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Alessandro Grande succede a Pier Paolo Occhiali che ha saputo guidare l'associazione in anni particolarmente complicati -

Reggio Emilia, 11 marzo 2014 -

Nella seduta del 26 febbraio 2014 la Giunta provinciale di Confcommercio – Imprese per l'Italia Reggio Emilia ha nominato Alessandro Grande nuovo direttore provinciale con decorrenza 3 marzo 2014.
Alessandro Grande ha 54 anni, è laureato in giurisprudenza, ha conseguito un master in diritto contrattuale. Lavora in Confcommercio Reggio Emilia dal 1985, dove ha ricoperto incarichi a vari livelli di responsabilità. Per oltre dieci anni ha ricoperto la carica di Presidente della Commissione Lavoratori Autonomi del Commercio presso l'INPS di Reggio Emilia. Ha maturato anche un'importante esperienza a livello Comunitario, quale componente, dal 2004 al 2007, del CFR-net, organismo costituito presso la Commissione Europea con il compito di riordinare le direttive in materia di tutela dei consumatori. Alessandro Grande succede a Pier Paolo Occhiali, che ha lasciato l'incarico per raggiunti limiti di età.
«Un incarico che mi onora e di cui ringrazio la Giunta, la Presidenza e il caro amico Pier Paolo Occhiali -dice Alessandro Grande-. Mi accosto a questo nuovo compito con umiltà e spirito di servizio nei confronti di soci e colleghi, perfettamente conscio della difficoltà del momento, ma anche consapevole del valore della squadra che mi accompagnerà in questo percorso.»
«Desidero esprimere un sentito ringraziamento a Pierpaolo Occhiali –sottolinea la presidente provinciale Confcommercio Donatella Prampolini Manzini- il quale ha saputo interpretare al meglio il suo ruolo in questi anni complicati, e un grande in bocca al lupo ad Alessandro Grande che si appresta ad assumere la direzione dell'associazione mentre gli effetti della crisi sono tutt'altro che passati».
«Alessandro Grande –conclude la presidente Prampolini Manzini- conosce molto bene le complicate dinamiche associative, per cui contribuirà da subito al percorso intrapreso dall'associazione per migliorare costantemente i servizi a favore degli associati.»

 

(Fonte: Ufficio Stampa Confcommercio RE)

 

"Sistema attuale insostenibile. Attuare presto delega fiscale per tasse più eque e stop a burocrazia" -

Modena, 11 marzo 2014 -

«Un sistema fiscale insostenibile, caratterizzato da una pressione insopportabile ed adempimenti ingestibili per numero e complessità». E' questo l'allarme lanciato dai rappresentanti di Rete Imprese Italia, Modena – Confesercenti, Ascom-Confcomemrcio Fam, Lapam-Confartigianato e CNA - a seguito dell'indagine conoscitiva sugli organismi della fiscalità e sul rapporto tra contribuenti e fisco, presentata in Senato nei giorni scorsi.
«L'attuale sistema fiscale - evidenzia Massimo Silingardi presidente di Confesercenti e portavoce attuale di Rete Imprese Modena - è utilizzato sempre più spesso non come strumento di politica economica a favore di crescita ed equità, ma solo come fonte di maggiori entrate dove il fattore spesa è la variabile indipendente a cui le entrate devono continuamente adeguarsi. Va capovolto il paradigma: è la spesa pubblica che deve essere riportata entro limiti che consentano una tassazione non oltre la media europea. In particolare, è fondamentale che le maggiori entrate provenienti, in primis, dal contrasto all'evasione siano totalmente destinate alla riduzione della pressione fiscale per imprese e famiglie».
«Riteniamo, inoltre – continua il portavoce di Rete Modena - che la Legge Delega rappresenti un momento di straordinaria 'manutenzione' dell'attuale sistema fiscale finalizzata a rendere neutra, rispetto alla forma giuridica, la tassazione dell'impresa; alla revisione, in un'ottica di semplificazione, degli attuali regimi contabili e fiscali ed alla razionalizzazione della pletora degli adempimenti fiscali, anche in relazione alla loro effettiva efficacia di contrasto all'evasione ed elusione d'imposta come pure all'introduzione di regimi premiali per le imprese più virtuose. Una rapida attuazione della Legge Delega servirà anche a migliorare il rapporto conflittuale fisco-contribuente».
Rete, infine, sostiene l'urgente necessità di interventi immediati di riduzione delle aliquote Irpef e dell'IRAP. Nel caso dell'Irap, sia innalzando la franchigia di esenzione, sia definendo, in maniera puntuale, i soggetti esonerati dal pagamento del tributo in quanto privi di organizzazione.

