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Fisco, Rete Imprese Italia: "Solo cinque giorni di tempo dalla pubblicazione di aliquote e detrazioni Imu al versamento dell'imposta. Vanno allungati i termini" -
 
Modena, 30 ottobre 2013
 
"La decisione adottata dal Parlamento di permettere ai Comuni la pubblicazione nel proprio sito Internet fino al 9 dicembre prossimo delle aliquote e delle detrazioni Imu che vanno utilizzate per i versamenti in scadenza il 16, dopo appena cinque giorni lavorativi, rende materialmente impossibile l'adempimento, mettendo a repentaglio il gettito che dovrebbe affluire nelle casse degli enti locali e complicando la gestione amministrativa delle imprese". Lo denuncia Rete Imprese Italia, commentando la decisione assunta in sede di conversione del Dl 102/2013.
"Se verrà mantenuto in vita questo termine – sottolineano le Associazioni componenti Rete Imprese Italia – le imprese non potranno garantire il versamento entro la scadenza del 16 dicembre e, soprattutto, non potranno assicurarne la correttezza a causa dei tempi ristretti a disposizione, rischiando quindi sanzioni non per propria colpa".
"A questo punto – conclude il comunicato di Rete Imprese Italia – è necessario un intervento, già sollecitato in sede di conversione del Dl, che ripristini l'obbligo per tutti i Comuni di pubblicare aliquote e detrazioni Imu sul portale del Federalismo fiscale e non oltre il 15 novembre. Nel contempo, va comunque consentita la regolarizzazione del versamento, senza sanzioni né interessi, entro 30 giorni dalla scadenza".
 
(Fonte: L'Ufficio Stampa CNA
 MO)
In previsione dell'aumento della domanda di prodotti floreali, Confesercenti Carpi invita all'applicazione del regolamento di Polizia Urbana -
 
Modena, 30 ottobre 2013

Alziamo la guardia nei confronti dei venditori abusivi di piante e fiori e si agisca per contrastare questo fenomeno. La richiesta forte arriva da Confesercenti Carpi che ricorda come in questi giorni il rischio che il fenomeno assuma proporzioni ancora più importanti è più che concreto come conseguenza dell'aumento della domanda da parte dei consumatori.

"A beneficiare dell'aumento di richieste di prodotti floreali dovrebbero essere i commercianti che regolarmente esercitano la loro attività nei negozi o nei posteggi assegnati dietro legittima concessione, che pagano un canone di locazione ovvero la tassa di concessione per l'occupazione di suolo pubblico - fa notare Confesercenti area di Carpi - Invece non mancano casi di operatori abusivi che stazionano abitualmente nelle aree ai margini delle arterie cittadine più trafficate, senza contare tutti quei soggetti che pur privi di regolare autorizzazione effettuano la vendita di prodotti floreali in forma itinerante lungo le strade e negli esercizi più frequentati della città".

"Queste attività abusive rappresentano una chiara forma di concorrenza sleale, in grado di penalizzare pesantemente ed ingiustamente tutti coloro che operano nel rispetto delle regole. Non solo, dobbiamo anche ricordare che l'abusivismo commerciale rappresenta ormai la prima forma di evasione fiscale e contributiva. I falsi commercianti sono soggetti che non pagando i servizi pubblici di cui si servono, non solo praticano concorrenza sleale nei confronti dei "veri" commercianti ma fanno pagare di più l'intera collettività".

"Gli anni scorsi, per la ricorrenza di Ognissanti, abbiamo assistito ad un notevole aumento del livello di controllo nei confronti dei commercianti regolari di piante e fiori. Premesso che il rispetto delle regole vale per tutti, l'auspicio è che per quest'anno l'attenzione degli organi di controllo si rivolga almeno con pari determinazione agli operatori irregolari che stazionano stabilmente fuori dagli spazi e ben oltre i tempi consentiti dal regolamento di Polizia Urbana".
 
(Fonte: ufficio stampa Confeserci Modena)
Modena, 30 ottobre 2013
 
Al centro del documento di Rete Imprese Italia per la discussione dei bilanci 2014 con i sindaci, la ridefinizione delle partecipazioni pubbliche nelle multiutility, la lotta all'abusivismo e il categorico divieto di ricorrere nuovamente alla leva fiscale -
 
