In occasione del mese della prevenzione alcologica, una serie di iniziative per evidenziare come l'alcol sia un importante fattore di rischio anche per questa fascia di popolazione. In Emilia Romagna un over 65enne su quattro ha problemi correlati al consumo di alcolici -
Modena, 9 aprile 2014 -
Il consumo di alcolici come fattore di rischio per la salute non interessa soltanto i giovani o i giovanissimi, come spesso si è portati a pensare. Secondo gli ultimi dati Istat, infatti, tra le persone con più di 65 anni d’età, il 40% degli uomini e il 10% delle donne hanno comportamenti rischiosi legati al consumo di bevande alcoliche. In Emilia Romagna, in base all’indagine PASSI 2012, un over 65enne su quattro avrebbe problemi correlati al consumo di alcolici (in prevalenza si tratta di uomini). In particolare, a Modena, i sette centri alcologici del Servizio Dipendenze Patologiche dell’Ausl hanno seguito nel corso dell’ultimo anno 1.340 pazienti. Di questi, il 17% ha un’età superiore a 60 anni (226 casi).
Per aiutare gli anziani a capire quanto le sostanze alcoliche siano correlate a molti rischi per la salute, le Azienda sanitarie di Modena, insieme alle associazione di auto-aiuto e ad Auser, organizzano durante il mese di aprile, dedicato a livello nazionale alla prevenzione alcologica, un vasto calendario di appuntamenti in quasi tutti i comuni della provincia. Il messaggio quest’anno è “Un bicchiere in meno, un momento in più” per sottolineare che sono molte le occasioni per mantenere uno stile di vita attivo: una passeggiata, una partita a carte, un ballo, il giardinaggio, il tempo dedicato ai nipoti. Momenti che possono essere vissuti senza la compagnia dell'alcol.
“Nella nostra società l’alcol fa parte della vita quotidiana – spiega il Responsabile del progetto interaziendale “Alcol” Claudio Annovi – e in particolare, per molte persone anziane un bicchiere di vino o una birra è l’accompagnamento fisso di qualsiasi occasione, come un pasto o un pomeriggio tra amici. Tuttavia l’assunzione di alcol da parte degli anziani è molto pericoloso, prima di tutto perché l’anziano ha una minor capacità di metabolizzazione dell’alcol assunto”. Il consumo di alcolici negli anziani è infatti di tipo essenzialmente tradizionale, caratterizzato dall’assunzione di vino durante i pasti.
Proprio per questo motivo, il ‘tipo’ prevalente di comportamento “a rischio” negli over 65enni coincide con un consumo giornaliero non moderato di bevande alcoliche. La presenza molto elevata di anziani tra i consumatori a rischio va anche messa in relazione con la possibile non conoscenza da parte di questo segmento di popolazione della quantità di alcol da consumare con un basso indice di rischio per la salute.
Le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) indicano per l’uomo un “consumo moderato” entro il limite di 2 unità alcoliche al giorno, di 1 unità per la donna e di 1 sola unità alcolica per gli anziani, da consumarsi durante i pasti. Per gli adolescenti fino ai 16 anni l’Oms raccomanda l’astensione totale dal consumo di alcol.
I consumi che eccedono tali soglie possono considerarsi potenzialmente a rischio. Inoltre la tollerabilità all’alcol può essere compromessa anche da condizioni di salute, assunzione di farmaci o altri fattori individuali. Gli anziani probabilmente mantengono comportamenti acquisiti nel corso della vita, non consapevoli degli aumentati rischi per la salute all’avanzare dell’età..
“La campagna ha l’obiettivo di informare gli over 65enni modenesi sui rischi connessi al consumo di sostanze alcoliche, a partire dalla raccomandazione dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) che individua in una singola unità di alcol al giorno (equivalente a un bicchiere) la soglia di sicurezza per la salute delle persone anziane” sottolinea il Direttore Socio-Sanitario dell’Azienda Usl di Modena, Massimo Marcon. Per questo motivo è stato scelto lo slogan “Un bicchiere in meno, un momento in più” per caratterizzare la campagna di prevenzione alcologica del 2014.
