Coronavirus, l'aggiornamento. 4mila i casi positivi in Emilia-Romagna, 478 in più rispetto a ieri. 1.536 sono i casi lievi in isolamento a domicilio
Salgono a 134 le guarigioni.I pazienti in terapia intensiva sono 223 (esclusi quelli di oggi della provincia di Rimini, il cui dato non è ancora disponibile). Crescono purtroppo anche i decessi, che arrivano a 396: 50 in più rispetto a ieri
Bologna 17 marzo 2020 - In Emilia-Romagna sono complessivamente 4 mila i casi di positività al Coronavirus, 478 in più rispetto all’aggiornamento di ieri. Passano da 13.096 a 14.510 i campioni refertati. Si tratta di dati disponibili e accertati alle ore 12.00, sulla base delle richieste istituzionali.
Complessivamente, sono 1.466 le persone in isolamento a casa perché con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o prive di sintomi; quelle ricoverate in terapia intensiva sono invece 223 (26 in più rispetto a ieri). E salgono a 134 (ieri erano 88) le guarigioni, 117 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 17 dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultata negativa in due test consecutivi.
Purtroppo, però, crescono anche i decessi, passati da 346 a 396: 50, quindi, quelli nuovi; per 4 delle persone decedute erano note patologie pregresse, in qualche caso plurime, mentre per le altre sono in corso approfondimenti epidemiologici. I nuovi decessi registrati riguardano 26 residenti nella provincia di Piacenza, 6 in quella di Parma, 3 in quella di Rimini, 4 in quella di Reggio Emilia, 3 in quella di Modena, 1 a Forlì e 3 in quella di Bologna, due dei quali a Medicina; due persone decedute erano residenti fuori regione.
In dettaglio, questi sul territorio i casi di positività, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: Piacenza 1.204 (131 in più rispetto a ieri), Parma 800 (93 in più), Rimini 578 (69 in più), Modena 460 (20 in più), Reggio Emilia 299 (58 in più), Bologna 333 (complessivamente 42 in più, di cui 10 a Imola e 32 a Bologna), Ravenna 124 (10 in più), Forlì-Cesena 144 (di cui 74 a Forlì, 22 in più rispetto a ieri, e 70 a Cesena, 19 in più rispetto a ieri), Ferrara 58 (14 in più rispetto a ieri).
2.480 posti letto aggiuntivi già allestiti, 218 in più di ieri: 2.111 ordinari e 369 di terapia intensiva
Tra ieri e oggi in tutta l’Emilia-Romagna sono stati allestiti ulteriori 218 posti letto per i pazienti colpiti da Coronavirus, che complessivamente passano da 2.262 a 2.480, tra ordinari (2.111) e di terapia intensiva (369).Un lavoro che procede a ritmo serrato, quellomesso in campo dalla rete ospedaliera dell’intero territorio per attuare il piano di rafforzamento regionale.
Nello specifico: 606 posti letto aggiuntivi a Piacenza (di cui 40 per terapia intensiva), 585 a Parma (49 terapia intensiva), 342 a Reggio (42 terapia intensiva), 246 a Modena (66 terapia intensiva), 324 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (91 per terapia intensiva), 68 a Ferrara (21 terapia intensiva), 309 in Romagna (in particolare: 145 Rimini, di cui 23 per terapia intensiva; 56 Ravenna, di cui 12 per terapia intensiva; 55 Forlì, di cui 8 per terapia intensiva; 47 Cesena, di cui 17 per terapia intensiva, 6 Lugo).
Volontariato
Ieri, 16 marzo, sono stati 156 i volontari operativi in Emilia-Romagna, per un totale di 1.507 dal 23 febbraio scorso. Tra i nuclei più consistenti quelli impegnati a Parma (39), Rimini (20) e Forlì-Cesena (15);fra le associazioni nazionali, risultano operativi 24 volontari Anpas, 4 Croce rossa italiana e 10 dell’Associazione nazionale alpini (Ana). Le attività più significative svolte dai volontari in questo periodo di emergenza da Coronavirus, vanno dall’aiuto ai Comuni nell’ assistenza alla popolazione, come ad esempio la consegna della spesa e dei farmaci alle persone più fragili, al supporto al servizio delle ambulanze (effettuato principalmente da Anpas E Cri); fino alla sanificazione delle ambulanze (attività svolta soprattutto a Fidenza). A queste attività si aggiunge il supporto tecnico alle più recenti installazioni per il pre-triage ospedaliero. /Ti.Ga.