La pressione fiscale sulle aziende è arrivata a livelli insostenibili: l'incidenza delle imposte sul costo del lavoro impedisce la crescita dell'occupazione (il cuneo fiscale ha raggiunto quota 46,2%). Si continua a tagliare le risorse agli enti locali i quali, a loro volta, non individuano altra strada che scaricare sulla comunità questi tagli aumentando la pressione tributaria: Regione, Provincia di Modena e Comuni dal 2008 ad oggi hanno quasi triplicato il prelievo sui contribuenti. Nel frattempo, i tagli ai costi della politica sono insufficienti e sono ancora troppi gli sprechi di risorse pubbliche che mettono a rischio i conti dello Stato. E' un circuito perverso che va interrotto.
La situazione ci obbliga a profondere tutti gli sforzi possibili per la razionalizzazione e riduzione della spesa corrente. Nel caso delle pubbliche amministrazioni, l'obiettivo deve essere quello di evitare l'ulteriore ricorso alla leva fiscale. Rete Imprese Italia porta questo tema-chiave all'attenzione delle amministrazioni locali durante la fase di definizione dei bilanci preventivi 2014.
Tra i tanti punti che verranno esaminati in occasione del confronto con i sindaci per l'elaborazione di bilanci 2014, Rete Imprese punta innanzitutto sulla questione multiutility. Le Associazioni – Cna, Confcommercio, Confesercenti, Lapam - chiedono alle amministrazioni locali, in quanto azionisti di riferimento delle società "multiutility" cui è affidato il servizio, di esercitare con più determinazione il diritto-dovere di controllo sui costi di gestione e produzione e sulle scelte che impattano su cosi e qualità del servizio stesso, a tutela degli interessi generali delle comunità che esse rappresentano, prima che degli azionisti, tra i quali appunto gli stessi municipi. Risulta altrimenti difficile spiegare il senso delle partecipazioni dei Comuni nelle società: non può e non deve essere una mera questione di dividendi. Sulle partecipazioni azionarie dei Comuni nelle società multiservizi le Associazioni hanno sempre avanzato forti perplessità, perché vanno a innescare un conflitto d'interessi che oggi assume ancora più rilevanza. E' giunto il momento di superare i monopoli oggi esistenti e aprire realmente i servizi al mercato. Peraltro, questa scelta rientra nel più ampio piano di dismissioni di partecipazioni in società non inerenti l'interesse generale, che le Associazioni reclamano da tempo e a gran voce.
Preoccupa, poi, la ridefinizione dei tributi sui rifiuti e della cosiddetta IMU: ci aspettiamo dai Comuni scelte che non penalizzino ulteriormente le aziende, già allo stremo a causa della crisi. Inoltre l'applicazione della TRISE dovrà essere tra i primi argomenti di confronto con le amministrazioni comunali. Quanto alle addizionali IRPEF, molti Comuni hanno applicato l'aliquota massima prevista dalla normativa, lo 0,8% (Modena, Pavullo, Castelfranco ecc.). Non c'è più spazio per ulteriori aumenti.
Le Associazioni insistono sul tema delle Unioni dei Comuni, convinte che la strada della collaborazione su funzioni e servizi porti a risparmiare risorse decisive: è necessario che dal 1 Gennaio 2014, dopo tante parole spese, vengano messe finalmente in pratica le previsioni di legge sulla gestione associata delle funzioni amministrative, ove ancora non succede.
Un fronte sul quale è urgente operare è quello della semplificazione burocratica. I livelli di discrezionalità dei singoli comuni – in un settore su tutti, l'edilizia, ma anche negli altri – moltiplicano gli adempimenti anche ove si tenta di ridurli, spesso per via di localismi anacronistici. L'uniformità delle regole sul territorio è invece fondamentale per ridurre costi e tempi delle risposte. Nel Dicembre 2011 la Regione Emilia Romagna ha varato una legge sulla "semplificazione del sistema amministrativo locale": a distanza di quasi due anni si pone l'esigenza di verificare quali azioni siano state messe in campo e con quali risultati.
Va rivista la deregolamentazione delle aperture domenicali introdotte dal decreto Salva Italia: le aperture domenicali deregolamentate non costituiscono in alcun modo un presupposto serio per incrementare i consumi, visto il loro inarrestabile calo. Piuttosto, finiscono per mortificare la vocazione fortemente locale di molte imprese del territorio.
Tra i temi da sottolineare, centrale è quello della legalità: è il caso della microcriminalità in aumento, che spinge molti imprenditori a lamentare la totale assenza di presidio su alcune aree del territorio, ma anche dell'abusivismo dilagante nelle professioni. L'abusivismo colpisce tutti i settori e ha oggi assunto una dimensione tale da rappresentare sicuramente la prima forma di evasione fiscale, oltre che di competizione sleale nei confronti delle aziende che operano nella trasparenza.
Ma, di là dai tagli, le amministrazioni locali devono anche prendere in esame misure per rilanciare l'economia. Progetti da assumere come riferimento ce ne sono diversi per favorire il recupero e il riutilizzo del patrimonio immobiliare (mettendo così anche un freno al consumo di territorio ai fini edificatori). Si tratta, cioè, di rendere più conveniente la ristrutturazione degli immobili, salvandoli dal degrado per consentire successivamente l'apertura di nuove attività. La richiesta che le associazioni avanzano di nuovo ai Sindaci è dunque quella di stimolare e incentivare le iniziative di recupero/riuso/riqualificazione del patrimonio edilizio esistente (a partire dai centri storici), riducendo l'entità degli oneri dovuti per queste operazioni, cioè scontando in maniera significativa i relativi "contributi di costruzione". Questi interventi potrebbero anche fornire un supporto per le imprese edili.
 