 

(Fonte: ufficio stampa Rete Imprese Modena)

 

Sostanzialmente positiva la valutazione di CNA, che per il futuro richiese un passo in più sul fronte della riduzione di imposte e burocrazia -

Pavullo, 11 marzo 2014 -

E' una valutazione sostanzialmente positiva quella che Ermanno Brusiani, presidente della CNA di Pavullo, dà del bilancio preventivo comunale.
"Sono sicuramente segnali positivi quelli lanciati dal Comune di Pavullo nel bilancio preventivo presentatoci nei giorni scorsi dal sindaco Romano Canovi. Il contenimento delle spese, perseguito ad esempio attraverso la gestione e l'utilizzo dei servizi comuni all'interno dell'Unione, rappresenta un modalità positiva di gestione della macchina amministrativa. Ma adesso occorre fare un passo in più: serve, anche a livello locale, una vera riduzione delle imposte e della burocrazia: il fatto che, tra il 2012 ed il 2013, nella sola zona del Frignano le imprese siano diminuite del 3,1% e gli occupati del 2,4%, dipende anche da questi fattori. Non è più ammissibile che a un piccolo imprenditore occorrano circa 280 giorni di lavoro per saldare i conti del fisco".
Secondo l'Associazione, dunque, pur apprezzando l'impegno del Comune di Pavullo a non aumentare i tributi alle categorie produttive a proposito dell'applicazione della Tasi, rimane questo problema più generale da affrontare, una situazione grave, come ha testimoniato la partecipazione in massa di imprenditori dell'Appennino alla manifestazione nazionale di Rete Imprese Italia del 18 febbraio scorso a Roma.
La valutazione positiva del bilancio, in ogni caso, va di là dall'impegno a non aumentare la Tasi. "Condividiamo – rileva ancora Brusiani – l'aumento degli stanziamenti per l'assistenza agli anziani e all'infanzia, così come riteniamo importanti gli investimenti che l'amministrazione di Pavullo ha intenzione di mettere in campo nei prossimi mesi sul territorio comunale, interventi che potranno generare lavoro e occupazione per le imprese locali. E in questa direzione va anche la conferma dello stanziamento anche quest'anno dei fondi, gestiti dall'Unione, per l'abbattimento dei tassi d'interesse sui finanziamenti alle imprese".
Apprezzabile, secondo CNA, anche la volontà espressa di Canovi di contribuire al sostegno dell'Associazione "tutti per Pavullo" per la promozione del territorio, con l'organizzazione di manifestazioni ed eventi utili a dare opportunità al mondo del commercio.

 

(Fonte: L'Ufficio Stampa CNA MO)

 

I presidenti della città di Modena Silvia Manicardi di Lapam-Licom, Mauro Salvatori di Confesercenti, Nicola Fabbri di CNA e Massimo Malpighi di Ascom-Confcommrcio Fam, intervengono sul regolamento per la gestione dei luoghi dichiarati dall'Unesco 'Patrimonio dell'Umanità' all'interno della città di Modena.

