto ricerche farmacologiche Mario Negri.

Sagra dello scarpasoun. Dalla pagine facebook dellevento rid

                                                                       Sagra dello scarpasoun immagine tratta dalla pagine facebook dell'evento

IL NOME E LA STORIA DELLO SCARPASOUN.

Ma qual è stato il passato dello scarpasoun, prima che diventasse "famoso"? E come lo cucinavano le nostre nonne?
La storia del nostro erbazzone parte da lontano e prende forma nelle accoglienti cucine di un tempo, quelle con la stufa, spesso la sola della casa, un tavolo di legno massiccio e le rezdore con il grembiule, indaffarate ai fornelli. E' la storia di una cultura rurale e genuina, di un prodotto nato povero, ma che si è arricchito di generazione in generazione, attraverso preziose ricette che sono passate di madre in figlia, per poi entrare nel nuovo millennio quale piatto ricco e prelibato.
Certo il suo nome dialettale non gli rende giustizia, poiché scarpe e cibo difficilmente sono termini affiancabili, ma c'è una spiegazione: le umili famiglie contadine infatti, per preparare l'impasto dell'erbazzone utilizzavano non solo la parte morbida e verde delle bietole, colte nei campi a partire dal mese di giugno, ma anche il fusto bianco, chiamata "la scarpa" della pianta. Da qui "scarpasoun".

LA RICETTA DELLA NONNA.

La sua preparazione non richiede tanto tempo e nemmeno eccessive abilità in cucina. Ricetta della nonna alla mano, leggiamo che una volta pulite le bietole dalla terra e tagliati i gambi bianchi, che vanno inseriti nell'impasto, perché danno più morbidezza all'erbazzone, si lavano, si strizzano e si tagliano con la mezzaluna. Una volta tagliate, le bietole andranno messe in una teglia assieme a cipolla, aglio, sale e prezzemolo, facendo rosolare il tutto a fuoco lento; mentre in un tegamino a parte vanno fatti soffriggere lardo e pane grattugiato che, una volta raffreddati, si uniscono al precedente composto. Infine, si aggiunge al tutto uovo e Parmigiano Reggiano a volontà.
Anche la "fuieda" è abbastanza veloce da preparare: su un tagliere si impasta la farina con sale, acqua gassata e un po' di latte; poi si stende con il matterello in modo da rendere la pasta abbastanza sottile, e la si sistema in un tegame. E' il momento di versare il contenuto verde nello stampo per poi ricoprirlo con un altro pezzo di sfoglia. Si bucherella la parte superiore dell'erbazzone con una forchetta, qualche fiocco di lardo e il vostro scarpasoun sarà pronto da infornare.

Libri di ricette rid

UN INGREDIENTE PUO' FARE LA DIFFERENZA.

C'è un ingrediente speciale che qualifica e distingue il classico erbazzone "cittadino" da quello "montanaro": il riso, che arricchisce il tradizionale scarpasoun di note più dolci e delicate.
Casina, Carpineti, Castelnovo ne' Monti, Felina sono soprattuto queste le valli che per prime hanno visto arrivare sulle loro tavole l'erbazzone direttamente dalla pianura. A condurlo fin sul nostro Appennino sono state proprio loro, le mondine, che per consuetudine avevano il diritto di portare a casa un chilo di riso per ogni giornata di duro lavoro. Così questo ingrediente veniva inserito anche nell'impasto dello scarpasoun, dando vita a una deliziosa variante della vera ricetta.

LA FESTA DI CARPINETI.

All'erbazzone montanaro e al suo "ingrediente segreto" è stata dedicata anche una festa ad hoc, che si svolge ogni anno verso la metà di luglio dal nome: "Lo Scarpazzone in forma", organizzata dall'associazione Carpineti da vivere. Un altro modo per continuare a gustare e tramandare alle nuove generazioni il sapore vero di una tradizione culinaria unica.

Pubblicato in Cultura Reggio Emilia

Ammonta a più di 6 milioni l'investimento fatto per il restauro di 37 borghi dell'Appennino. L'assessore Rivi: "La guida aiuterà i cittadini a riscoprire i luoghi su cui si è intervenuti" -

Reggio Emilia, 21 maggio 2014 -

Sarà in distribuzione nei prossimi giorni negli uffici turistici e negli Urp dei Comuni la pubblicazione "Borghi rurali dell'Appennino Reggiano", edita dalla Provincia, che riprende i numerosi interventi di valorizzazione e recupero realizzati attraverso il Piano di sviluppo rurale.
Si tratta di un volume che illustra, con ricchezza di dettagli ed immagini, 24 tra i più recenti interventi di ripristino edilizio ed ambientale dei borghi rurali del nostro Appennino.
"Il progetto è nato con l'obiettivo non solo di rendere conto del lavoro fatto – afferma l'Assessore ad Agricoltura e Promozione territoriale Roberta Rivi – ma anche di invitare i cittadini a conoscere e frequentare i borghi rurali, così ben riqualificati, con l'occhio attento del visitatore curioso ed informato. Così, abbiamo arricchito di un ulteriore significato l'opera di recupero che Unione Europea, Regione, Provincia ed enti locali hanno realizzato in questi anni per lo sviluppo rurale, nelle sue diverse forme".