(Fonte:Ufficio Stampa CNA
 MO)
Modena 24 ottobre 2013
 
L' Associazione aderente a Confesercenti ha fatto il punto partendo dalle recenti polemiche che hanno interessato il settore e stilato un apposito decalogo

Recessione e consumi che cambiano, l'impatto dei social media, il web, le polemiche e i dibattiti che a volte suscita: la pubblicità al di la dei messaggi con cui entra enlel nostre vite, è anche tutto questo. Se ne è discusso in occasione della giunta provinciale di Federpubblicità Modena, l'Associazione dei comunicatori d'impresa aderente a Confesercenti, in cui l'oggetto manco a dirlo è stato il particolare momento economico visto dall'ottica dei professionisti della comunicazione pubblicitaria. "La crisi continua a incidere pesantemente sui consumi e sul fatturato delle piccole imprese, specie per il commercio al dettaglio. Di conseguenza si riduce, se non si azzera a volte, il budget da destinare alla promozione pubblicitaria - rileva l'Associazione – Senza contare che ancora viene percepita come un costo privo di chiari ritorni dalla stragrande maggioranza delle imprese commerciali modenesi. Se mirata però e fatte nel modo adeguato rappresenta un alleato irrinunciabile per le imprese".

"La comunicazione – sostiene Claudio Varetto, presidente provinciale e regionale di Federpubblicità - è un asset fondamentale anche per le MPMI. Per i consumatori, siamo ciò che comunichiamo. Ragione che induce a farlo al meglio. Nell'era dei social network sembra facile comunicare; ma anche facile far circolare in modo veloce e virale informazioni in grado di ritorcersi contro al proprio brand. L'acceso dibattito sulla pubblicità che ha coinvolto meno di un mese fa Presidente della Camera da un lato e il patron di un noto marchio di pasta italiano dall'altro, non solo ha sollevato parecchia attenzione, quanto evidenziato l'estrema importanza che la comunicazione pubblicitaria ancora riveste. Le aziende, comprese quelle piccole e dei settori del commercio, debbono ritrovare una propria direzione. Soprattutto in un periodo difficile come quello attuale. Diventa quindi opportuno fissare al meglio la propria identità, la mission, cercare di rispondere sempre ed anticipare le esigenze di clienti, averne cura ed affezionarli fino a creare una 'community'. Soprattutto non essere invadenti e parlare in modo chiaro al consumatore. È possibile farlo? Con l'aiuto di professionisti qualificati sì e senza improvvisare. E Federpubblicità, grazie alla convenzione con Confesercenti, eroga gratuitamente alle MPMI commerciali un sostegno dedicato di consulenza e assistenza attraverso un vero e proprio check-up della comunicazione".

"Convenzione - continua Imo Vanni Sartini, componente della giunta di Federpubblicità Modena – con al quale miriamo a far crescere nelle aziende del commercio, del turismo e dei servizi, anche le più piccole, la consapevolezza che la comunicazione non solo è importante ma utile allo sviluppo della propria imprese. A tal senso abbiamo elaborato il decalogo della comunicazione pubblicitaria: una breve guida che riassume in 10 punti gli elementi chiave per una comunicazione d'impresa efficace Dall'analisi di mercato, alla indispensabile conoscenza del cliente, dall'individuazione delle modalità più idonee fino alla scelta del canale più adatto attraverso il quale creare una relazione forte con il cliente, attuale e potenziale. È d'obbligo però una raccomandazione: per evitare sprechi di denaro indispensabile pianificare gli interventi e l'investimento, decidere prima obiettivi e contenuti, evitando di agire a caso o per spirito di emulazione. E soprattutto avvalersi di persone serie e competenti. Il cambiamento in atto è globale e investe anche il consumatore e gli strumenti della comunicazione: basti pensare all'avvento di nuovi media molto più social e partecipativi".

Il decalogo della comunicazione pubblicitaria

1) NON SI PUO' NON COMUNICARE. PER GLI ALTRI VOI SIETE CIÒ CHE COMUNICATE.

2) DESTINATE SEMPRE UNA PARTE DEL BUDGET ALLA COMUNICAZIONE.

3) PRIMA DI COMUNICARE FATE UN'ANALISI DI MERCATO.

4) FISSATE LA VOSTRA MISSION E LA VOSTRA VISION.

5) IMPARATE A CONOSCERE IL VOSTRO CLIENTE (ATTUALE E POTENZIALE) E I SUOI BISOGNI.

6) TROVATE IL MODO GIUSTO PER COMUNICARE CON IL VOSTRO CLIENTE (ATTUALE E POTENZIALE).