Modena, 10 marzo 2014 -

"Il Comune di Modena non assuma l'Unesco come alibi per un regolamento arbitrario e fuori dalla storia. E poi fare una cosa simile a due mesi dalle elezioni... suvvia". I presidenti della città di Modena Silvia Manicardi di Lapam-Licom, Mauro Salvatori di Confesercenti, Nicola Fabbri di CNA e Massimo Malpighi di Ascom-Confcommrcio Fam, intervengono sul regolamento per la gestione dei luoghi dichiarati dall'Unesco 'Patrimonio dell'Umanità' all'interno della città di Modena. "Così come è stato presentato in bozza questo regolamento ha solo pretestuosamente a che fare con la materia. Infatti, prendendo a pretesto la definizione Unesco che coinvolge due edifici, Duomo e Ghirlandina, cala su gran parte della città antica una quantità di norme vessatorie e, per larga parte, in contrasto con le libertà economiche e civili assicurate dalle leggi italiane.
Il regolamento è stato presentato il 27 febbraio e dovrebbe essere approvato prima delle fine della legislatura, entro il 30 marzo. E' impossibile che il Consiglio Comunale e la città abbiano tempo e modi di esaminare e decidere norme che incidono, o, in molti casi, impediscono, le attività economiche di tantissimi cittadini. Ancora, l'impianto del regolamento è in contraddizione con Unesco, ovvero con il vivere pienamente i luoghi: è chiaro che quindi che questo prevede le funzioni che oggi sono economicamente e civilmente utili ed interessanti, previo il rispetto dell'ambiente originario. Il Regolamento, invece, arbitrariamente, trasforma la città in una rievocazione in costume d'epoca... La terza è la legittimità, nella zona di rispetto 1 e 2, del fatto che il Comune vorrebbe identificare il tipo di attività commerciali che si possano insediare, eludendo totalmente la legge vigenti in Italia che non conferisce ad alcuno questo diritto sulle attività economiche.
Le zone di rispetto Unesco sono assolutamente arbitrarie. Con questo regolamento, le zone 1-2-3-4 e gli edifici inclusi dal raggio dei 150 metri, sono inclusi e quindi sottoposti ad un coacervo di norme restrittive, fra Regolamento ed allegati applicativi. Per capirci, sono inclusi via Farini sino alla chiesa di S.Giorgio, tutta via Modonella, tutto Canalchiaro, tutta Carteria, tutta piazza Matteotti, gli edifici ad est di piazzetta Muratori, quelli a sud ovest di Corso Canalgrande. La disposizione crea, un potere insindacabile in mano ai funzionari comunali, che, istruirebbero le domande al Comitato Tecnico, il cui parere è vincolante per ogni attività o arredo autorizzati".
I presidenti cittadini di Lapam-Licom, CNA, Ascom Confcommercio Fam e Confesercenti proseguono: "Non dimentichiamo che Unesco ha dichiarato patrimonio dell'umanità Duomo e Ghirlandina, non tutto il centro storico. Se Unesco avesse ritenuto di doverlo fare lo avrebbe fatto come ha fatto a Roma, Mantova, Ferrara, tanto per citare qualche esempio dove tutto il centro è stato dichiarato patrimonio dell'umanità e dove nessuno si sogna di introdurre norme così restrittive e vincolanti".
Insomma, per le associazioni aderenti a Rete Imprese questo regolamento non sta in piedi. "Un ultimo esempio – proseguono le associazioni - perché il palazzo della banca di fronte al Duomo deve essere tutelato allo stesso modo della Cattedrale stessa? E perché limitare il numero delle manifestazioni in Piazza Grande? Perché le manifestazione che si possono fare non devono esporre striscioni commerciali, questi signori pensano che il mondo sia pieno di sponsor che vogliono rimanere anonimi?

Infine, ma non ultima questione per ordine di importanza: si normano, citandole per nome, le manifestazioni ammesse in Piazza Grande. Come si possono predefinire per regolamento le attività che potranno, negli anni a venire, andare in piazza o le tipologie di arredo?
Ancora a proposto degli arredi precari ammessi in tali manifestazioni: 'solo ombrelloni'. Sono sempre funzionali gli ombrelloni a proteggere gli operatori nel clima di Modena, non mite per molti mesi all'anno? Proteggono in modo adeguato le merci se vengono abbandonate sul posto durante le notti? Al tempo della costruzione del Duomo parimenti non esistevano né ombrelloni né gazebo. Dunque: perché gli ombrelloni, 'richiudibili', si specifica, sì e i più efficienti gazebo no?".
Salvatori, Malpighi, Fabbri e Manicardi concludono: "Questo e altro, è materia che i cittadini hanno diritto di conoscere e discutere apertamente durante l'imminente campagna elettorale, non già di vedersi accollata nella fretta delle 'delibere dell'ultima ora'. Chiediamo che la città ne discuta lì e che blocchi un colpo di mano tanto pesante con Consiglio ed assessori che scadono fra tre settimane! In un momento in cui abbiamo tante saracinesche abbassate in centro abbiamo bisogno di una simile selva di lacci e laccioli? Qualcuno pensa veramente che si possano riempire le vetrine vuote clonando 'd'autorità' negozi storici e tradizionali anche se non redditizi?".

(Fonte:ufficio stampa Lapam Confartitigianato Modena-Reggio Emilia)

 

Domani, Martedì 11 marzo l'incontro in via Maiella per discuterne con il Responsabile Politiche Fiscali della CNA Nazionale -

Reggio Emilia, 10 marzo 2014 -

CNA Benessere e Sanità, l'Unione che si occupa delle categorie economiche e professionali legate alla "cura del sé", appartenenti al settore del benessere e alla sfera sanitaria non medica, organizza per martedì 11 marzo dalle 20.30 alle 22 un seminario sul tema: "Politiche Fiscali - Analisi, proposte e soluzioni contenute nella legge di stabilità e nella riforma fiscale in discussione", con l'intervento di Claudio Carpentieri, Responsabile Politiche Fiscali CNA Nazionale.