Rossena, Bergogno, Vercallo, Castello di San Valentino, Santa Maria di Castello, Ca' Toschi, i Borghi di Roncaglio, Vedriano, Crovara, Santo Stefano di Pineto, il Fariolo, il Fornacione, Pieve di San Vitale, Corneto, Gazzolo, Montedello, Frassinedolo, Ca' Ferrari, Minozzo, Vallisnera di Sotto, Cecciola, Mulino di Cerreto Alpi, Ligonchio e Civago sono i 24 borghi in cui sono stati realizzati gli interventi illustrati nella pubblicazione.
Si tratta di una parte dei 37 restauri realizzati, per un impegno pubblico di oltre 6,3 milioni di euro, che hanno fatto risultare la Provincia di Reggio Emilia prima in Regione per progettazione e realizzazione degli interventi sostenuti dal Programma di sviluppo rurale, Asse 3 Misura 322, nella programmazione 2007/2013.
A questi interventi, vanno aggiunti i 38 realizzati nella precedente programmazione 2000/2006: dati che rendono l'idea della vastità dell'intervento realizzato per il recupero e la valorizzazione dei borghi rurali dell'Appennino. Un lavoro caratterizzato dalla qualità degli interventi, con una progettazione interdisciplinare che ha visto anche il coinvolgimento della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Sulla provinciale 63 al Cavazzone revocato il restringimento di carreggiata e disposta la circolazione a senso unico alternato con limite di velocità a 30 km/h -

 

Reggio Emilia, 6 marzo 2014 -

La Provincia di Reggio Emilia informa che sulla Provinciale 513 "di Val d'Enza", in località Cola di Vetto, devono essere eseguiti con urgenza dei lavori di messa in sicurezza della strada, e questo a causa delle abbondanti piogge dei giorni scorsi.
Per questa ragione, da oggi e fino al termine dei lavori, è stato istituito un senso unico alternato regolato con impianto semaforico o in alternativa regolato da movieri, con il limite di velocità a 30 km/h.

Lungo la Provinciale 63 "Albinea – Regnano – Casina", in località Cavazzone, era invece stato disposto un restringimento della carreggiata, con l'introduzione del limite di velocità a 30 km/h. Da oggi, sullo stesso tratto, verrà disposto un senso unico alternato, con la conferma del limite di velocità a 30 km/h fino al completo ripristino delle condizioni di sicurezza.

Per info in tempo reale sulla viabilità e in caso di eventuali emergenze consultare il profilo Twitter della Provincia di Reggio Emilia @ProvinciadiRE.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

 

A causa di smottamenti dovuti alle abbondati piogge degli ultimi giorni, la Provincia di Reggio Emilia ha indetto lavori di ripristino a decorrenza immediata -

Reggio Emilia, 7 gennaio 2014 -

La Provincia informa che lungo la provinciale 63 "Albinea – Regnano - Casina" , in località San Giovanni di Querciola nel in comune di Viano, si è verificato un cedimento della banchina di valle.
Per effettuare i lavori di ripristino, e rendere sicura la circolazione dei veicoli, occorre prevedere il restringimento della carreggiata e l'introduzione del limite di velocità a 30 km/h lungo il tratto interessato. Il provvedimento ha decorrenza immediata e si protrarrà fino al termine dei lavori.

Senso unico alternato con limite di velocità a 30 km/h anche lungo la provinciale 91 "Collagna – Vaglie - Ponte Rossendola", in località Case Nuove in comune di Ligonchio, a causa di un cedimento a monte della strada.
Anche in questo caso il provvedimento ha decorrenza immediata e si protrarrà fino al termine dei lavori di ripristino.

Per info in tempo reale sulla viabilità e in caso di eventuali emergenze consultare il profilo Twitter della Provincia di Reggio Emilia @ProvinciadiRE.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

 

Martedì, 09 Luglio 2013 14:25

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Casina, 9 luglio 2013 -

In via Roma apre il nuovo negozio di oggettistica e arredamento d'artigianato -

Pubblicato in Comunicati Arte Emilia
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