7) LA PUBBLICITÀ VIAGGIA SU CANALI DIVERSI, CON MODALITA' SPECIFICHE E SI RIVOLGE A PUBBLICI DIFFERENTI. OCCORRE SAPER SCEGLIERE.

8) CI SONO ANCHE LE NUOVE TECNOLOGIE.

9) IL CONSUMATORE STA CAMBIANDO. ANCHE LA PUBBLICITÀ.

10) NON SPRECATE DENARO. CHIEDETE A DEI PROFESSIONISTI.

(Fonte: Ufficio stampa Confesercenti Modena)
Modena, 24 ottobre 2013
 
Nel periodo gennaio-settembre 2013, rispetto al medesimo delle scorso anno la flessione è stata del -12,2%. Incremento delle ore di Cassa integrazione: + 20,0% -
Si riconferma anche nel III° trimestre dell'anno il crollo del numero degli occupati nelle piccole imprese modenesi del commercio, del turismo e dei servizi. Secondo la consueta statistica operata dal Centro Studi di Confesercenti Modena Osservatorio Lavoro, emerge che nelle oltre 1500 PMI monitorate, l'occupazione ha segnato una marcata flessione nei primi 9 mesi dell'anno: -12,2%. Il quadro assume toni ancor più foschi se alla diminuzione degli occupati si associa il dato relativo alle ore di Cassa Integrazione, incrementate del 20,0% rispetto sempre al 2012. Anche i dati dell'Osservatorio di Confesercenti confermano quindi, come già rilevato dall'Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Modena che la seconda recessione porta un aggravamento significativo dell'occupazione nel settore terziario.
 
Turismo e pubblici esercizi
E' il settore che più di ogni altro denota sofferenza sul dato occupazionale. La diminuzione degli addetti nei primi 9 mesi dell'anno si attesta sul -19,9%. Un dato, già di per sé gravissimo, a cui si accompagna l'aumento delle ore di Cassa Integrazione del +26,40% rispetto al 30 settembre 2012, prova dello stato di crisi che affligge le imprese del comparto. Va poi rilevato che gli elementi di eccessiva burocratizzazione degli adempimenti introdotti dalla "Riforma Fornero" riferiti soprattutto al lavoro intermittente, fortemente presente in quest'ambito, non sono stati sufficientemente mitigati dal "Decreto Lavoro" approvato ad agosto. Questo motivo induce le imprese ad utilizzare con sempre maggior frequenza lo strumento del voucher, con il risultato che l'occupazione si spinge verso forme sempre meno stabili.
 
Vendita di generi alimentari
Anche le micro e piccole imprese del commercio al dettaglio di alimentari segnano un calo drammatico degli occupati: -19,1% nel periodo gennaio-settembre 2013 rispetto allo stesso del 2012. Questo dato viene determinato dal calo dei consumi che da diversi trimestri colpisce anche il settore alimentare ed in particolare le PMI operanti su piccole superfici, che, lo ricordiamo, hanno una bassissima media di collaboratori per impresa: 1,2. In questa situazione la rinuncia al personale dipendente, spesso con alta professionalità e formato dall'impresa stessa in periodi di tempo piuttosto lunghi, è l'ultimo tentativo di sopravvivenza prima della chiusura definitiva.
 
Settore extra alimentare
Persiste il calo degli occupati anche in questo settore: -6,4% nei primi 9 mesi dell'anno. Diminuiscono per contro le ore di cassa integrazione: ma è dovuto al fatto che le imprese, non intravvedendo segnali di inversione di tendenza rispetto al continuo calo della domanda interna, sono costrette a rinunciare ad ulteriori proroghe per gli ammortizzatori sociali in deroga.
 
Servizi di intermediazione
Rispetto al quadro generale questo settore registra quasi una tenuta dell'occupazione con una flessione degli addetti che si limita al 30 settembre 2013 al -1,4%. È opportuno ricordare però che questa tipologia di imprese già negli ultimi anni avevano dovuto ridurre sensibilmente il personale dipendente. In diminuzione anche le ore di cassa integrazione per le medesime ragioni che caratterizzano il settore extra alimentare
 
Commercio all'ingrosso
È l'unico comparto in cui al momento vige ancora una certa stabilità: +0,1%. Parallelamente segnala però un significativo aumento delle ore di cassa integrazione con +101,00% Il settore comunque non risulta esente da difficoltà: nei primi 9 mesi del 2013, la tenuta occupazionale mostra segnali di peggioramento rispetto le rilevazioni dei trimestri precedenti, quando l'ingrosso si evidenziava come unico settore contraddistinto da una buona stabilità occupazionale.
 