Con l'approvazione della legge di stabilità 2014, infatti, e l'imminente approvazione definitiva della legge delega per la riforma del sistema fiscale, CNA ha ritenuto importante analizzare le origini dei problemi del sistema tributario italiano, al fine di conoscere le risposte contenute in questi due provvedimenti.

"Sarà l'occasione per illustrare il cammino già costruito – afferma Nunzio Dallari Presidente provinciale CNA - e la lunga strada ancora da percorrere, per arrivare ad un fisco sostenibile sia in termini di pretesa erariale che in termini di efficienza ed efficacia dei servizi offerti dallo Stato alle imprese e ai cittadini in generale".

Al termine del seminario avrà inizio la parte riservata ai soli componenti l'assemblea dei soci di CNA Benessere e Sanità per il rinnovo degli organi dirigenti.

Per motivi organizzativi è indispensabile confermare la propria presenza alla segreteria organizzativa Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. tel. 0522 356350 oppure direttamente a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. tel. 0522 356395

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

 

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

Crescono le imprese nella ristorazione, stabili quelle ricettive, leggero calo nel settore del commercio -

Parma, 8 marzo 2014 -

Secondo Ufficio studi Confesercenti Emilia Romagna su dati Unioncamere Emilia-Romagna nella nostra regione a subire meno gli effetti della crisi sono le imprese di ristorazione (+195 rispetto al 2012); risultano pressochè stabili quelle del settore ricettivo (+10 rispetto al 2012), mentre registrano un leggero calo quelle del  commercio al dettaglio, passando da 18.499 del 2012 a 18.242 nel 2013 (-207 nel 2013), ma restando comunque le imprese in cui la imprenditoria femminile è più numerosa.

Ma le imprese rosa guardano ben più lontano, ricorda Paola Morselli responsabile del settore imprenditoria femminile della Confesercenti E.R. che sottolinea come: “i dati di Unioncamere dimostrano come le imprese femminili sanno affrontare la crisi con tenacia e creatività. La loro capacità di guardare anche oltreconfine e di prendere in considerazione anche la ecososteniblità del loro operare, ha fatto sì che venga conferito dalla Camera di Commercio il premio “Donne e terre in movimento verso il mondo” destinato a imprenditrici bolognesi che siano espressione della qualità del Made in Italy, o che operino nel campo delle produzioni biologiche, o che siano particolarmente attente alla eticità e alla ecosostenibilità dei prodotti. Le donne possono essere in tal senso un volano fondamentale per la ripresa economica dell’intero nostro paese.

 

Provincia

G 47

Commercio al dettaglio
(escluso quello di autoveicoli …)

(I 55) Alloggio

(I 56)

Attività dei servizi di ristorazione

BOLOGNA 

3.550

133

1.391

FERRARA 

1.651

61

688

FORLI' - CESENA 

1.799

177

778

MODENA 

2.672

69

925

PARMA 

1.762

71

737

PIACENZA 

1.350

41

631

RAVENNA 

1.732

160

732

REGGIO EMILIA 

1.877

41

737

RIMINI 

2.056

704

722

EMILIA - ROMAGNA

18.449

1.457

7.341

 

 

ANNO 2013 - CONSISTENZA DELLE IMPRESE FEMMINILI ATTIVE NEI SETTORI DEL COMMERCIO AL DETTAGLIO, DELLA RISTORAZIONE E  DELL’ATTIVITA’ TURISTICA RICETTIVA SECONDO LA PROVINCIA 

 

PROVINCIA

Commercio al dettaglio

G47

Alloggio

I55

Attività dei servizi di ristorazione  I56

BOLOGNA             

3.563

138

1.425

FERRARA             

1.645

61

705

FORLI' - CESENA     

1.763

177

783

MODENA              

2.620

66

942

PARMA               

1.726

68

765

PIACENZA            

1.306

38

644

RAVENNA             

1.725

173

762

REGGIO EMILIA       

1.829

36

764

RIMINI              

2.065

710

746

EMILIA - ROMAGNA

18.242

1.467

7.536

 