A integrazione di quanto comunicato, la Direzione del Distretto di Scandiano informa di avere messo in atto alcune altre rimodulazioni dei servizi alla cittadinanza che saranno in vigore sino al prossimo 3 aprile. Le misure hanno la finalità di tutelare le priorità dettate dall’assistenza, di contenere il rischio infettivo e gli assembramenti di persone e di ricollocare utilmente il personale sanitario nelle aree ad alta criticità.
Attività Odontoiatrica Poliambulatorio
E’ sospesa tutta l’attività dell’ambulatorio odontoiatrico di Scandiano dal giorno 17.03.20, l’urgenza sarà invece garantita presso il Centro Odontoiatrico di Reggio Emilia via ortolane 7/A.
Consultorio Salute Donna
Nei consultori sono garantite tutte le prestazioni inerenti la gravidanza. Il consultorio della Casa della Salute di Rubiera e Castellarano e Casalgrande è temporaneamente chiuso e l’attività è trasferita al Salute Donna, Poliambulatorio di Scandiano.
Ausili per l’assorbenza
Si raccomanda di non recarsi al servizio. La richiesta di attivazione o di rinnovo fornitura dovrà essere fatta telefonicamente al numero 0522 850394 dalle 8.30-11.30 nella giornata di lunedì o inviando una mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Servizio Protesica
Da lunedì 16 marzo l’ufficio Protesica è trasferito presso gli sportelli CUP SAUB di Scandiano. Gli orari di apertura al pubblico restano invariati: lunedì – mercoledì – venerdì dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e sabato dalle ore 8.30 alle ore 11.00. La documentazione va consegnata allo sportello oppure inviata all’indirizzo e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o al fax: 0522/850414
Attività specialistica
Come nel resto del territorio provinciale è stata sospesa l’attività programmata per visite e prestazioni strumentali. Per ogni informazione si invita a chiamare il numero 0522 296555 dal lunedì al venerdì dalle 7:30 alle 17:00 e il sabato dalle 7:30 alle 13:00.
Sono garantite esclusivamente le prestazioni urgenti, le urgenti differibili e quelle necessarie alla continuità di cura in pazienti cronici (tra cui oncologici). Sarà premura degli specialisti valutare secondo il criterio della priorità clinica la situazione dei pazienti in carico e rinviare a data successiva le prestazioni ritenute prorogabili. Sono prorogate di 3 mesi, inoltre, le esenzioni per patologia oncologica in scadenza in questo periodo.
CUP – SAUB
Sede Via Vallisneri, 41 da lunedì a venerdì ore 7.40 – 13.30, sabato ore 7.50 – 12.00.
Pediatria di Comunità
Tutte le vaccinazioni pediatriche saranno svolte regolarmente.
Centro Prelievi
- Ospedale Magati di Scandiano : urgenze, pazienti oncologici, dosaggio farmaci, esami gravidanza (no curve glicemiche): dal lunedì al venerdì in orario 7:00 – 9:00
Screening
Come nel resto del territorio provinciale sono sospesi i test (HPV, mammografia, esame sangue occulto nelle feci) in tutte le sedi della provincia dal 12 marzo al 2 aprile mentre sono confermati, qualora già fissati, gli accertamenti strumentali successivi (secondo livello).
Coronavirus, l'aggiornamento. 3.522 i casi positivi in Emilia-Romagna (+429). 1.334 sono i casi lievi in isolamento a domicilio. E salgono a 88 le guarigioni (+20). Oltre 13mila (13.096) i test refertati. I pazienti in terapia intensiva sono 197. Crescono purtroppo i decessi, che arrivano a 346: 62 in più rispetto a ieri. Prosegue il potenziamento della rete ospedaliera con 2.262 già allestiti, tra posti letto ordinari e di terapia intensiva (165 in più rispetto a ieri)
Bologna 16 marzo 2020 - In Emilia-Romagna sono complessivamente 3.522 i casi di positività al Coronavirus, 429 in più rispetto all’aggiornamento di ieri. Passano da 12.054 a 13.096 i campioni refertati. Si tratta di dati disponibili e accertati alle ore 12, sulla base delle richieste istituzionali.
Complessivamente, sono 1.334 le persone in isolamento a casa (+134) perché con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o prive di sintomi; quelle ricoverate in terapia intensiva sono invece 197 (28 in più rispetto a ieri). E salgono a 88 (+20) le guarigioni, 85 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 3 dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Purtroppo, però, crescono anche i decessi, passati da 284 a 346: 62, quindi, quelli nuovi, che riguardano 41 uomini e 21 donne. Per la maggior parte delle persone decedute sono in corso gli approfondimenti per verificare se avessero patologie pregresse, anche multiple.