I materiali della campagna, realizzati insieme ai volontari dell’associazione Auser di Modena, contengono informazioni sulla maggior vulnerabilità degli anziani agli effetti delle sostanze alcoliche. Sono stati realizzati locandine, pieghevoli e sottobicchieri con il messaggio “I rischi dell’alcol aumentano con l’età”. I materiali, oltre che presso i servizi delle aziende sanitarie, saranno distribuiti in molti contesti sociali della provincia di Modena, come circoli aggregativi per anziani, orti urbani, sedi di associazioni.
I dati
A livello europeo il 27% degli over 55enni, negli ultimi 12 mesi, ha avuto almeno un episodio settimanale di “binge-drinking” (ovvero l’assunzione smodata di alcolici, con più di 5 unità assunte in un’unica occasione).Nel 2012, a livello regionale, le percentuali più elevate di consumatori “a rischio” sono state rilevate proprio tra le persone con più di 65 anni d’età. In particolare tra gli uomini eccedono nei consumi di alcol, non attenendosi alle indicazioni di sanità pubblica, il 42,9% della classe di età 65-74 anni e il 37,7%, di quella degli ultra 75enni
Quali rischi si corrono
Il consumo di alcol costituisce uno dei tre problemi prioritari di salute del mondo, come recentemente confermato da importanti documenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità tra cui il Rapporto “L’alcol nell’Unione Europea” del 2012. Benché solo la metà della popolazione mondiale assuma alcol, esso è la terza causa mondiale di malattia e morte prematura, preceduto dal basso peso alla nascita e dal sesso non protetto, con un impatto superiore a quello del tabacco. Secondo gli ultimi studi scientifici, per l’uomo un “consumo moderato” di alcol è pari a due o tre unità alcoliche al giorno, mentre per la donna e per gli anziani la giusta quantità è di una sola unità alcolica. Il consumo di alcol può alterare l’effetto dei farmaci, ad aggravare i sintomi di ansia e depressione. L’abuso di sostanze alcoliche, inoltre, può provocare un certo grado di atrofia cerebrale con deficit della percezione visiva, dell’apprendimento e della memoria.
I partner della campagna
L'iniziativa, organizzata nell’ambito del programma territoriale “Comunicazione e Promozione della Salute” e sostenuta dalla CTSS (Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria), è realizzata insieme alle associazioni Alcolisti Anonimi, Al-Anon - Familiari di Alcolisti, Club Alcologici Territoriali, Auser Modena. Collaborano alla campagna anche l’Associazione Italiana Ospedalità Privata dell’Emilia-Romagna, l’Ordine Provinciale dei Medici, l’Ordine Provinciale dei Farmacisti, Federfarma Modena e Farmacie Comunali di Modena.
Le iniziative in provincia di Modena
Tante iniziative, diverse tra loro, ma con l’obiettivo comune di far riflettere sul tema dei rischi del consumo di bevande alcoliche. Tra gli eventi più significativi organizzati in provincia di Modena, da segnalare il convegno “Alcol: effetti sulla salute dell’anziano” in programma mercoledì 16 aprile a Baggiovara, rivolto agli operatori -sanitari e l’evento formativo diretto ai servizi socio-sanitari territoriali in calendario il 7 maggio prossimo a Modena.
Per conoscere il calendario completo delle iniziative, è possibile visitare la sezione web sul sito www.ppsmodena.it/alcol.
Alla conferenza stampa di questa mattina hanno partecipato Massimo Marcon (Direttore Socio-Sanitario - Azienda Usl di Modena), Claudio Annovi (Direttore Dipendenze Patologiche area Sud, Responsabile progetto interaziendale "Alcol"), Maurizio Davolio (AUSER Modena) e Andrea Spanò (Responsabile Cure Primarie Distretto di Pavullo nel Frignano).
(Fonte: Ufficio Stampa Azienda USL di Modena)