ANNO 2012 - CONSISTENZA DELLE IMPRESE FEMMINILI ATTIVE NEI SETTORI DEL COMMERCIO AL DETTAGLIO, DELLA RISTORAZIONE E  DELL’ATTIVITA’ TURISTICA RICETTIVA SECONDO LA PROVINCIA 

Provincia

Commercio al dettaglio
G47

Alloggio

I55

Attività dei servizi di ristorazione I56

BOLOGNA 

3.550

133

1.391

FERRARA 

1.651

61

688

FORLI' - CESENA 

1.799

177

778

MODENA 

2.672

69

925

PARMA 

1.762

71

737

PIACENZA 

1.350

41

631

RAVENNA 

1.732

160

732

REGGIO EMILIA 

1.877

41

737

RIMINI 

2.056

704

722

EMILIA - ROMAGNA

18.449

1.457

7.341

 

Fonte: Ufficio studi Confesercenti Emilia Romagna su dati UNIONCAMERE Emilia-Romagna

 

 (Fonte: ufficio stampa Confesercenti Emilia Romagna)

 

E' ormai emergenza per il comparto che, oltretutto, nel 2013 ha visto la cessazione di 1422 attività, con un saldo negativo di ben 385 imprese -

Modena, 7 marzo 2014 -

Si è chiuso con l'ennesimo risultato negativo anche il 2013, per le imprese dei settori del commercio, del turismo e dei servizi di intermediazione. Ad evidenziarlo, l'analisi condotta dall'Osservatorio di Confesercenti Modena che ha rilevato, una diminuzione delle vendite in tutti i settori esaminati che ammonta complessivamente ad un -3,6%. Risale ormai al lontano 2008 l'ultimo risultato con il segno più: una pesante flessione che sta seriamente mettendo in ginocchio l'intero comparto, che in cinque anni ha visto crollare mediamente del 20% il volume delle vendite. Si consegna in questo modo un'eredità pesantissima al 2014, che già sul territorio modenese si è aperto con 385 imprese commerciali e del turismo in meno rispetto all'anno appena conclusosi. E' quindi evidente quanto sia necessario attuare strategie forti, atte a fermare e ad invertire una tendenza che sta pericolosamente degradando verso lo sfaldamento della rete delle piccole e medie imprese della filiera distributiva.

Andamento dei volumi d'affari per settori

Servizi di intermediazione e commercio all'ingrosso. È l'ambito coi risultati più pesanti: servizi di intermediazione -4,9% e ingrosso -4,2% nel 2013 rispetto all'anno precedente, a testimonianza di come tutta l'economia sia in pesante recessione. Diminuiscono infatti in maniera molto più marcata i ricavi delle imprese dell'ingrosso e dell'intermediazione che hanno come mercato di riferimento le imprese manifatturiere e dell'edilizia, a testimonianza del fatto che questi settori scontano un calo marcato degli investimenti

Commercio al minuto extra alimentare. Continua la sofferenza nel dettaglio extralimentare: -3,4% nel 2013. Resta quello maggiormente colpito dalla contrazione dei consumi in particolare abbigliamento e calzature. Prosegue inoltre la flessione delle vendite tra i beni per la casa. soprattutto mobili, elettrodomestici e casalinghi.

Ristorazione e pubblici esercizi. Altrettanto pesanti sono poi i dati relativi a pubblici esercizi e ristorazione: -3,2% rispetto al 2012. Il calo è dovuto in particolare alla sempre più diffusa rinuncia a colazioni e pranzi fuori casa nell'intervallo del lavoro. Per quanto riguarda le cene al ristorante, queste si concentrano soprattutto nei fine settimana con una contrazione nei giorni infrasettimanali.

Commercio al minuto di generi alimentari. il calo dei ricavi è dell'1,1% sul 2012. Dato che seppur negativo, risulta più contenuto rispetto agli altri settori. Riteniamo ciò ascrivibile al fatto che le famiglie non possano più contrarre oltre l'acquisto di beni di prima necessità come gli alimentari. Non sono penalizzati invece, in generale, i negozi fortemente specializzati che vivono su una clientela di nicchia che mantiene ancora una buona capacità di spesa.