I nuovi decessi registrati riguardano 23 residenti in provincia di Piacenza, 17 in quella di Rimini, 7 in quella di Parma, 7 in quella di Bologna, 4 in quella di Reggio Emilia e 4 in quella di Modena.
In dettaglio, questi sul territorio i casi di positività, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: Piacenza 1.073 (61 in più rispetto a ieri), Parma 707 (45 in più), Rimini 509 (84 in più), Modena 440 (73 in più), Reggio Emilia 241 (56 in più), Bologna 291, di cui del circondario imolese 90 (complessivamente 62 in più, di cui 18 a Imola e 43 a Bologna), Ravenna 114 (14 in più), Forlì-Cesena 103 (di cui a 52 Forlì, 8 in più rispetto a ieri, e 51 a Cesena, 17 in più rispetto a ieri), Ferrara 44 (10 in più rispetto a ieri).
2.262 posti letto aggiuntivi già allestiti: 1.916 ordinari e 346 di terapia intensiva
Passano dai 2.097 di ieri ai 2.262 di oggi i posti letto già allestiti, tra ordinari (1.916) e terapia intensiva (346), per i pazienti colpiti da Coronavirus, grazie all’impegno messo in campo dalla rete ospedaliera dell’intero territorio per attuare il piano di rafforzamento regionale. Nello specifico: 565 a Piacenza (di cui 40 per terapia intensiva), 572 a Parma (44 terapia intensiva), 328 a Reggio (48 terapia intensiva), 185 a Modena (49 terapia intensiva), 302 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (di cui 85 per terapia intensiva), 68 a Ferrara (21 di terapia intensiva), 242 in Romagna (in particolare: 124 Rimini di cui 22 per terapia intensiva; 46 Ravenna di cui 12 per terapia intensiva, 55 Forlì di cui 8 di terapia intensiva, 17 Cesena tutti per terapia intensiva).
In particolare, si sono aggiunti ieri a Piacenza due ospedali Covid grazie all’accordo con le strutture private accreditate del territorio: la Casa di Cura Sant’Antonino e il San Giacomo per complessivi 120 posti letto. E anche l’Ospedale di Comunità di Bobbio, sempre nel piacentino, è Covid hospital da ieri. A queste strutture si affiancano, come Covid hospital, Castel San Giovanni e Fiorenzuola, sempre nel piacentino.
A Parma il padiglione Barbieri e il padiglione 26 dell’ospedale Maggiore (hub) operano come Covid hospital. Sono già pronti per diventare ospedale Covid Fidenza e Borgo Taro, nel parmense.
Nel reggiano, a supportare l’hub di Reggio Emilia città (Arcispedale Santa Maria Nuova) come Ospedale Covid, oltre a Guastalla da oggi si aggiunge Scandiano.
A Modena opera come hub il Policlinico (Baggiovara dà supporto sia per l’area intensiva che per i pazienti in fase acuta). Pronti per diventare ospedali Covid Carpi (dove è già attiva per pazienti COVID la Terapia Intensiva), Mirandola e Sassuolo.
A Bologna, nell’hub del Sant’Orsola, verrà riattivato a breve un padiglione dedicato, il 25. Già definito ospedale Covid il Bellaria, che funzionerà come tale anche per l’imolese.
Per Ferrara, in caso di necessità l’hub del Sant’Anna sarà supportato come Covid dall’ospedale del Delta.
Infine, per la Romagna, agli hub di Rimini, Ravenna, Forlì-Cesena verranno affiancati come Covid hospital gli ospedali di Lugo e di Riccione.
Punti triage
Si è aggiunta oggi una nuova tenda davanti all’ospedale di Piacenza che va a potenziare i 21 punti triage attivati finora in Emilia-Romagna dalla Protezione civile regionale davanti ai presidi sanitari per la sicurezza degli operatori impegnati a gestire l’emergenza Coronavirus: 3 nella città metropolitana di Bologna (2 nel capoluogo, davanti agli ospedali Sant’Orsola e Maggiore, ed 1 a Imola); 3 in provincia di Piacenza (Piacenza città, Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni); 3 in provincia di Parma (Parma città, Vaio di Fidenza e Borgotaro); 3 in provincia di Reggio Emilia (Reggio Emilia città, Montecchio e Guastalla); 5 in provincia di Modena (Sassuolo, Vignola, Mirandola, Pavullo nel Frignano e Modena città, dove la tenda è davanti alla sede del 118, a supporto degli operatori e dove ieri è stata allestita una ulteriore tenda con funzioni di magazzino); 2 in provincia di Ferrara (ad Argenta ed a Cento); 1 in provincia di Forlì-Cesena (a Meldola davanti all’Irst Centro oncologico); 1 nella Repubblica di San Marino.