"Da questo quadro – è la riflessione di Confesercenti Modena – emerge la necessità di una urgente ed ulteriore revisione delle politiche del lavoro per contrastare l'aumento della disoccupazione. Il cosiddetto "Decreto Lavoro" è entrato in vigore a metà agosto e, nonostante ciò, non possiamo fare a meno di riscontrare che le poche misure per adesso applicabili - mancano infatti ancora molti decreti attuativi - non costituiscono un reale incentivo per le imprese ad assumere. Anche le misure che si prefiggono l'obiettivo di alleggerire le procedure relative a diverse modalità di assunzione, appaiono ancora insufficienti: per questo serve con sempre maggior urgenza un'effettiva semplificazione delle norme in materia di lavoro e degli adempimenti burocratici relativi. Ma fondamentale ora è cambiare profondamente e significativamente la Legge di Stabilità iniziando da una diminuzione del carico fiscale su imprese e lavoratori che va implementato con misure ben più importanti perché necessarie a sostenere la domanda interna, vero motore di una possibile ripresa della nostra economia".
 
(Fonte: Ufficio stampa Confesercenti Modena)
Modena, 18 ottobre 2013
 
Il comunicato di R.E.T.E Imprese Italia sulla pedonalizzazione di Piazza Roma a Modena  -
 
Rileviamo con soddisfazione che potenziali candidati alla carica di Sindaco della nostra città, rispondendo a domande di alcuni organi di stampa sul futuro di Piazza Roma, abbiano accolto molte delle osservazioni e delle critiche che le associazioni di categoria hanno già avuto modo di esporre sia in sede di confronto con l'amministrazione comunale, sia al tavolo di confronto costituito per trovare una soluzione concertata e condivisa sul tema della pedonalizzazione di Piazza Roma.
La decisione di tener conto delle istanze rappresentate dai corpi intermedi della società è un passo avanti rispetto all'atteggiamento dirigistico palesato in questi mesi dall'Amministrazione rispetto all'affare pedonalizzazione.
Dobbiamo però constatare che se queste obiezioni fossero state sollevate a tempo debito, forse si sarebbe potuto evitare l'impasse in cui è precipitata la vicenda di Piazza Roma.
Nel merito delle proposte, il percorso prospettato da Stefano Bonaccini e Francesca Maletti si muove nella stessa direzione di alcune delle nostre richieste. Innanzitutto per ciò che riguarda la gradualità dell'intervento.
Solo una pedonalizzazione ragionata, fatta passo dopo passo in modo da permettere di valutarne progressivamente l'impatto, può consentire di recuperare le proposte di tutte le parti in causa, Associazioni, commercianti auto organizzati. A cominciare dalla disponibilità di parcheggi alternativi a quelli soppressi in Piazza Roma, per arrivare a un potenziamento dei servizi del Novi Park, che devono andare bel al di là del servizio navetta. Poi c'è il tema di una più ampia apertura del Palazzo Ducale alla città e ai suoi ospiti, tema che rientra nell'ambito di una valorizzazione complessiva della Piazza, di cui la pedonalizzazione è un aspetto - ma non il solo - come parte integrante di un progetto di valorizzazione turistica della città.
Progetto che deve contemplare la realizzazione del museo dedicato a Pavarotti e il futuro polo culturale S. Agostino, strutture che, unitamente al museo Casa natale Enzo Ferrari, possono rappresentare una rete di eccellenze in grado di legare il presente ed il futuro di Modena alle sue ricchezze storiche, comprese quelle monumentali.
Queste considerazioni implicano anche un ragionamento sulla "governance" della promozione in termini di marketing territoriale, da un punto di vista turistico, ma anche per ciò che riguarda la capacità di attirare capitali, facendo perno sulle nostre vocazioni artistiche, storiche, economiche.
Su questi temi avremo cura di confrontarci con i candidati sindaci di tutti gli schieramenti politici, facendo estrema attenzione che alle parole, dopo le elezioni di maggio 2014, facciano seguito i fatti.
 