Andamento dei consumi per aree geografiche. Piuttosto difforme l'andamento dei ricavi per aree geografiche. Risultano fortemente penalizzate l'area del Frignano: -5,7%, seguita da Carpi e dei comuni delle Terre d'Argine con – 4,2%. Entrambe si collocano quindi sotto la media provinciale. Segnano invece dati migliori rispetto alla media Modena città ed i suoi comuni limitrofi con un -2,4%, l'area di Vignola e Terre dei Castelli, -2,2% e l'area del Distretto Ceramico le cui imprese segnano un -03%,

Area nord. Vanno letti a parte i dati riguardanti l'andamento delle vendite nell'Area nord perché fortemente differenziato tra le imprese, in quanto legato ai tempi di riapertura dopo il sisma nonché alla loro ubicazione (delocalizzazioni e strutture temporanee). Con questa premessa nell'Area nord la media dei ricavi flette per un pesantissimo -12,6% sul 2012, anno comunque fortemente segnato dagli eventi sismici del 20 e 29 maggio. Questi numeri ci dimostrano come l'uscita dall'emergenza per l'economia dell'area sia ancora lontana. Sono dunque necessari strumenti di sostegno straordinari ad iniziare da una proroga della tassazione per almeno ulteriori 3 anni.

"Questi dati purtroppo testimoniano l'andamento fortemente negativo dei consumi nella nostra provincia, specchio evidente dell'ulteriore aggravamento di una crisi profonda e prolungata - afferma Tamara Bertoni Direttore Generale di Confesercenti Modena - La recessione che crea ulteriore disoccupazione - il cui tasso è ancora in costante crescita - unita alla progressiva perdita del potere d'acquisto delle famiglie, che secondo l'ISTAT si attesta su un -1,5% solo nel 2013, sta producendo come effetto la chiusura di numerose imprese, con ulteriore perdita di posti di lavoro, non solo tra i dipendenti, ma anche e soprattutto tra gli imprenditori. Il rischio di un avvitamento della situazione rende indispensabile un'azione rapida ed incisiva del nuovo Governo, che deve attuare provvedimenti rapidi ma soprattutto efficaci. Un fisco meno oppressivo, una svolta che semplifichi la giungla burocratica, un progetto coraggioso che tagli sprechi e spese inutili per ridurre la pressione fiscale a famiglie ed imprese e favorisca gli investimenti; un rapporto diverso tra sistema bancario ed imprese, perché senza credito si moltiplicano le chiusure. Si tratta di emergenze sulle quali occorre intervenire in tempi brevi per ridare prospettiva e centralità a quel tessuto vastissimo di micro, piccole e medie imprese che nel paese, ancor più nel nostro territorio, resta il vero ed insostituibile cuore dell'economia, anche in grado di garantire tenuta sociale".

 

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)

 

 10.286 aziende nel 2013, con un calo dello 0,9% contro l’1,3% complessivo -

 

Reggio Emilia, 7 marzo 2014 -

Il 2013 si è chiuso, anche per le imprese femminili della provincia di Reggio Emilia, con un saldo negativo pari a 95 unità. Le imprese in cui la partecipazione femminile risulta complessivamente superiore al 50% sono infatti scese, in un anno, da 10.381 a 10.286, con una variazione negativa pari allo 0,9%.

Ciò nonostante, le imprese femminili sembrano aver retto meglio di altre ad una crisi che, anche nell’ultimo trimestre 2013, ha fatto registrare un calo della produzione manifatturiera reggiana.

Il calo percentuale delle imprese femminili, infatti, è inferiore a quello registrato per il complesso delle attività presenti nel Registro imprese della Camera di Commercio, che sono passate dalle 57.217 del 2012 alle 56.460 del 2013 con una diminuzione dell’1,3%. 

Questo andamento ha fatto sì che il peso percentuale delle imprese femminili sul totale delle ditte presenti nel reggiano raggiungesse il 18,2%, recuperando un po’ di spazio nell’economia della provincia. Pur se in aumento, il tasso di femminilizzazione delle imprese reggiane mostra però un valore ancora inferiore sia a quello regionale (21%) che a quello nazionale (23,6%).

 

Imprese femminili registrate per attività economica

in provincia di Reggio Emilia - Anno 2013

 

n. imprese femminili

Variaz. %

2013 su 2012

Tasso di femminilizzazione

Agricoltura e attività connesse

1.368

-7,6

21,1

Attività manifatturiere, energia, minerarie

1.463

-1,8

17,4

Costruzioni

566

1,6

4,4

Commercio

2.671

-2,3

23,7

Alloggio e ristorazione

882

3,3

28,3

Trasporti e spedizioni

133

4,7

7,8

Informazione e comunicazione

242

6,6

24,7

Assicurazione e credito

190

0,5

21,7

Attività immobiliari

726

3,0

21,7

Servizi alle imprese

681

1,5

22,7

Servizi alle persone

1.099

1,9

37,8

n.c.