Volontariato
Ieri sono stati 104 i volontari operativi in Emilia-Romagna, per un totale di 1.445 dal 23 febbraio scorso. /EC
Incontra Assicurazioni estende gratuitamente le garanzie della polizza UniCredit My Care Salute per il virus Covid-19 e mette a disposizione h24 la centrale medica operativa di UniSalute
In riferimento alla situazione sanitaria che sta coinvolgendo il nostro Paese relativamente alla diffusione del virus Covid-19 (Coronavirus), Incontra Assicurazioni, compagnia del gruppo Unipol, tutela i clienti attraverso soluzioni assicurative e servizi di assistenza h24.
UniCredit My Care Salute, la soluzione assicurativa proposta da Incontra Assicurazioni e distribuita da UniCredit, prevede diverse coperture che valgono anche in caso di contagio da Coronavirus: spese sostenute per visite specialistiche o esami diagnostici, diaria da ricovero, pacchetti di assistenza dedicati in caso di ricovero e utili servizi di assistenza telefonica disponibili h24 tra cui anche pareri medici immediati.
Oltre alle garanzie già previste, e in via straordinaria, in considerazione della particolare situazione in corso, Incontra Assicurazioni ha deciso di estendere gratuitamente il riconoscimento della diaria da ricovero anche nel caso in cui l’assicurato sia costretto a regime di isolamento obbligatorio presso il proprio domicilio a seguito di positività al tampone COVID-19. Inoltre, sempre a seguito di positività al tampone COVID-19, verrà eliminata la carenza dei 30 giorni prevista dalla polizza e, per le visite specialistiche e accertamenti diagnostici, verranno raddoppiati i massimali ed eliminati gli scoperti a carico degli assicurati in caso di utilizzo di centri non convenzionati.
Questa misura, senza alcun costo aggiuntivo, è valida per tutti gli assicurati beneficiari delle coperture di UniCredit My Care Salute.
Inoltre, i possessori di UniCredit My Care Salute possono contare gratuitamente sul servizio di consulenza medica sul Coronavirus tramite la Centrale Medica operativa h24 di UniSalute, la compagnia del Gruppo Unipol, dedicata alla prevenzione e tutela della salute. Per accedere al servizio ciascun cliente potrà fare riferimento al numero verde presente in polizza.
Al fine di sensibilizzare tutti i cittadini su un tema di rilevanza internazionale, UniSalute ha anche avviato attraverso i propri canali social (tra cui il blog “InSalute”) una campagna di informazione volta a far conoscere i principali comportamenti da adottare in ottica di prevenzione da Coronavirus. Gli articoli sono redatti in collaborazione con i medici virologi del proprio Comitato Scientifico.
Milano, 16 marzo 2020
Incontra Assicurazioni è un'impresa partecipata da UnipolSai e Unicredit e svolge la propria attività assicurativa nei rami danni collocando, con l'intermediazione di quest'ultima, i propri prodotti attraverso gli sportelli bancari.
La salute e il benessere dei clienti è una priorità assoluta per UniCredit e Incontra Assicurazioni.
La Casa di Cura reggiana offre piena collaborazione all’Arcispedale Santa Maria Nuova per far fronte alle priorità dettate dal Coronavirus
Reggio Emilia 15 marzo 2020 - Nell’ambito del rapporto di piena collaborazione che lega Villa Verde e l’Ausl Ircss di Reggio Emilia, per far fronte alle emergenze dettate dalla diffusione di Covid-19, la Casa di Cura reggiana ha prontamente messo a disposizione dell’Arcispedale Santa Maria Nuova la propria struttura e il proprio personale.
La necessità di aumentare i posti letto per i pazienti affetti da Coronavirus, ha indotto la direzione dell’Ausl reggiana a chiedere una prima disponibilità di posti letto a Villa Verde per il trasferimento di una trentina di pazienti dal reparto di Medicina del nosocomio reggiano.