(Fonte: ufficio stampa CNA MO)
Modena, 17 ottobre 2013
 
Confesercenti: "Da nuove detrazioni Irpef beneficio medio di 8 euro al mese e solo per il 38% dei contribuenti".
"Benefici insufficienti a far ripartire i consumi, ignorati lavoratori autonomi e piccole imprese. Intanto a livello nazionale nel commercio e nel turismo cessano 200 attività al giorno, a fine 2013 oltre 70mila chiusure. Sappiamo che l'aumento Iva è stato un boomerang per l'erario, il Governo smentisca ipotesi di una nuova aliquota".
"La legge di stabilità è stata un'occasione in parte mancata, con scelte non all'altezza della lunghezza e gravità della crisi. E con un beneficio fiscale estremamente ridotto, che esclude lavoratori autonomi e piccole imprese per offrire ai soli 15,9 milioni di lavoratori dipendenti interessati dall'intervento (il 38% del totale dei contribuenti) sgravi medi di 8 euro al mese". Così Confesercenti Modena rende noto quanto calcolato da Confesercenti Italia sull'impatto dell'aumento della detrazione d'imposta previsto dal ddl stabilità. "Il testo di legge non prevede la scossa necessaria per la ripresa: non taglia le spese, rimanda al 2014 la spending rewiew, non rianima i consumi, non spinge verso la creazione di nuova occupazione. Insufficiente l'intervento poi per le PMI: nel commercio e nel turismo le imprese sul territorio nazionale continuano a sparire al ritmo di 200 cessazioni al giorno e a fine 2013 avremo superato le 70mila chiusure. Un trend negativo che si conferma anche per il territorio modenese: nei primi 8 mesi dell'anno (periodo gennaio-agosto 2013), nel settore del commercio al dettaglio, il saldo tra nuove aperture e cessazione di attività ha fatto registrare -168 imprese, tra i peggiori a livello regionale".
Intervento che esclude autonomi, piccole imprese, pensionati e incapienti (TAB. 1).
 
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"Si tratta di un'operazione che si caratterizza per la discriminazione fra tipologie di reddito, con un'odiosa penalizzazione a danno del lavoro autonomo, dei professionisti e delle piccole imprese, nonostante la grave difficoltà che stanno attraversando. Inoltre, l'intervento esclude da ogni beneficio gli incapienti, i contribuenti troppo poveri per fruire delle detrazioni d'imposta, e i 15 milioni di pensionati. Ossia, quei 25 milioni circa di contribuenti che più soffrono la crisi e che avrebbero tradotto in consumi e in aumento della domanda interna i benefici fiscali oggi negati. Esclusi anche i lavoratori dipendenti con reddito oltre i 55 mila euro, che sono circa 1 milione. In conclusione, i soggetti che potranno fruire dell'aumento delle detrazioni d'imposta saranno solo 15,9 milioni, ossia circa il 38% dei contribuenti. La possibilità che l'aumento delle detrazioni possa tradursi in una ripresa dei consumi e in un rilancio della domanda interna è quindi praticamente inesistente".
Sgravi di portata limitata, annullati dall'aumento IVA: 172 euro di beneficio massimo, 22 quello minimo (TAB.2).
 
Schermata 2013-10-17 alle 17.55.16
"L'intervento della Legge di Stabilità", continua Confesercenti, "appare limitato oltre che nella platea anche nella portata dello sgravio, che per il livello di reddito più "premiato" sarà di poco superiore ai 170 euro annui e che per la media dei contribuenti interessati non supererà gli 8 euro al mese. Per chi ne beneficerà, lo sgravio Irpef sarà inferiore all'aumento di imposte (circa 105 euro a famiglia) prodotte dal recente passaggio dell'aliquota Iva dal 21% al 22%.
"Registriamo come, ancora una volta – conclude Confesercenti Modena - si sia mancata l'occasione di tagliare in modo coraggioso la spesa. Il testo licenziato dal Consiglio dei Ministri lascia aperte troppe incognite, e certamente appare del tutto insufficiente a dare la scossa necessaria all'economia del Paese per tornare sulla via della crescita. L'aumento dell'aliquota IVA – come da noi preannunciato – non solo ha ulteriormente colpito i consumi, ma ha anche causato il crollo del gettito dell'imposta. Sappiamo che è allo studio l'introduzione di una nuova aliquota: chiediamo una smentita ufficiale dal Governo e dal Parlamento, per evitare che anche il 2014 sia un anno di stagnazione economica e di forte disagio sociale. Molto va discusso, molto va cambiato. Le imprese dopo cinque anni di dura crisi si attendevano ben altro."
 
(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Mo)
Modena, 14 ottobre 2013

Giornata di studio sulla Legge Regionale entrata in vigore a maggio inerente all'attività commerciale svolta dagli ambulanti e regolamentazione degli hobbisti: Convegno ANVA-Confesercenti Modena: "Il mercato che verrà e quello che vogliamo" oggi alle 15:30 presso la Sede di Confeserecenti Via P. Ferrari 79 -

