L’equipe di Urologia diretta dal professor Salvatore Micali, quella della Chirurgia Oncologica Senologica diretta dal professor Giovanni Tazzioli e quella di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva del professor Giorgio De Santis sono intervenute su una donna di 69 anni a cui era stata riscontrata una neoformazione del rene sinistro e un contestuale tumore mammario trattato con chemioterapia neoadiuvante. In sala gli anestesisti dell’equipe diretta dalla dottoressa Elisabetta Bertellini.
La prima equipe ad iniziare l’intervento chirurgico è stata quella della Chirurgia Oncologica-Senologica con la dott.ssa Anna Gambini e la dott.ssa Francesca Combi che hanno eseguito mastectomia semplice con dissezione del cavo ascellare successivamente il dott. Massimo Pinelli della Chirurgia Plastica Ricostruttiva è intervenuto per iniziare l’iter ricostruttivo con il posizionamento di espansore sottomuscolare. Terminato il tempo chirurgico mammario la Paziente e la sala sono state posizionate e predisposte per la chirurgia robotica. L'utilizzo della videolaparoscopia robot assistita per la procedura urologica di tumorectomia renale ha permesso l'ottimale risoluzione della patologia, con completa asportazione della neoformazione, ma ha consentito inoltre dei tempi di ripresa post-operatoria molto più rapidi e con risultati estetici notevolmente più apprezzabili. L'equipe Urologica di chirurgia robotica, composta dal dottor Cosimo De Carne e dal Dottor Stefano Puliatti, è riuscita nella completa rimozione della massa renale con tecnica minvasiva.
Grazie alla minimizzazione del trauma chirurgico la paziente è stata ricoverata per soli 4 giorni. “L’intervento è stato effettuato a fine agosto – hanno commentato il prof. De Santis, il prof. Micali e il prof. Tazzioli – ma prima di dare la notizia abbiamo atteso che tutto il percorso di follow-up post-operatorio si fosse concluso positivamente. L’ottimo risultato clinico è frutto della collaborazione tra le diverse equipe che hanno messo in comune le proprie competenze.” Le perdite ematiche sono state minime e il tempo di ischemia del rene (tempo in cui il rene non riceve afflusso di sangue per cui i tessuti renali subiscono una temporanea sofferenza) è stato di soli 11 minuti. Evidenti sono stati i vantaggi dell’utilizzo della tecnica robotica. La perizia dei chirurghi robotici, le millimetriche incisioni eseguite, l’utilizzo di strumenti con 7 gradi di movimento, la visione tridimensionale, hanno permesso la minimizzazione dei sanguinamenti, la riduzione del dolore post-operatorio, la dimissione rapida della paziente. Tutto questo con l’ottenimento di una completa radicalità chirurgica dell’intervento.
La grande esperienza e collaborazione tra le diverse equipe ha permesso di affrontare un caso complesso e di dare una risposta una che era già stata operata di annessiectomia sinistra ed essendo stata candidata precedentemente a trattamento chemioterapico neoadiuvante per la patologia mammaria che lasciava una finestra breve (entro un mese) tra l’ultimo ciclo di chemioterapia e l’esecuzione dell’intervento. Pertanto, tutti i professionisti delle tre equipe si sono resi disponibili per permettere la risoluzione del complesso caso chirurgico.