265

-1,5

16,3

Reggio Emilia

10.286

-0,9

18,2

 

Fonte: elaborazione Ufficio Studi CCIAA Reggio Emilia su dati Infocamere

 

Relativamente ai settori di attività economica, le imprese femminili sono in aumento nelle costruzioni (+1,6%) e in tutti i comparti del terziario ad esclusione del commercio, per il quale si registra una diminuzione del 2,3% (da 2.733 a 2.671 unità). Nonostante il calo rilevato per il commercio, quello dei servizi rimane ancora il settore nel quale si posizionano quasi i due terzi delle imprese femminili: 6.624 sulle 10.286 registrate alla Camera di commercio. In forte contrazione, inoltre, l’agricoltura (-7,6%) e le attività manifatturiere (-1,8%).

Rispetto alla forma giuridica delle imprese femminili, un maggiore dinamismo si registra  per le società di capitale, che sono passate da 1.380 a 1.434; 34 di queste sono società semplificate, ovvero hanno colto l’opportunità di partire con un capitale sociale che va da 1 a 10.000 euro e hanno avuto la possibilità di non pagare le spese notarili, i diritti di segreteria e l’imposta di bollo.

Pur in lieve diminuzione rispetto al 2012, le imprese femminili della provincia di Reggio Emilia adottano ancora, in massima parte, forme giuridiche semplici, come l’impresa individuale (60,4%) o la società di persone (23,8%). 

 

(Fonte: ufficio stampa Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

 

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

"Rimborso dei danni subiti, fiscalità di vantaggio e sicurezza del territorio: queste sono le priorità oggi" -

 

Modena, 6 marzo 2014 -

"Abbiamo la necessità di avere risposte nel più breve tempo possibile, riguardo: i rimborsi dei danni subiti; alla necessità dell'attuazione di una fiscalità di vantaggio che renda più agevole la ripartenza dell'economia della zona; all'impegno da parte delle istituzioni per la messa in sicurezza del territorio". Queste le richieste avanzate nel corso dell'incontro tra il comitato degli operatori commerciali ed artigiani delle aree colpite dall'alluvione del 19-20 gennaio scorso e Rete Imprese Italia, a cui aderiscono Confesercenti Ascom-Confcommercio-Fam, Lapam-Confartigianato e CNA. Tra le richieste c'è anche quella di dare supporto anche alle attività produttive.

L'occasione inoltre ha rappresentato anche il momento per aggiornare gli operatori del Comitato sullo stato delle azioni intraprese e riguardo l'iter che stanno seguendo i provvedimenti legislativi in favore delle popolazioni e delle imprese colpite dall'alluvione del Secchia:

RIMBORSI DEI DANNI SUBITI: impegno da parte de Parlamentari Modenesi e della Regione Emilia Romagna che di concerto con le Associazioni imprenditoriali stanno predisponendo un disegno di normativa che, sulla scorta dell'esperienza compiuta con il sisma del 2012 - ma evitando l'appesantimento burocratico relativo - disponga risorse e modalità per l'erogazione dei contributi volti al ripristino dei locali danneggiati e la sostituzione dei beni colpiti. Tale disegno di legge sarà presto presentato al nuovo Governo. Le risorse necessarie sono da reperire tra i fondi non utilizzati per la proroga delle imposte nel cratere del sisma.

FISCALITA' DI VANTAGGIO: le Associazioni hanno riferito della concreta possibilità di costituzione di Zone Franche Urbane nelle quali individuare misure di reale abbassamento della pressione fiscale e contributiva da applicare in un arco di tempo compreso di diversi anni, associata ad una conseguente rateazione dei pagamenti.

MESSA IN SICUREZZA DEL TERRITORIO: massimo impegno da parte di Rete nei confronti di Regione e Aipo affinchè siano utilizzati in toto i 19 milioni di € destinati al nodo idraulico di Modena per la realizzazione di opere utili ad evitare eventuali disastri come quello del 19-20 gennaio scorso.

FONDI CCIAA: è stata apprezzata la tempestività con cui la Camera di Commercio ha erogato fondi per due milioni di euro a sostegno delle attività dell'area, soprattutto le modalità di erogazione dei contributi alle attività dei centri urbani. Occorre ora verificare la possibilità di nuovi interventi a supporto delle attività produttive dell'area, in attesa dell'indispensabile intervento del governo.