"La Legge Regionale 4/2013 inerente all'attività commerciale su aree pubbliche rappresenta un passo in avanti importante ed indispensabile contro l'abusivismo commerciale". Questa la posizione di ANVA-Confesercenti Modena a riguardo del provvedimento della Regione recentemente entrato in vigore e sul quale l'Associazione ha organizzato una giornata di studio – per lunedì 14 ottobre 2013, presso la sede di Confesercenti in via Paolo Ferrari a Modena, dalle ore 15,30 – rivolta ad associati ed alle Amministrazioni comunali del territori modenese dal titolo: 'Il mercato che verrà e quello che vogliamo'.
Il convegno focalizzerà sulle importanti novità che la Legge Regionale 4/2013 ha introdotto rispetto al passato, la corretta interpretazione e applicazione della normativa e soprattutto sulle nuove disposizioni per l'attività commerciale svolta dagli operatori su aree pubbliche e la regolamentazione del commercio sempre su aree pubbliche, ma i forma hobbistica. Relatori della giornata, la Dott.ssa Paola Castellini Responsabile Regionale Servizio Commercio, Turismo e Qualità Aree Turistiche Emilia Romagna, il presidente provinciale di ANVA Modena Alberto Guaitoli e quello regionale Dario Domenichini.
"ANVA aveva richiesto con forza e da tempo questa normativa – spiega l'Associazione – La sua entrata in vigore quindi, oltretutto in un momento di grave crisi economica, riteniamo possa rappresentare per gli operatori regolari uno strumento di maggiore tutela, affermare la legalità e stroncare il commercio abusivo nel pieno rispetto degli obblighi contributivi, previdenziali e fiscali".
 
(fonte: ufficio stampa Confesercenti MO)
Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia
Modena, 10 ottobre 2013
 
La richiesta di FIEPET-Confesercenti Modena a sostegno dei pubblici esercizi, che pagano già per l'utilizzo di suolo pubblico, di esentare dal pagamento della Tares lo spazio esternamente occupato dai dehors -
 
Sebbene permanga ancora poca chiarezza in tema di Tares, anche se le avvisaglie sono di un pesante inasprimento per alcune categorie, in particolare i pubblici esercizi, FIEPET-Confesercenti Modena, invita i Comuni del territorio ad una riflessione a riguardo. "Sarebbe quantomeno opportuno – afferma Gianfranco Zinani Presidente dell'Associazione di settore – esentare dal pagamento della Tares lo spazio esternamente occupato da dehors o strutture simili, da parte di bar e ristoranti".
Zinani motiva in questo modo la sua proposta. "Siamo convinti che le strutture esterne ai locali, realizzate secondo criteri sempre più stringenti e ispirati al miglioramento del decoro dell'area, creano arredo urbano e contribuiscono, e questo è un dato di fatto, all'abbellimento della zona nella quale sono ubicati. Oltre a questo, i dehors diventano punto di aggregazione e contribuiscono a far vivere gli spazi della città, in molti casi nel corso dell'intero anno, date le possibilità di mantenerli anche in inverno".
"Aggiungiamo inoltre – prosegue Zinani - cosa per altro risaputa, che i gestori di bar e ristoranti pagano già per il cosiddetto 'plateatico': tassa di occupazione di suolo pubblico, verso la quale siamo a ribadire con forza la nostra netta contrarietà. Un ulteriore aggravio dell'imposizione locale andrebbe a mettere in ulteriore difficoltà imprese che devono fare i conti con il calo dei consumi (-2,6% nei primi sei mesi del 2013, fonte: Osservatorio economico di Confesercenti Modena), mentre sono alle prese con il ritocco dell'IVA e il resto dell'imposizione fiscale".
"Da ultimo, e non certo per minore importanza – evidenzia FIEPET-Confesercenti – sul territorio regionale e non solo, questa scelta è già stata effettuata da qualche comune mentre è al vaglio da diverse amministrazioni comunali, al fine di non gravare ulteriormente nei confronti di un settore, che già paga abbastanza. Per questo ci rivolgiamo a tutti comuni della provincia affinché non estendano l'applicazione della Tares anche ai plateatici. Rappresenterebbe un segnale importante per gli operatori dei pubblici esercizi che operano nel capoluogo e in tutti i centri del territorio. A maggior ragione in quei Comuni colpiti dal sisma".
 
(Fonte: ufficio stampa Confesercenti MO)
Modena, 8 ottobre 2013 -

Contraffazione ed abusivismo commerciale: Confesercenti, "Contrastarli con ogni mezzo" -
 