Villa Verde, inoltre, metterà a disposizione ulteriori trenta posti letto del proprio reparto chirurgico con la chiusura immediata delle nuove sale operatorie, di cui si valuterà la riapertura nel caso in cui le equipe di chirurghi dell’Arcispedale reggiano dovessero richiederne l’utilizzo.
L’utilizzo di questi sessanta posti letto, coordinati dal dottor Luciano Masini, consentirà ad Ausl di attrezzare all’interno del principale ospedale cittadino un equivalente numero di posti letto da dedicare a pazienti positivi al Covid-19.
Le direzioni delle strutture stanno lavorando per definire il piano dei trasferimenti e dei ricoveri, al fine di garantire la qualità delle prestazioni e dei servizi e tutelare la salute e la sicurezza dei pazienti, del personale medico, paramedico e infermieristico.
“In questo momento di generale difficoltà, Villa Verde è pronta a fare la propria parte, mettendosi a completa disposizione del Servizio sanitario nazionale per garantire tutti i servizi necessari ad affrontare questa pandemia che si potrà vincere soltanto con la collaborazione e l’impegno di tutti” ha commentato il direttore generale di Villa Verde, ing. Fabrizio Pulcinelli.
Una urgente richiesta di aiuto arriva dalla Assistenza Pubblica di Parma rivolta a tutti i cittadini, aziende, professionisti.
"A causa dell'elevato numero di servizi a Parma e Provincia e dell'elevato numero di ambulanze messe a disposizione cominciamo ad essere in difficoltà con i DPI (Dispositivi di Protezione Individuale). Siamo a chiedervi un aiuto importante: i Dispositivi di Protezione Individuale sono in esaurimento e senza di essi, una volta terminate le scorte rischiamo di non potere più svolgere i nostri servizi. Purtroppo, nonostante i contatti che stiamo tenendo con fornitori di tutta Italia, il reperimento dei diversi dispositivi è difficilissimo e le scorte si esauriscono a grandissima velocità.
Occorrono:
‼️Guanti in lattice o nitrile monouso taglia M/L/XL
‼️Mascherine FFP2/FFP3
‼️Mascherine chirurgiche
‼️Tute o camici monouso
‼️Calzari
‼️Cuffie
‼️Occhiali protettivi
Facciamo appello a tutti i privati cittadini, alle aziende e agli studi professionali: chiunque avesse a disposizione scorte di questi dispositivi e volesse contribuire alla continuità del servizio donandole all'Assistenza Pubblica di Parma.
Fatemi anche girare questo messaggio se potete
Assistenza Pubblica 0521-224924
Giulio +39 348 330 5730
Matteo 3494156020
IRENE 3451727705"
Coronavirus. Il presidente Bonaccini: "Siamo nelle condizioni di fronteggiare l'emergenza in tutto il territorio regionale. Grazie a quanti, nelle corsie degli ospedali e in ogni luogo in cui si lotta contro il virus, sta lavorando con straordinario impegno"
Già significative le donazioni da parte di cittadini e imprese per sostenere la lotta all'epidemia
Bologna 12 marzo 2020 - “Il fatto di aver predisposto un piano di ampliamento dei posti letto su tutta la regione è molto importante, perché ci consente di essere pronti alle possibili ulteriori emergenze, che ovviamente ci auguriamo di non dover fronteggiare. La sfida è tutt'altro che vinta, è necessario che tutti rispettino le norme che la comunità scientifica ci ha indicato, uscendo di casa di casa solo per i bisogni più impellenti. Solo così ne usciremo prima possibile”.
Lo ha detto Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, intervenendo durante la consueta diretta Facebook nella quale il commissario ad acta per l’emergenza Coronavirus, Sergio Venturi, ha dato gli ultimi aggiornamenti sulla situazione.
Il presidente, di ritorno da una seduta in videocollegamento della Conferenza delle Regioni, ha ringraziato “per l’impegno, la passione e il cuore che ci stanno mettendo, operatori sanitari, medici, farmacisti, medici di base e tutti coloro che svolgono una professione sanitaria, e i volontari, impegnati in questa sfida.
Intanto, sono già stati raccolti alcuni milioni di euro in poche ore in Emilia-Romagna a favore degli ospedali e delle aziende sanitarie, grazie alle donazioni di centinaia di cittadini e imprese, e questo, ha detto Bonaccini, “è un segnale di fiducia che viene dalla comunità regionale e verso il nostro sistema sanitario”.