Massimo Silingardi, presidente di Confesercenti e portavoce attuale di Rete Imprese Modena aggiunge inoltre che: "Entro metà marzo si terrà un nuovo incontro con i parlamentari modenesi a cui seguirà una riunione in Regione sulla stima totale dei danni derivanti dalle schede presentate ai comuni e si perfezionerà la strategia per ottenere al più presto i provvedimenti necessari alle imprese. Dopodiché a fine marzo Rete convocherà un nuovo incontro di confronto e condivisione con le imprese dei comuni colpiti dall'alluvione".

 

(Fonte: ufficio stampa Rete Imprese Modena)

 

Martedì 11 marzo al Centro Malaguzzi il lancio del progetto Sa Mech per le eccellenze emiliano-romagnole della filiera meccanica -

Reggio Emilia, 4 marzo 2014 -

Prende ufficialmente il via il progetto SA MECH, promosso da CNA Reggio Emilia insieme a CNA Parma e CNA Emilia Romagna, con la partnership di CNA Servizio Estero, Reggio Children – Reggio nel Mondo e la sponsorship di Reggio Emilia Innovazione. Per l'occasione martedì 11 marzo al Centro Internazionale Loris Malaguzzi, in Via Bligny 1/A a Reggio Emilia, dalle 11 alle 16 circa si terrà la presentazione del progetto, nato con la collaborazione della Regione Emilia-Romagna, con l'obiettivo di promuovere, sostenere ed incrementare le opportunità di crescita del tessuto imprenditoriale emiliano-romagnolo in Sudafrica.

Il progetto SA MECH è rivolto alle imprese della filiera meccanica che potranno partecipare ad un percorso di internazionalizzazione della durata di 18 mesi attraverso numerose attività, tra cui una costante formazione, una campagna informativa e di marketing in Emilia-Romagna e in Sudafrica, missioni imprenditoriali di outgoing e di incoming, incontri Business to Business, visite aziendali, partecipazione a eventi fieristici in Sudafrica.

Il programma della giornata prevede i saluti istituzionali della presidenza CNA, del Comune di Reggio Emilia e della Regione Emilia-Romagna. Ad aprire ufficialmente i lavori sarà il Primo segretario dell'Ambasciata del Sudafrica in Italia Mpho Oliphant con la presentazione delle opportunità e prospettive di cooperazione in ambito economico, a seguire il responsabile dello Sportello regionale per l'internazionalizzazione Ruben Sacerdoti inquadrerà lo stato delle relazioni tra la Regione Emilia-Romagna e il Sudafrica e Barbara Cavallin dello Studio legale Roedl & Partners presenterà vincoli e incentivi in campo giuridico e fiscale per gli operatori italiani che hanno intenzione di approcciare il mercato sudafricano. L'iniziativa prevede, inoltre, incontri bilaterali tra CNA Servizio Estero e le aziende partecipanti, onde prevedere percorsi di internazionalizzazioni personalizzati secondo le specifiche esigenze di ogni azienda.

Il Sudafrica è uno dei più sofisticati e promettenti mercati emergenti, in grado di offrire una combinazione unica: una infrastruttura economica da primo mondo, molto sviluppata, unita ad una dinamica economia di mercato con profonda attitudine alla transnazionalità. SA MECH intende offrire al sistema produttivo meccanico emiliano-romagnolo l'opportunità di rafforzare rapporti commerciali anche con i paesi che presentano relazioni privilegiate con il Sudafrica.

La scelta del Sudafrica quale paese target delle azioni del progetto SA MECH consolida la storia di relazioni radicate con la città di Reggio Emilia, nata a metà degli anni '70 quando l'Amministrazione comunale si è schierata a fianco dell'African National Congress con l'obiettivo di sostenere la liberazione di Nelson Mandela e per la fine dell'apartheid. In questi 40 anni Reggio Emilia è sempre stata tra i protagonisti a livello internazionale della lotta sudafricana, prima contro il regime e oggi per uno sviluppo sostenibile ed equo del paese. In questi ultimi anni – grazie anche al Tavolo Reggio Africa - l'amicizia con il paese africano si è rafforzata ulteriormente e dalla solidarietà si è passati alla costruzione di progetti di cooperazione in ambito economico, educativo, sociale e culturale.

Per adesioni entro e non oltre il 6 marzo si prega di contattare Elena Gatti - Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e di compilare il company profile dal sito www.cnaservizioestero.it

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

 

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