"La zona di Vignola e l'Area Nord della provincia, quelle in cui il fenomeno è maggiormente presente". l'Associazione impegnata ormai da anni sulla questione ha incontrato in merito il Prefetto e il Comandante della Guardia di Finanza
Fenomeno in crescendo quello della contraffazione e dell'abusivismo commerciale. Sospinto dalla crisi economica sta alimentando in particolare nel settore del commercio, non solo la concorrenza sleale – fattore di per sé gravissimo – ma un vero e proprio cannibalismo tra le imprese. Dove a rimetterci e ad essere penalizzati sono i piccoli imprenditori onesti, ma pure in termini di sicurezza i consumatori. Lo sa bene Confesercenti Modena che da anni è impegnata in prima linea al contrasto del fenomeno, "Che danneggia chi rispetta le regole, i clienti delle imprese regolari che operano nella legalità e sottrae un'enormità di denaro allo Stato", evidenzia l'Associazione che a riguardo, rinnovando e rafforzando il proprio impegno a tal senso, ha incontrato nei giorni scorsi sia il Prefetto di Modena, Michele di Bari che il Comandante della Guardia di Finanza Michele Pallini.
È accanto al commercio tradizionale che l'abusivismo ha iniziato a proliferare presentandosi in modi e forme sempre diversi e complessi. Un fenomeno purtroppo presente sul territorio e che registra punte negative soprattutto nelle zone delle Terre dei Castelli e l'Area nord della provincia. "Parliamo – fa sapere l'Associazione - di coloro che, privi di requisiti professionali, esercitano attività di tipo commerciale o artigianale, producendo reddito, ma evadendo completamente il Fisco. Ma pure di attività alquanto anomale esercitate da circoli ricreativi o culturali che organizzano intrattenimenti di tipo commerciale, senza riscontri fiscali e destinati anche a non soci. A queste, già prive di regolamentazione si aggiungono poi quelle attività che soggette a regimi fiscali favorevoli, spesso assumono connotati di vere e proprie attività di commercio e ristorazione. Forme di concorrenza sleale a tutti gli effetti, a danno delle imprese del commercio e dei servizi, e che traggono in inganno i consumatori".
"Abbiamo in questi anni sollecitato le Amministrazioni locali a costituirsi a baluardo – continua Confesercenti ricordando anche l'invito che l'Associazione ha rivolto a tutti i sindaci della provincia - della difesa della legalità e della trasparenza del settore commercio, servizi e artigianato attivando attraverso gli organi di polizia municipale tutti quei controlli indispensabili per legittimare il regolare esercizio delle imprese commerciali/artigianali, segnalando di converso alla Guardia di Finanza i casi in cui si produce illegittimamente reddito. E' nostra opinione che in un Paese che si definisce civile queste rendite di posizione fiscale siano inaccettabili oltre che foriere di un forte malessere sociale a maggior ragione oggi in un periodo di crollo dei consumi, da parte di categorie tenute a dichiarare tutto quello che incassano.
In merito quindi alla necessità del contrasto al fenomeno dell'abusivismo in ogni sua forma Confesercenti Modena ha incontrato nei giorni scorsi il Comandante territoriale della Guardia di Finanza Michele Pallini. Consolidando anche in questo modo il rapporto di collaborazione avviato da anni tra l'Associazione imprenditoriale e il Corpo. "Siamo – ha dichiarato il comandante Pallini al momento dell'incontro - a disposizione per tutte le attivazioni e/o segnalazioni che riterrete di inviarci al riguardo, specie se mirate e connotate da livelli di illegalità concretamente e sostanzialmente apprezzabili in termini di effettivi recuperi di base imponibile sottratta all'imposizione fiscale. Siamo anche disponibili, ad effettuare interventi congiunti con le Polizie Municipali territorialmente competenti, allo scopo di rafforzare il coordinamento delle Forze di Polizia ed offrire segnali di effettiva deterrenza del dispositivo di controllo".
Tema questo anche al centro dell'incontro, immediatamente successivo a quello con Pallini, avvenuto tra una delegazione di operatori aderenti a Confesercenti e il Prefetto di Modena Michele di Bari, nell'ambito del comitato per l'ordine della sicurezza pubblica ed in cui erano presenti anche, il Questore, il Comandante dei Carabinieri, il Comandante della Polizia Municipale e il Sindaco di Modena. "E' stata l'occasione per illustrare al Prefetto e al Comitato – sottolinea l'Associazione – la critica e difficile situazione determinata dall'abusivismo e dalla concorrenza sleale, con cui il settore del commercio e dei servizi è costretto a misurarsi nei territori dell'Area nord e delle Terre dei Castelli. E da parte sua il Prefetto ha manifestato la sua disponibilità a sensibilizzare le Amministrazioni comunali dell'intera provincia e le rispettive polizie municipali oltre all'invito rivoltoci di segnalare casi concreti i quali effettuare le indagini di rito. È un fenomeno quello dell'abusivismo a livello provinciale (che noi stimiamo aggirarsi oggi intorno al 10-15%), ormai parte della nostra economia, e che sfugge al fisco configurandosi come una fetta alquanto significativa di economia sommersa. Non è più accettabile la contraddizione determinata, da un lato dall'incremento costante della pressione fiscale a carico delle imprese (siamo ben oltre la soglia del 55%) e dall'altro dalla introduzione di modifiche legislative tese a favorire interi settori che possono "de facto" fare commercio e ristorazione, ma che ai fini fiscali, igienico sanitari e contributivi non hanno i medesimi obblighi".
"Apprezziamo pertanto l'impegno assunto sia dal Comandante della Guardia di Finanza di Modena, sia dal Prefetto. Ora ci aspettiamo che la collaborazione con le Polizie Municipali dei Comuni della provincia si sviluppi ulteriormente affinché il monitoraggio del territorio e l'intervento necessario siano adeguati a contrastare un fenomeno in crescente e preoccupante diffusione", conclude Confesercenti.
 
(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)