“Continueremo ad aggiornarvi- ha concluso il presidente- e a lavorare stringendoci insieme, virtualmente, per vincere questa grande battaglia”.
di Guido Zaccarelli Mirandola 13 marzo 2020 - La libertà è una condizione essenziale di vita che necessita di luce e di energia per continuare a vibrare nell’anima degli uomini. La scrittura è la manifestazione più autentica per gioire del senso di libertà che la natura umana ha assegnato all’uomo, per esprimere, con un tratto grafico, i suoi pensieri, i suoi sentimenti e le sue riflessioni nel pieno rispetto della propria identità e di quella altrui.
Le civiltà che ci hanno preceduto, hanno dato ampio rilievo alla scrittura grazie alle quale abbiamo avuto la possibilità di tracciare un filo logico dove legare il passato al nostro presente per proiettarlo nel futuro. La dimensione umana pertanto è centrale in questa analisi per la capacità di aver superato i tratti dell’oralità e approdato alla scrittura con la quale tenere traccia della presenza dell’uomo sulla terra. In questo ambito, la filosofia ha aiutato l’uomo a dipanare la maglia della sua identità per raggiungere, in ogni istante del tempo, l’essenza del suo essere, aprendo ogni giorno l’alba di una nuova epoca.
Nel farsi strada fino ai giorni nostri l’uomo si è certamente domandato il fine della sua presenza sulla terra e il suo ruolo centrale nel mondo, preferendo celebrarsi piuttosto che indagare su se stesso perché troppo sicuro di sé e meno delle sue fragilità che il tempo, come quello che stiamo vivendo con il Coronavirus, mostra in tutta la sua ampiezza e orizzonte concettuale.
Le strade che la scrittura ha preso nel tempo sono state differenti e tutte in relazione ai contesti che man mano si presentavamo agli occhi dell’umanità che disseminava saperi, spesso autoreferenziali, senza la dovuta complicità scientifica, lasciando dietro di sé ciottoli dalle facce taglienti rivolti a coloro che seguivano per farli desistere dai loro intenti.
La certezza vuole che le alterne vicende siano rimaste impresse nella memoria di chi le ha vissute e di chi è riuscito a tramandarle sulla carta, al contrario di Socrate di cui abbiamo pochi riscontri rispetto a tantissimi filosofi e scrittori che hanno lasciato traccia di sé e oggi ne esploriamo i contenuti.
L’avvento delle scienze tecnologiche, avvenute con i primi del ‘900, hanno promosso un cambiamento importante nel sistema delle relazioni sociali e soprattutto l’innesto di nuovi paradigmi, e modelli di scrittura innovativi, rispetto ai precedenti comunemente impiegati dall’uomo per parlare di sé come essere centrale nel mondo e del mondo in quanto tale.
Per Helmut Plessner, che possiamo considerare il padre della antropologia filosofica: «l’uomo realizza la propria natura passando attraverso l’artificio della cultura e delle tecnica e, grazie a quest’ultima, cerca di colmare il divario che lo separa dall’assoluto».
Secondo il filosofo tedesco Martin Heidegger, uno dei filosofi più influenti dell’età contemporanea: «la potenza della tecnica è dappertutto, e ora dopo ora, in una forma qualsiasi di impiego incalza, trascina, avvince l’uomo di oggi. Questa potenza è cresciuta a dismisura e oltrepassa di gran lunga la nostra volontà, la nostra capacità di decisione[…]. Ormai dipendiamo in tutto dai prodotti della tecnica. Essi ci hanno forgiati a nostra insaputa, e così saldamente, che ne siamo ormai schiavi».
Innanzi a questi scenari trattati nel libro l’Abbandono, scritto da Heidegger nel 1959, ben 11 anni prima dell’avvento di Internet la cui nascita risale all’inizio degli anni ’70, il filosofo aveva anticipato un orizzonte nel quale l’uomo sarebbe calato avendone compreso il suo bisogno di trascendere a se stesso, oltre i suoi confini, impiegando proprio la tecnologia perché degna di superare la sua condizione di fragilità.
In questo contesto, che molto lentamente stava prendendo piede, ecco che la tecnologia stava assumendo una dimensione differente dai contesti nei quali aveva mosso i primi passi, diventando un movimento di frontiera al quale aderire per assumere quell’identità troppo spesso non riconosciuta dagli altri ma in primis da se stessi.
Da questa manifesta condizione, e di alterne altre situazioni, che lo collocano ora verso la ragione e ora verso lo spirito, condizionandone lo stato d’animo, l’uomo deve trovare una via di fuga da una realtà che non lo riconosce per cercare di dare una risposta alla sua fragilità e alle sue insicurezze, da troppo tempo inevase dal proprio destino.
Il filosofo e antropologo tedesco Arnold Gehlen, nel libro Prospettive antropologiche uscito nel 1967, riporta che: «egli è chiamato all’azione, alla modificazione intelligente di qualsivoglia condizione naturale incontrata».
Grazie all’influsso e alla presenza di questa nuova tecnologia, inizia a dare prova di sé scrivendo in un luogo digitale, spesso anche in modo pulsionale, ciò che la mente, il cuore e le emozioni manifestano in quel momento, in forma libera e senza veli, proprio come davanti ad un foglio di carta bianca.
Il Web, a differenza della carta stampata che può subire l’onta della distruzione, tiene traccia indelebile di ogni informazione ricordandosi in ogni momento di chi sei e a posteriori, chi eri, in modo perenne.
L’uomo, la sua natura, il suo posto nel mondo, ci riporta ad un passaggio importante, quello di un uomo che è in grado di «reinterpretare la sua natura e perciò assumere un atteggiamento attivo e tale da prendere posizione rispetto a se stesso e rispetto agli altri…».
La natura di questi comportamenti, e atteggiamenti, considerandosi ancora al centro del mondo lo ha portato a superare l’orizzonte nel quale aveva definito il limite della sua esistenza, come essere finito, trascendendo verso un mondo di cui non conosceva, e non conosce tutt’ora, i confini, un mondo nel quale l’uomo cerca un nuovo sviluppo identitario, un autopiesi rigenerante.
In questo mondo digitale, dissemina qua e là parole e pensieri di cui vantarsi, spesso lontani dalla verità, solo per vedere riportata a galla l’essenza di una esistenza che ha bisogno di luce per vivere il riflesso autentico dell’umanità. Cerchi di relazioni che si creano, che si allargano e restringono a macchia d’olio fino a superare il punto di non ritorno, quel confine sperduto dell’oltre digitale che diventa senza controllo e incapace di governare percorsi a ritroso verso la purezza. Una dimensione che vede l’uomo nella presunzione di controllare il mondo, i processi e le azioni, dai quali trarre giovamento per dire al mondo: ci sono anch’io, che appare disorientato e in possesso di una conoscenza parcellizzata.
Le fake news sono la maschera che l’uomo utilizza quando si presenta sul palcoscenico del web. Utilizza le informazioni come campo minato per esprimere il proprio potere e alimentare e condizionare l’agire umano nella direzione opposta rispetto ai valori etici e morali che avvolgono la dimensione umana.
Per questo è necessario aprire un dibattito sociale sulla dimensione della deriva della informazione digitale come linea di demarcazione da abbattere per dare inizio ad una nuova frontiera dalla quale recuperare il senso di libertà e di purezza che anche il mondo del web sta invocando.
L’uomo ha bisogno di affermare una identità illusoria, di potenza, di abilità per rendersi attraente agli occhi degli altri: di essere ammirato e di ricevere attenzione. L’illusione è riferita agli altri che vedono ciò che non è per la dissonanza cognitiva messa in atto dai comportamenti. E’ un attore che interpreta un personaggio che di volta in volta cambia in base al contesto che appare al momento e continuamente soggetto a continui mutamenti.
Il coronavirus sta condizionando l’agire sociale scompaginando la quotidiana azione dell’uomo verso una forte contrazione della libertà. Le fake news sono informazioni subdole, il coronavirus è subdolo.
Mai come in questo momento la scienza, che l’uomo ha impiegato come leva verso la trascendenza, deve essere impiegata per ridare gioia e offrire un nuovo senso di libertà e di purezza all’uomo che lo conduca alla catarsi digitale per riportare l’uomo a vivere in una nuova epoca, la nuova frontiera del web, immerso in luoghi rassicuranti nello Spirito, nella ragione avvolto dall’etica della sazietà.
Tutto questo per evitare di svegliarsi al mattino e trovare il web invaso da un virus letale come il coronavirus. Sarà il momento dove gli uomini non dovranno recriminare nulla al prossimo ma solo a se stessi.
Rif.bibliografici: prof. Claudio Bonito, Postumanesimo, una questione antropologica
CURRICULUM - Guido Zaccarelli, è docente di informatica, giornalista, saggista, consulente aziendale e collaboratore redazionale di Gazzetta dell'Emilia. È laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie e frequentato la scuola di alta specializzazione per formatore e consulente d'impresa. È stato referente del Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola e dal 2008 al 2018 docente a contratto di informatica presso l'Università di Modena Reggio.
Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)
Il progetto Giocamico, al tempo del Coronavirus.
Parma 11 marzo 2020- "Giocamico dal momento in cui è scatta la prima ordinanza di chiusura di scuole di ogni ordine e grado, - racconta Corrado Vecchi di Giocamico - abbiamo deciso, in accordo con i primari e con la direzione, di chiedere ai nostri volontari e tirocinanti di restare a casa per ridurre il numero di presenze all'interno dell'ospedale. Noi che lavoriamo all'interno del progetto invece siamo presenti. Siamo in 11 persone, 5 al mattino e 6 al pomeriggio. Cerchiamo naturalmente di fare quello che possiamo. Certamente a ogni turno non riusciamo a andare da tutti i bambini ma nell'arco della giornata riusciamo a soddisfarli quasi tutti, nel rispetto delle misure igienico sanitarie imposte, delle quali tutto sommato già facevamo uso. I bambini hanno il dovere e il diritto di giocare anche in queste circostanze. "Vedrai che ce la faremo", riprendendo il motto che sta passando in questi giorni".
di Guido Zaccarelli Mirandola 10 marzo 2020 - «Coraggio, non aver paura». In questa fase delicata del nostro tempo, dove un virus sta contagiando l’intero pianeta, mettendo a dura prova il sistema dei valori dell’intera umanità, e in evidenza la fragilità degli individui innanzi all’imprevedibile disponibilità dell’ignoto, ecco che la parola coraggio trova il modo di essere protagonista del nostro tempo. Coraggio deriva dal cuore, che grazie ai suoi battiti, è in grado di imprimere energia alla vita.
Coraggio è una parola composta, che inizia il proprio cammino etimologico dal cuore: «avere cuore». Il cuore ha coraggio, e che coraggio. Ecco che il cuore diventa il luogo simbolo da cui trarre energia da trasmettere agli altri per infondere il significato di coraggio, di buttare il cuore oltre l’ostacolo come nel libro di Álvaro Gómez Contreras, «dove le esperienza negative impediscono all’uomo di reagire innanzi a ciò che non conosce e di cui avverte la mancata disponibilità di mezzi a opporsi». I gesti da sempre esprimono i luoghi simbolo della nostra civiltà, e dei popoli che vivono il pianeta ai quali ognuno assegna un proprio sistema valoriale.
Accadimenti improvvisi hanno il carattere di modificare l’impossibile cambiando i riti, e le abitudini, fino a qualche tempo prima lontani dalle convenzioni e dalle quotidianità, perché l’ansia e la paura avvolgono l’uomo fino a togliere il respiro. L’ansia è una condizione che l’uomo vive quando è incapace di decidere e non riesce ad individuare i confini del contesto nei quali si trova. La paura è la presa cosciente dell’uomo che non riesce a prendere decisioni rispetto ad una situazione data. La paura è un forte turbamento dell’anima che incute timore spingendo l’uomo alla fuga da se stessi, dal mondo, intesa come il tutto, o una sua parte.
«Senza coraggio, non si vince la paura». Le differenti circostanze pongono l’individuo nelle condizioni di affrontare con coraggio, o meno, le situazioni nelle quali viene a trovarsi, fortemente condizionate dallo stato d’animo e dalle condizioni fisiche in cui versa il suo cuore. Lo stato d’animo abilita le persone ad affrontare con energia le gioie, o le insidie, derivate dalle azioni messe in campo con il coraggio. Il cuore è sempre in ascolto, sente, percepisce la paura e mette l’uomo nelle condizioni di allerta per condurlo a riflettere, spingendolo a desistere o ad avanzare verso i propri desideri. In questo tempo, di forte confusione sociale e relazionale per la forte presenza dell’ignoto che avanza senza paura, perché non cambiare i nostri usi e costumi per trasformare il momento in qualcosa che aiuti l’uomo ad usare il cuore per esprimere i propri sentimenti?
«Mettiamoci tutti una mano sul cuore». Un segno che cambierà le nostre abitudini, ma non le nostre radici sociali e culturali che stanno alla base della nostra società.
CURRICULUM - Guido Zaccarelli, è docente di informatica, giornalista, saggista, consulente aziendale e collaboratore redazionale di Gazzetta dell'Emilia. È laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie e frequentato la scuola di alta specializzazione per formatore e consulente d'impresa. È stato referente del Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola e dal 2008 al 2018 docente a contratto di informatica presso l'Università di Modena Reggio.
Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)
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